Mentre il capitalismo si autolegittima come sistema economico che implica e promuove le liberta’ personali (in quanto condizione degli scambi commerciali), le sue stesse dinamiche hanno condotto a una rinascita della schiavitu’.
Nonostante si fosse quasi estinta alla fine del Medioevo, essa riesplose nelle colonie europee dall’inizio dell’eta’ moderna fino alla guerra civile americana.
E’ possibile azzardare l’ipotesi che oggi, con l’epoca nuova del capitalismo globale, stia nascendo una nuova era della schiavitu’.
Non esiste piu’ la condizione legalmente formalizzata dello schiavo, ma la schiavitu’ ha assunto una miriade di nuove forme: i milioni di lavoratori immigrati nella penisola saudita, privi dei piu’ elementari diritti civili e liberta’; il controllo totale esercitato su milioni di operai nelle officine asiatiche, spesso organizzate esattamente come campi di concentramento; l’uso diffusissimo del lavoro forzato nello sfruttamento delle risorse naturali in molti paesi dell’Africa centrale (Congo ecc.).
Ma non dobbiamo per forza guardare cosi’ lontano. Il primo dicembre 2013, uno stabilimento tessile di proprieta’ cinese nella zona industriale di Prato, cittadina italiana a dieci chilometri dal centro di Firenze, ando’ in cenere: morirono sette operai che vi erano rimasti intrappolati. Roberto Pistonina, un sindacalista del luogo, 7 commento’: «Nessuno puo’ fingere di sorprendersi, perche’ tutti sanno che da anni tra Firenze e Prato ci sono centinaia, se non migliaia, di persone che vivono e lavorano in condizioni praticamente di schiavitu’».
Capitalismo/Zizek
La nuova lotta di classe. Rifugiati, terrorismo e altri problemi coi vicini – Slavoj Zizek – Ponta alle Grazie (2016).