La politica americana e’ gestita da un numero relativamente piccolo di persone straricche e di grandi aziende.
Spesso sembra che ci sia un unico partito politico negli Stati Uniti, chiamiamolo il Partito di Wall Street, che semplicemente si divide in due ali. Una meta’ del partito e’ finanziata e gestita dai fratelli Koch e dai loro simili, ed e’ la parte repubblicana. L’altra meta’ e’ finanziata da Michael Bloomberg, Tom Steyer, George Soros e altri, ed e’ la parte del Partito democratico.
Entrambe le ali dipendono dal finanziamento della classe capitalista.
Entrambe sostengono il progetto neoliberista, in generale, con qualche divergenza specifica, in particolare per quanto riguarda il cambiamento climatico e la sua gestione.
Entrambe sostengono l’istruzione superiore, ma ciascuna ha in mente un diverso tipo di istruzione. L’istruzione neoliberista, l’istruzione imprenditoriale, la coltivazione dello spirito imprenditoriale nelle scuole su base meritocratica e cose simili, da una parte; la coltivazione della responsabilita’ sociale e dell’autonomia dall’altra.
Entrambe sostengono progetti sociali e culturali, ma anche qui di tipi diversi.
Entrambe concordano su un tipo limitato di multiculturalismo.
Entrambe tendono a sostenere limitate preoccupazioni sociali per i diritti delle donne (ma senza andare troppo in la’) e per i diritti degli omosessuali (ma senza andare troppo in là). Esiste una configurazione di potere economico che interviene nella politica, ma che si trova in questo momento a dover decidere che cosa fare a proposito della politica etnonazionalista, se non addirittura della politica neonazista dell’estrema destra.
Info:
https://www.idiavoli.com/it/article/cronache-anticapitaliste https://www.kulturjam.it/editoria-narrazioni/david-harvey-cronache-anticapitaliste/
https://www.marxist.com/david-harvey-contro-la-rivoluzione-la-bancarotta-del-marxismo-accademico.htm
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/21563-guido-maria-brera-cronache-anticapitaliste.html
https://www.doppiozero.com/materiali/david-harvey-laccumulazione-come-spoliazione