Populismo/Urbinati

Nadia Urbinati – Io il popolo. Come il populismo trasforma la democrazia – Il Mulino (2020)

Vediamo le cose piu’ chiaramente quando cessiamo di dibattere su cosa il populismo e’ – un’ideologia «debole» o una mentalita’ o una strategia o uno stile – e cominciamo invece ad analizzare cosa il populismo fa: in particolare, quando indaghiamo come trasforma o riconfigura le procedure e le istituzioni della democrazia rappresentativa […]
La democrazia rappresentativa e’ diarchica perche’ e’ un sistema misto di decisione e opinione, nel quale la «volonta’» (cioe’ il diritto di voto e le procedure e istituzioni che sovrintendono al processo decisionale) e l’opinione (cioe’ il dominio extra istituzionale dei giudizi politici e delle opinioni nelle loro sfaccettate espressioni) si influenzano reciprocamente, pur rimanendo indipendenti.
Le societa’ nelle quali viviamo sono democratiche non solo perche’ vi si tengono libere elezioni il cui risultato e’ conteso da due o piu’ partiti, ma anche perche’ consentono lo sviluppo di un reale antagonismo politico e il libero esplicarsi del confronto tra posizioni diverse e concorrenti […]
Mentre la democrazia diretta fa collassare il momento della volonta’ e quello del giudizio nell’atto stesso del voto, esaltando in tal modo il potere di decisione, la democrazia rappresentativa separa i due momenti e si avvale dei due poteri. Così facendo tiene aperto il processo politico alla formazione e all’azione dell’opinione e della partecipazione […]
In definitiva, la teoria diarchica della democrazia rappresentativa afferma due cose: che la volonta’ e l’opinione sono i due poteri dei cittadini sovrani; e che essi sono differenti e devono rimanere distinti, anche se sono in costante comunicazione reciproca.[…]
I leader populisti vogliono parlare direttamente al popolo e per il popolo, perche’ sono come il popolo, senza bisogno di intermediari (in particolar modo i partiti e i mezzi di comunicazione indipendenti). Percio’, anche se il populismo non rinuncia alle elezioni, le usa come una celebrazione della maggioranza e del suo capo, anziche’ come una competizione tra capi e partiti che permette l’accertamento della pluralita’ delle preferenze […]
In una democrazia rappresentativa tradizionale i partiti politici e i mezzi di comunicazione sono corpi intermedi di fondamentale importanza. Sono agenti della diarchia nel senso che permettono all’interno e all’esterno dello stato di comunicare, senza fondersi.
Una democrazia populista, al contrario, cerca di togliere di mezzo questi «ostacoli». Proclama di «democratizzare» il pubblico instaurando una comunicazione perfetta e diretta tra i due poli della diarchia che, a questo punto, sono tutt’uno.
L’obiettivo cui tende la contrapposizione della «gente comune» alla «casta» e’ convincere i cittadini che e’ possibile essere governati per via rappresentativa senza bisogno di una classe politica separata o di un «establishment»

Info:
http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/05/08/nadia-urbinati-e-il-populismo/
https://www.vaticannews.va/it/osservatoreromano/news/2020-03/la-verita-vi-prego-sul-populismo.html
https://www.fatamorganaweb.unical.it/index.php/2020/01/27/dal-populismo-al-popolo-democrazia-nadia-urbinati/

Populismo/Urbinati

Nadia Urbinati – Io il popolo. Come il populismo trasforma la democrazia – Il Mulino (2020)

Specialmente a partire dal referendum sulla Brexit nel 2016, alcuni politici e opinionisti hanno adottato questo termine [populismo] per denotare ogni movimento di opposizione: dai nazionalisti xenofobi ai critici delle politiche neoliberali.
Quest’uso trasforma l’aggettivo «populista» in un termine che tiene insieme tutti coloro che non governano e criticano chi governa, con l’esito che i principi sottesi a queste critiche diventano assolutamente irrilevanti.
Un prevedibile effetto collaterale di questo atteggiamento polemico e’ che riduce la politica a una contesa tra populismo e
governabilita’, dove «populismo» designa qualsiasi movimento di opposizione e «governabilita’» la politica democratica o piu’ semplicemente la gestione delle istituzioni.
Il fatto e’ che, quando i movimenti populisti vanno al governo, questo approccio polemico e’ inservibile perche’ non riesce a spiegare come le democrazie costituzionali possano produrre e assorbire maggioranze populiste; e, soprattutto, non ci aiuta a intravedere una risposta efficace e vincente al populismo […]
Dovremmo abbandonare l’atteggiamento polemico e considerare il populismo alla stregua di un processo politico inteso a conquistare il governo.
Suggerisco di vederlo come l’esito di una trasformazione dei tre pilastri sui quali si regge la democrazia moderna – il popolo, il principio di maggioranza e la rappresentanza.
Non condivido quindi la visione diffusa per cui le forze populiste sarebbero prevalentemente votate all’opposizione e incapaci di governare.

Info:
http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/05/08/nadia-urbinati-e-il-populismo/
https://www.vaticannews.va/it/osservatoreromano/news/2020-03/la-verita-vi-prego-sul-populismo.html
https://www.fatamorganaweb.unical.it/index.php/2020/01/27/dal-populismo-al-popolo-democrazia-nadia-urbinati/