Economia di mercato/Tozzi

Dopo il turismo – Lucia Tozzi – Nottetempo (2020)

Il turismo e’ la piu’ feroce delle industrie neoliberiste, equivale secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) al 10% del PIL globale e occupa il 10% dei lavoratori mondiali.
E non solo: nel calcolo dei volumi d’affari del turismo globale non rientrano solo gli spostamenti legati al tempo libero, ma tutti gli spostamenti. Viaggi di lavoro, di studio, di svago, per ragioni di salute, pellegrinaggi, visite ai parenti, persino migrazioni. Tutto conta, ogni arrivo nazionale e internazionale, ogni notte in albergo o in B&B, ogni ingresso al museo va inteso materialisticamente come turismo.
Turistificazione e globalizzazione non sono due processi paralleli, sono quasi interamente sovrapponibili: ideologia e industria del movimento.
Il manager che fa avanti e indietro da Wuhan e il ventenne che gira per festival techno, da questo punto di vista, hanno la stessa funzione.
Le citta’ possono competere per cose apparentemente diverse come diventare sede di un’agenzia governativa o aggiudicarsi un grande evento, ma gli obiettivi appartengono alla stessa costellazione: generare mobilita’, attrarre persone e fondi pubblici e privati.

Info:
https://www.nazioneindiana.com/2020/06/18/dopo-il-turismo/
https://www.leparoleelecose.it/?p=38728
https://www.sololibri.net/Dopo-il-turismo-Lucia-Tozzi-ebook-gratuito-semi-nottetempo.html

Green New Deal/Formenti

Carlo Formenti- Il socialismo è morto, viva il socialismo! Dalla disfatta della sinistra al momento populista – Meltemi (2019)

Un libro di Marco D’Eramo snocciola dati impressionanti sulle dimensioni raggiunte dall’industria turistica contemporanea: 277 milioni di posti di lavoro, pari al 9% del totale mondiale; 9,4% del Pil europeo (15,5 in Spagna e 10,2 in Italia, Paesi in cui pesa, rispettivamente, il 15,5% e l’11,6% dell’occupazione).
Dopodiche’ spiega che e’ sbagliato considerare come “postindustriale”, “postmoderna”, “immateriale” un’attivita’ che e’ invece caratterizzata da una materialita’ fatta di acciaio, automobili, aerei e navi, cioe’ da una “pesantezza” decisamente moderna che causa enormi devastazioni ambientali e ne fa una delle industrie piu’ inquinanti attraverso l’impatto dei trasporti e l’introduzione di rifiuti nell’ecosistema.
Ne’ si tratta solo di degrado ambientale, ma anche e soprattutto di degrado culturale: le citta’ europee (si pensi a Venezia, Roma e Firenze in Italia) si trasformano in altrettanti Luna Park per turisti americani e giapponesi (cui si aggiungono sempre piu’ russi e cinesi) in cui i cittadini “recitano” se stessi, mettendo in scena culture e tradizioni private delle loro radici storiche, per cui i fornitori di servizi divengono parte integrante del prodotto consumato.

Info:
https://www.mangialibri.com/il-socialismo-e-morto
https://www.fondazionecriticasociale.org/2019/03/18/a-proposito-di-carlo-formenti-il-socialismo-e-morto-viva-il-socialismo/
https://tempofertile.blogspot.com/2019/08/carlo-formenti-il-socialismo-e-morto.html

Economia di mercato/ D’Eramo

Marco D’Eramo – Il selfie del mondo. Indagine sull’eta’ del turismo – Feltrinelli (2020)

La transizione di fase, cosi’ si puo’ definire una soglia precisa che separa una citta’ turistica in senso stretto da una citta’ che vive anche di turismo:
Finche’ l’afflusso di visitatori non supera questa soglia, i turisti usufruiscono di servizi e prestazioni pensati per i residenti. Oltre questa soglia invece, i residenti sono costretti a usufruire dei servizi pensati per i turisti.
Il superamento della soglia di transizione ha conseguenze impreviste e irreversibili.
Questo e’ chiaro nei ristoranti. Sotto la soglia, i turisti mangiano in ristoranti che cucinano per i locali, oltre quella soglia i residenti dovranno mangiare in trattorie mirate al mercato turistico.
Trent’anni fa era praticamente impossibile mangiare male a Roma e Firenze. Oggi e’ difficilissimo mangiare bene […]
Nei termini dell’economia mainstream: il mercato per la domanda dei residenti non coincide con il mercato per la domanda dei turisti, ma i due mercati si sovrappongono nel tempo e nello spazio ed entrano in conflitto o divergono.
Se il residente ha bisogno di riparare le scarpe, mentre il turista ha fame di uno snack, e se i turisti spendono piu’ dei residenti, il risultato e’ che scompare la bottega artigiana del ciabattino e si moltiplicano i fast-food […]
Ormai le tecniche per riplasmare la citta’ turistica sono state perfezionate, testate e in un certo senso standardizzate, tanto che ovunque assisti allo stesso riarredo urbano “tipico, caratteristico, regionale”: l’industria turistica “ha messo a punto i procedimenti di condizionamento che permettono di consegnare i centri storici e i quartieri antichi gia’ pronti per il consumo culturale […]
E’ questa messa in scena a dare alla citta’ turistica la sua inconfondibile teatralita’.
Ogni citta’ deve “recitare” se stessa: Roma deve mettere in scena la romanita’, Parigi deve corrispondere all’idea che un americano si fa di Parigi. Il bistrot diventa la caricatura del bistrot. Nello stesso modo, Trastevere e’ la caricatura del romanaccio

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/il-selfie-del-mondo-marco-deramo/
http://www.spazioterzomondo.com/2017/06/marco-deramo-il-selfie-del-mondo-indagine-sulleta-del-turismo-feltrinelli/

Economia di mercato/D’Eramo

Marco D’Eramo – Il selfie del mondo. Indagine sull’eta’ del turismo – Feltrinelli (2020)

Le multinazionali stanno diventando matte per venire a capo della relazione umana che e’ al cuore dell’‘industria’ piu’ grande al mondo; cioe’ per venire a patti con il fatto che l’economia del sightseeing [giro turistico] dipende in ultima istanza da una relazione non-economica.
Fare i conti cioe’ con l’idea che la maggiore fonte di reddito e di cash-flow al mondo dipenda da fattori extraeconomici (il Gran Canyon, il Partenone, i Lungosenna non sono il risultato di un investimento razionale e pianificato), non controllati (ne’ controllabili) da investitori che, in quanto tali, sono abituati a padroneggiare le situazioni da capo a fondo.
Ecco perche’ le attrattive turistiche vengono assimilate a “giacimenti culturali”, perche’ cosi’ l’attrattiva (segno complesso, come abbiamo visto) viene ridotta alla sua dimensione contabile, diventa una “materia prima” da estrarre e sfruttare e, in quanto tale, diventa comprensibile (e gestibile) dai ragionieri, dai contabili (nonche’ dai ministri), perche’ e’ fatta rientrare nella logica industriale di mercato.
Certo, il turismo non e’ il solo campo dell’economia in cui i fattori extraeconomici hanno un ruolo rilevante […] ma e’ l’unico in cui una commercializzazione portata all’estremo uccide la gallina dalle uova d’oro […]
Ma c’e’ almeno un luogo sulla terra in cui le grandi corporation sono riuscite a risolvere quest’ambiguita’, e questo luogo e’ Las Vegas in Nevada […]
Qui a essere autentico e’ l’inautentico per eccellenza.
O, viceversa, l’autenticita’ che si cerca e’ quella del perfettamente, totalmente, radicalmente inautentico.
Se altrove l’industria ha “turistizzato” agglomerati preesistenti, li ha disneylandizzati, qui e’ stata creata a tavolino in mezzo al deserto del Mojave una citta’ turistica ex novo, adibita alla sola funzione di accogliere e sedurre visitatori.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/il-selfie-del-mondo-marco-deramo/
http://www.spazioterzomondo.com/2017/06/marco-deramo-il-selfie-del-mondo-indagine-sulleta-del-turismo-feltrinelli/
http://www.succedeoggi.it/2017/07/viaggiare-nel-tempo/

Economia di mercato/D’Eramo

Marco D’Eramo – I selfie del mondo. Indagine sull’eta’ del turismo – Feltrinelli (2020)

Il turismo e’ ormai la più importante industria di questo nuovo secolo […]
Secondo l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), nel 2015 i ricavi del turismo internazionale ammontavano a 1522 miliardi di dollari. E il turismo internazionale e’ ovunque minoritario rispetto a quello locale: nel 2015 a New York sono arrivati 12,3 milioni di visitatori esteri e ben 46,2 milioni di statunitensi. La Francia incassa dal turismo interno piu’ del doppio (106,8 miliardi di euro) rispetto al turismo estero (51,8 miliardi di euro, dati del 2015) eppure e’ il paese piu’ visitato al mondo dagli stranieri: nel 2015 i visitatori esteri sono stati 84,5 milioni, contro i 77,5 milioni negli Usa, 68,2 in Spagna, 56,9 in Cina, 50,7 in Italia.
Negli Stati Uniti gli introiti dovuti al turismo internazionale sono stati di 177,6 miliardi di dollari nel 2015, mentre gli introiti totali del turismo domestico sono stati 770,5 miliardi di dollari5 (piu’ del quadruplo).
E’ stato calcolato che il fatturato globale del turismo e’ circa il quintuplo del turismo internazionale e nel 2014 valeva 7600 miliardi di dollari (il 10% del Pil mondiale, ovvero una volta e mezzo il Pil del Giappone, la terza potenza economica del pianeta), impiegando 277 milioni di posti di lavoro (il 9 % dei posti di lavoro totali) […]
La nostra idea d’industria (e quindi di finanza) e’ obsoleta: siamo soliti considerare che la “vera industria” e’ la miniera, la siderurgia, il cantiere navale, la fabbrica automobilistica, insomma, carbone, elettricita’, acciaio, e vediamo il turismo come un fronzolo “postmoderno”, “superstrutturale”, contrapposto alla struttura “vera”, all’economia reale.
In realta’ l’industria piu’ pesante, piu’ importante, piu’ generatrice di cashflow del XXI secolo e’ proprio il turismo che ci mostra quanto assurda e’ la contrapposizione tra moderno e postmoderno, perche’, in quanto “superfluo”, il turismo rientra di diritto nel postmoderno, ma la sua materialita’ di acciaio, auto, aerei, navi, cementifici, lo situa tutto dentro la pesantezza industriale del moderno.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/il-selfie-del-mondo-marco-deramo/
http://www.spazioterzomondo.com/2017/06/marco-deramo-il-selfie-del-mondo-indagine-sulleta-del-turismo-feltrinelli/