Stato/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

La democrazia prospera quando aumentano per le masse le opportunita’ di partecipare attivamente, non solo attraverso il voto ma con la discussione e attraverso organizzazioni autonome, alla definizione delle priorita’ della vita pubblica; quando le masse usufruiscono attivamente di queste opportunita’; e quando le elite non sono in grado di controllare e sminuire la maniera in cui si discute di queste cose.
E’ ambizioso pensare che un gran numero di persone partecipi con vivo interesse al dibattito politico vero e proprio e concorra a stabilire i programmi politici, anziche’ rispondere passivamente ai sondaggi elettorali, e che si impegni consapevolmente nel seguire gli avvenimenti e le questioni politiche.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728

Stato/Khanna

Parag Khanna – La rinascita delle citta’ stato. Come governare il mondo al tempo della devolution – Fazi (2017)

Sfortunatamente il sistema americano, che dovrebbe aspirare a una democrazia senza politica, e’ degenerato in una politica senza democrazia.
La politica, oggi, non ha piu’ l’orizzonte della persuasione, ma si e’ ridotta a una pratica di scambio fra interessi particolari; la democrazia, di suo, non e’ più lo spazio in cui i cittadini trovano la propria voce, ma il governo di una classe politica intenta a preservare lo status quo.
Gli americani hanno le elezioni ma non le azioni che dovrebbero seguirle, o comunque si trovano con azioni che non rispecchiano le loro preferenze.
Yascha Mounk di Harvard chiama questo sistema «liberalismo non democratico», laddove i diritti individuali sono garantiti ma le istituzioni non traducono la volonta’ popolare in politiche pubbliche.

Info:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/15/news/recensione-la-rinascita-delle-citta-stato-parag-khanna-una-fogliata-di-libri-169078/
https://eastwest.eu/it/cultura/parag-khanna-intervista-governo-stato-democrazia

Stato/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti. Perche’ la crisi non ha sconfitto il neoliberismo – Laterza

Primo [fattore] e’ la tendenza crescente dei governi a subappaltare molte delle loro attivita’ a imprese private, che si trovano cosi’ coinvolte nella definizione di politiche pubbliche. Il secondo e’ lo sviluppo della cosiddetta “responsabilita’ sociale dell’impresa”, un processo in base al quale le aziende si assumono compiti che vanno al di la’ della loro pura attivita’ economica, trovandosi, ancora una volta, a fare politiche pubbliche.
Il terzo fattore e’ quello che abbiamo segnalato all’inizio: la crisi finanziaria degli anni 2008-2009 non ha minimamente messo in discussione il ruolo dei giganti aziendali, specialmente finanziari, nella societa’ contemporanea, ma piuttosto non ha fatto altro che accrescerne il potere.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Stato/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione.Come salvare l’Europa dall’Unione europea – Laterza (2015)

Anche se si sente spesso affermare che la democrazia, a differenza dell’economia, puo’ essere gestita soltanto dagli Stati nazionali con i loro ‘demoni’ cristallizzati e con sistemi di rappresentanza funzionali, il modello di democrazia rappresentativa incentrato sullo Stato, con la sua dipendenza formale da parlamenti, partiti ed elezioni, non funziona ed e’ sempre piu’ impopolare.
La fiducia pubblica nei parlamenti e nei  parlamentari e’ minima l’adesione ai partiti politici e’ in drastico calo, mentre aumenta l’eta’ media dei tesserati […]
Gli elettori possono ancora scegliere liberamente i propri rappresentanti, ma questi ultimi non sono liberi di dare un nuovo corso alle politiche del loro paese […].
Non sorprende dunque che si stia sviluppando una rappresentanza democratica extrastatale, all’interno e intorno a vari gruppi di interesse e di pressione, nel luogo di lavoro o in ambito aziendale, fra i movimenti sociali, le associazioni e i gruppi di sostegno.
Anche le comunita’ locali stanno diventando importanti attori democratici. Le elezioni delle assemblee regionali in Catalogna o in Lombardia per molti cittadini oggi contano molto piu’ delle elezioni parlamentari nazionali. Esponenti politici di spicco si candidano a sindaco in grandi citta’ come Parigi, Londra o Varsavia. Anche le elezioni, i partiti e i parlamenti – i pilastri della democrazia incentrata sullo Stato – stanno diventando meno essenziali per il funzionamento della democrazia.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97

Stato/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Le cariche di potere non vengono assegnate su base popolare: non c’e’ alcuna elezione democratica che stabilisca chi debba presiedere l’Onu, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale, la Nato, il Wto: tutte queste istituzioni – come del resto molte altre – cooptano al loro interno i funzionari, i dirigenti o i ricercatori, sulla base di qualita’ professionali, ma soprattutto di fedelta’ alla visione del modello emergente.
Il criterio di selezione e di adozione dei nuovi conti e baroni e’ la loro presunta capacita’ «tecnica»; il vero merito e’ di essere funzionali al sistema.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Stato/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

I governi rinunciano progressivamente a qualsiasi ruolo distintivo nel servizio pubblico (il che comporta il dovere di garantire ai cittadini un livello elevato di servizi piu’ o meno equi) e chiedono ai loro ministeri di comportarsi come aziende (il che comporta il dovere di fornire un servizio della qualità richiesta dall’aderenza agli obiettivi finanziari) […]
Come l’azienda fantasma, il governo cerca gradualmente di spogliarsi di ogni responsabilita’ diretta nella conduzione dei servizi pubblici […]
Ma nel fare cio’ rinuncia alla sua pretesa a esercitare funzioni speciali esclusive del servizio pubblico. Questo porta alla conclusione ulteriore che i servizi pubblici dovrebbero essere gestiti da persone che provengono dal settore privato perche’ ormai le loro capacita’ sono le uniche che contano.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728

Stato/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti – Laterza (2014)

Possiamo […] individuare almeno cinque tipi di gruppi che svolgono un ruolo essenziale nella societa’ civile e si ispirano prevalentemente a valori.
Innanzi tutto vanno ricordati […] i partiti politici, che collegano lo Stato alla societa’ piu’ vasta e sono spesso i veicoli con cui le campagne d’opinione e i temi caldi entrano nel sistema politico I partiti dunque per la societa’ civile hanno importanza vitale e sono canali fondamentali per qualsiasi tentativo di sfidare il potere politico delle imprese […]
In secondo luogo vanno ricordate le religioni, che pur avendo perso il loro antico primato sul terreno dei valori restano tra gli attori principali e godono di proprie risorse, autonome dalle imprese e dallo Stato […]
Il terzo soggetto sono i gruppi di opinione […]
Troviamo poi una categoria di soggetti che tende a confondersi con i gruppi di attivisti: il volontariato. La principale differenza e’ che mentre quei gruppi [di opinione] premono su governi, imprese e altri soggetti, di solito in modo polemico e conflittuale, per costringerli a intervenire e risolvere un determinato problema, le organizzazioni filantropiche e di volontariato scendono in campo in prima persona mettendo a disposizione le risorse necessarie, senza rivolgersi allo Stato o all’impresa […]
Infine, ritengo che facciano parte della societa’ civile anche le professioni, alludendo con questo termine a qualsiasi gruppo professionale che abbia elaborato una serie autonoma di valori riguardo ai modi di svolgere la propria attivita’, spesso in contrapposizione alla logica di massimizzazione del profitto. Per alcune professioni tali valori sono iscritti negli statuti e nei piani formativi, mentre in altri casi emergono dal confronto informale tra gruppi di operatori. L’attivita’ professionale, alla stregua del volontariato, non e’ orientata primariamente alle campagne di opinione e al conflitto, ma allo svolgimento di un lavoro in cambio di denaro. Tuttavia, e’ radicata nei valori e talvolta offre l’occasione di contestare la logica dominante dello Stato e dell’impresa.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Lavoro/Silver

Beverly J. Silver – Le forze del lavoro. Movimenti operai e globalizzazione dal 1870 – Bruno Mondadori (2008)

La mobilitazione delle riserve mondiali di manodopera non solo ha danneggiato direttamente il potere di contrattazione dei lavoratori, ma ha anche contribuito a delegittimare ai loro occhi i sindacati e i partiti politici, poiche’ e’ diventato piu’ difficile per queste organizzazioni creare e distribuire vantaggi per i propri iscritti.
Come se cio’ non bastasse, gli attacchi diretti dai datori di lavoro e dagli stati contro le organizzazioni dei lavoratori (unitamente al collasso dei contratti sociali tipici del dopoguerra) hanno indebolito direttamente il potere associativo di contrattazione, oltre a determinare un’ulteriore erosione del potere di contrattazione legato al mercato, rendendo sempre piu’ difficile per le organizzazioni dei lavoratori difendere ed estendere efficacemente le politiche statali della “rete di protezione sociale”.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_forze_del_lavoro/9788861592117/013ceb1c2bb826dec4
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/lavoratori-di-tutto-il-mondo-intervista-a-beverly-silver-parte-i

Economia di mercato/Harvey

David Harvey – La crisi della modernita’ – il Saggiatore (2010)

La crescita fenomenale che si determino’ durante il boom postbellico dipendeva […] da una serie di compromessi e di nuovi posizionamenti da parte dei protagonisti del processo di sviluppo capitalistico.
Lo stato doveva assumere nuovi ruoli (keynesiani) e creare nuovi poteri istituzionali; il capitale aziendale doveva aggiustare in qualche misura la rotta per navigare piu’ tranquillamente nelle acque di una sicura redditivita’; e i lavoratori organizzati dovevano assumere nuovi ruoli e nuove funzioni in relazione al rendimento sul mercato del lavoro e nei processi produttivi.
Il rapporto di forze, teso ma tuttavia saldo, fra la forza lavoro organizzata, il capitale delle grandi aziende e lo stato nazionale, che costitui’ la base del boom postbellico, non fu raggiunto per caso: esso fu il risultato di anni di lotte […]
Il fordismo postbellico deve essere visto, quindi, non tanto come un semplice sistema di produzione in serie quanto come uno stile di vita.
La produzione in serie voleva dire standardizzazione del prodotto e consumo di massa; e cio’ significava un’estetica assolutamente nuova e una mercificazione della cultura che molti neoconservatori […] avrebbero poi considerato dannosa per il mantenimento dell’etica del lavoro e di altre presunte virtu’ capitalistiche.
Anche il fordismo sfrutto’ e contribui’ all’estetica del modernismo – con particolare riferimento alla propensione di quest’ultimo per la funzionalita’ e l’efficienza – in modi molto espliciti, mentre le forme dell’intervento statale (guidato da principi di razionalita’ burocratico-tecnica) e la configurazione del potere politico che davano coerenza al sistema poggiavano sulle nozioni di una democrazia economica di massa tenuta assieme da un equilibrio di interessi speciali.
Il fordismo postbellico era anche un fenomeno internazionale. Il lungo boom del dopoguerra dipendeva fondamentalmente da una massiccia espansione del commercio mondiale e dei flussi degli investimenti internazionali.

Info:
https://www.anobii.com/books/La_crisi_della_modernit%C3%A0/9788851520366/012ddde8b392d53a07
http://www.leparoleelecose.it/?p=10178

Stato/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza -(2009)

Via via che le funzioni dello Stato sono appaltate ai privati, lo Stato comincia a perdere la competenza di fare cose che in precedenza gli riuscivano benissimo; man mano perde addirittura contatto con le conoscenze necessarie a comprendere il funzionamento di certe attivita’.
E’ costretto dunque a subappaltare ancora di piu’ e a pagare consulenti per farsi dire come fare il suo lavoro. Il governo diviene una sorta di idiota istituzionale, poiche’ le sue mosse sempre mal informate sono anticipate e quindi sminuite dagli scaltri soggetti che agiscono nel mercato.
Da questo discende la raccomandazione politica centrale dell’ortodossia economica contemporanea: lo Stato farebbe meglio a non fare nulla, salvo garantire la liberta’ dei mercati.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728