Geoeconomia/Chomsky

Noam Chomsky – Lotta o declino. Perche’ dobbiamo ribellarci contro i padroni dell’umanita’ – Ponte alle Grazie (2021)

La percezione tra gli inglesi, anche nella sinistra, e’ che la Brexit li liberera’ dalle politiche reazionarie di Bruxelles, ma e’ una convinzione errata.
In primo luogo, perche’ e’ stato proprio il Regno Unito uno dei fautori di quelle politiche, non e’ stata l’UE a imporgliele. Sono stati gli inglesi a promuoverle e portarle avanti.
In secondo luogo, perche’ quanto e’ accaduto nel paese, prima con Margaret Thatcher e poi con Tony Blair e David Cameron, non e’ stato provocato dalle politiche dell’Unione europea ma e’ venuto dall’interno. Di conseguenza, separarsi dall’UE e dalla burocrazia di Bruxelles non risolvera’ i problemi interni. Anzi, potrebbe aggravarli; potrebbe lasciare il Regno Unito, ancora piu’ di adesso, in balia dell’influenza statunitense.
Quanto all’ascesa dei partiti di destra in Europa, e’ molto preoccupante. L’Europa e’ sempre stata molto piu’ razzista degli Stati Uniti. Finora il razzismo non si e’ palesato perche’ i popoli erano piu’ omogenei, ma via via che l’assetto demografico cambia, il razzismo viene allo scoperto.
L’ascesa dei partiti di destra e’ il risultato delle cattive scelte dei partiti centristi, compresi i socialdemocratici, i quali hanno avallato politiche economiche e sociali che si sono rivelate devastanti. Le misure di austerita’ imposte dalla troika sono state deleterie, e tutto lascia pensare che siano state progettate apposta per minare lo stato sociale […]
Scopo dell’austerita’ non era lo sviluppo economico; al contrario, essa e’ nociva allo sviluppo. Il vero obiettivo era lo smantellamento dei programmi di welfare state: pensioni, condizioni di lavoro dignitose, norme sui diritti dei lavoratori e così via.

Info:
https://luciano.defalcoalfano.it/blog/show/la_recensione_di_lotta_o_declino

Populismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

In molti paesi le popolazioni hanno abbandonato i partiti centristi al potere, promotori della finanziarizzazione, per delle nuove formazioni populiste che sostenevano di opporvisi.
Allo stesso tempo i populisti di destra hanno corteggiato con successo gli elettori dell’etnia maggioritaria appartenenti alla classe lavoratrice promettendo di «liberare» i loro paesi dal capitale globale, dagli immigrati «invasori» e dalle minoranze razziali o religiose.
Le loro controparti di sinistra, sebbene abbiano avuto meno successo sul piano elettorale (tranne che in America Latina e nell’Europa meridionale), hanno guadagnato consensi nella societa’ civile, militando per «il 99%» o per le «famiglie lavoratrici», definite in modo inclusivo, e contro un sistema «truccato» per favorire la «classe dei miliardari».
Certo, queste formazioni politiche differiscono notevolmente l’una dall’altra e le loro rispettive fortune hanno avuto alti e bassi nel corso degli anni. Ma nel complesso, la loro comparsa ha segnato un importante cambiamento del vento politico.
Avendo squarciato il velo del senso comune neoliberista e smontato la narrazione romantica del mercato, l’ondata populista ha incoraggiato molti a pensare fuori dagli schemi.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_rep.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_lalettura.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_corsera.pdf
https://jacobinitalia.it/#facebook
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-cannibale/

Populismo/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

C’erano 2,4 miliardi di persone sul pianeta quando venne firmata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, nel 1949: un quarto di loro viveva in paesi sviluppati e democratici, con elite sociali plasmate dalle tradizioni dell’Illuminismo.
Oggi ci sono 7,5 miliardi di persone nel mondo e la maggioranza di loro vive al di fuori di sistemi democratici stabili, in societa’ dove i diritti umani sono negati.
Peggio ancora, le ideologie ufficiali di questi Stati sono totalmente antiumanistiche, per esempio la miscela di confucianesimo e scienza contabile che viene spacciata per «marxismo» in Cina, lo sciovinismo indu’ del regime di Modi in India e il nazionalismo da Grande Russia che anima Putin […]
Non meno importante, c’e’ l’attacco all’umanesimo portato avanti negli ultimi quattro decenni in nome delle teorie economiche del libero mercato. Imponendoci nuove routine, costringendoci ad adottare nuovi comportamenti e valori unicamente per sopravvivere, riducendoci a entita’ economiche bidimensionali, il modello economico noto come neoliberismo ha spazzato via le nostre difese comportamentali e intellettuali contro le varie forme di antiumanesimo da cui siamo bersagliati in questo inizio di xxi secolo.
Il punto di svolta, che ha materializzato tutti questi pericoli e li ha accelerati, e’ stata la vittoria di Trump, e l’ondata mondiale di populismo di destra che ha contribuito a scatenare […]
Trump ha vinto, in altre parole, perche’ un gran numero di americani possedeva riserve non sfruttate e non avversate di razzismo, crudelta’ e misoginia. E identificare nel razzismo e nella misoginia i fattori chiave che hanno spinto gli elettori bianchi a votare Trump ci permette di capire cosa lega il loro progetto a quello di miliardari come Bannon, Mercer e i Koch […]
Ed e’ qui che iniziamo a comprendere la natura storica della vittoria di Trump.
Ognuna di queste ideologie – il neoliberismo nazionalista di Trump, il suprematismo bianco e la misoginia dei suoi sostenitori – si fonda su una tesi biologica riguardo alla natura umana: che i neri siano inferiori ai bianchi, che le donne siano nate per servire gli uomini e provvedere alla riproduzione, che tutti gli abitanti della terra siano geneticamente inclini a competere, a massimizzare la propria ricchezza e a pugnalarsi l’un l’altro alle spalle per riuscirci […]
Insomma, Trump rappresenta qualcosa di piu’ di una scalata al governo federale da parte di una fazione del capitale statunitense consacrata al protezionismo e all’antistatalismo. Rappresenta il trionfo di una teoria reazionaria della natura umana in cui la disuguaglianza – di razza, sesso e condizione economica – e’ determinata dai nostri geni.

Info:
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_05_30-manifesto-Mason-1.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_07_01-Fatto_Quotidiano-Mason-1.pdf

Populismo/Montanari

Tomaso Montanari – Dalla parte del torto. Per la sinistra che non c’e’ – Chiarelettere (2020)

La sinistra divenuta di destra ha permesso al mondo (all’Europa e all’Italia, in particolare) di diventare ancora piu’ ingiusto, piu’ diseguale, piu’ sbagliato.
E il suo silenzio ha lasciato a chi aveva il monopolio della forza anche il monopolio della verita’, per parafrasare Bobbio.
Non solo abbiamo consentito di sfigurare il mondo, ma abbiamo anche smesso di dire quale faccia dovrebbe avere. Abbiamo smesso di credere che un mondo piu’ giusto di questo sia possibile. Abbiamo smesso di provare a diffondere la letizia – si’, l’allegria – di chi lotta dalla parte giusta. Di chi sogna: non per evadere dalla realta’, ma per cambiarla con piu’ forza. Come sognava Martin Luther King. Abbiamo detto che bisognava essere realisti, e che a questo mondo ingiusto no, non c’era alternativa. Abbiamo ripetuto per anni «There Is No Alternative» – Tina, il motto inventato dalla signora Thatcher.
Un bel giorno, pero’, l’alternativa e’ arrivata: ed e’ stata la peggiore possibile. Quella della destra xenofoba e razzista, e della sua egemonia culturale, cresciuta nel deserto di opzioni al pensiero unico del dio mercato. E oggi la rabbia dei poveri (poveri di soldi e di conoscenza) viene messa a reddito dagli imprenditori della paura: i soli rimasti a parlare con loro.

Info:
https://www.carmillaonline.com/2020/02/25/dalla-parte-del-torto/
https://www.forchecaudine.com/dalla-parte-del-torto-a-proposito-dellultimo-libro-di-tomaso-montanari/
https://www.pressenza.com/it/2020/08/la-sinistra-che-non-ce-dalla-parte-del-torto-di-tomaso-montanari/
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2020/01/23/dalla-parte-del-torto-per-la-sinistra-che-non-ce/

 

Populismo/Montanari

Tomaso Montanari – Dalla parte del torto. Per la sinistra che non c’e’ – Chiarelettere (2020)

C’e’ anche la totale inconsapevolezza del ruolo dell’Occidente nell’innesco delle migrazioni: perche’ sono il nostro colonialismo, il nostro schiavismo (circa dodici milioni di neri africani rapiti e venduti come schiavi lungo tre secoli), la nostra predazione delle loro risorse, la nostra industria delle armi e le guerre che essa alimenta, la nostra distruzione dell’ambiente e del clima che hanno trasformato la loro casa in un inferno; sono tutte queste nostre azioni che li fanno fuggire da casa loro.
Le loro migrazioni sono causate dalla nostra ingiustizia, e poi si scontrano con il muro della nostra avarizia.
La rimozione, la negazione di tutto questo cancella ogni traccia della cultura di sinistra: anzi, contribuisce in modo decisivo a costruire l’egemonia di un pensiero unico. Di destra […]
L’umiliazione del corpo delle donne sfocia in una reificazione cosi’ insistita e disumanizzante da costituire il contesto culturale in cui vanno letti e interpretati i dati mostruosi del femminicidio: se il corpo della donna e’ un oggetto da guardare e usare, si puo’ anche rompere, gettare via, spegnere come un gioco elettronico.
La privazione della dignita’ della persona come anticamera della distruzione: e’ questo il paradigma della riduzione a cose (e dunque della marginalizzazione e, nei casi estremi, dell’eliminazione fisica) dei corpi dei carcerati, dei disabili, dei malati, dei poveri e dei migranti.
E, in prospettiva, di noi tutti, sudditi del neofeudalesimo del mercato.

Info:
https://www.carmillaonline.com/2020/02/25/dalla-parte-del-torto/
https://www.forchecaudine.com/dalla-parte-del-torto-a-proposito-dellultimo-libro-di-tomaso-montanari/
https://www.pressenza.com/it/2020/08/la-sinistra-che-non-ce-dalla-parte-del-torto-di-tomaso-montanari/
https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2020/01/23/dalla-parte-del-torto-per-la-sinistra-che-non-ce/

Geoeconomia/Chomsky

Noam Chomsky – Precipizio. Il capitale all’attacco della democrazia e il dovere di cambiare rotta – Ponte alle Grazie (2021)

Israele e’ consapevole di perdere consenso tra le fasce dell’opinione pubblica mondiale che hanno un po’ di considerazione per i diritti umani e civili.
Per questo cerca di espandere la sua base di consenso a Oriente, innanzitutto alla Cina e all’India, quest’ultima essendo un alleato naturale per diverse ragioni, tra cui la deriva in entrambe le societa’ verso l’ultranazionalismo, una politica interna reazionaria e l’odio verso l’Islam.
Sta anche consolidando quelle che finora sono state tacite alleanze con gli Stati arabi piu’ reazionari e brutali, l’Arabia Saudita e gli Emirati arabi uniti, cui si unisce ora l’Egitto e la sua dura dittatura militare.
La nuova legge sulla nazionalita’ dichiara che Israele e’ lo Stato-nazione del popolo ebraico, ridimensiona lo status degli arabi e autorizza ufficialmente le comunita’ esclusivamente ebraiche.
Di sicuro ha una portata innovatrice, ma nemmeno poi tanto. La vera novita’ e’ soprattutto l’aver elevato questi principi razzisti al rango costituzionale, nella Legge fondamentale.

Info:
https://www.illibraio.it/news/saggistica/precipizio-libro-chomsky-1410524/
https://www.ponteallegrazie.it/libro/precipizio-noam-chomsky-9788833316413.html
https://www.altraparolarivista.it/2022/04/13/circuiti-monetari-alternativi-e-politiche-innovative-di-welfare-locale-di-andrea-fumagalli/

Europa/Balibar

Etienne Balibar – Crisi e fine dell’Europa? – Bollati Boringhieri (2016)

In realtà, quello che si sta costituendo in Europa e’ un fronte transnazionale del rifiuto dei rifugiati e dei migranti, in cui i gruppi apertamente razzisti e violenti sono solo la punta piu’ estrema e i cui argomenti oscillano tra il pragmatismo («da noi non c’e’ posto»), l’ideologia identitaria (un afflusso di musulmani minaccia di snaturare l’Europa cristiana, o laica, a seconda dei Paesi) e le questioni di sicurezza (tra i rifugiati si nascondono i jihadisti).
Con tutta probabilita’ siamo destinati ad assistere per la prima volta a quello che finora non era mai riuscito: l’affermazione in Europa di un «partito» unificato populista e xenofobo, antimmigrati e antirifugiati.

Info:
https://www.lindiceonline.com/osservatorio/economia-e-politica/balibar-crisi-europa-ordoliberale/
https://www.illibraio.it/libri/etienne-balibar-crisi-e-fine-delleuropa-9788833928449/
https://left.it/2019/04/13/balibar-leuropa-va-rifondata-aprendo-i-confini/

Populismo/Lucaks

John Lucaks – Democrazia e populismo – Longanesi (2006)

Il patriottismo e’ difensivo; il nazionalismo e’ aggressivo.
Il patriottismo e’ l’amore per un particolare paese, con le sue particolari tradizioni; il nazionalismo e’ l’amore per qualcosa di meno tangibile, per il mito di un «popolo», un mito che giustifica molte cose, ed e’ un surrogato politico e ideologico della religione. Un mito al contempo moderno e populista […]
Nella mente e nel cuore di molta gente nazionalismo e patriottismo spesso si sovrappongono. Cio’ nondimeno bisogna essere consapevoli delle loro differenze, dietro le quali sta il fenomeno del populismo, che diversamente dal patriottismo vecchio stile e’ inseparabile dal mito di un popolo.
Il populismo e’ voelkisch [nazionalista, etnico], il patriottismo no.
E possibile essere insieme patrioti e cosmopoliti (sicuramente sul terreno culturale). Ma un populista e’ necessariamente, in un modo o nell’altro, un nazionalista.
Il patriottismo e’ meno razzista del populismo. Un patriota non escludera’ una persona di una nazionalita’ diversa da una co- munita’ in cui sono vissuti fianco a fianco, e che conosce da molti anni; ma un populista sara’ sempre diffidente nei confronti di qualcuno che non sembra appartenere alla sua tribu’.

Info:
http://www.centrorsi.it/notizie/Informazioni-e-curiosita-editoriali-librarie/Democrazia-e-populismo.html
http://win.storiain.net/arret/num120/libri.asp
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=6149

Europa/Balibar

Etienne Balibar – Crisi e fine dell’Europa? – Bollati Boringhieri (2016)

Come si puo’ governare, in modo civile (per non dire civilizzato), lo stato di eccezione permanente in cui le frontiere che abbiamo ereditato dal passato, o aggiunto noi stessi, vengono continuamente fortificate e militarizzate, ma sono destinate a cedere?
Bisogna ripetere quello che e’ in gioco nei fatti: degli uomini «di troppo» e il loro «diritto di avere dei diritti», che e’ imprescrittibile, e non va a detrimento di coloro che i diritti li hanno gia’, ma si pone accanto a loro e tra di loro.
Nessuno puo’ sostenere che una governance del genere sia facile, ma quel che e’ certo e’ che non puo’ basarsi su discriminazioni ormai obsolete (migranti e rifugiati) o su equiparazioni criminali (rifugiati e terroristi) che alimentano i fantasmi razzisti, incoraggiano la violenza e disorganizzano le politiche di sorveglianza di cui gli Stati hanno bisogno per proteggere veramente i loro cittadini […]
Parte della soluzione e’ a portata di mano.
Il minimo sarebbe: 1) la dichiarazione ufficiale, da parte della Commissione europea, di uno «stato di emergenza umanitaria» su tutto il territorio di sua competenza, e 2) l’impegno vincolante, da parte dei Paesi membri dell’Unione europea, a trattare i rifugiati con dignita’ ed equita’ nella misura delle loro capacita’, oggettivamente calcolabili.
E’ indubbio che le conseguenze di questo minimo sarebbero potenzialmente considerevoli: rivalutazione dei poteri dell’istanza comunitaria, istituzione di norme umanitarie con pari forza di quelle di bilancio o commerciali, mobilitazione di risorse per una politica di assistenza e di integrazione (di cui si dovrebbe controllare democraticamente l’impiego), programmi educativi concertati contro il razzismo.

Info:
https://www.lindiceonline.com/osservatorio/economia-e-politica/balibar-crisi-europa-ordoliberale/
https://www.illibraio.it/libri/etienne-balibar-crisi-e-fine-delleuropa-9788833928449/
https://left.it/2019/04/13/balibar-leuropa-va-rifondata-aprendo-i-confini/

Populismo/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

L’estrema destra parla dei problemi della globalizzazione, o mondializzazione, ma poi li scarica sulle persone degli immigrati, loro stessi le principali vittime della globalizzazione anziche’ la causa dei problemi che essa crea.
Il malcontento va reindirizzato sulle vere cause dei problemi: le grandi aziende e l’esclusiva ricerca del profitto che distruggono le comunita’ e creano instabilita’ ovunque nel mondo […]
Se la gente e’ incoraggiata a crearsi un’identita’ in base all’opposizione a certi gruppi razziali o agli impiegati statali, e se e’ spinta a considerare le proprie frustrazioni e insoddisfazioni come provocate innanzitutto da costoro, la politica si concentrera’ su tali obiettivi e ignorera’ altre questioni.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728