Chiara Giaccardi; Mauro Magatti – Supersocieta’ – il Mulino (2022)
Gli anni della contestazione in cui si rivendicava il diritto a desiderare sono lontanissimi.
Cosi’ come sono lontani gli anni ’80 e ’90, quando le nuove generazioni avevano cavalcato l’onda del nuovo mondo globalizzato, visto come un serbatoio di esperienze e possibilita’.
Da qualche anno i figli della societa’ del benessere, liberi di desiderare, faticano a sostenere questa loro condizione. Perché?
Le ragioni sono diverse e intrecciano i percorsi personali con i cambiamenti socioculturali. Tuttavia, alcune considerazioni possono essere avanzate.
I giovani crescono in un ambiente che avvertono fortemente competitivo e performante: bisogna essere sempre all’altezza non solo sul lavoro, ma in generale nella vita, nell’aspetto fisico, nelle relazioni, nel sesso. Il senso di inadeguatezza si rivela nell’ansia o nelle crisi di panico, sempre piu’ diffuse. Ma negli anni e’ cresciuta anche la paura verso un mondo complesso che non si riesce a decifrare e che appare sempre piu’ minaccioso.
Lo shock della pandemia, l’interruzione delle relazioni causata dal lockdown e ora la guerra hanno dato il colpo di grazia […]
Di fronte a un mondo esigente si rivendica il diritto all’astensione, al silenzio, all’indifferenza, all’irrilevanza se non addirittura alla distruzione del legame sociale. Mimetizzandosi nello sfondo e rendendosi invisibili, l’intento e’ quello di passare inosservati, di non venire misurati e valutati, di non apparire perdenti […]
Tale propensione ha diverse modalita’ di manifestazione: nelle condotte a rischio con cui i giovani desiderano «scomparire senza morire definitivamente, restare in una sospensione senza fine, una sorta di dietro le quinte dove trovare conforto prima di riconciliarsi con le necessita’ della rappresentazione»; nella rottura dei legami sociali fondamentali che porta a percorsi erratici, privi di direzione; nell’attrazione fatale del web, delle chat, dei social network, dei videogiochi – universi paralleli in cui vivere «l’esperienza di un altro mondo» e in cui sembra possibile liberarsi del proprio corpo e della propria identita’ per trasformarsi in cio’ che piu’ si desidera; per arrivare, nei casi piu’ estremi, a isolarsi completamente e vivere come «monaci, circondati dalle tecnologie piu’ potenti e moderne».
Tutte dinamiche accomunate da un medesimo bisogno: allontanarsi dalle turbolenze del mondo, rifiutare di preoccuparsi del successo, rifugiarsi in un universo riparato. Una sorta di «dimissione dalla vita».
Info:
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/siamo-entrati-nella-supersociet-diventeremo-stupidi-o-pi-liberi
https://www.bioeticanews.it/il-libro-supersocieta-di-c-giaccardi-e-m-magatti/
https://www.pandorarivista.it/pandora-piu/liberta-nella-supersocieta/
https://www.c3dem.it/supersocieta-un-libro-di-magatti-e-giaccardi/
https://www.recensionedilibri.it/2022/06/16/giaccardi-magatti-supersocieta-ha-ancora-senso-scommettere-sulla-liberta/
https://ildomaniditalia.eu/la-super-societa-e-la-scommessa-sulla-liberta-in-un-saggio-di-chiara-giaccardi-e-mauro-magatti-recensione-sullosservatore-romano/