L’automatizzazione e la razionalizzazione dei processi produttivi hanno contribuito al massimo per un quarto alla perdita di posti di lavoro nelle industrie delle economie occidentali.
La scomparsa di tutti gli altri posti di lavoro e’ invece dipesa da decisioni politiche e cambi di rotta che avrebbero potuto essere evitati.
Nella deindustrializzazione del mondo occidentale ha svolto un ruolo determinante la globalizzazione, ovvero l’internazionalizzazione delle catene produttive.
Le imprese che avevano finora mantenuto la produzione nei paesi industrializzati hanno spostato parte delle loro attivita’ nei paesi piu’ poveri, in particolare in Cina e nell’Asia orientale, oppure hanno cominciato a farsi consegnare componenti dei loro prodotti direttamente dall’estero. In questo modo il lavoro piu’ oneroso degli operai occidentali e’ stato sostituito da quello a buon mercato di lavoratori privi di tutele giuridiche […]
Ulteriori risparmi sui costi attraverso la globalizzazione sono derivati dal fatto che all’estero spesso non vengono rispettati gli standard sociali e ambientali ne’ altre prescrizioni giuridiche che valgono invece nei paesi occidentali e hanno reso la produzione piu’ costosa.
L’internazionalizzazione della produzione ha cosi’ offerto alle multinazionali anche un nuovo modo per evitare le tasse.
Non c’e’ da sorprendersi se le imprese che mirano soltanto a ricavare denaro dal denaro sfruttino avidamente le occasioni offerte dalla globalizzazione […]
A cambiare veramente il corso delle cose e’ stata non tanto la tecnologia, quanto la politica. Sono stati i politici a rinunciare al controllo sui capitali e ad aprire la strada a investimenti diretti internazionali. Sono stati i politici a smettere di compensare le differenze nei costi di produzione attraverso dazi doganali e anche solo a contenere il dumping tributario. Sono stati i politici a promuovere accordi per la difesa degli investimenti e la protezione a livello globale dei diritti delle marche, dei brevetti e degli autori per garantire un contesto giuridico il piu’ possibile vantaggioso per gli investimenti esteri delle multinazionali.
Questo e’ avvenuto perche’ le imprese e le lobby hanno fatto valere tutto il loro peso, denaro e potere economico per pilotare queste decisioni. La politica però non si sarebbe dovuta immischiare.
Info:
https://www.lafionda.org/2022/06/15/recensione-di-contro-la-sinistra-neoliberale-di-sahra-wagenknecht/
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/05/wagenknecht-lespresso.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/06/wagenknecht-domenica-il-sole-24-ore.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-il-fatto-quotidiano.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/11/wagenknecht-lindice-dei-libri-del-mese.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-avvenire.pdf
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-recensione_di_contro_la_sinistra_neoliberale_di_sahra_wagenknecht/39329_46608/