Abbiamo bisogno di comprendere il populismo al contempo come un movimento di opinione e contestazione e come un sistema di governo […]
E’ impreciso considerare il populismo alla stregua dei «movimenti popolari» o di protesta. Di per se’ i movimenti popolari possono fare uso di una retorica populista, ma non avere o non implicare un progetto di potere populista.
Esempi recenti di questa retorica sono i movimenti popolari di contestazione e di protesta che ricorrono al dualismo che contrappone «noi, il popolo» a «voi, l’establishment» – come i Girotondi in Italia nel 2002, Occupy Wall Street negli Stati Uniti nel 2011 e gli Indignados in Spagna nello stesso anno; in tempi ancora più recenti, i giletgialli francesi, la cui protesta, pur essendosi tradotta in manifestazioni anche violente di dissenso, non si e’ coagulata in una proposta politica che trovasse rappresentanza nelle istituzioni.
Senza una narrativa unificante, l’aspirazione a conquistare dei seggi in parlamento o al Congresso e un vertice dirigente che rivendichi di essere la «vera» espressione del popolo nella sua totalita’, i movimenti popolari rimangono cio’ che sono sempre stati: una sacrosanta espressione democratica di critica e contestazione.
Diverso e’ il caso dei tentativi populisti di conquistare le istituzioni rappresentative e la maggioranza di governo per poter modellare la societa’ sulla loro rappresentazione ideologica di popolo.
Esempi di questo tipo di attitudine sono le maggioranze populiste che si sono affermate in Ungheria (2012), Polonia (2014), StatiUniti (2016), Austria (2017) e Italia (2018).
Info:
http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/05/08/nadia-urbinati-e-il-populismo/
https://www.vaticannews.va/it/osservatoreromano/news/2020-03/la-verita-vi-prego-sul-populismo.html
https://www.fatamorganaweb.unical.it/index.php/2020/01/27/dal-populismo-al-popolo-democrazia-nadia-urbinati/