Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Laterza (2021)

Il nativismo e’ l’elemento cardine di quello che da alcuni anni, principalmente in Europa, viene chiamato «sovranismo», ovvero la posizione politica che rivendica autonomia per gli Stati-nazione, contro le influenze politiche, economiche e sociali di soggetti esterni.
Piu’ propriamente, il nativismo e’ caratteristico di quel populismo sovranista in cui la dialettica di popolo ed elite si salda con richiami nazionalisti.
Da una parte c’e’ il «noi» del «popolo», dall’altra il «loro»: le elite ma anche gli stranieri, gli immigrati, e chi appartiene ad altre religioni ed etnie, ovvero chiunque metta in pericolo la protezione della cultura (costumi, lingua, religione) nazionale.
L’istanza sovranista esprime una nostalgia d’ordine, che ha nella sovranita’ statuale uno dei suoi cardini. In gioco, pero’, non c’e’ solo il ruolo dello Stato, ma anche quello degli altri pilastri dell’edificio politico moderno: il popolo e l’individuo.
Il populismo sovranista unisce infatti nella medesima rivendicazione la sovranita’ «vestfaliana», cioe’ quell’idea di autonomia e uguaglianza delle nazioni che si fa risalire alla Pace di Vestfalia del 1648, la sovranita’ popolare e la sovranita’ dell’individuo su eventi e forze che ne alterano l’identita’ e ne minacciano la padronanza.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_DOMANI.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
https://www.retisolidali.it/il-vento-conservatore-intervista-serughetti/
https://www.osservatore.ch/il-nuovo-vento-conservatore-e-la-destra-antidemocratica_66328.html

Populismo/Serughetti

Giorgia Serughetti – Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Laterza (2021)

Nel panorama contemporaneo, la descrizione del populismo come tribalismo identitario si attaglia particolarmente ai movimenti e partiti della «destra radicale» o «ultradestra» […]
La destra radicale combina lo schema dell’opposizione popolo/elite con ideologie politiche come il nativismo – ovvero la convinzione che solo chi fa parte della nazione per ragioni di discendenza possa legittimamente abitare il territorio di uno Stato – e l’autoritarismo […] In termini nativisti e’ declinato anche l’altro grande tema a cui queste forze devono il loro consenso: la sicurezza, intesa come incolumita’ dei cittadini e della nazione stessa.
Il crimine, fonte primaria di insicurezza, e’ raffigurato come una questione «straniera», da attribuire ai «non nativi», e da punire con il braccio spietato della legge[…]
A tenere insieme la costellazione ideologica di populismo, nativismo e autoritarismo e’ infine il richiamo ai valori morali conservatori, spesso declinati in termini religiosi.
La destra radicale accusa la sinistra «globalista» e le elite cosmopolite, oltre che di favorire l’immigrazione di massa, anche di corrompere la cultura tradizionale della nazione.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_DOMANI.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
https://www.retisolidali.it/il-vento-conservatore-intervista-serughetti/
https://www.osservatore.ch/il-nuovo-vento-conservatore-e-la-destra-antidemocratica_66328.html

Societa’/Piketty

Thomas Piketty – Capitale e ideologia. Ogni comunita’ ha bisogno di giustificare le proprie disuguaglianze – La Nave di Teseo (2020)

Tra le categorie poco qualificate che hanno votato massicciamente per i partiti della sinistra negli anni cinquanta e sessanta del Novecento e che, in gran parte, hanno smesso di votare per questi partiti nel periodo 1990-2020, si ritrovano in particolare i lavoratori del settore industriale.
Questa diminuzione del voto operaio per i partiti socialisti, comunisti, socialdemocratici, democratici e laburisti nei decenni del dopoguerra e’ un fenomeno molto noto, registrato in tutti i paesi occidentali.
La spiegazione piu’ ovvia e’ la crescente percezione, tra i lavoratori, che i partiti che avrebbero dovuto difenderli non lo hanno fatto, soprattutto nel contesto di un drastico calo dell’occupazione industriale e di una globalizzazione avvenuta senza il supporto di un’efficace regolamentazione collettiva del lavoro.
Invece, tra le categorie in rapida espansione di laureati altamente qualificati che hanno mantenuto il loro voto a sinistra (o talvolta aumentato il loro voto a sinistra), troviamo soprattutto: insegnanti, professionisti dell’intermediazione e dirigenti del settore pubblico, nonche’ professionisti della sanita’ e della cultura.
Il ribaltamento dell’effetto istruzione non e’ avvenuto nel vuoto pneumatico, o in un ambiente stabile. Si e’ verificato nel contesto di una societa’ in rapida evoluzione, connotata da un aumento senza precedenti dei livelli d’istruzione e di accesso all’istruzione secondaria e universitaria, nonche’ da un’espansione inedita del settore dei servizi […]
Per semplificare, si puo’ dire che ci sono due spiegazioni principali: un’ipotesi sociale e un’ipotesi nativista, che non si escludono a vicenda. L’ipotesi sociale, che sembra la piu’ importante e convincente, e’ che le categorie popolari si siano sentite via via sempre piu’ abbandonate dai partiti di sinistra, mano a mano che questi si orientavano verso altre categorie sociali (e in particolare verso i piu’ istruiti). L’ipotesi nativista sostiene che siano invece i partiti di sinistra a essere stati abbandonati dalle classi popolari, catturate dalle sirene del voto razzista e anti-immigrazione.
Questa seconda interpretazione e’ particolarmente diffusa negli Stati Uniti, dove spesso si sostiene (non senza motivo) che i bianchi delle classi lavoratrici nel Sud abbiano iniziato la loro lenta transizione verso il partito repubblicano quando, negli anni sessanta, i democratici sposarono la causa antirazzista e antisegregazionista […]
In particolare, e’ innegabile che negli ultimi decenni i temi nativisti, razzisti e anti-immigrati siano stati sfruttati in modo ossessivo dai tradizionali partiti di destra (a partire dal partito repubblicano negli Stati Uniti e dal partito conservatore nel Regno Unito), oltre che dai nuovi movimenti di estrema destra incentrati su questi temi (il cui archetipo e’ il Front national in Francia).
Tuttavia, l’ipotesi nativista e’ molto problematica e non sembra in grado di spiegare correttamente tutti gli sviluppi osservati. […]
Quindi e’ l’ipotesi sociale l’elemento dominante, quello che motiva la sensazione delle classi popolari di essere state tradite dal centrosinistra: un meccanismo al quale si e’ poi agganciato il discorso nativista.

Info:
https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2020/06/24/thomas-piketty-capitale-ideologia
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/capitale-e-ideologia-intervista-a-thomas-piketty/
https://www.ilmessaggero.it/libri/capitale_e_ideologia_il_nuovo_saggio_di_piketty_star_dell_economia_pop-5299153.html
http://temi.repubblica.it/micromega-online/piketty-il-capitalismo-non-e-piu-in-grado-di-giustificare-le-sue-disuguaglianze/
https://www.huffingtonpost.it/2018/09/08/lincubo-social-nativista-italiano-potrebbe-molto-rapidamente-riguardarci-da-vicino-piketty-avverte-le-democrazie-europee_a_23520935/