Jean-Werner Müller – Cos’e’ il populismo – Universita’ Bocconi (2017)
1. Il populismo non e’ né la parte autentica della moderna politica democratica né una specie di patologia causata da cittadini irrazionali.
E’ l’ombra permanente della politica rappresentativa.
Esiste sempre la possibilita’ che un soggetto parli in nome del «popolo vero» per contestare le elite potenti. Nell’antica Atene il populismo non esisteva; forse la demagogia, ma non il populismo, che e’ invece presente unicamente nei sistemi rappresentativi.
I populisti non si oppongono al principio della rappresentanza politica; insistono soltanto di essere gli unici rappresentanti legittimi.
2. Non tutti coloro che criticano le elite sono populisti. Oltre a essere antielitari, i populisti sono antipluralisti. Sostengono di essere gli unici a poter rappresentare il popolo. Tutti gli altri candidati politici sono essenzialmente illegittimi, e chi non sostiene i populisti non fa veramente parte del popolo. Quando sono all’opposizione, i populisti insisteranno inevitabilmente nel bollare le elite come immorali, mentre il popolo e’ un’entita’ morale e omogenea che non puo’ sbagliare.
3. Spesso puo’ sembrare che i populisti pretendano di rappresentare il bene comune come desiderato dal popolo. A un piu’ attento esame, si scopre che cioì che importa ai populisti non e’ tanto il prodotto di un reale processo di formazione della volonta’ o di un bene comune comprensibile a chiunque provvisto di buonsenso, quanto piuttosto una rappresentazione simbolica del «popolo vero» da cui e’ poi dedotta la politica corretta. Cio’ rende la posizione politica di un populista immune alla contestazione empirica.
I populisti possono sempre opporre il «popolo vero» o la «maggioranza silenziosa» ai rappresentanti eletti e al risultato ufficiale di un voto.
4. Anche se spesso i populisti pretendono referendum, questi non sono destinati ad avviare processi aperti di formazione democratica della volonta’ tra i cittadini. I populisti vogliono semplicemente essere confermati in quella che hanno gia’ stabilito come la volonta’ del popolo vero.
Il populismo non apre la strada a una maggiore partecipazione alla politica.
5. I populisti possono governare, ed e’ probabile che lo facciano in linea con la loro adesione di fondo all’idea di essere gli unici rappresentanti del popolo.
Concretamente, si impegneranno nelle pratiche volte a occupare lo Stato, al clientelismo di massa e alla corruzione, oltre che alla soppressione di qualunque cosa che assomigli a una societa’ civile critica.
Queste azioni trovano un’esplicita giustificazione morale nell’immaginario politico populista, dunque possono essere dichiarate apertamente. I populisti possono anche scrivere costituzioni, che saranno di parte o «esclusive», destinate a mantenerli al potere al fine di perpetuare una presunta volonta’ popolare originale e autentica. Con ogni probabilita’, prima o poi essi sono destinati a provocare un serio conflitto costituzionale.
6. I populisti dovrebbero essere criticati per quello che sono, ossia un pericolo reale per la democrazia (e non solo per il «liberalismo»).
Ma cio’ non significa che non li si debba coinvolgere nel dibattito politico. Parlare con i populisti non equivale a esprimersi come loro. E’ possibile prendere seriamente in considerazione i problemi che essi evidenziano senza accettare il loro modo di dipingerli.
Info:
https://giornatedilettura.wordpress.com/2018/04/12/che-cose-il-populismo-la-risposta-di-jan-werner-muller-recensione-di-vittorio-panicara/
https://www.anobii.com/books/Cos%27%C3%A8_il_populismo/9788883502620/016bf048de71cc1e17