Green New Deal/Mason

Paul Mason – Postcapitalismo – Paul Mason – il Saggiatore (2016)

Gli obiettivi primari di un progetto postcapitalista dovrebbero essere:
1. Ridurre rapidamente le emissioni di anidride carbonica per limitare l’aumento della temperatura a 2 gradi centigradi entro il 2050, prevenire una crisi energetica e mitigare il caos prodotto dagli eventi climatici.
2. Stabilizzare il sistema finanziario entro il 2050 socializzandolo, per evitare il rischio che l’invecchiamento della popolazione, i cambiamenti climatici e l’accumulo di debito si combinino fra loro fino a innescare un nuovo ciclo di espansione-contrazione e a distruggere l’economia mondiale.
3. Offrire livelli elevati di prosperita’ materiale e benessere alla maggioranza delle persone, puntando soprattutto su tecnologie ad alto contenuto informativo per risolvere gravi problemi sociali come malattie, dipendenza dal welfare, sfruttamento sessuale e scarsa istruzione.
4. Utilizzare la tecnologia per ridurre il lavoro necessario e promuovere una rapida transizione verso un’economia automatizzata. Alla fine, il lavoro diventera’ volontario, i prodotti e i servizi pubblici di base saranno gratuiti e la gestione economica diventera’ soprattutto una questione di energia e risorse, anziche’ di capitale e lavoro.
Se fosse un gioco, queste sarebbero le «condizioni di vittoria». Forse non riusciremo a soddisfarle tutte ma, come sanno tutti i giocatori, si puo’ ottenere molto anche senza riportare una vittoria totale.

Info:
https://www.eunews.it/2017/05/13/il-postcapitalismo-secondo-paul-mason/
https://www.idiavoli.com/it/article/il-capitalismo-e-morto-anzi-no
https://www.pandorarivista.it/pandora-piu/postcapitalismo-di-paul-mason/
https://ilmanifesto.it/paul-mason-nelle-spire-del-postcapitalismo
https://tempofertile.blogspot.com/2016/07/paul-mason-postcapitalismo-una-guida-al.html

Societa’/Mason

Paul Mason – l futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Perche’, a livello collettivo, stiamo investendo un’enorme quantita’ di concentrazione, emozione ed energia mentale negli zombie? Cosa stiamo cercando di dire a noi stessi e su noi stessi?
Le culture umane hanno sempre costruito miti e leggende su esseri non morti o semiumani, di solito come metafora di qualche bisogno umano profondamente sentito, ma lo zombie rappresenta un caso a se’. Gli zombie non sono vampiri: la relazione tra il vampiro e la sua vittima e’ una metafora dell’attrazione sessuale illecita; e poi con un vampiro si puo’ ragionare.
Gli zombie non sono fantasmi: la metafora che aleggia dietro alle storie di fantasmi e’ il lutto, e i fantasmi non possono ucciderti.
Gli zombie non sono licantropi: il lupo mannaro e’ una metafora della malattia mentale o della violenza sociopatica; e diventare lupo mannaro e’ una cosa temporanea, mentre quando diventi uno zombie e’ irreversibile.
Rispetto ai mostri tradizionali del folclore occidentale, lo zombie ha un superpotere che lo colloca in una categoria a se’: si autoriproduce. Un singolo lupo mannaro non puo’ decimare Londra, un singolo vampiro non puo’ spopolare la Transilvania. Un singolo zombie, invece, attraverso un processo esponenziale di uccisioni o contagi, puo’ far fuori un’intera societa’.
E allora qual e’ la paura reale, profonda su cui fa leva la metafora degli zombie?
La risposta piu’ plausibile e’ la paura di essere sul punto di perdere cio’ che ci rende umani, la nostra razionalita’, la nostra capacita’ di discernere la verita’ dalla menzogna, la nostra capacita’ di vedere altri esseri umani come membri della nostra stessa specie, con i nostri stessi diritti. La nostra capacita’ di agire. La nostra liberta’.

Capitalismo/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Stampando denaro si puo’ riuscire a mantenere artificialmente in vita un’economia a tempo indefinito.
Il problema e’ che non si puo’ riuscire a mantenere artificialmente in vita un’ideologia […]
Piu’ la gente la confronta con la sua vita quotidiana, piu’ l’ideologia neoliberista appare come una bugia. Invece che sul libero scambio, fa sempre piu’ affidamento su una concorrenza forzata: fra bambini in eta’ scolare, fra universita’, fra citta’, fra lavoratori, fra inquilini, fra tassisti; e lo scopo della concorrenza e’ sempre costringere il cittadino comune a fare di piu’ in cambio di meno.
Invece di un mercato libero pieno di imprenditori, il mondo delle imprese ora e’ dominato da monopoli di proporzioni impensabili all’epoca del capitalismo di Stato: Google, Facebook, Apple, Amazon, Alibaba, Tencent e simili (sempre strutturati in modo che il management abbia piu’ potere rispetto agli investitori comuni, e sempre pronti a distruggere o acquisire potenziali concorrenti) […]
In barba alla mobilita’ sociale, l’accesso a uno stipendio a sei cifre – attraverso le migliori universita’ e qualifiche professionali – e’ diventato, in molti paesi, un fatto ereditario.
I barrow boys, i nuovi arrivati che fecero fortuna nei mercati finanziari della Londra degli anni ottanta partendo dal nulla, sono stati sostituiti dai figli e dalle figlie dei milionari.
Perfino la recitazione, il giornalismo e la professione legale, vocazioni che un tempo rappresentavano una via d’uscita dal proletariato per i ragazzi intelligenti, sono diventati monopolio dei figli dei ricchi, educati nelle scuole private.

Info:
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_05_30-manifesto-Mason-1.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_07_01-Fatto_Quotidiano-Mason-1.pdf

Stato/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Il meme del Kekistan e’ la prova che e’ emersa una nuova base razionale del fascismo: una nuova forma di tecnoconservatorismo, che si oppone ai diritti delle donne e delle minoranze etniche e si basa apertamente su principi antiumanisti.
La sua pericolosita’ non risiede nella capacita’ di mobilitare qualche migliaio di militanti fascisti vecchio stampo, bensi’ nella capacita’ di creare sinergie fra tre sezioni della destra che negli ultimi trent’anni, secondo i sociologi, operavano normalmente una contro l’altra: l’«estrema destra» (i fascisti dichiarati) la «destra radicalpopulista», che tendenzialmente evitava la violenza e costruiva la sua base elettorale facendo appello alla nostalgia e all’insicurezza culturale diffuse fra la classe operaia, e la stessa destra moderata […]
Detta in parole povere, l’estrema destra e’ un work in progress.
Ha successo quando ha per le mani un’unica grande rivendicazione intorno a cui polarizzare l’elettorato; il gruppo fascista piu’ piccolo ed estremista e’ sempre pronto a gravitare verso il partito populista di successo, e moltissimo dipende da come reagiscono i partiti tradizionali.
In tutta Europa, i partiti populisti di destra stavano imparando come surclassare i centristi, paralizzati dalla loro fedelta’ a un sistema economico che non funzionava.
Il risultato e’ il panorama che abbiamo sotto i nostri occhi oggi: partiti populisti di destra governano in Polonia, in Ungheria e in Repubblica Ceca, e in Austria e in Italia all’interno di coalizioni. E quando conquistano il potere statale, o i privilegi parlamentari che derivano da risultati elettorali a doppia cifra, fanno cio’ che fa Trump: usano i meccanismi dello Stato democratico per legittimare incitamenti all’odio, paralizzare l’applicazione delle leggi contro i fascisti dichiarati e colpire le comunita’ di migranti con repressioni ed espulsioni.

Info:
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https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
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Capitalismo/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Qualsiasi economia capitalista ha tre elementi costitutivi – terra, lavoro e capitale –, che producono denaro sotto forma di rendite, salari e profitti.
Iniziamo cercando di capire in che modo il neoliberismo ha cambiato la relazione fra queste cose.
Durante l’era del capitalismo di Stato (1945-1979), il mercato era subordinato allo Stato. Lavoro e capitale collaboravano tra loro. Quanto alla «rendita», veniva scoraggiata.
Quando gli economisti usano il termine «rendita» non intendono solo i soldi che frutta un terreno o una proprieta’, ma qualsiasi forma di denaro ricavata dall’accaparramento dell’offerta di qualcosa, che sia una miniera di cobalto, i diritti di pesca su un fiume o la capacita’ stessa di raccogliere capitale.
La rendita non crea ricchezza, si limita a distribuirla da chi produce ricchezza a chi possiede la proprieta’ affittabile, il rentier o redditiero […]
Nell’era neoliberista, al contrario, lo Stato e’ subordinato al mercato; anzi, lo scopo dello Stato e’ spazzare via ogni ostacolo al mercato e imporlo a forza in tutti gli aspetti della vita che rimangono non commerciali, dalla fornitura dell’acqua di rubinetto all’organizzazione di un appuntamento galante.
Il capitale attacca il lavoro, percio’ i profitti aumentano in rapporto al Pil, mentre la quota destinata ai salari diminuisce.
Contemporaneamente, la «rendita» diventa uno stile di vita: sempre piu’ profitti affluiscono nelle tasche di coloro che sono in grado di creare monopoli e fissare prezzi artificialmente alti, siano essi colossi del software come la Microsoft, giganti dei social media come Facebook, banche d’affari come la Lehman Brothers […]
Nella sua fase finale, il neoliberismo – che era nato come una battaglia in difesa dei valori del libero mercato – e’ diventato un mercato tutt’altro che libero, truccato a favore di monopolisti e speculatori, truccato per proteggere la ricchezza di quelli che gia’ ce l’hanno, truccato per produrre una forte disuguaglianza: una situazione garantita dal controllo che l’elite esercita sullo Stato.

Info:
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https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
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Stato/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Alcune domande inquietanti.
Primo: se una democrazia liberista di successo come gli Stati Uniti e’ in grado di produrre un Trump, non e’ il segnale che oggi siamo messi peggio che negli anni trenta?
Hitler e Stalin erano i prodotti di economie controllate dallo Stato e colpite dalla crisi; governavano popolazioni sottomesse e scarsamente istruite, che erano state addestrate a obbedire ai loro superiori da generazioni di lavoro in fabbrica e leva militare […]
Al contrario, l’America di inizio xxi secolo e’ una societa’ piena di gente istruita e con una tradizione democratica ininterrotta che risale fino al 1776 […]
Secondo: nel loro tentativo di offuscare la distinzione tra verita’ e menzogne, i dittatori degli anni trenta erano enormemente aiutati dal monopolio assoluto che detenevano sull’informazione, anzi, per meglio dire, sulla disinformazione: l’elite controllava la stampa e lo Stato controllava le stazioni radio. Perfino il possesso di una macchina da scrivere era soggetto a rigorosi controlli, sia nel Terzo Reich che nell’Unione Sovietica.
Oggi non esiste un simile monopolio sull’informazione: e allora come mai tantissime persone hanno abboccato alla strategia delle fake news?
Terzo: Hitler fu distrutto da Stalin. L’intero universo postbellico in cui la Arendt, Orwell, Koestler e Levi scrissero le loro analisi sul totalitarismo fu creato dalla vittoria di uno Stato totalitario su un altro.
Se oggi l’Occidente e’ minacciato da un rinnovato impulso totalitario, dov’e’ la forza esterna in grado di distruggerlo, come fecero gli eserciti alleati e sovietici nel 1944-1945? Ci siamo solo noi.

Info:
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https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
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Economia di mercato/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Supponiamo che io vi dica che esiste una macchina in grado di dirigere un paese meglio del governo, di usare la logica meglio di qualsiasi altro essere umano e di funzionare in maniera autonoma.
Supponiamo che io vi chieda di affidare tutte le decisioni importanti della vostra vita a questa macchina.
Supponiamo che io vi dica che sareste piu’ felici se cambiaste i vostri comportamenti in maniera tale da anticipare le decisioni della macchina.
Vi mettereste a ridere, spero.
Adesso, pero’, provate a sostituire la parola macchina con «mercato».
Per trent’anni, milioni di persone hanno permesso alle forze di mercato di gestire le loro vite, modellare i loro comportamenti e annullare i loro diritti democratici.
C’e’ perfino una religione dedicata a venerare il potere e il controllo esercitati da questa macchina: si chiama scienza economica.
Elevando il mercato allo status di uno spirito guida autonomo e sovraumano, durante gli ultimi trent’anni, potremmo aver creato le condizioni per accettare un controllo delle macchine sugli esseri umani nei prossimi cento.

Info:
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https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
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Populismo/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

C’erano 2,4 miliardi di persone sul pianeta quando venne firmata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, nel 1949: un quarto di loro viveva in paesi sviluppati e democratici, con elite sociali plasmate dalle tradizioni dell’Illuminismo.
Oggi ci sono 7,5 miliardi di persone nel mondo e la maggioranza di loro vive al di fuori di sistemi democratici stabili, in societa’ dove i diritti umani sono negati.
Peggio ancora, le ideologie ufficiali di questi Stati sono totalmente antiumanistiche, per esempio la miscela di confucianesimo e scienza contabile che viene spacciata per «marxismo» in Cina, lo sciovinismo indu’ del regime di Modi in India e il nazionalismo da Grande Russia che anima Putin […]
Non meno importante, c’e’ l’attacco all’umanesimo portato avanti negli ultimi quattro decenni in nome delle teorie economiche del libero mercato. Imponendoci nuove routine, costringendoci ad adottare nuovi comportamenti e valori unicamente per sopravvivere, riducendoci a entita’ economiche bidimensionali, il modello economico noto come neoliberismo ha spazzato via le nostre difese comportamentali e intellettuali contro le varie forme di antiumanesimo da cui siamo bersagliati in questo inizio di xxi secolo.
Il punto di svolta, che ha materializzato tutti questi pericoli e li ha accelerati, e’ stata la vittoria di Trump, e l’ondata mondiale di populismo di destra che ha contribuito a scatenare […]
Trump ha vinto, in altre parole, perche’ un gran numero di americani possedeva riserve non sfruttate e non avversate di razzismo, crudelta’ e misoginia. E identificare nel razzismo e nella misoginia i fattori chiave che hanno spinto gli elettori bianchi a votare Trump ci permette di capire cosa lega il loro progetto a quello di miliardari come Bannon, Mercer e i Koch […]
Ed e’ qui che iniziamo a comprendere la natura storica della vittoria di Trump.
Ognuna di queste ideologie – il neoliberismo nazionalista di Trump, il suprematismo bianco e la misoginia dei suoi sostenitori – si fonda su una tesi biologica riguardo alla natura umana: che i neri siano inferiori ai bianchi, che le donne siano nate per servire gli uomini e provvedere alla riproduzione, che tutti gli abitanti della terra siano geneticamente inclini a competere, a massimizzare la propria ricchezza e a pugnalarsi l’un l’altro alle spalle per riuscirci […]
Insomma, Trump rappresenta qualcosa di piu’ di una scalata al governo federale da parte di una fazione del capitale statunitense consacrata al protezionismo e all’antistatalismo. Rappresenta il trionfo di una teoria reazionaria della natura umana in cui la disuguaglianza – di razza, sesso e condizione economica – e’ determinata dai nostri geni.

Info:
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_05_30-manifesto-Mason-1.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_07_01-Fatto_Quotidiano-Mason-1.pdf

Capitalismo/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano – il Saggiatore (2019)

Stampando denaro si puo’ riuscire a mantenere artificialmente in vita un’economia a tempo indefinito.
Il problema e’ che non si puo’ riuscire a mantenere artificialmente in vita un’ideologia […]
Piu’ la gente la confronta con la sua vita quotidiana,
piu’ l’ideologia neoliberista appare come una bugia.
Invece che sul libero scambio, fa sempre piu’ affidamento su una concorrenza forzata: fra bambini in eta’ scolare, fra universita’, fra citta’, fra lavoratori, fra inquilini, fra tassisti; e lo scopo della concorrenza e’ sempre costringere il cittadino comune a fare di piu’ in cambio di meno.
Invece di un mercato libero pieno di imprenditori, il mondo delle imprese ora e’ dominato da monopoli di proporzioni impensabili all’epoca del capitalismo di Stato: Google, Facebook, Apple, Amazon, Alibaba, Tencent e simili (sempre strutturati in modo che il management abbia piu’ potere rispetto agli investitori comuni, e sempre pronti a distruggere o acquisire potenziali concorrenti).

Info:
https://www.ilsaggiatore.com/libro/il-futuro-migliore/
https://ilmanifesto.it/la-rivolta-dei-fiocchi-di-neve/
https://www.pulplibri.it/manifesto-ottimista-per-ripartire-oggi/

Geoeconomia/Mason

Paul Mason – Postcapitalismo. Una guida al nostro futuro – il Saggiatore (2016)

Dobbiamo partire dal presupposto che il neoliberismo puo’ esistere solo grazie al fatto che alcuni paesi chiave non lo applicano.
La Germania, la Cina e il Giappone praticano quello che i detrattori definiscono «neomercantilismo»: manipolare gli scambi commerciali, gli investimenti e la valuta per accumulare grandi masse di liquidita’ altrui. Questi paesi in surplus erano visti come eco
nomicamente indolenti, ma nel mondo post crisi sono fra le poche economie rimaste in piedi […]
La principale unita’ di misura degli squilibri globali
e’ la bilancia delle partite correnti, cioe’ la differenza tra importazioni ed esportazioni di beni, servizi e investimenti.
Gli squilibri globali nella 
bilancia delle partite correnti sono cresciuti a ritmi regolari per tutti gli anni novanta; poi, dopo il 2000, sono decollati rapidamente, salendo dall’1 per cento del Pil mondiale al 3 nel 2006.
I principali paesi in deficit erano gli Stati Uniti e gran parte dell’Europa; i paesi in surplus la Cina, il Giappone, il resto dell’Asia, la Germania e i produttori di petrolio.

Info:
https://www.eunews.it/2017/05/13/il-postcapitalismo-secondo-paul-mason/85281
https://ilmanifesto.it/paul-mason-nelle-spire-del-postcapitalismo/
https://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2015/09/postcapitalismo/
https://www.pandorarivista.it/pandora-piu/postcapitalismo-di-paul-mason/