Capitalismo/Magatti

Mauro Magatti – Cambio di paradigma. Uscire dalla crisi pensando il futuro – Feltrinelli (2017)

Lo schema interpretativo che seguiro’ nelle prossime pagine distingue tre fasi attraversate dal capitalismo nel Secondo dopoguerra.
La prima, che si avvia nel periodo post-bellico e si prolunga fino alla crisi culturale e strutturale cominciata tra il 1968 e il 1969, ha avuto per fondamento lo scambio che in letteratura e’ chiamato fordista-welfarista.
Dalla crisi di questo modello e’ poi emersa una diversa soluzione che ha caratterizzato la seconda fase – di norma definita neoliberista –, i cui tratti hanno iniziato a stabilizzarsi a partire dagli anni ottanta.
Il neoliberismo ha trovato in Margaret Thatcher e in Ronald Reagan i propri paladini politici e nella caduta del Muro di Berlino l’evento storico fondativo.
In realta’, con le categorie di questo libro, quella alle nostre spalle e’ stata la stagione dello scambio finanziario-consumerista. “Finanziario”, in ragione della centralita’ del processo di finanziarizzazione, ovvero degli effetti della deregolamentazione e della ingegnerizzazione finanziaria che hanno reso possibile la massiccia 
estensione delle possibilita’ di accesso al credito e dunque all’indebitamento. “Consumerista”, per via della centralita’ del consumo come fonte del benessere e dell’identita’, oltre che della crescita economica […]
La terza fase e’ quella che ci aspetta e che nascera’ dalla risposta che sapremo dare alla crisi in corso.
L’instabilita’ nella quale viviamo da anni spinge verso la creazione di nuovi assetti che si consolideranno solo nel momento in cui saranno tratteggiati i termini di un nuovo scambio sociale […]
Prendero’ posizione a favore di quello che chiamo “scambio sostenibile-contributivo”, orientato a ricostruire su basi nuove la relazione tra economia e societa’.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/cambio-di-paradigma/
https://www.culturaesviluppo.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Magatti.pdf
https://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_13/magatti-mauro-sociologo-insicurezza-risentimento-nuovo-paradigma-societa-feltrinelli-23fb8884-b044-11e7-9acf-3e6278e701f3.shtml?refresh_ce-cp

Populismo/Magatti

Mauro Magatti – Cambio di paradigma. Uscire dalla crisi pensando il futuro – Feltrinelli (2017)

Cio’ che accomuna Le Pen, Trump o Wilders e’ il richiamo a un’appartenenza politica di matrice nazionalistica, con venature etniche, a cui ci si appella per porre un limite alle istanze della globalizzazione che ha predicato un cosmopolitismo astratto.
Istanze che non si limitano alla sola dimensione economica, ma investono anche altri aspetti basilari della vita – come i rapporti tra culture e religioni diverse, l’identita’ di genere, le forme della riproduzione della vita – spesso affrontati con una superficialita’ disarmante.
Di fronte a cambiamenti tanto profondi quanto incerti, la risposta viene cercata nell’appello all’identita’ o alla tradizione. E per cercare di trovare un punto di appoggio per fondare un limite di fronte a cio’ che sembra perdersi nell’illimitato – e cosi’ tentare di immaginare una nuova sintesi per tornare a sentirsi uniti – risulta piu’ facile richiamarsi alla nazione, cioe’ a un mito originario che alla fine si basa sulla classica contrapposizione amico-nemico, che non sforzarsi di chiarire come fare per ricostruire lo stato e le forme della convivenza civile.
E’ questo stato d’animo che spiega come mai gran parte dell’opinione pubblica sia cosi’ fatalmente attratta dalle sirene della democrazia illiberale.
La cosa non dovrebbe sorprenderci. Nei momenti di caos e di anomia, la trappola della “servitu’ volontaria” – descritta gia’ nel 1576 da Etienne de La Boetie come quella condizione 
nella quale alla liberta’ si preferisce la sottomissione a un potere che, nel nome dell’unita’ e dell’ordine, diventa col tempo tirannico – e’ sempre pronta a scattare, catturando ampi strati di elettorato stanchi e sfiduciati.
E’ perche’ spira questo vento che, come gia’ in altri momenti storici del passato, la sicurezza tende a diventare il tema che detta l’agenda politica.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/cambio-di-paradigma/
http://www.culturaesviluppo.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Magatti.pdf
https://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_13/magatti-mauro-sociologo-insicurezza-risentimento-nuovo-paradigma-societa-feltrinelli-23fb8884-b044-11e7-9acf-3e6278e701f3.shtml?refresh_ce-cp

Capitalismo/Magatti

Mauro Magatti – Cambio di paradigma Uscire dalla crisi pensando il futuro – Feltrinelli (2017)

Pur appartenendo alla stessa tradizione, neoliberismo e ordoliberalismo sono dottrine molto diverse tra loro.
Il neoliberismo si fonda sulla fiducia (tipicamente americana) nella liberta’ di iniziativa individuale e predica la liberazione di quelli che Keynes chiamava gli animal spirits e considerava l’energia che alimenta il motore dell’economia.
La novita’ sta qui nel pensare tale liberazione su scala planetaria.
Il neoliberismo si e’ dato come obiettivo fondamentale quello di garantire condizioni giuridiche, tecniche e, quando occorreva, militari adatte alla mobilita’ dei fattori della produzione: liberta’ di movimento delle merci, delle imprese, degli investimenti, della finanza.
L’ordoliberalismo, al contrario, e’ una dottrina che ragiona nei termini della creazione di una societa’ di mercato coesa e competitiva.
Per questo, mira a costituzionalizzare l’ordine liberale all’interno di una particolare societa’ nel tentativo di raggiungere il punto piu’ avanzato tra coesione e competizione.
Una differenza, quella tra neoliberismo e ordoliberalismo, che, oltre a esprimere storie culturali diverse, mostra anche la diversa collocazione geopolitica: mentre gli Stati Uniti sono una potenza planetaria, la Germania e’ una potenza regionale.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/cambio-di-paradigma/
http://www.culturaesviluppo.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Magatti.pdf
https://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_13/magatti-mauro-sociologo-insicurezza-risentimento-nuovo-paradigma-societa-feltrinelli-23fb8884-b044-11e7-9acf-3e6278e701f3.shtml?refresh_ce-cp

Economia di mercato/Magatti

Mauro Magatti – Cambio di paradigma. Uscire alla crisi pensando il futuro – Feltrinelli (2017)

Il problema che oggi abbiamo e’ capire come far si’ che la finanza torni a svolgere la sua funzione originaria – quella di essere uno strumento a servizio della crescita dell’economia reale – smettendo di essere un circuito autoreferenziale che arricchisce pochi strozzando lo sviluppo delle tante iniziative che sorgono nella trama larga del sistema economico e sociale.
E che vi sia un problema di fondo che ostinatamente si finge di non vedere ce lo dice il paradosso che attanaglia l’economia contemporanea e che la teoria economica prevalente (di matrice neoclassica) non riesce a spiegare: un’offerta di moneta sovrabbondante, prodotta da una politica economica superespansiva e con tassi di interesse sotto zero, insieme alla deflazione (e tassi di crescita modesti).
Si tratta di un paradosso perche’, secondo la teoria, ma anche secondo l’esperienza vissuta fino a oggi, con questo tipo di politica dovremmo avere inflazione (e crescita).
Per usare una metafora, l’economia contemporanea e’ come una macchina in cui l’acceleratore, pur spinto al massimo, non riesce a trasmettere forza cinetica alle ruote. Semplicemente perche’ la forza va dispersa in qualche punto durante il percorso di trasmissione […]
Questo stato delle cose ci dice che, ancora oggi, i circuiti tra finanza ed economia reale non funzionano come dovrebbero.
Non riescono ad attivare le energie economiche e finiscono solo per alimentare circuiti finanziari autoreferenziali che non fanno che rafforzare la concentrazione della ricchezza. Come dimostrano i livelli degli indici borsistici, che continuano a bruciare tutti i record pur in presenza di aumenti dell’economia reale piuttosto contenuti.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/cambio-di-paradigma/
http://www.culturaesviluppo.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Magatti.pdf
https://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_13/magatti-mauro-sociologo-insicurezza-risentimento-nuovo-paradigma-societa-feltrinelli-23fb8884-b044-11e7-9acf-3e6278e701f3.shtml?refresh_ce-cp

Geoeconomia/Magatti

Mauro Magatti – Cambio di paradigma. Uscire dalla crisi pensando il futuro – Feltrinelli (2017)

Forse l’evento piu’ emblematico e’ stato l’incontro avvenuto a Londra nel gennaio 2017 tra Donald Trump e Theresa May, incontro che ha ufficializzato l’inizio di una nuova stagione storica.
Come quasi quarant’anni fa con Thatcher e Reagan, i paesi anglosassoni risposero alla lunga crisi degli anni settanta aprendo le loro economie e le loro societa’ al mondo – avviando l’epoca che, dopo il 1989, e’ stata chiamata “globalizzazione” –, cosi’ oggi quegli stessi paesi, a quasi dieci anni di distanza dall’infarto finanziario che ha posto termine alla crescita espansiva associata alla globalizzazione, con Trump e May compiono una radicale inversione di marcia: America/Britain first, stretta sui confini, rilancio della sovranita’ nazionale, centralita’ degli accordi bilaterali.
Le democrazie anglosassoni si confermano cosi’ quelle piu’ capaci di registrare gli umori popolari.
Non si dimentichi che il cambiamento in atto non e’ stato sospinto dalle elite ma dagli elettori.
In Inghilterra e’ stato il referendum a imporre la Brexit e negli Usa Trump ha vinto non solo contro la Clinton, ma anche contro il Partito repubblicano.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/cambio-di-paradigma/
http://www.culturaesviluppo.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Magatti.pdf
https://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_13/magatti-mauro-sociologo-insicurezza-risentimento-nuovo-paradigma-societa-feltrinelli-23fb8884-b044-11e7-9acf-3e6278e701f3.shtml?refresh_ce-cp

Economia di mercato/Magatti

Mauro Magatti – Cambio di paradigma. Uscire dalla crisi pensando il futuro – Feltrinelli (2017)

Il contrasto alla tendenziale stagnazione della domanda interna, che, come abbiamo visto, e’ stata una conseguenza della crescente irrilevanza economica dei salari, ha portato a due principali modelli di crescita compensativa: quello debt-lead [trainato dal debito] tipico di Stati Uniti e Gran Bretagna e quello export-lead [trainato dalle esportazioni], seguito da Germania e Cina.
Nel primo modello, la domanda e’ stata direttamente sostenuta dal consumo a debito e dal boom immobiliare: in questo modo la finanza ha annullato temporaneamente l’effetto della crescente disuguaglianza sulla domanda.
Nel secondo caso – in qualche modo speculare al primo – la crescita dei consumi globali e’ stata vista come un’opportunita’ economica conquistata attraverso l’aumento della produttivita’ e il contenimento salariale […]
Il caso dell’Italia, simile a quello di altri paesi del Sud Europa, si pone in modo originale in questo contesto.
Il momento in cui il sistema finanziario comincia la sua espansione, negli anni ottanta, coincide con il decennio in cui il debito pubblico passa dal 60 per cento al 110 per cento del Pil.
Si tratta dell’esito della lotta di potere che si scatena nel sistema politico italiano, dove Dc e Psi, alleati di governo, cercano di sottrarsi reciprocamente il consenso mediante l’aumento della spesa pubblica, spesso inefficiente e clientelare, garantendo peraltro in modo consociativo una quota di risorse anche al Pci.
Mentre i mercati finanziari cominciavano la loro stagione espansiva, come una specie di buco nero, i bot pubblici hanno finito per assorbire i risparmi degli italiani accumulati nei decenni precedenti, assicurando cosi’ ai politici risorse illimitate per la conquista del consenso elettorale (e purtroppo, come mostrato da Tangentopoli, dell’arricchimento personale), alle imprese mercati protetti ad alta profittabilita’ e alle famiglie una rendita finanziaria sicura per sostenere i consumi.
Un’interpretazione dello scambio finanziario-consumerista molto provinciale che, garantendo nel breve periodo un’ampia convergenza di interessi attorno a forme diverse di rendita, ha minato le basi della crescita di mediolungo periodo.
Da li’, il paese non e’ piu’ riuscito a riprendersi, rimanendo per i vent’anni successivi – e fino a oggi – intrappolato nella spirale del debito accumulato.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/cambio-di-paradigma/
http://www.culturaesviluppo.it/wordpress/wp-content/uploads/2018/01/Magatti.pdf
https://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_13/magatti-mauro-sociologo-insicurezza-risentimento-nuovo-paradigma-societa-feltrinelli-23fb8884-b044-11e7-9acf-3e6278e701f3.shtml?refresh_ce-cp