Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Tempi Nuovi (2021)

Negli studi politici il concetto di «populismo» e’ oggetto di un dibattito pluridecennale […]
Secondo alcuni parliamo di un’ideologia, secondo altri si tratta di uno stile politico, una strategia, una mentalita’ caratteristica o uno stato d’animo.
E ancora, per alcuni il populismo e’ semplicemente l’altra faccia della partecipazione democratica, addirittura la democrazia al suo meglio. Per altri, al contrario, e’ una strategia di potere che sfigura la democrazia […]
Un punto su cui non c’e’ dissenso, o quasi, tra gli studiosi e’ il fatto che tutti i fenomeni compresi sotto l’etichetta del populismo condividono una visione del «popolo» come insieme organico, coeso e indifferenziato al proprio interno.
Il popolo populista non e’ il risultato di una somma di individui […] bensi’ una comunita’ d’appartenenza, dotata di grande potere d’integrazione simbolica dei suoi componenti. Non coincide, inoltre, con la popolazione di un paese, ma esprime solo una parte di essa: la parte autentica, l’unica legittima.
Coloro che non appartengono al popolo, coloro che non corrispondono alla sua immagine ideale, coloro che non ne coltivano i valori, sono «non popolo», sono gli «altri». Questi «altri» che si contrappongono al «noi» sono una minaccia, una trappola, un ostacolo da rimuovere. Sono i «nemici» del popolo […]
L’appello al popolo e’ un appello all’identita’. Da cui possiamo concludere che il populismo e’ sempre una forma di politica delle identita’. Piu’ precisamente, e’ «una forma esclusoria della politica delle identita’».
Come tale, prospera in particolare dove l’asse del conflitto politico si sposta dalle preoccupazioni per la redistribuzione del reddito e della ricchezza verso le questioni culturali e valoriali.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_DOMANI.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
https://www.retisolidali.it/il-vento-conservatore-intervista-serughetti/
https://www.osservatore.ch/il-nuovo-vento-conservatore-e-la-destra-antidemocratica_66328.html

Societa’/Armao

Fabio Armao – Capitalismo di sangue – Laterza (2024)

Il Novecento sembrava aver dimostrato che in guerra intervengono in ultima istanza due fattori: quello materiale degli apparati bellici, che rinvia al rapporto tra pubblico e privato, ovvero tra stato e imprese; e quello immateriale delle motivazioni dei combattenti, che evoca il ruolo delle ideologie, delle relazioni tra il sistema politico e la societa’ civile.
La prima dimensione caratterizza maggiormente quelle che, non a caso, definiamo «grandi potenze»: per il patrimonio di conoscenze, capitali e industrie che determinano la loro superiorita’ nei confronti del resto del mondo – e per la volonta’ di servirsene a fini di conquista. Non e’ casuale che ancora oggi, in tempi di globalizzazione, la produzione e lo smercio di armamenti sia prerogativa di un pugno di paesi […]
La seconda dimensione, quella ideologica, si e’ rivelata piu’ volte l’arma vincente persino in condizioni di straordinaria inferiorita’ strategica. La motivazione dei combattenti, cio’ che determina la loro volonta’ di sacrificare la vita in battaglia, dipende innanzitutto dalla giustizia o meno della propria causa; ma non per come viene propagandata da politici e intellettuali, bensi’ per come e’ percepita e vissuta dai soldati stessi e dalla popolazione che li circonda, il cui sostegno risulta essenziale.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/IL_FATTO_QUOTIDIANO_27012024.pdf
https://www.micromega.net/author/fabio-armao/

Capitalismo/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

La post-ideologia, dovendo consentire l’allontanamento dalle ideologie di destra e di sinistra, viene fatta in apparenza coincidere con la non-ideologia, ossia con un pensiero politico apparentemente senza identita’ e senza passato.
La conseguenza principale del diffondersi della post-ideologia e’ la disseminazione di formazioni politiche con programmi disorganici, legittimate a non avere, proprio perche’ post-ideologiche, una visione della societa’ strutturata e di lungo periodo.
I partiti post-ideologici operano pertanto occupandosi delle contingenze del momento, attuando provvedimenti estemporanei solo apparentemente in contrasto con la cultura neoliberista, come le misure antipoverta’ con redditi ai limiti della sopravvivenza, spacciate come soluzione e non come strumenti temporanei.
Non si pensa, in altri termini, a come impedire che gli individui diventino poveri, ma al modo in cui farli sopravvivere una volta che lo sono diventati

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/