L’unione monetaria costituisce un progetto non europeista, in quanto costringe forzatamente in un quadro istituzionale rigido economie fondate su significative differenze, nella struttura e nel funzionamento, che affondano in diversita’ tra «le strutture sociali e i modi di vita collettivi, sviluppatesi nel corso di un lungo periodo, politicamente condizionate e soprattutto niente affatto migliorabili in tempi brevi» […]
Appare «un programma di omologazione forzata dei modelli di vita e i modelli economici dei popoli europei, che li mette gli uni contro gli altri e li divide politicamente in Stati di prima e seconda classe».
Non solo, quindi, lo scenario politico-sociale piu’ probabile di questa costruzione sara’ sempre piu’ quello di un conflitto permanente tra gli Stati, «sia sulla quota di sovranita’ cui dovrebbero rinunciare i paesi meridionali che sull’entita’ della compensazione da parte di quelli del Nord, che risulterebbero in ogni caso sbilanciate in favore degli uni o degli altri»
Info:
https://open.luiss.it/2021/04/02/un-destino-comune-nel-nome-della-solidarieta/
https://www.lafionda.org/2021/03/30/quali-prospettive-per-la-solidarieta-europea-nello-scenario-post-covid/
https://www.reset.it/articolo/come-nasce-leuropa-streit-tra-jurgen-habermas-e-wolfgang-streeck
https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/19326-paolo-ortelli-capitalismo-e-democrazia-catastrofe-o-rivoluzione.html