Economia di mercato/Wagenknecht

Sahra Wagenknecht – Contro la sinistra neoliberale – Fazi (2022)

La globalizzazione degli ultimi decenni non e’ stata un motore per incrementare il benessere, bensi’ la disuguaglianza.
Ha rafforzato il potere delle multinazionali globali in modo da lasciare ai piccoli fornitori locali sempre le carte peggiori e da rendere quasi impossibile un’organizzazione democratica della nostra societa’.
Ha incrementato la ricchezza di una minoranza di individui nei paesi industrializzati, lasciando ai lavoratori con titoli di studio intermedio e al classico ceto medio una massa di svantaggi, sotto forma di posti di lavoro distrutti, condizioni di concorrenza peggiorate e calo dei redditi, che superano di gran lunga il vantaggio del calo dei prezzi per i beni di consumo di massa.
Ma la globalizzazione non guasta soltanto il nostro benessere e la nostra democrazia: si rivela disastrosa anche per motivi legati all’ecologia.
Le reti di creazione del valore ramificate in tutto il mondo, che spesso permettono di trasportare su e giu’ per il pianeta per decine di migliaia di chilometri dei beni durante il loro processo di produzione, si reggono soltanto perche’ in questo modo vengono aggirati gli standard normativi e si risparmia sui costi del lavoro.
Ma se si considerano questi tragitti infiniti sotto l’aspetto della sostenibilita’ ambientale, si rivelano uno spreco di risorse e la fonte dell’emissione di quantita’ colossali di gas a effetto serra, a cui potremmo rinunciare senza alcuna difficolta’. Il diesel che serve a far marciare le enormi navi container sulle rotte che costituiscono l’arteria vitale della globalizzazione e’ forse il combustibile fossile che inquina di piu’ tra tutti quelli attualmente in uso. Per questo una deglobalizzazione e una ri-regionalizzazione della nostra economia sarebbe un passo giusto e assolutamente necessario per migliorare il clima e l’ambiente.

Info:
https://www.lafionda.org/2022/06/15/recensione-di-contro-la-sinistra-neoliberale-di-sahra-wagenknecht/
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/05/wagenknecht-lespresso.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/06/wagenknecht-domenica-il-sole-24-ore.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-il-fatto-quotidiano.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/11/wagenknecht-lindice-dei-libri-del-mese.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-avvenire.pdf
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-recensione_di_contro_la_sinistra_neoliberale_di_sahra_wagenknecht/39329_46608/

Stato/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – Riscrivere l’economia europea. Le regole per il futuro dell’Unione – il Saggiatore (2020)

Il livello di solidarieta’ sociale che la maggior parte dei paesi europei era riuscita a raggiungere dopo la Seconda guerra mondiale si basava su un patto, condiviso tra tutte le forze politiche, di mutua responsabilita’ per i propri concittadini.
Lo Stato sociale europeo e’ stato l’incarnazione di questo consenso.
L’Unione europea, l’euro, la globalizzazione e tutti gli altri cambiamenti economici emersi negli ultimi cinquant’anni avrebbero dovuto condurre – grazie anche ai progressi della tecnologia – a una nuova era di prosperita’ destinata a portare vantaggi a tutti.
Ma le cose non sono andate cosi’: le disparita’ appaiono piu’ grandi che mai e, specialmente dopo la crisi dell’euro, il reddito di ampi settori della popolazione e’ stagnante o addirittura diminuisce […]
I sistemi di assicurazione sociale – intesi come insieme di piani assicurativi pubblici per proteggere i cittadini contro i maggiori rischi cui sono esposti – devono restare al centro dello Stato sociale.
Eppure, queste conquiste decisive vengono attaccate da anni.
Una discussione fondata su informazioni fuorvianti ha diffuso l’idea che la protezione sociale nelle sue varie forme, e piu’ in generale lo Stato sociale, rappresentino un ostacolo al funzionamento efficiente di una economia di mercato e vadano dunque ridimensionati.
Inoltre, alcuni fondamentalisti del libero mercato hanno affermato che, al fine di rendere l’economia piu’ efficiente, bisognerebbe trasferire il piu’ possibile la protezione sociale nel settore privato, a partire dai sistemi pensionistici.
Secondo i neoliberisti le societa’ europee vivono quasi tutte al di sopra dei loro mezzi, hanno un sistema di protezione che va ben oltre le loro possibilita’ finanziarie, e programmi per gli anziani che gravano sulle generazioni future e ostacolano la crescita dell’economia

Info:
https://www.linkiesta.it/2020/05/nobel-stigliz-come-riscrivere-economia-europea/
http://temi.repubblica.it/micromega-online/al-capezzale-dell-europa/
https://www.ilsaggiatore.com/libro/riscrivere-leconomia-europea/

Lavoro/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – Popolo, potere e profitti. Un capitalismo progressista in un’epoca di malcontento – Einaudi (2020)

I difensori della globalizzazione attribuiscono alla tecnologia la responsabilita’ del declino dei salari e della perdita di posti di lavoro.
La tecnologia in effetti puo’ ridurre la domanda di lavoratori, specialmente di lavoratori con competenze limitate, e questo puo’ provocare anche la discesa dei salari e l’aumento della disoccupazione.
Molti economisti hanno cercato di identificare quale percentuale dell’aumento della disoccupazione e della discesa dei salari sia dovuta alla globalizzazione. Ma, essendo i due fenomeni tanto interconnessi, ritengo sia essenzialmente impossibile farlo […]
La globalizzazione ha indebolito il potere contrattuale dei lavoratori, ma la legislazione che ha poi colpito i sindacati e i diritti del lavoro l’ha indebolito ulteriormente […]
Per dirla in breve, la politica, la tecnologia e la globalizzazione sono tutte inestricabilmente legate nella generazione degli attuali problemi […]
E il modo in cui la globalizzazione e’ stata gestita ha aggiunto al danno la beffa: le sofferenze dei lavoratori dovute alla deindustrializzazione derivante dal cambiamento tecnologico sono state semplicemente aggravate […]
Le regole della globalizzazione sono molto lontane dall’ideale. Hanno protetto gli interessi delle grandi compagnie a discapito di lavoratori e consumatori, dell’ambiente e dell’economia.

Info:
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/capitalismo-progressista-un-ossimoro
https://www.italypost.it/popolo-potere-profitti-joseph-stiglitz/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/15/neoliberismo-stiglitz-per-superarlo-serve-un-capitalismo-progressista-che-recida-legami-tra-potere-economico-e-politica/5257897/