Economia di mercato/Giacche’

Vladimiro Giacche’ – Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato – Aliberti (2012)

A marzo 2008 il governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, e’ costretto a fornire alla banca J.P. Morgan Chase ingenti garanzie pubbliche per consentirle il salvataggio della banca d’investimento Bear Stearns, per timore che il fallimento di questa scateni un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili.
La cosa fa molto rumore, in quanto crea un pericoloso precedente, quantomeno agli occhi dei molti nemici dell’intervento pubblico sui mercati e nell’economia.
In questa occasione Bernanke si giustifica dicendo che non si tratta del salvataggio di una banca, ma – queste le sue precise parole – del “salvataggio dei mercati”.
E il mondo intero apprende che lo slogan reso famoso da Ronald Reagan, secondo cui «lo Stato e’ il problema, il mercato la soluzione», va rovesciato. E che lo Stato, da fastidioso e ingombrante rompiscatole buono soltanto a intralciare l’attivita’ economica, e’ diventato qualcosa di necessario alla sopravvivenza stessa delle principali imprese finanziarie (e non solo) del mondo […]
Tra l’autunno del 2008 e i primi mesi del 2009, delle 20 principali banche mondiali, almeno la meta’ ricevette un sostegno governativo diretto. Nel giugno 2009 il Financial Stability Report della Bank of England rivelo’ che i sussidi e le garanzie offerti dalle banche centrali e dai governi degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dei Paesi dell’Eurozona a sostegno del sistema bancario ammontavano alla cifra spaventosa di 14.000 miliardi di dollari. Si trattava – precisava lo stesso rapporto – di una cifra equivalente a circa il 50% del prodotto interno lordo di quei Paesi.
Vale la pena di ricordare queste cifre oggi, mentre in tutto il mondo si decurtano le prestazioni sociali fornite dagli Stati «per tenere in ordine i conti pubblici» e «perche’ abbiamo tutti vissuto al di sopra delle nostre possibilita’».
In quei mesi avvenne l’impensabile: tutt’a un tratto la “mano visibile” dello Stato torno’ a essere piu’ popolare della mano invisibile del mercato, cara ad Adam Smith e soprattutto ai suoi epigoni […]
Nell’estate del 2009 il recupero degli indici borsistici iniziato a marzo sembrava ormai consolidato e l’intera finanza internazionale poteva tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Autori di questo miracolo, che per il momento aveva impedito al mondo di precipitare in una seconda Grande Depressione, erano, a giudizio di tutti, gli Stati e le banche centrali […]
Questo neointerventismo statale fu in parte frainteso come “keynesiano”, mentre non si trattava di investimenti pubblici per rilanciare la domanda di beni e servizi, ma di semplice socializzazione delle perdite.
Vi fu anche qualche polemica sui presunti rischi di un ritorno in grande stile dell’intervento pubblico nell’economia.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/2034-vladimiro-giacche-titanic-europa.html
https://www.uninfonews.it/il-titanic-europa-affonda-e-lorchestra-suona-ancora/
https://www.italianieuropei.it/it/italianieuropei-1-2014/item/3232-titanic-europa.html

Economia di mercato/Giacche’

Vladimiro Giacche’ – Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato – Aliberti (2012)

Dal 2002 al 2010 il mercato del debito a livello mondiale e’ cresciuto a un tasso di crescita annuo dell’11%, dagli 80 mila miliardi di dollari a circa 200 mila.
Nello stesso periodo il prodotto interno lordo mondiale e’ cresciuto del 4% annuo (quello italiano, come e’ noto, praticamente non e’ cresciuto).
Il debito complessivo oggi e’ pari al 310% del prodotto interno lordo mondiale. Si tratta della maggiore accumulazione di debito della storia in tempo di pace. E’ chiaro che si tratta di una situazione insostenibile […]
I governi abbassano la tassazione e poi prendono in prestito da coloro che decidono di non tassare.
Gli interessi sul debito rendono possibile un trasferimento di ricchezza a vantaggio dei detentori dei titoli di debito.
Ovviamente, quanto sopra vale sia per le riduzioni formalizzate delle tasse, sia per quanto riguarda la tolleranza di fatto verso l’evasione fiscale che caratterizza, guarda caso, precisamente i due Paesi che oggi in Europa hanno il piu’ alto rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo: ossia Grecia e Italia.
Anche in questo caso si ha un trasferimento di ricchezza dalla collettivita’ a una parte del settore privato.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/2034-vladimiro-giacche-titanic-europa.html
https://www.uninfonews.it/il-titanic-europa-affonda-e-lorchestra-suona-ancora/

Geoeconomia/Giacche’

Vladimiro Giacche’ – Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato – Aliberti (2012)

Oggi la sfida consiste nell’individuazione del giusto mix tra Stato e Mercato, tra pianificazione economica e determinazione dei prezzi in base alla concorrenza dei produttori individuali.
Il modo migliore per valutare l’esperimento cinese e’ proprio quello di intenderlo come un tentativo di sviluppare una “economia mista”, che sappia evitare gli opposti estremismi dello “Stato senza mercato” e del “Mercato senza stato”:
il primo modello e’ fallito con il crollo del Muro di Berlino nel 1989, il secondo con il crollo di Wall Street meno di venti anni dopo.
Quanto alla Cina, probabilmente ha ragione chi ritiene che «si debba proprio a questo “sistema misto” la straordinaria crescita del continente cinese negli ultimi trent’anni e soprattutto la sua capacità di evitare rovesci economici e finanziari»

Info:
https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/2034-vladimiro-giacche-titanic-europa.html
https://www.uninfonews.it/il-titanic-europa-affonda-e-lorchestra-suona-ancora/