Geoeconomia/Armao

Fabio Armao – Capitalismo di sangue – Laterza (2024)

Ci sono almeno altri due fattori materiali che sembrano rafforzare l’idea qui sostenuta che la guerra di Putin, contrariamente a quanto si legge e si ascolta troppo spesso sui media, non rappresenta il fallimento della globalizzazione bensi’ e’ la dimostrazione della sua incapacita’ di arrestarsi, del fatto che la sua corsa e’ finita fuori controllo.
Il primo e’ la diversa conformazione che assume oggi l’economia di guerra rispetto ai tempi delle due guerre mondiali. Allora, si era resa necessaria un’attenta pianificazione da parte dei paesi belligeranti: una completa riconversione degli apparati industriali, la gestione centralizzata delle risorse, il ricorso al debito pubblico per finanziare le spese. Oggi, innanzitutto, il mercato sembra del tutto capace di soddisfare le crescenti domande dei contendenti senza, al momento, alterare in maniera evidente i flussi produttivi dei normali beni di consumo: la fornitura di mezzi di distruzione di massa della piu’ varia natura non sembra interferire con quella di auto, computer o cellulari per uso civile […]
Sul piano finanziario gli Stati Uniti e i paesi europei si stanno dimostrando capaci di elargire miliardi di dollari e di euro di «aiuti» all’Ucraina sotto forma di armamenti delle proprie aziende e di prestiti finanziati sui mercati finanziari, senza ancora fare ricorso a misure straordinarie (il problema sara’ il debito che ricadra’ sulle prossime generazioni di ucraini). Mentre Putin, dal canto suo, sembra per il momento ancora in grado di far fronte alle spese belliche attingendo agli extraprofitti garantiti dalle esportazioni di gas e petrolio.
Un secondo fattore materiale e’ rappresentato dalle forze in campo. E’ interessante osservare che in questa nuova guerra globale di inizio millennio anche le masse giocano un ruolo alquanto diverso rispetto alle due guerre mondiali. L’Ucraina aggredita, certo, ha dovuto ricorrere alla coscrizione; come, alla fine, lo stesso Putin, con molta piu’ cautela e con non poche difficolta’ create dalla renitenza alla leva di molti giovani. Ma, non diversamente da quanto accade da decenni nei conflitti delle periferie del mondo, sui campi di battaglia vengono schierati anche molteplici gruppi non statali: mercenari, milizie a base etnica, brigate internazionali.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/IL_FATTO_QUOTIDIANO_27012024.pdf

Economia di mercato/Termini

Valeria Termini – Energia. La grande trasformazione – Laterza (2020)

Emerge il ruolo centrale del gas, al posto del petrolio, e delle fonti pulite, ma anche il peso dei minerali pesanti e delle terre rare, per produrre batterie e strumenti di supporto al funzionamento delle fonti rinnovabili […]
Il mercato del gas e’ caratterizzato oggi da un’analoga abbondanza dell’offerta globale, altrettanto inaspettata e generata da due innovazioni radicali nella prima decade del 2000.
La prima e’ lo shale gas, estratto con le nuove tecniche dalle rocce bituminose, che ha portato al ritrovamento di immense riserve negli Stati Uniti; e’ utile notare che la scoperta dello shale gas e’ stata agevolata da una completa mappatura del sottosuolo da parte dell’amministrazione militare, mostrando ancora una volta che il governo e’ spesso protagonista occulto nelle innovazioni radicali e nelle strategie di lungo corso delle imprese americane, al di la’ dell’ideologia neoliberista.
In secondo luogo, la rivoluzione del trasporto via mare ha modificato il peso e il potere di mercato dei paesi produttori nel mondo, provocando la seconda rivoluzione del settore […]
La rivoluzione dei trasporti, invece, con lo sviluppo degli scambi via mare, ha avviato il tramonto dell’oligopolio del gas, prefigurando la fine del dominio incontrastato di pochi paesi produttori. Ha reso globale il mercato, poiche’ le navi possono percorrere qualsiasi distanza e garantire flessibilita’ agli scambi.

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%201.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%203.pdf
https://www.pandorarivista.it/articoli/energia-la-grande-trasformazione-di-valeria-termini/

Geoeconomia/Termini

Valeria Termini – Energia. La grande trasformazione – Laterza (2020)

Tre indizi mostrano la trasformazione politica che si sta preparando attraverso il gas e il nuovo quadro aperto dal GNL [gas naturale liquefatto], dopo il via libera di Trump alle esportazioni.
Gli Stati Uniti, resi piu’ indipendenti dalla produzione in Medio Oriente, possono esportare il loro gas per nave nei due principali bacini lontani della domanda, in Europa e nell’Asia-Pacifico.
Sfidano il predominio russo in Europa e i loro carichi di GNL raggiungono l’Asia attraverso i mari cinesi meridionali. Da cio’ nasce un ridimensionamento della centralita’ della regione del Golfo e del Mediterraneo nella strategia statunitense, se non in chiave di contenimento della potenza russa e di un pericoloso interesse militare per i mari cinesi meridionali.
Il secondo indizio e’ nella politica del Qatar, che lascia l’OPEC dopo la barriera politica eretta da Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi nel grande conflitto per il dominio della regione del Golfo che contrappone il regno saudita all’Iran, cui il Qatar e’ legato da interessi comuni.
E’ un contrasto che non si esaurisce certo nelle differenze religiose e culturali tra sciiti e sunniti, ma vede coinvolte ancora una volta le due potenze mondiali: la Russia, con l’Iran insieme alla Turchia, e gli Stati Uniti, con l’Arabia Saudita e di recente, in parte, Israele.
Infine la Russia, posta di fronte ai nuovi scenari del GNL, si attrezza anche sul terreno delle infrastrutture per il GNL, costruendo nuovi impianti di rigassificazione e liquefazione. Cio’ mostra perche’ la Crimea e il Mediterraneo hanno assunto un ruolo centrale: sono necessarie a Putin anche per ospitare le infrastrutture per gli scambi di gas e contrastare l’arrivo degli americani che rischiano di indebolire il potere russo nella competizione sul gas, sul quale la Russia costruisce il proprio bilancio pubblico.
Nella nuova abbondanza di gas il Mediterraneo gioca un ruolo centrale anche per le scoperte di grandi riserve: il nuovo giacimento di Zohr, in Egitto, si affianca a quelli trovati nei primi anni Duemila nel Mediterraneo Orientale; essi offrono un bacino di risorse che ha superato le esigenze interne dei paesi produttori della sponda meridionale – Israele, Egitto, Giordania – ed e’ pronto per essere esportato […]
Il futuro del gas e’ centrale nella grande trasformazione energetica: il gas e’ il combustibile scelto nella transizione per garantire la continuita’ del servizio energetico, poiche’ le sue emissioni di CO2 nell’atmosfera sono le piu’ contenute tra i combustibili fossili e le fonti rinnovabili non sono ancora del tutto autonome.
Anche i costi relativi giocano a favore del gas tra le fonti fossili; i prezzi del gas sono divenuti estremamente convenienti nei nuovi scenari aperti dallo shale gas negli Stati Uniti e dal trasporto via mare del gas liquefatto, che ha aperto il mercato a una concorrenza globale.

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%201.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%203.pdf
https://www.pandorarivista.it/articoli/energia-la-grande-trasformazione-di-valeria-termini/

Geoeconomia/Termini

Valeria Termini – Energia. La grande trasformazione – Laterza (2020)

Peso crescente del gas tra le fonti fossili di energia.
Oggi sul totale dell’energia consumata nel mondo, quasi 14 miliardi di metri cubi (mmc), il gas copre il 24% (3.848 mmc nel 2018), il petrolio il 34% e il carbone, in forte calo, il 27%.
Per dare una misura del lento ma continuo cambiamento globale, ricordo che in Cina il gas, nonostante sia oggi in forte crescita, copre solo il 7% delle fonti primarie. L’uso del carbone e’ ridimensionato per motivi ambientali e nel nuovo millennio il gas cresce anche a scapito del petrolio, perche’ il prezzo relativo dal gas e’ reso piu’ conveniente dalla grande abbondanza aperta con lo shale gas negli Stati Uniti nella prima decade del 2000, seguita dalle scoperte e dall’estrazione dello shale in Cina e in Australia. Da tre anni lo shale e’ estratto anche in Siberia, nonostante le dichiarazioni contrarie di Putin, e di recente e’ stata autorizzata l’estrazione nei grandi giacimenti dell’Algeria (2019) tra le proteste della popolazione, allertata per motivi ambientali […]
Ma e’ il GNL a rivoluzionare il quadro, a modificare il peso dei diversi paesi produttori e a porre le basi del cambiamento geopolitico che anche attraverso il gas sara’ un portato della grande trasformazione.
Mentre Stati Uniti e Russia continuano a contendersi il primato tra i produttori e il Canada mantiene una posizione stabilmente forte, negli anni Duemila compaiono con il GNL altri contendenti sul mercato globale – Iran, Algeria, Regno Unito, Norvegia, nel 2005  […]
Se i gasdotti avevano creato le condizioni di monopolio naturale per il trasporto e strozzature negli scambi, vincolando la distanza, tutto cambia con il trasporto via mare. I paesi che producevano per la regione limitrofa oggi sono sostituiti da altri e il gas viaggia ovunque, dall’Australia, dagli Stati Uniti, dal Qatar, verso i confini asiatici ed europei […]
La competizione sul gas si fa via via piu’ serrata.
La concentrazione del mercato rimane elevata, ma la concorrenza potenziale tra produttori fa abbassare il prezzo e rende competitivo il gas, combustibile della transizione, a beneficio dei consumatori

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%201.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%203.pdf
https://www.pandorarivista.it/articoli/energia-la-grande-trasformazione-di-valeria-termini/