Green New Deal/Danovaro

Robert Danovaro, Mauro Gallegati – Condominio Terra. Natura, economia e societa’, come se futuro e benessere contassero davvero – Slow Food (2019)

Nella teoria dominante in economia, la natura riveste tutt’al piu’ il ruolo di un soggetto passivo coinvolto in un’esternalita’, definita come l’effetto di un’attivita’ economica su un soggetto non impegnato nell’attivita’ medesima.
Per semplificare, se si produce un danno all’ambiente, viene generata un’esternalita’ negativa per la zona dell’insediamento e per l’ambiente (e quindi anche per gli esseri umani che ne fanno parte).
Un’esternalita’ e’ fonte di un costo collettivo che per definizione non e’ incorporato nel costo di produzione dell’impresa e che quindi sfugge alla determinazione del prezzo di mercato. Si tratta di un tipico fallimento del mercato, che, da solo, non puo’ correggere gli effetti dell’esternalita’.
Una tassa ad hoc, come la carbon tax per le emissioni di CO2, puo’ alleviare tale distorsione, purche’ venga effettivamente utilizzata per mitigare i cambiamenti climatici e contrastare gli effetti di tali cambiamenti sugli ecosistemi naturali e sull’uomo.
Quando il mercato fallisce nella capacita’ di autoregolarsi, l’intervento di un agente esterno – per esempio un’autorita’ pubblica che impone tasse ambientali – puo’ essere migliorativo. In questo modo l’agente pubblico trasforma l’esternalita’ in un onere per chi la causa, forzando l’impresa a tenerne conto nelle sue decisioni future.
Tutto cio’ presuppone che sia possibile monetizzare i danni ambientali, ma questi possono essere molto diversi ed estremamente difficili da valutare […]
Credere di poter attribuire un prezzo a tutto e’ estremamente limitativo, perche’ non si possono valutare in termini economici salute e benessere.

Info:
https://sbilanciamoci.info/condominio-terra/

Green New Deal/Danovaro

Roberto Danovaro, Mauro Gallegati – Condominio Terra. Natura, economia, societa’ come se futuro e benessere contassero davvero – Giunti (2019)

La quantita’ di plastiche galleggianti in mare continua ad aumentare e sta formando degli agglomerati di microparticelle sia nel Mediterraneo sia nel Pacifico, dove assume dimensioni di un nuovo continente: un continente di plastica, i cui effetti, come sintetizzato dall’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), appaiono devastanti per la vita marina, con conseguenze deleterie sulla alimentazione e sulla salute degli organismi marini.
Quasi tutti gli organismi studiati finora (gamberetti, cozze, triglie, e l’elenco cresce ogni giorno) accumulano microplastiche nel loro corpo. Dato che questi organismi entrano nei nostri piatti, l’inquinamento da plastica potrebbe avere effetti negativi anche sull’uomo […]
Uomo non puo’ rinunciare alla qualita’ dell’aria che respira, dell’acqua che beve e non puo’ rinunciare a un cibo sano e incontaminato. In altri termini, la qualita’ della vita dell’uomo dipende in modo determinante dal capitale naturale […]
E’ il capitale naturale che ci assicura il rifornimento degli elementi essenziali per la vita e la sopravvivenza della specie umana, elementi che sono sempre stati considerati scontati, ma che, come abbiamo incominciato a capire a nostre spese, in realta’ non lo sono piu’. Sono infatti equilibri sottili e spesso invisibili che ci permettono di fruire di molti beni e servizi della natura

Info:
https://sbilanciamoci.info/condominio-terra/

 

Economia di mercato/Danovaro

Roberto Danovaro, Mauro Gallegati – Condominio Terra. Natura, economia, societa’ come se futuro e benessere contassero davvero – Giunti (2019)

Nella teoria dominante in economia, la natura riveste tutt’al piu’ il ruolo di un soggetto passivo coinvolto in un’esternalita’, definita come l’effetto di un’attivita’ economica su un soggetto non impegnato nell’attivita’ medesima.
Per semplificare, se si produce un danno all’ambiente, viene generata un’esternalita’ negativa per la zona dell’insediamento e per l’ambiente (e quindi anche per gli esseri umani che ne fanno parte). Un’esternalita’ e’ fonte di un costo collettivo che per definizione non e’ incorporato nel costo di produzione dell’impresa e che quindi sfugge alla determinazione del prezzo di mercato. Si tratta di un tipico fallimento del mercato, che, da solo, non puo’ correggere gli effetti dell’esternalita’.
Una tassa ad hoc, come la carbon tax per le emissioni di CO2, puo’ alleviare tale distorsione, purche’ venga effettivamente utilizzata per mitigare i cambiamenti climatici e contrastare gli effetti di tali cambiamenti sugli ecosistemi naturali e sull’uomo.
Quando il mercato fallisce nella capacita’ di autoregolarsi, l’intervento di un agente esterno – per esempio un’autorita’ pubblica che impone tasse ambientali – puo’ essere migliorativo. In questo modo l’agente pubblico trasforma l’esternalita’ in un onere per chi la causa, forzando l’impresa a tenerne conto nelle sue decisioni future.
Tutto cio’ presuppone che sia possibile monetizzare i danni ambientali, ma questi possono essere molto diversi ed estremamente difficili da valutare. […] Credere di poter attribuire un prezzo a tutto e’ estremamente limitativo, perche’ non si possono valutare in termini economici salute e benessere.

Info:
https://sbilanciamoci.info/condominio-terra/

Green New Deal/Danovaro

Roberto Danovaro, Mauro Gallegati – Condominio Terra. Natura, economia, societa’, come se futuro e benessere contassero davvero – Giunti (2019)

Ecologia ed economia usano lo stesso prefisso, eco, dal greco οἶκος: casa. La conoscenza relativa a come funziona (logos: λόγος) e le regole di gestione (nomos: νόμoς) della casa dovrebbero essere due facce della stessa medaglia.
Occorre conoscere la propria casa per poi saperla gestire nel modo migliore.
In realta’, nel tempo, soprattutto a partire dalla rivoluzione industriale, questi concetti si sono sempre piu’ allontanati l’uno dall’altro e l’economia e’ diventata «crematistica» (le cose che si posseggono, cioe’ accumulazione di merci e denaro fine a se stessa), in contrapposizione con i principi dell’ecologia che e’ «riciclista» (ovvero ricicla e rinnova continuamente i suoi beni, la sua biomassa).
La crescita dell’utilizzo delle risorse naturali, a partire soprattutto dalla seconda meta’ dell’Ottocento, ha raggiunto tassi elevatissimi che non si sono mai arrestati nel corso della storia fino a oggi. Possiamo dire che l’economia e’ cresciuta fortemente grazie alla tecnologia unita al saccheggio della natura

Info:
https://sbilanciamoci.info/condominio-terra/

Societa’/Gallegati

Mauro Gallegati – Acrescita. Per una nuova economia – Einaudi (2016)

Pil e felicita’ non vanno sempre insieme, lo abbiamo visto: non possiamo sostenere di star meglio se il Pil aumenta, ma l’inquinamento ci uccide, il sistema sanitario non funziona e quello scolastico non educa.
Andare oltre il Pil non significa impegnarsi nella costruzione di un indicatore sintetico, ma superare la logica del mercato come un valore di per se’.
Se andate dal medico perche’ un ginocchio vi duole, non vi basta che vi misuri solo la temperatura.
Lo stesso vale per la domanda di benessere. L’agio materiale e’ solo un aspetto della vita. Per questo parlo di acrescita e per questo l’Unione Europea si dovrebbe prefiggere obiettivi e parametri che affianchino il Pil.
Una sorta di BES (benessere equo e sostenibile) europeo, che sia cucito sulla particolarita’ di ogni popolo dell’Unione.
I parametri finanziari adottati dall’Unione Europea (debito/Pil, deficit/Pil, inflazione) potrebbero essere utili al massimo per i conti finanziari.
Ma oltre al fatto che non lo sono, non esauriscono l’insieme di cio’ che ci rende felici. E nemmeno ci danno una misura di quel reddito minimo, quel guadagnare abbastanza da cui partire per cercare di esserlo

Info:
http://www.decrescita.com/news/acrescita-la-decrescita-morta-lunga-vita-alla-decrescita/

Economia di mercato/Gallegati

Mauro Gallegati – Acrescita. Per una nuova economia – Einaudi (2016)

Come da molto tempo si sa, la matematica ha stabilito l’inconsistenza logica del modello neoliberista.
Infatti, mentre la realta’ economica continua a rifiutarsi di obbedire alle stravaganti prescrizioni dell’economia teorica dominante, le politiche economiche prescritte dal pensiero unico continuano a flagellarci l’esistenza in nome del mercato.
Il modello neoliberista e’ morto, ma il suo fantasma, che continua ad aggirarsi per il mondo accademico e le istituzioni che contano, sparge danni e sofferenze tramite promesse senza fondamento (sembrerebbe che aggiungere il prefisso «neo» non sia sufficiente a rimediare alle contraddizioni logiche).
Possiamo certo fingere che cosi’ non sia, tanto l’economia sopravvive comunque, ma non rende piu’ tollerabile che il nostro vivere, e quello delle generazioni future, dipenda da speranze basate su teoremi indimostrabili, sul nulla cioe’.

Info:
https://www.decrescita.com/news/acrescita-la-decrescita-morta-lunga-vita-alla-decrescita/