Green New Deal/Crawford

Né intelligente né artificiale.Il lato oscuro dell’IA – Kate Crawford – il Mulino (2021)

L’enorme ecosistema dell’IA si basa su molti tipi di estrazione: dalla raccolta dei dati ricavati dalle nostre attivita’ ed espressioni quotidiane, all’esaurimento delle risorse naturali e allo sfruttamento del lavoro in tutto il mondo per costruire e tenere in funzione questa vasta rete planetaria.
E l’IA estrae molto di piu’ da noi e dal pianeta di quanto sia generalmente noto […]
I minerali sono la spina dorsale dell’IA, ma la sua linfa vitale rimane l’energia elettrica. Il calcolo avanzato e’ raramente valutato in termini di emissioni di carbonio, combustibili fossili e inquinamento; metafore come «il cloud», la nuvola, sembrano alludere a qualcosa di fluttuante e delicato all’interno di un’industria naturale e verde.
I server sono nascosti in anonimi data center e le loro caratteristiche inquinanti sono assai meno visibili dei fumi delle ciminiere delle centrali elettriche a carbone.
Il settore tecnologico pubblicizza con forza le sue politiche ambientali, le iniziative di sostenibilita’ e i progetti di gestione dei problemi legati al clima con l’utilizzo dell’IA come strumento di risoluzione di problemi.
Fa tutto parte di un’immagine pubblica, fortemente voluta, di un’industria tecnologica sostenibile senza emissioni di carbonio.
In realta’, serve una quantita’ enorme di energia per far girare le infrastrutture di calcolo di Amazon Web Services o Microsoft Azure, e l’impronta ecologica dei sistemi di IA che girano su queste piattaforme e’ in crescita […]
«Il cloud e’ una tecnologia estrattiva ad alta intensita’ di risorse che converte l’acqua e l’elettricita’ in potenza computazionale, lasciando dietro di se’ una quantita’ considerevole di danni ambientali che poi cela alla vista».
Gestire questa infrastruttura ad alta intensita’ energetica e’ diventato uno dei problemi principali e l’industria ha, senza dubbio, compiuto sforzi significativi per rendere i data center piu’ efficienti dal punto di vista energetico e per aumentare il ricorso a energia rinnovabile.
Ma gia’ oggi l’emissione di anidride carbonica dell’infrastruttura computazionale mondiale e’ pari a quella dell’industria aeronautica al suo culmine e sta crescendo a un ritmo sempre piu’ veloce.

Info:
https://www.doppiozero.com/ia-ne-intelligente-ne-artificiale
https://www.irpa.eu/recensione-a-k-crawford-ne-intelligente-ne-artificiale-il-lato-oscuro-dellia/

https://www.laciviltacattolica.it/recensione/ne-intelligente-ne-artificiale-il-lato-oscuro-dellia/
https://transform-italia.it/ne-artificiale-ne-intelligente/
https://www.questionegiustizia.it/articolo/ne-intelligente-ne-artificiale-il-lato-oscuro-dell-ia
https://medium.com/@g.bientinesi/la-recensione-n%C3%A9-intelligente-n%C3%A9-artificiale-il-lato-oscuro-dellia-k-crawford-9215ab054c85

Economia di mercato/Crawford

Kate Crawford – Né intelligente né artificiale.Il lato oscuro dell’IA – il Mulino (2021)

La durata media di uno smartphone e’ di soli 4,7 anni.
Questo ciclo di obsolescenza alimenta l’acquisto di piu’ dispositivi, moltiplica i profitti e aumenta gli incentivi all’uso di pratiche di estrazione non sostenibili.
Dopo un lento processo di sviluppo, questi minerali, elementi e materiali attraversano poi un periodo straordinariamente rapido di scavo, lavorazione, miscelazione, fusione e trasporto logistico, percorrendo migliaia di chilometri per essere trasformati. Cio’ che inizia come minerale rimosso dal terreno, eliminati i residui e gli «sterili», viene quindi trasformato in dispositivi che vengono prima utilizzati e poi gettati, per finire sepolti in discariche di rifiuti elettronici in luoghi come il Ghana e il Pakistan.
Il ciclo di vita di un sistema di IA, dalla nascita alla morte, ha molte catene di approvvigionamento frattali: forme di sfruttamento del lavoro umano e delle risorse naturali e massicce concentrazioni di potere aziendale e geopolitico.
E lungo tutta la catena, un consumo di energia continuo e massiccio mantiene il ciclo in funzione.

Info:
https://www.doppiozero.com/ia-ne-intelligente-ne-artificiale
https://www.irpa.eu/recensione-a-k-crawford-ne-intelligente-ne-artificiale-il-lato-oscuro-dellia/
https://www.laciviltacattolica.it/recensione/ne-intelligente-ne-artificiale-il-lato-oscuro-dellia/
https://transform-italia.it/ne-artificiale-ne-intelligente/
https://www.questionegiustizia.it/articolo/ne-intelligente-ne-artificiale-il-lato-oscuro-dell-ia
https://medium.com/@g.bientinesi/la-recensione-n%C3%A9-intelligente-n%C3%A9-artificiale-il-lato-oscuro-dellia-k-crawford-9215ab054c85

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

E’ ben noto a molti che le societa’ capitaliste istituzionalizzano una specifica dimensione economica, caratterizzata da una particolare astrazione nota come «valore», in cui le merci sono prodotte da lavoratori salariati sfruttati attraverso mezzi di produzione in mano ai privati e vendute dagli imprenditori a un prezzo stabilito dai mercati, il tutto con l’obiettivo di generare profitti e accumulare capitale.
Quello che spesso viene trascurato, tuttavia, e’ che questa dimensione dipende in modo costitutivo, si potrebbe dire parassitario, da una serie di attivita’ sociali, strumenti politici e processi naturali che nelle societa’ capitaliste sono definiti non-economici.
A tali elementi, considerati al di fuori dei loro confini, non viene riconosciuto alcun «valore», sebbene costituiscano i presupposti indispensabili dell’economia […]
Ne’ il profitto ne’ il capitale sarebbero possibili senza quei processi naturali che assicurano la disponibilita’ di input vitali come le materie prime e le fonti di energia.
Condizioni essenziali di un’economia capitalista, queste istanze «non-economiche» non sono esterne al capitalismo, ma sue parti integranti […]
L’economia del sistema e’ costitutivamente dipendente dalla natura, sia come rubinetto che fornisce input necessari alla produzione sia come scarico per lo smaltimento dei suoi scarti.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_rep.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_lalettura.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_corsera.pdf
https://jacobinitalia.it/#facebook
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-cannibale/

Societa’/Reich

Robert B. Reich – Supercapitalismo. Come cambia l’economia globale e i rischi per la democrazia – Fazi (2008)

Il reciproco corteggiamento tra il supercapitalismo e i nostri istinti piu’ bassi potrebbe essere alla base anche dell’ondata di obesita’ che affligge le nostre societa’.
Gli americani e molte altre popolazioni in giro per il mondo hanno oggi facile accesso a una valanga senza precedenti di prodotti ipercalorici e di cibo spazzatura.
La forte concorrenza tra le aziende di fast food ha liberato un torrente di cereali zuccherati, grassi spuntini, porzioni enormi di carni fritte, bevande super-zuccherate e un orrendo pane fatto di carboidrati raffinati […]
Il numero di calorie che assumiamo e’ passato da una media di 3.300 al giorno nel 1970 a 3.800 alla fine degli anni Novanta: il doppio della quantita’ richiesta per soddisfare il fabbisogno energetico di gran parte delle donne adulte, e un terzo in piu’ del fabbisogno della maggior parte degli uomini, e molto piu’ di quanto abbiano bisogno i bambini e gli anziani.

Info:
https://www.lastampa.it/economia/2008/07/05/news/il-supercapitalismo-1.37093927/
https://www.astrid-online.it/static/upload/protected/Reic/Reich_Gaggi_Corriere_22_6_08.pdf
https://espresso.repubblica.it/affari/2008/05/28/news/fra-supercapitalisti-e-nuovi-poveri-1.8591/
https://www.ilsecoloxix.it/mondo/2008/08/21/news/cosi-il-supercapitalismo-sta-uccidendo-la-democrazia-1.33385408

Geoeconomia/Termini

Valeria Termini – Energia. La grande trasformazione – Laterza (2020)

Nella filiera industriale della produzione di energia da fonti rinnovabili, invece, la Cina e’ all’avanguardia, forte in ogni fase.
In primo luogo per la disponibilita’ di terre rare, materie prime essenziali per la produzione di batterie, pannelli solari e altri prodotti intermedi, delle quali la Cina dispone nel proprio territorio (la maggiore quantita’ di terre rare nel mondo si estrae nella provincia di Jiangxi) e controlla larga parte dell’estrazione nel piccolo nucleo di paesi per lo piu’ in Africa – il Congo ha il 60% delle riserve mondiali di cobalto, concentrate nella regione meridionale di Lualaba, e la Cina ne controlla oggi la maggior parte grazie alla politica di lungo periodo impostata nel nuovo millennio […]
Scendendo poi a valle della filiera produttiva, la Cina dispone delle principali imprese che operano nel mondo nella tecnologia piu’ avanzata del digitale, indispensabile per la diffusione della generazione di energia elettrica distribuita attraverso reti e contatori intelligenti da innestare anche sulla telefonia mobile; tre di esse sono parte delle prime dieci imprese mondiali nella classifica di Bloomberg.
Infine, la Cina e’ sulla frontiera tecnologica della produzione di energia eolica e solare e della componentistica […]
Il tasso di crescita degli investimenti nelle fonti pulite e’ stato molto elevato: nel 2016 la Cina ha investito 78 miliardi di dollari in energie rinnovabili, superando gli Stati Uniti (46,5 miliardi) e l’Europa (59 miliardi). Al punto che nel 2018 il 40% dei nuovi impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili nel mondo e’ in Cina.

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%201.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%203.pdf
https://www.pandorarivista.it/articoli/energia-la-grande-trasformazione-di-valeria-termini/

Europa/Schiavone

Aldo Schiavone – Sinistra! Un manifesto – Einaudi (2023)

Non c’e’ un solo grande problema nel mondo contemporaneo – ambiente, energia, salute, emigrazioni, diseguaglianze – che possa essere risolto dalla volonta’ di un solo Stato, che non richieda un approccio e una soluzione almeno continentali.
Se e’ cosi’, se non vogliamo, come gia’ adesso sta accadendo, che siano altri poteri, diversi da quello politico, a dare sempre risposte che poi ci vengono imposte, l’unica possibilita’ e’ di costruire, passo dopo passo, una capacita’ di intervento, di discussione e di governo altrettanto globali, che riescano a porsi sullo stesso piano delle forze che dovrebbero regolare. Qualcosa e’ stato fatto nella giusta direzione negli ultimi anni: per esempio sui problemi della tutela dell’ambiente, o su quello di una comune imposizione fiscale per le grandi multinazionali. Ma e’ ancora poco, sebbene promettente.
Dobbiamo insistere, allargare, migliorare, organizzare, alzare il livello delle proposte e delle finalita’. Cominciando proprio dall’Europa […]
Privi di un’Europa forte e integrata siamo tutti piu’ a rischio, ancor meno padroni del nostro destino, meno in grado di costruire quell’Occidente plurale senza il quale ognuna delle forme attraverso cui si sta definendo la mondializzazione del pianeta potrebbe seguire un percorso piu’ sbilanciato, meno sicuro e produttivo […]
La sinistra dovrebbe far diventare senso comune una simile valutazione. Fare della vocazione europea la sua bandiera. Ma non per difendere – come troppe volte ha fatto – l’Europa com’e’: una costruzione incompiuta. Bensi’ perche’ essa possa riprendere subito la strada della sua unificazione; perche’ la forza costituente dell’Unione riprenda il suo slancio, e questo obiettivo diventi la prima missione dell’Italia.

Info:
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/02/14/news/schiavone_la_sinistra_il_passato_e_il_presente-11341021/
https://www.infinitimondi.eu/2023/03/08/tre-libri-recenti-3-sinistra-un-manifesto-di-aldo-schiavone-einaudi-2023-una-bolognina-trentanni-dopo-recensione-di-gianfranco-nappi/
https://www.marx21.it/cultura/un-manifesto-per-la-sinistra-una-lettura-critica-dellultimo-libro-di-aldo-schiavone/

Green New Deal/Hickel

Jason Hickel – Siamo ancora in tempo! Come una nuova economia puo’ salvare il pianeta – il Saggiatore (2021)

I ricchi hanno un’impronta ecologica molto piu’ pesante di qualsiasi altra persona.
Il 10% piu’ ricco della popolazione mondiale e’ responsabile di quasi la meta’ delle emissioni complessive globali di anidride carbonica dovute allo stile di vita. Detto in altri termini, la crisi climatica mondiale e’ in gran parte alimentata dai ricchi del mondo.
La situazione risulta ancora piu’ sbilanciata se si salgono i gradini della scala del reddito. Le emissioni dell’1% piu’ ricco sono trenta volte superiori a quelle del 50% piu’ povero della popolazione umana. Perche’? Perche’, oltre a consumare piu’ di chiunque altro, i loro consumi sono a piu’ alta intensita’ di energia: case enormi, auto di grossa cilindrata, jet privati, voli frequenti, vacanze in luoghi remoti, importazione di prodotti di lusso e via dicendo.
E se i ricchi hanno piu’ soldi di quanti ne possano spendere, il che e’ praticamente sempre vero, investono il denaro in esubero in settori espansionistici che sono molto spesso rovinosi dal punto di vista ecologico.
Questo ci porta a una conclusione semplice ma radicale: qualsiasi politica che riduca i redditi dei molto ricchi produrra’ benefici ecologici concreti. Dato che il reddito in eccesso non offre ai ricchi alcun vantaggio in termini di benessere, e’ una scelta che si puo’ fare senza temere di compromettere i risultati sociali.

Info:
https://oggiscienza.it/2021/05/08/siamo-ancora-in-tempo-jason-hickel/
https://www.ilsaggiatore.com/wp-content/uploads/2021/04/2021_04_20-Manifesto-Hickel.pdf
https://www.linkiesta.it/2021/03/salvare-il-pianeta-rapporto-natura/