Populismo/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Democrazia – Feltrinelli (2018)

Nel bene e nel male (ma piu’ probabilmente nel male), il nazionalismo sembra destinato a rimanere nel Ventunesimo secolo cio’ che era nel Diciannovesimo e nel Ventesimo: la forza politica piu’ potente del suo tempo […]
Il nazionalismo e’ come un animale mezzo selvatico, mezzo addomesticato. Finche’ rimane sotto il nostro controllo, puo’ essere estremamente utile, e arricchire le nostre vite. Tuttavia, c’e’ sempre il rischio che si liberi dai limiti che gli poniamo. E quando succede, puo’ essere letale.
Per quanto mi riguarda, sono ancora abbastanza idealista da essere affascinato dalla visione di un mondo oltre il nazionalismo, un mondo in cui le persone non hanno bisogno di soffermarsi sulle differenze etniche o culturali e possono definirsi per l’appartenenza comune alla razza umana. Ma sono anche abbastanza pessimista da riconoscere che la bestia del nazionalismo e’ ancora viva e vegeta.
Naturalmente possiamo ignorarla, o sperare che se ne vada da sola. Ma se la abbandoniamo, non c’e’ dubbio che altri prenderanno il nostro posto, pungolando e aizzando la bestia per tirare fuori il suo lato piu’ feroce.
Malgrado i fondati timori sul nazionalismo, non abbiamo altra scelta che addomesticarlo il meglio possibile.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Capitalismo/Chang

Ha-Joon Chang – Cattivi samaritani – Universita’ Bocconi (2014)

La storia ci insegna che la liberalizzazione del commercio e’ stata il risultato e non la molla dello sviluppo economico […]
In pratica, tutti i paesi che oggi sono ricchi hanno fatto ricorso a politiche nazionaliste (dazi, sovvenzioni, limitazioni agli scambi con l’estero ecc.) per promuovere le loro industrie nascenti […] hanno liberalizzato il commercio solo quando le loro aziende erano pronte, e anche a quel punto lo hanno fatto in maniera graduale […] hanno imposto norme e limitazioni sugli investimenti stranieri [IDE= investimenti diretti esteri], quando erano loro a riceverli.
A volte le regolamentazioni sono state draconiane, come dimostrano Finlandia, Giappone, Corea e Stati Uniti (in alcuni settori).
Ci sono state economie che hanno prosperato corteggiando attivamente gli IDE, quali Singapore e Irlanda, ma anche questi paesi non hanno adottato rispetto alle multinazionali l’approccio laissez-faire che oggi i cattivi samaritani consigliano ai paesi in via di sviluppo […]
E’ ovvio che, come accade ai genitori che crescono dei figli, anche nel proteggere l’industria nascente le cose possono andare storte. Proprio come alcuni genitori iperprotettivi, i governi possono viziare troppo un’industria nascente. Ci sono figli che non vogliono prepararsi ad affrontare la vita adulta, e ci sono imprese che gettano al vento il sostegno ricevuto. Proprio come alcuni figli manipolano i genitori facendo in modo che continuino a mantenerli anche quando non sono piu’ dei ragazzini, ci sono settori che, grazie ad astute azioni di lobbying, protraggono nel tempo la protezione governativa di cui godono.

Info:
https://www.anobii.com/books/Cattivi_samaritani/9788883501166/019bcc6956602c5bbc

Populismo/Feltri

Stefano Feltri – Populismo sovrano – Einaudi (2018)

Quello che davvero accomuna tutti i populisti e’ «una visione moralistica della politica, un modo di percepire il mondo olistico che oppone un popolo moralmente puro e completamente unificato – ma, direi, fondamentalmente immaginario – a elite ritenute corrotte o in qualche altro modo moralmente inferiori» […]
L’anti-elitismo e’ presente in tante tradizioni culturali, ma la velleita’ di parlare a nome del popolo nella sua totalita’, senza riconoscervi differenze di classe, di sesso, di religione, cultura e neppure di appartenenza territoriale e’ propria soltanto di questi movimenti populisti.
Se Occupy Wall Street rivendicava di essere il movimento del «99 per cento» contro l’1 per cento dei super ricchi, i populisti […] trasmettono come messaggio implicito «noi siamo il cento per cento», parliamo a nome di tutti.

Info:
https://www.corriere.it/cultura/18_aprile_12/stefano-feltri-populismo-sovrano-einaudi-bf94cf06-3e62-11e8-aea7-b22f62e05f02.shtml
https://www.letture.org/populismo-sovrano-stefano-feltri/
https://www.lavoce.info/archives/52126/cosa-unisce-populismi-destra-sinistra/

Finanziarizzazione/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti – Laterza (2014)

Uno dei principali problemi di qualsiasi iniziativa economica e’ l’incertezza: il rischio che un imprevisto mandi all’aria il business plan.
Ma a questo problema il mercato ha trovato una soluzione: per molte forme di incertezza e’ possibile stimare la probabilita’ che si verifichi il peggio. Una volta trasformata in rischio calcolabile, l’incertezza puo’ essere misurata in termini monetari. In tal modo e’ possibile determinare il valore del rischio che si corre.
E’ questo il principio di fondo delle assicurazioni.
I rischi, cosi’ ridefiniti, possono essere acquistati e venduti. […]
Le banche costruirono pacchetti di rischi estremamente diversificati, miscelando (in proporzioni non specificate) prestiti a rischio zero con mutui privi di garanzie adeguate: gli acquirenti di questi pacchetti non erano molto interessati al loro contenuto, ma solo alle filiere di opinioni basate su altre filiere di opinioni che, procedendo a ritroso all’infinito,  determinavano i  prezzi sui mercati secondari.
In questo sistema, il guadagno dipende dalla velocita’ delle transazioni. Ogni volta che si vende un rischio a un prezzo anche solo leggermente superiore a quello di acquisto, si ricava un profitto; se con lo stesso metodo si acquista un altro rischio rivendendolo altrettanto alla svelta, si guadagna altro denaro.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Capitalismo/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo – il Saggiatore (2014)

Ho ridefinito il lungo XX secolo come composto di tre fasi:
1. l’espansione finanziaria della fine del XIX e degli inizi del XX secolo, nel corso della quale furono distrutte le strutture del «vecchio» regime britannico e furono create quelle del «nuovo» regime statunitense;
2. l’espansione materiale degli anni cinquanta e sessanta, durante la quale il dominio del «nuovo» regime statunitense si tradusse in un’espansione del commercio e della produzione di dimensioni mondiali;
3. l’attuale espansione finanziaria, nel corso della quale vengono distrutte le strutture del «vecchio» regime statunitense e vengono presumibilmente create quelle di un «nuovo» regime.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html

Populismo/Feltri

Stefano Feltri – Populismo sovrano – Einaudi (2018)

C’e’ un sovranismo di destra e uno di sinistra, uno che avanza la richiesta di sovranita’ a partire dalle questioni identitarie, l’altro dalle questioni sociali.
Il sovranismo di destra si oppone al cosmopolitismo, alle promesse tradite di una societa’ multiculturale che non riconosce piu’ le barriere della nazione e quindi espone i cittadini a pericoli esterni sempre piu’ minacciosi; il sovranismo di sinistra chiede di recuperare il controllo di quelle risorse – cioe’ la spesa pubblica – necessarie a garantire le protezioni socialdemocratiche costruite nel Novecento e l’autonomia normativa per proteggere le fasce di popolazione piu’ esposte alla competizione internazionale.
Se e’ diverso il punto di partenza ideologico e valoriale, il percorso per raggiungere l’obiettivo e’ il medesimo: riportare il potere decisionale a livello nazionale, riconquistare una sovranita’ perduta.

Info:
https://www.corriere.it/cultura/18_aprile_12/stefano-feltri-populismo-sovrano-einaudi-bf94cf06-3e62-11e8-aea7-b22f62e05f02.shtml
https://www.letture.org/populismo-sovrano-stefano-feltri/
https://www.lavoce.info/archives/52126/cosa-unisce-populismi-destra-sinistra/

Europa/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Democrazia – Feltrinelli (2018)

Fino a poco tempo fa l’Unione Europea veniva salutata  come il modello di una nuova forma di organizzazione politica.
In un mondo che stava subendo una rapida globalizzazione e che fronteggiava sfide politiche sempre più complesse, le nazioni dell’Europa occidentale, relativamente piccole, avevano buone ragioni di mettere in comune le risorse.
E poiche’ i leader politici che dominavano la scena continentale erano uniti  nell’aspirare a un’Europa piu’ integrata, era facile credere che alla fine i loro elettori avrebbero fatto lo stesso. […] Cosi’, la fondata preoccupazione per il passato ipernazionalistico dell’Europa combaciava perfettamente con il desiderio idealistico di un futuro sovranazionale.
Molti scienziati politici erano convinti che il nazionalismo fosse “destinato, con il progredire dello sviluppo, a perdere la sua utilita’ e a diventare marginale. […]
[Ma] i residenti dei vari paesi europei erano molto piu’ legati alla cultura nazionale, e molto piu’ restii a considerarsi innanzitutto europei, di quanto non avessi voluto credere […] Così, quando all’inizio del Ventunesimo secolo i cittadini di alcuni paesi europei hanno avuto la possibilita’ di votare sulla portata dell’integrazione europea, il livello della loro opposizione ha sconcertato la classe politica. In rapida successione, i francesi, gli olandesi e gli irlandesi hanno votato contro la proposta di interventi per aumentare l’integrazione.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Populismo/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Cemocrazia – Feltrinelli (2018)

Anche se alla fine Trump venisse frenato dai meccanismi di controllo del potere, la propensione del popolo americano a eleggere un aspirante leader autoritario alla massima carica dello stato e’ di pessimo auspicio.
E l’elezione di Trump, naturalmente, non e’ affatto un caso isolato. In Russia e Turchia sono stati eletti uomini forti che sono riusciti a trasformare democrazie fragili in dittature elettive. In Polonia e Ungheria i leader populisti stanno usando lo stesso metodo per distruggere i media liberi, indebolire le istituzioni indipendenti e imbavagliare l’opposizione […]
Altri paesi potrebbero presto seguire […]
Ora la questione e’ se questo momento populista non rischi piuttosto di trasformarsi in un’era populista, mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa della democrazia liberale.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Europa/Bauman

Zygmunt Bauman – Retrotopia – Laterza (2017)

Da meta’ del Novecento il flusso migratorio ha invertito direzione: da centrifugo si e’ fatto centripeto rispetto all’Europa.
Ma questa volta i migranti non avevano armi, né puntavano a conquistare le terre cui erano diretti.
I migranti dell’era post-coloniale hanno cambiato, e stanno tuttora cambiando, le proprie strategie di sopravvivenza – visto che quelle tramandate sono state ormai distrutte dalla modernizzazione trionfante promossa dai loro ex colonizzatori – e puntano a fare il nido negli interstizi delle economie di questi ultimi.
A cio’ si aggiunge una marea montante di persone cacciate di casa dalle decine di guerre civili, etniche e religiose e dal banditismo nei territori che i colonizzatori si sono lasciati alle spalle: «Stati» nominalmente sovrani ma concepiti in modo artificioso, con scarse prospettive di stabilita’ e giganteschi arsenali – pieni di armi in cerca di un bersaglio – forniti dai loro ex padroni coloniali.
La destabilizzazione apparentemente infinita dell’area medio-orientale a seguito delle politiche malaccorte, terribilmente miopi e totalmente fallimentari e delle azzardate iniziative militari delle potenze occidentali ne e’ l’esempio più evidente, ma certamente non il solo.

Info:
https://www.lindiceonline.com/focus/storia/zygmunt-bauman-retrotopia/
http://www.spazioterzomondo.com/2018/04/recensione-zygmunt-bauman-retrotopia-laterza/
https://www.anobii.com/books/Retrotopia/9788858127346/01451cd8783f930df2
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127346

Europa/Cesaratto

Sergio Cesaratto – Chi non rispetta le regole? Italia e Germania, le doppie morali dell’euro – Imprimatur (2018)

Rifacendoci allo spirito di quelle che Keynes porto’ nel 1944 alla conferenza di Bretton Woods […], alcune proposte vanno qui ricordate.
Si dovranno basare sul rispetto delle regole del gioco nell’ambito del sistema monetario internazionale, ovvero sul contributo che sia i Paesi in surplus che quelli in disavanzo devono dare al riequilibrio (in particolare i Paesi in surplus dovrebbero sostenere la propria domanda interna accettando un po’ più di inflazione); sul supporto ai Paesi in disavanzo affinche’ abbiano tempo per l’aggiustamento senza ricorrere a controproducenti deflazioni; su politiche monetarie volte al sostegno della politica fiscale e del pieno impiego; su misure compensative al fatto che i Paesi in disavanzo non possono essere coadiuvati nell’aggiustamento dalla flessibilita’ del cambio.
La disciplina dei debiti sovrani, inoltre, non puo’ essere data in pasto ai mercati, destabilizzando quei debiti, dato che fondamentalmente quella sostenibilita’ dipende dal sostegno della Banca centrale e di eventuali prestiti europei.
La mutualizzazione del debito attraverso gli eurobond sarebbe invece ben accolta dai mercati.
Lo scambio fra condivisione dei rischi e controlli fiscali, giustamente richiesto dalla Germania, sarebbe accettabile in un’Europa che ponesse la piena occupazione fra gli obiettivi della politica monetaria e fiscale.

Info:
https://sinistrainrete.info/europa/12212-sergio-cesaratto-chi-non-rispetta-le-regole.html
https://www.anobii.com/books/Chi_non_rispetta_le_regole/9788868307042/01cbbe8b20591e9949