Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi dellenazioni – Neri Pozza (2015)

La socialdemocrazia e’ stata il risultato piu’ alto raggiunto dal capitalismo organizzato.
Fu sostenuta da un sistema enormemente complesso di leggi e convenzioni, mirato a proteggere coloro che erano stati schiacciati dalla competizione dal serio rischio della perdita dei diritti civili, dell’indigenza e della morte.
Diversamente dal comunismo e dal corporativismo fascista, non cerco’ di far deragliare il capitalismo o di sostituirlo con un sistema alternativo al fine di limitare la competizione.
Accetto’ la competizione come principio organizzativo di una societa’ che sarebbe rimasta capitalistica, individualistica e fondata sul libero mercato. Gli strumenti principali con cui tento’ di attenuare gli eccessi della competizione furono la protezione, per legge, del diritto all’associazionismo sindacale e alla contrattazione collettiva; la tutela dei consumatori; la sicurezza sui luoghi di lavoro; e la protezione di tutti coloro che per ragioni di eta’, malattia o disoccupazione erano stati temporaneamente o permanentemente espulsi dal mercato del lavoro.
La socialdemocrazia raggiunse il suo apice simultaneamente al capitalismo nazionale, nell’Eta’ dell’oro del capitalismo nazionale tra il 1945 e il 1975. Non c’e’ da stupirsi dunque che sia diventata la prima vittima del capitalismo globale.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html

Europa/Ferguson

Niall Ferguson – Il grande declino. Come crollano le istituzioni e muoiono le economie. – Mondadori (2013)

Il Vecchio Continente si presenta diviso da profonde differenze non solo fra Est e Ovest e fra i membri dell’Unione europea. Esistono anche notevoli divari all’interno dei paesi occidentali, tanto che la loro geografia economica sembra una sorta di pelle di leopardo a varie chiazze di diversa intensita’.
Ad alcune zone particolarmente floride o in forte ascesa (come i lander tedeschi di Hassen, della Baviera e del Baden-Wlirttemberg, i dipartimenti francesi del Nord-Pas de Calais, del Rhone-Alpes, dell’Alsazia, e dell’Ile de France, le regioni olandesi del Brabante settentrionale e dell’Overijssel, il circondario londinese e le contee dell’Inghilterra meridionale, i paesi baschi spagnoli e le regioni italiane del nord) fanno da contrappunto parecchie aree marginali talora assai estese (soprattutto in Grecia, Portogallo, Irlanda, nel sud dell’Italia e della Spagna, ma anche in taluni territori francesi e nell’ex Germania orientale). E c’è poi una vasta galassia di regioni in posizione intermedia o in perenne bilico fra i due poli estremi.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_grande_declino/010fe0a2795ac23026
https://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/libri-mondadori/recensione-di-il-grande-declino-di-niall-ferguson/
http://lanostrastoria.corriere.it/2013/10/28/niall-ferguson-loccidente-in-declino-riscopra-le-virtu-antiche/?refresh_ce-cp

Capitalismo/Dahrendorf

Ralf Dahrendorf -Dopo la crisi. Torniamo all’etica protestante? – Laterza (2015)

Si puo’ poi riportare al centro delle decisioni anche un concetto che negli anni del dominante capitalismo di debito e’ caduto nell’oblio, e cioe’ il concetto di stakeholders. Con questo termine si intendono tutti coloro che magari non posseggono quote di partecipazione in un’impresa, e cioè non ne sono «azionisti» (shareholders), ma che hanno un interesse esistenziale alla sopravvivenza florida dell’azienda: i fornitori e i clienti, ma soprattutto gli abitanti delle comunità in cui le imprese operano. Per loro non è importante tanto la cogestione quanto il riconoscimento dei loro interessi da parte del management, il che a sua volta presuppone che i dirigenti sappiano guardare oltre il proprio naso e non abbiano occhi solo per i profitti e i bonus del prossimo trimestre.

Info:
https://www.anobii.com/books/Dopo_la_crisi/9788858123102/01b45034acdec36bed

Finanziarizzazione/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo. Denaro, potere e le origini del nostro tempo – il Saggiatore (2014)

L’espansione finanziaria non e’ che la modalita’ con cui l’accumulazione capitalistica si trasforma quando l’aumento della produzione di beni non e’ piu’ sufficiente a sostenere i profitti dei paesi al centro del sistema mondiale.
L’espansione finanziaria porta inevitabilmente alla crisi perche’ non puo’ sostenere un processo di accumulazione duraturo; le lezioni della storia insegnano che con la crisi finanziaria crolla l’intera organizzazione economica e politica di un particolare ciclo di sviluppo del capitalismo.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html

Geoeconomia/Jean

Carlo Jean – Geopolitica del XXI secolo – Laterza (2014)

Nello scorso decennio si sono registrate la crescita della potenza economica e militare della Cina e dell’India, la decadenza della Russia, l’incapacita’ dell’Europa di divenire un attore politico-strategico globale e le turbolenze dell’Islam, o, piu’ in generale, il ritorno dell’ideologia e della religione nella geopolitica. Secondo taluni si tratterebbe di una vera e propria «vendetta di Dio», cacciato dalla politica dalle ideologie secolari del XX secolo (comunismo, fascismo e liberalismo).
Religione e nazionalismo sono andati quasi sempre di pari passo. Entrambi sono infatti intolleranti delle diversita’ e mirano a imporre la propria verita’.
Il nazionalismo e’ in crescita ovunque. Il sistema westfaliano non e’ scomparso, anzi, e’ stato riscoperto e con esso l’ineliminabilita’ degli Stati.
A parte le esigenze di sicurezza e gli interventi economici, sia in campo normativo che per far fronte alle emergenze, gli Stati rimangono insostituibili, anche per realizzare un equilibrio tra liberta’ e uguaglianza, cioe’ tra crescita economica e solidarieta’ sociale e nazionale.

Info:
https://www.anobii.com/books/Geopolitica_del_XXI_secolo/9788842072973/0166982fc2d61bb961
https://www.ibs.it/geopolitica-del-xxi-secolo-libro-carlo-jean/e/9788842072973

Populismo/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Democrazia – Feltrinelli (2018)

Nel bene e nel male (ma piu’ probabilmente nel male), il nazionalismo sembra destinato a rimanere nel Ventunesimo secolo cio’ che era nel Diciannovesimo e nel Ventesimo: la forza politica piu’ potente del suo tempo […]
Il nazionalismo e’ come un animale mezzo selvatico, mezzo addomesticato. Finche’ rimane sotto il nostro controllo, puo’ essere estremamente utile, e arricchire le nostre vite. Tuttavia, c’e’ sempre il rischio che si liberi dai limiti che gli poniamo. E quando succede, puo’ essere letale.
Per quanto mi riguarda, sono ancora abbastanza idealista da essere affascinato dalla visione di un mondo oltre il nazionalismo, un mondo in cui le persone non hanno bisogno di soffermarsi sulle differenze etniche o culturali e possono definirsi per l’appartenenza comune alla razza umana. Ma sono anche abbastanza pessimista da riconoscere che la bestia del nazionalismo e’ ancora viva e vegeta.
Naturalmente possiamo ignorarla, o sperare che se ne vada da sola. Ma se la abbandoniamo, non c’e’ dubbio che altri prenderanno il nostro posto, pungolando e aizzando la bestia per tirare fuori il suo lato piu’ feroce.
Malgrado i fondati timori sul nazionalismo, non abbiamo altra scelta che addomesticarlo il meglio possibile.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Capitalismo/Chang

Ha-Joon Chang – Cattivi samaritani – Universita’ Bocconi (2014)

La storia ci insegna che la liberalizzazione del commercio e’ stata il risultato e non la molla dello sviluppo economico […]
In pratica, tutti i paesi che oggi sono ricchi hanno fatto ricorso a politiche nazionaliste (dazi, sovvenzioni, limitazioni agli scambi con l’estero ecc.) per promuovere le loro industrie nascenti […] hanno liberalizzato il commercio solo quando le loro aziende erano pronte, e anche a quel punto lo hanno fatto in maniera graduale […] hanno imposto norme e limitazioni sugli investimenti stranieri [IDE= investimenti diretti esteri], quando erano loro a riceverli.
A volte le regolamentazioni sono state draconiane, come dimostrano Finlandia, Giappone, Corea e Stati Uniti (in alcuni settori).
Ci sono state economie che hanno prosperato corteggiando attivamente gli IDE, quali Singapore e Irlanda, ma anche questi paesi non hanno adottato rispetto alle multinazionali l’approccio laissez-faire che oggi i cattivi samaritani consigliano ai paesi in via di sviluppo […]
E’ ovvio che, come accade ai genitori che crescono dei figli, anche nel proteggere l’industria nascente le cose possono andare storte. Proprio come alcuni genitori iperprotettivi, i governi possono viziare troppo un’industria nascente. Ci sono figli che non vogliono prepararsi ad affrontare la vita adulta, e ci sono imprese che gettano al vento il sostegno ricevuto. Proprio come alcuni figli manipolano i genitori facendo in modo che continuino a mantenerli anche quando non sono piu’ dei ragazzini, ci sono settori che, grazie ad astute azioni di lobbying, protraggono nel tempo la protezione governativa di cui godono.

Info:
https://www.anobii.com/books/Cattivi_samaritani/9788883501166/019bcc6956602c5bbc

Populismo/Feltri

Stefano Feltri – Populismo sovrano – Einaudi (2018)

Quello che davvero accomuna tutti i populisti e’ «una visione moralistica della politica, un modo di percepire il mondo olistico che oppone un popolo moralmente puro e completamente unificato – ma, direi, fondamentalmente immaginario – a elite ritenute corrotte o in qualche altro modo moralmente inferiori» […]
L’anti-elitismo e’ presente in tante tradizioni culturali, ma la velleita’ di parlare a nome del popolo nella sua totalita’, senza riconoscervi differenze di classe, di sesso, di religione, cultura e neppure di appartenenza territoriale e’ propria soltanto di questi movimenti populisti.
Se Occupy Wall Street rivendicava di essere il movimento del «99 per cento» contro l’1 per cento dei super ricchi, i populisti […] trasmettono come messaggio implicito «noi siamo il cento per cento», parliamo a nome di tutti.

Info:
https://www.corriere.it/cultura/18_aprile_12/stefano-feltri-populismo-sovrano-einaudi-bf94cf06-3e62-11e8-aea7-b22f62e05f02.shtml
https://www.letture.org/populismo-sovrano-stefano-feltri/
https://www.lavoce.info/archives/52126/cosa-unisce-populismi-destra-sinistra/

Finanziarizzazione/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti – Laterza (2014)

Uno dei principali problemi di qualsiasi iniziativa economica e’ l’incertezza: il rischio che un imprevisto mandi all’aria il business plan.
Ma a questo problema il mercato ha trovato una soluzione: per molte forme di incertezza e’ possibile stimare la probabilita’ che si verifichi il peggio. Una volta trasformata in rischio calcolabile, l’incertezza puo’ essere misurata in termini monetari. In tal modo e’ possibile determinare il valore del rischio che si corre.
E’ questo il principio di fondo delle assicurazioni.
I rischi, cosi’ ridefiniti, possono essere acquistati e venduti. […]
Le banche costruirono pacchetti di rischi estremamente diversificati, miscelando (in proporzioni non specificate) prestiti a rischio zero con mutui privi di garanzie adeguate: gli acquirenti di questi pacchetti non erano molto interessati al loro contenuto, ma solo alle filiere di opinioni basate su altre filiere di opinioni che, procedendo a ritroso all’infinito,  determinavano i  prezzi sui mercati secondari.
In questo sistema, il guadagno dipende dalla velocita’ delle transazioni. Ogni volta che si vende un rischio a un prezzo anche solo leggermente superiore a quello di acquisto, si ricava un profitto; se con lo stesso metodo si acquista un altro rischio rivendendolo altrettanto alla svelta, si guadagna altro denaro.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Capitalismo/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo – il Saggiatore (2014)

Ho ridefinito il lungo XX secolo come composto di tre fasi:
1. l’espansione finanziaria della fine del XIX e degli inizi del XX secolo, nel corso della quale furono distrutte le strutture del «vecchio» regime britannico e furono create quelle del «nuovo» regime statunitense;
2. l’espansione materiale degli anni cinquanta e sessanta, durante la quale il dominio del «nuovo» regime statunitense si tradusse in un’espansione del commercio e della produzione di dimensioni mondiali;
3. l’attuale espansione finanziaria, nel corso della quale vengono distrutte le strutture del «vecchio» regime statunitense e vengono presumibilmente create quelle di un «nuovo» regime.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html