Capitalismo/Srniceck

Nick Srniceck – Inventare il futuro – Produzioni Nero (2018)

Quello che ha differenziato la sinistra dalla destra e’ stato il suo esplicito desiderio di futuro, concepito come un miglioramento della situazione presente in termini materiali, sociali e politici, a differenza della destra le cui forze politiche (con poche notevoli eccezioni) sono sempre state caratterizzate dalla difesa della tradizione e dalla loro natura essenzialmente reazionaria.
Questa situazione si e’ capovolta con l’ascesa del neoliberismo e di figure politiche – come per esempio Margaret Thatcher – molto brave nell’utilizzare efficacemente proprio la retorica della modernizzazione e di conseguenza del futuro. Impadronendosi di questi termini, e piegandoli alla costruzione di un nuovo senso comune egemonico, il neoliberismo ha coniato una visione del futuro che da allora domina la sfera pubblica: il risultato e’ che sollevare la questione del futuro all’interno della sinistra viene oggi considerato sconveniente.[…] Il disagio che la sinistra radicale prova nei confronti della modernita’ tecnologica, assieme all’incapacita’ socialdemocratica di immaginare un mondo alternativo, ha fatto si’ che il tema del futuro sia stato oggi completamente ceduto alla destra.
Quella che una volta era una delle principali qualita’ della sinistra – la capacita’ di suggerire un futuro migliore in grado di scaldare gli animi e scuotere le coscienze – si e’ oggi deteriorata.

Info:
https://www.anobii.com/books/Inventare_il_futuro/9788880560098/01b82e055beaceae9c
http://www.exasilofilangieri.it/presentazione-del-libro-inventare-futuro-un-mondo-senza-lavoro-n-srnicek-williams/

Capitalismo/Mishra

Pankaj Mishra – L’eta’ della rabbia – Mondadori (2018)

Il mondo non ha mai visto un accumulo di ricchezze piu’ grande, né una cosi’ diffusa fuoruscita dalla deprivazione materiale.
I frutti della creativita’ umana – dagli smartphone alla ricostruzione con le cellule staminali – continuano a crescere. Ma questi standard del progresso, ampi e abituali, nascondono quanto e’ squilibrata la distribuzione delle opportunita’: per esempio, tra il 1988 e il 2011 quasi meta’ dell’incremento del reddito mondiale e’ finita nelle tasche del decimo piu’ ricco dell’umanita’ e, anche nei paesi ricchi, continua a crescere il divario delle aspettative di vita a seconda della classe sociale.
In un mondo economicamente stagnante, che a tutti offre un sogno di autonomia individuale ma nessun sogno realizzabile di cambiamento politico, il richiamo del nichilismo attivo non puo’ che crescere.

Info:
http://www.repubblica.it/cultura/2017/09/12/news/intervista_pankaj_mishra_accettura-175293505/
https://www.anobii.com/books/L%27et%C3%A0_della_rabbia/9788804685944/0181573f7e7c72fcc7

Capitalismo/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – La grande frattura. La disuguaglianza e i modi per sconfiggerla – Einaudi (2016)

Ci sono quattro importanti ragioni per cui la disuguaglianza sta soffocando la ripresa.
La piu’ immediata e’ che il ceto medio e’ troppo debole per sostenere i consumi che storicamente hanno guidato la nostra crescita economica […]
In secondo luogo, a causa dell’erosione del ceto medio a partire dagli anni Settanta – un fenomeno interrotto soltanto brevemente nel corso degli anni Novanta –, le persone che ne fanno parte non riescono piu’ a investire nel loro futuro, studiando e facendo studiare i loro figli e avviando imprese o migliorando quelle esistenti.
Terzo, la debolezza del ceto medio limita il gettito fiscale, specie  perché coloro che sono piu’ in alto sono abilissimi quando si tratta di eludere il pagamento delle imposte e ottenere sgravi fiscali dal governo […]
Quarto, la disuguaglianza va di pari passo con piu’ frequenti e piu’ gravi cicli economici di crescita e recessione, il che rende la nostra economia piu’ volatile e vulnerabile.

Info:
https://www.anobii.com/books/La_grande_frattura/9788806226855/01612546eb4c023d52
https://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-05-30/la-disuguaglianza-divide-mondo-103340.shtml?uuid=ABnHMRpD
https://palomarblog.wordpress.com/2016/03/06/stiglitz-la-grande-frattura/

Populismo/Feltri

Stefano Feltri – Populismo sovrano – Einaudi (2018)

Oggi […] i capi di Stato e di governo, soprattutto in Europa ma non solo, non osano piu’ ammettere la necessita’ di cooperare con i Paesi vicini e lontani per raggiungere obiettivi fuori dalla portata di qualunque governo nazionale, ad esempio gestire l’immigrazione, competere nella globalizzazione, contenere l’espansione economica, culturale e militare dei grandi rivali strategici dell’Occidente, come la Russia e la Cina. Questi governanti, vittima dell’egemonia culturale del «populismo sovrano », preferiscono promettere ai propri elettori soluzioni nazionali a problemi globali: muri, fili spinati, distribuzione di risorse recuperate tagliando i contributi alle istituzioni internazionali, tariffe, protezionismo e svalutazione della moneta.

Info:
https://www.corriere.it/cultura/18_aprile_12/stefano-feltri-populismo-sovrano-einaudi-bf94cf06-3e62-11e8-aea7-b22f62e05f02.shtml
https://www.letture.org/populismo-sovrano-stefano-feltri/
https://www.lavoce.info/archives/52126/cosa-unisce-populismi-destra-sinistra/

Stato/Judt

Tony Judt – Guasto e’ il mondo – Laterza (2012)

C’e’ una differenza significativa fra «socialismo» e «socialdemocrazia».
Il socialismo puntava a un cambiamento radicale, la sostituzione del capitalismo  con un altro regime basato su un sistema di produzione e proprieta’ completamente diverso. La socialdemocrazia, invece, era un compromesso che implicava l’accettazione del capitalismo (e della democrazia parlamentare) come il contesto entro cui curare gli interessi, fino ad allora ignorati, di larghe fette della popolazione.
Queste differenze contano.
Il socialismo, in tutte le sue tante forme e incarnazioni, ha fallito. La socialdemocrazia non solo e’ riuscita ad arrivare al potere in tanti paesi, ma ha avuto un successo che e’ andato ben al di la’ dei sogni più sfrenati dei suoi fondatori.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842099819
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/3191/abbiamo-guastato-il-mondo-ma-una-via-di-uscita-ce/?refresh_ce
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guasto-e-il-mondo-libro.php

Capitalismo/Castronovo

Valerio Castronovo – Le rivoluzioni del capitalismo – Laterza (2007)

Stando alle previsioni della Banca Mondiale, dovremmo assistere, nello spazio di una generazione, all’ascesa dell’Asia in vetta alla classifica in termini di prodotto interno lordo a parita’ di potere d’acquisto, con la Cina al vertice (dinnanzi agli Stati Uniti), il Giappone e altri cinque paesi asiatici nel gruppo di testa (India, Indonesia, Corea del Sud, Thailandia e Taiwan).
E ciò segnerebbe una svolta epocale […] Ma quel che farà pendere il piatto della bilancia a favore dell’Estremo Oriente sara’ senz’altro l’ascesa della Cina.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_rivoluzioni_del_capitalismo/9788842047797/01e9a8dbdfb75d1edf

Capitalismo/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Questo istituto giuridico e’ piu’ diffuso di quanto non si possa immaginare e viene utilizzato da tutti coloro che vogliono assicurare per se’ e per i propri familiari passaggi di ricchezza senza dover rendere conto a sistemi fiscali nazionali, nella piu’ completa riservatezza.
E’ insieme una formula giuridica moderna e antica. E’ l’arma piu’ potente che il Capitalesimo possa adottare e promuovere all’interno del suo modello, internazionale, tecnologico e finanziario, perche’ consente di poter fruire di una ricchezza senza esserne proprietario, ma godendone tutti i possibili benefici. E senza dovervi pagare sopra ingenti quote di tasse e balzelli in caso di successione.
L’istituto del trust, come e’ immaginabile, viene utilizzato dai grandi proprietari, dai titolari di ricchezze e dai nobili, per tramandare il loro intero patrimonio. Dal Medio Evo i re con le loro corti, i baroni, i conti, i marchesi e dai tempi più recenti i nuovi ricchi, i parvenus del mondo tecnologico e finanziario, trasferiscono ai figli e alle generazioni successive il loro immenso patrimonio con questa semplice tecnica giuridica.
Più che mai attuale, per garantire sopravvivenza ai feudi e ai privilegi che essi consentono. Alla faccia della democrazia e dei suoi orpelli illuministici quali la liberta, la fratellanza e, soprattutto, l’uguaglianza.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Europa/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione. Come salvare l’Europa dall’Unione Europea – Laterza (2015)

Dopo il fallimento della Lehman Brothers, la Germania ha dichiarato che la garanzia virtuale offerta ad altre istituzioni finanziarie doveva essere fornita da ciascun paese tramite interventi distinti, non dall’Europa nell’ambito di un’azione comune.
Cio’ ha messo a dura prova le economie piu’ fragili dell’eurozona e ha contribuito a far esplodere la crisi dell’euro. Durante la crisi, la Germania ha sempre fatto abbastanza per prevenire il crollo della moneta unica, ma poco per attenuare le differenze strutturali tra le economie piu’ forti e quelle piu’ vulnerabili.
Per esempio, ha acconsentito alla creazione del meccanismo europeo di stabilita’ che prevede l’iniezione diretta di capitali nelle banche, ma i fondi proposti erano inadeguati e soggetti a rigide condizioni. In parole povere, le politiche tedesche miravano piu’ a punire che ad assistere.
Il trattato sul fiscal compact, per esempio, impone sanzioni severe ai paesi che non riducono il debito in eccesso del 5 per cento l’anno. Obbliga inoltre gli Stati membri a condividere i loro piani di bilancio con le istituzioni dell’Unione.
Alcuni critici […] sostengono che i tagli ai bilanci stanno facendo calare la domanda e salire la disoccupazione, indeboliscono la fiducia dei consumatori e frenano la crescita. Una strategia alternativa consisterebbe nel rinunciare al metodo punitivo rigorista e nel sollevare i paesi colpiti dalla crisi dagli oneri eccessivi dei tassi di interesse, che ne ostacolano la crescita.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97

Stato/Judt

Tony Judt – Guasto e’ il mondo – Laterza (2012)

Siamo entrati in un’epoca di paura. L’insicurezza e’ tornata a essere un ingrediente attivo della vita politica nelle democrazie occidentali.
Un’insicurezza che nasce dal terrorismo, naturalmente; ma anche, e in modo piu’ insidioso, dalla paura per la velocita’ incontrollabile del cambiamento, dalla paura di perdere il lavoro, dalla paura di perdere terreno rispetto agli altri in una distribuzione delle risorse sempre piu’ iniqua, dalla paura di perdere il controllo delle circostanze e delle consuetudini della nostra vita quotidiana.
E (forse soprattutto) dalla paura che non siamo soltanto noi a non essere piu’ in grado di plasmare la nostra vita, ma che anche coloro i quali detengono il potere abbiano perso il controllo in favore di forze al di sopra della loro portata.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842099819
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/3191/abbiamo-guastato-il-mondo-ma-una-via-di-uscita-ce/?refresh_ce
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guasto-e-il-mondo-libro.php

Populismo/Müller

Jan-Werner Müller – Cos’e’ il populismo – Universita’ Bocconi (2017)

Un’amministrazione populista presenta tre caratteristiche: il tentativo di appropriarsi dell’apparato statale, la corruzione e il «clientelismo di massa» (scambiando benefici materiali o favori burocratici per ottenere il sostegno politico di cittadini che diventano «clienti» dei populisti) e gli sforzi sistematici per reprimere la società civile.
Naturalmente, anche molti dittatori si comportano in modo analogo. La differenza e’ che i populisti giustificano la propria condotta sostenendo di essere gli unici a rappresentare il popolo; questo consente loro di ammettere tali pratiche piuttosto apertamente e spiega inoltre il motivo per cui raramente le rivelazioni di corruzione sembrano danneggiare i leader populisti (si pensi a Erdoğan in Turchia o al populista di estrema destra Jörg Haider in Austria). I loro seguaci pensano «lo stanno facendo per noi», l’unico popolo autentico.