Capitalismo/Crary

Jonathan Crary – 24/7 Il capitalismo all’assalto del sonno – Rizzoli (2012)

Del tutto inutile ed essenzialmente passivo, con tutte le incalcolabili perdite che comporta nei tempi di produzione, di circolazione e di consumo, il sonno e’ destinato a entrare in netto contrasto con le esigenze di un universo 24 /7. L’enorme quantita’ di tempo che trascorriamo dormendo, affrancati da quella paludosa congerie di bisogni artefatti, rappresenta uno dei grandi atti di oltraggiosa resistenza degli esseri umani alla voracita’ del capitalismo contemporaneo.
Il sonno interrompe risolutamente il furto di tempo che il sistema capitalistico compie ai nostri danni. La maggior parte delle necessita’ apparentemente fondamentali della vita umana – dalla fame alla sete all’impulso sessuale, al bisogno, piu’ recente, di amicizia – sono state riproposte in versioni mercificate o finanziarizzate.
Il sonno pone il problema di un bisogno umano che si puo’ soddisfare solo in un certo intervallo di tempo e non puo’ quindi essere asservito e aggiogato a una macchina per fare profitti, offrendosi cosi’ come un’incongrua eccezione, una vera e propria area di crisi nell’ambito della attuale globalizzazione […] Il sonno rappresenta l’affermazione irrazionale e scandalosa che possono esserci dei limiti alla compatibilita’ degli esseri umani con le forze apparentemente irresistibili della modernizzazione.

Info:
https://www.doppiozero.com/rubriche/3/201510/jonathan-crary-247
http://www.leparoleelecose.it/?p=21278
http://www.donatosperoni.it/2012/01/27/2030-la-tempesta-perfetta-una-proposta-new-global/

Europa/Rodrik

Dani Rodrik – Dirla tutta sul mercato globale – Einaudi (2019)

Nel marzo 2017 l’Unione Europea ha celebrato il sessantesimo anniversario del Trattato di Roma che diede vita alla Comunita’ economica europea.
In effetti, c’era molto da festeggiare: dopo secoli di guerre, sconvolgimenti politici e uccisioni di massa, l’Europa risulta vivere in pace e in democrazia.
In un’epoca di disuguaglianze, le nazioni europee presentano i divari nel reddito piu’ bassi che in qualunque altro posto del mondo, e l’Unione Europea ha guidato felicemente il passaggio sotto la propria ala di undici ex paesi socialisti.
Questi, pero’, sono i traguardi del passato.
Oggi l’Unione sta attraversando una profonda crisi esistenziale e il suo futuro e’ tutt’altro che certo. Se ne colgono i sintomi dappertutto: la Brexit, gli allarmanti livelli di disoccupazione giovanile in Grecia e in Spagna, l’indebitamento e la stagnazione in Italia, l’ascesa dei movimenti populisti e la reazione di rifiuto nei confronti dei migranti e dell’euro.
Sono tutti segnali che puntano nella stessa direzione: le istituzioni europee necessitano di una revisione decisiva.

Info:
https://ilmanifesto.it/la-vocazione-globale-del-capitalismo/
https://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2019-02-04/temperare-l-iperglobalizzazione-162827.shtml?uuid=AFhMOTC&refresh_ce=1

Stato/Formenti

Carlo Formenti – La variante populista – Derive Approdi (2016)

Storicamente il progetto socialdemocratico ha trovato piena attuazione quasi solo nei paesi del Nord Europa, in particolare a opera della Spd tedesca, dopo quella svolta di Bad Godesberg che ne ha marcato la rottura radicale e definitiva con il marxismo.
Le linee programmatiche di quel progetto possono essere sintetizzate in quattro punti: 1) promozione del ruolo statale in economia; 2) politica fiscale finalizzata alla riduzione delle disuguaglianze socio-economiche; 3) contrattazione sindacale come strumento privilegiato di gestione delle relazioni sociali e industriali; 4) ridistribuzione della ricchezza a favore dei ceti meno abbienti […]
Oggi, se si guarda alle pratiche e ai programmi politici e non alle sigle e alle dichiarazioni ideologiche, in nessun paese del mondo esista più una «vera» social-democrazia, cioe’ una forza politica che si ispiri alle quattro linee programmatiche […] esistono formazioni centriste che si candidano a gestire le «riforme» liberiste in competizione con forze di destra, dalle quali si differenziano esclusivamente sul terreno della tutela dei diritti civili e del rifiuto delle culture sessiste e razziste. […]
La socialdemocrazia e’  defunta per risorgere come partito liberale di centro, in competizione con le destre per la governance del regime postdemocratico.

Info:
https://sinistrainrete.info/teoria/9639-alessandro-visalli-la-variante-populista-di-formenti.html
https://www.lacittafutura.it/cultura/la-variante-populista-secondo-formenti

Economia di mercato/Reich

Robert B. Reich – Come salvare il capitalismo – Fazi (2015)

Il grande capitale non vuole che si sollevi la cortina fumogena del “libero mercato” perche’ cio’ ne metterebbe a nudo l’influenza sulle regole del gioco capitalista e rivelerebbe le potenziali alleanze che potrebbero controbilanciare questo potere.
Chi detiene le leve economiche e politiche della societa’ preferirebbe che il 90 per cento piu’ basso della popolazione continuasse a occuparsi di battaglie tendenziose sulle dimensioni del governo (o che si infervorasse per questioni di natura non economica come il matrimonio tra membri dello stesso sesso, l’aborto, le armi, la razza, la religione) anziche’ fare fronte comune sui temi economici.
E’ percio’ necessario dissipare questa cortina fumogena.

Info:
https://www.artapartofculture.net/2015/09/24/come-salvare-il-capitalismo-robert-reich-racconta-le-difficili-dinamiche-delleconomia/
https://www.criticaletteraria.org/2015/12/reich-come-salvare-il-capitalismo-fazi.html

Stato/Zielonka

Jan Zielonka – Contro-rivoluzione. La disfatta dell’Europa liberale – Laterza (2018)

Due tipi di fallimento liberale.
Primo, viene addossata ai liberali la colpa di aver abbracciato l’europeizzazione e la globalizzazione.
Secondo, ai liberali viene rimproverato di ignorare o addirittura di stigmatizzare i sentimenti patriottici di appartenenza a una data nazione.
Entrambe le critiche esercitano un richiamo sui cittadini che si sentono smarriti nell’universo liberale globale, privo di ogni senso di comunita’ e protezione credono che solo gli Stati-nazione possano difendere adeguatamente i loro diritti economici, culturali e politici e offrire un futuro migliore […]
I liberali hanno di solito scarso interesse per i legami familiari o religiosi, per la storia nazionale o etnica, per l’associazione corporativa o di classe. […]
Ma la nostra visione liberale tiene conto a sufficienza delle paure e delle passioni delle persone, dei legami collettivi e delle tradizioni, della fiducia, dell’amore e dei bigottismi?
La vita reale non e’ fatta solo di procedure condivise, istituzioni razionali, e correttezza astratta. Le persone nascono all’interno di famiglie con certe vedute e connessioni, crescono in certi luoghi con una loro storia e cultura, lavorano e vivono in societa’ con altre persone che sono spesso emotive e connotate da proprie inclinazioni.
I liberali hanno in sospetto tutti questi legami comuni e spesso primordiali; e cio’ spiega perche’ sono spesso visti come staccati dal «popolo reale».
La maggior parte delle persone ha orgoglio nazionale, credenze religiose e pregiudizi politici. Si sentono «a casa» con persone dello stesso sentire e della stessa visione, si fidano di coloro che conoscono, con cui condividono abitudini, sentimenti e miti loro peculiari.
I richiami liberali a basarsi sulle prove, sulla ragione, e le voci degli esperti cadono su orecchie sorde di persone attaccate a luoghi, comunita’, e idee particolaristiche.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/contro-rivoluzione-jan-zielonka/
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/440518/chi-ha-lasciato-senza-difese-la-democrazia/
https://www.pandorarivista.it/articoli/contro-rivoluzione-jan-zielonka/3/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858129937
http://www.atlanticoquotidiano.it/recensioni/rivoluzione-la-disfatta-delleuropa-liberale-jan-zielonka/
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/440518/chi-ha-lasciato-senza-difese-la-democrazia/

Lavoro/Fazi

Thomas Fazi – La battaglia contro l’Europa. Come un’elite ha preso in ostaggio un continente E come possiamo riprendercelo – Fazi (2016)

Il rallentamento della crescita della produttivita’ in Italia e’ associato all’aumento dei contratti temporanei, oltre che all’invecchiamento della classe manageriale.
Secondo gli autori l’abbondanza di lavoro deregolato e a basso costo ha permesso alle imprese italiane di posticipare le innovazioni che tendono a risparmiare lavoro […]
L’Europa, con le riforme del mercato del lavoro, ha si’ recuperato in termini di occupazione, ma ha perso in termini di produttivita’, sostituendo il lavoro al capitale.
Questo processo e’ stato particolarmente evidente dopo le riforme introdotte dal cosiddetto “pacchetto Treu” (1997), che ha profondamente deregolamentato il mercato del lavoro italiano, peraltro senza introdurre alcuna previsione di welfare, in barba alla retorica sulla flexsecurity e all’idea di “proteggere il lavoratore, non il posto di lavoro”.

Info:
https://fazieditore.it/catalogo-libri/la-battaglia-contro-leuropa/
https://keynesblog.com/2016/07/08/michele-salvati-recensisce-la-battaglia-contro-leuropa-di-thomas-fazi-e-guido-iodice/

Capitalismo/Zizek

Slavoi Zizek – Come un ladro in pieno giorno. Il potere all’epoca della postumanita’ – Ponte alle Grazie (2019)

La chimica nella sua forma scientifica e’ diventata parte di noi: ampi settori delle nostre vite sono caratterizzati dalla gestione delle nostre emozioni attraverso le medicine, dalle pillole per dormire agli antidepressivi fino ai narcotici piu’ pesanti. Non siamo solo controllati da poteri sociali impenetrabili, ma le nostre stesse emozioni vengono «date in appalto» alla sollecitazione chimica.
I compiti di questo intervento chimico sono duplici e contraddittori: usiamo delle medicine per tenere sotto controllo le sollecitazioni esterne (shock, angosce, ecc.), per renderci meno sensibili ad esse, e per generare un’eccitazione artificiale se siamo depressi e privi di desiderio.
Le medicine vengono dunque impiegate per far fronte alle due contrapposte minacce delle nostre vite quotidiane, la sovreccitazione e la depressione, ed e’ fondamentale osservare in che modo l’uso di queste medicine si relazioni con la nostra vita privata e pubblica: nei paesi sviluppati dell’Occidente, le nostre vite pubbliche sono sempre piu’ manchevoli di eccitamento collettivo (ad esempio quello portato da un genuino impegno politico), mentre le medicine sostituiscono questa mancanza con forme di eccitamento privato (o, piuttosto, intimo); operano una sorta di eutanasia sulla vita pubblica ed eccitano artificialmente quella privata.

Info:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/unlibroalgiorno/2019/03/16/zizek-e-la-discrezione-non-oppressiva_d6041a60-8893-4969-9332-a8cd1bf07ba9.html
https://ilmanifesto.it/il-gusto-del-paradosso-e-della-liberta/

Populismo/Harvey

David Harvey – Diciassette contraddizioni e la fine del capitalismo – Feltrinelli (2014)

I diritti di proprieta’ privata sono alla base del possesso di una abitazione e gli Stati capitalistici hanno sistematicamente dato sostegno con vari mezzi (dai sussidi attivi alla pubblicità e alla retorica del sogno di una casa di proprieta’) all’estensione della proprieta’ della casa a segmenti sempre piu’ ampi della popolazione.
Questo in parte per garantire una crescita continua del mercato immobiliare come settore attivo e remunerativo di accumulazione del capitale, ma anche con una funzione ideologica fondamentale, quella di consolidare il sostegno popolare e populista per la strategia di fornire valori d’uso attraverso meccanismi di valore di scambio: in altre parole, sostegno per la via capitalista.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/3569-david-harvey-qdiciassette-
https://www.anobii.com/books/Diciassette_contraddizioni_e_la_fine_del_capitalismo/

 

 

Capitalismo/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti. Perche’ la crisi non ha sconfitto il neoliberismo – Laterza (2014)

E’ impossibile immaginare un’economia in cui i giganti
imprenditoriali non svolgano un ruolo di primo piano e non detengano un potere economico inevitabilmente destinato a tradursi in influenza politica, e dunque e’ difficile pensare che i governi smettano di dedicare particolare attenzione alle loro pressioni.
Cio’ significa che qualsiasi tentativo di utilizzare lo Stato come strumento per frenare o regolare il potere delle grandi imprese procedera’, nel migliore dei casi, al ritmo di “due passi avanti e uno indietro.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Stato/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Il valore di tutto . Laterza (2018)

Gran parte dei paesi continua ad avere societa’ guidate dal valore per gli azionisti, concentrate sulla massimizzazione degli utili trimestrali.
Il valore per i portatori di interessi riconosce che le societa’ non sono realmente l’esclusiva proprieta’ privata di un gruppo di capitalisti.
Come enti sociali, le societa’ devono tenere conto del bene degli impiegati, dei clienti e dei fornitori. Esse traggono beneficio dalla comune eredita’ culturale e intellettuale delle societa’ in cui sono inserite e dagli ordinamenti dello stato di diritto, per non parlare della formazione, pagata dallo stato, di manodopera qualificata e di ricerca preziosa; in cambio, esse dovrebbero fornire benefici a tutti questi gruppi.

Info:
https://www.laterza.it/index.php? option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127841 https://www.anobii.com/books/Il_valore_di_tutto/9788858127841/01dd6d24ba48fe41d4
https://www.pandorarivista.it/articoli/valore-di-tutto-mariana-mazzucato/