Europa/Zielonka

Jan Zielonka – Contro-rivoluzione. La disfatta dell’Europa liberale – Laterza (2018)

I liberali hanno abbracciato forse con troppo entusiasmo la globalizzazione e l’integrazione europea, con profonde ripercussioni sulla politica democratica degli Stati-nazione.
La cosa piu’ importante e’ che i mercati sono attualmente perlopiu’ sottratti a ogni controllo democratico. Al contempo, impongono proprie restrizioni alle democrazie.
Se non c’e’ modo di monitorare il movimento dei capitali attraverso le frontiere, e ancor piu’ di frenarlo e tassarlo, la democrazia rimane praticamente senza potere.
Se la spesa pubblica non puo’ essere sostenuta anche con misure opportunistiche come l’inflazione e il debito pubblico, la maggior parte degli impegni elettorali e’ vuota per definizione.
[…] Per essere efficiente, la democrazia deve avere i mezzi per poter influenzare, se non controllare, i mercati transnazionali. E ha anche bisogno di operare in uno spazio corrispondente alla scala dei mercati. In altre parole, dovrebbe esserci un’autorità pubblica transnazionale capace di regolamentare i mercati transnazionali. Su questo appunto verteva l’integrazione europea, o sbaglio? […]
Si pensava che l’Unione europea aiutasse gli europei a fronteggiare le pressioni transnazionali. Si auspicava che, con l’allargamento territoriale e l’imposizione istituzionale di un sistema di governance, l’Unione europea facesse nascere dei cittadini europei. Purtroppo questo, a quanto pare, non e’ accaduto. L’Unione europea si e’ dimostrata piu’ capace di rispondere alle esigenze degli uomini d’affari e delle lobby che a quelle dei cittadini comuni.
Si e’ rivelata il «cavallo di Troia» che ha rafforzato il continuo predominio dei mercati sulla democrazia.

Info:
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/440518/chi-ha-lasciato-senza-difese-la-democrazia/
https://www.pandorarivista.it/articoli/contro-rivoluzione-jan-zielonka/3/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858129937
http://www.atlanticoquotidiano.it/recensioni/rivoluzione-la-disfatta-delleuropa-liberale-jan-zielonka/

Europa/Formenti

Carlo Formenti – La variante populista – Derive Approdi (2016)

Che l’Unione europea non sia un’istituzione democratica e’ ormai un’idea condivisa non solo dagli ambienti «euroscettici» ma anche da molti convinti europeisti.
Del resto e’ difficile negare una serie di evidenze:
1) la Commissione europea e’ un comitato di funzionari politici non eletti che rispondono ai «mercati», cioe’ alle lobby finanziarie e industriali, piuttosto che ai cittadini europei;
2) il Parlamento europeo e’ l’unico organo eletto, ma e’ dotato di limitati poteri decisionali;
3) le decisioni della Banca centrale europea in materia di politica monetaria ed economica tengono conto dei suggerimenti della Banca mondiale, del Fondo monetario internazionale (e della banca centrale tedesca, l’unica banca nazionale ad avere voce in capitolo) piuttosto che delle esigenze degli Stati membri, e l’elenco potrebbe proseguire.

Info:
https://sinistrainrete.info/teoria/9639-alessandro-visalli-la-variante-populista-di-formenti.html
https://www.lacittafutura.it/cultura/la-variante-populista-secondo-formenti

Capitalismo/De Benoist

Alain De Benoist – Populismo. La fine della destra e della sinistra – Arianna (2017)

La fine della seconda guerra mondiale segna il grande ritorno della democrazia liberale.
In un primo momento, tuttavia, per evitare di ricadere nelle derive precedenti allo scatenarsi del conflitto, questa democrazia liberale indossera’ gli abiti nuovi dello Stato sociale.
Nel contesto del fordismo trionfante, si mettera’ in effetti in piedi un regime misto, che associ il classico Stato di diritto con elementi di essenza piu’ democratica, ma in cui la democrazia sia percepita anzitutto come “democrazia sociale”[…]
Adozione di tutta una serie di riforme sociali tendenti a proteggere gli individui dalla malattia, dalla disoccupazione, dalla vecchiaia o dall’indigenza; infine, realizzazione di un apparato di regolazione e previsione in grado di porre rimedio all’anarchia provocata dal libero sviluppo degli scambi sui mercati.
Questo sistema funzionera’ pressoche’ normalmente sino alla fine del “Glorioso trentennio”, ossia sino alla meta’ degli anni Settanta.
A partire dal periodo 1975-1980 appaiono nuove tendenze che ricreano le condizioni della crisi, ma di una crisi differente.
La democrazia sociale, concepita come una societa’ assicurativa o un’organizzazione di beneficenza, comincia a perdere colpi e il liberalismo puro riprende il sopravvento […]
Il capitalismo si libera a poco a poco di tutti gli ostacoli che ancora lo intralciavano; processo che culminera’ nella globalizzazione che subentrera’ alla disgregazione del sistema sovietico.
L’ideologia dei diritti dell’uomo, a lungo relegata in un ruolo simbolico o decorativo riservato alle venerabili astrazioni di un’altra epoca, si afferma a poco a poco come la religione dei tempi nuovi e, contemporaneamente, come cultura dei buoni sentimenti.
Lo Stato-nazione, nello stesso tempo, si rivela sempre piu’ impotente a fronteggiare delle sfide divenute planetarie e perde progressivamente tutti i suoi “valori di maesta’”, mentre si assi ste, in tutti i campi, a un massiccio rilancio del processo di individualizzazione, che si manifesta attraverso la scomparsa di fatto di tutti i grandi progetti collettivi fondatori di un “noi”. Mentre in passato «si parlava solo di masse e di classi, e l’individuo era colto attraverso il suo gruppo, la societa’ di massa e’ stata sovvertita dall’interno da un individualismo di massa, che stacca l’individuo dalle sue appartenenze […]
Per comprendere questa evoluzione, bisogna capire bene cosa distingue la democrazia antica dalla democrazia moderna.
La prima, gia’ ispirata all’idea di un’auto-costituzione delle comunita’ umane, puo’ essere definita come la messa in forma politica dei mezzi dell’autonomia tramite la partecipazione dei cittadini agli affari pubblici.
La democrazia moderna e’ invece intrinsecamente legata alla modernita’, ma lo e’ attraverso il liberalismo, che tende a snaturarla.
La causa profonda della crisi e’ la lega contro natura della democrazia con il liberalismo.

Info:
https://www.anobii.com/books/Populismo/9788865881897/01e2818c0646349dc7
http://www.opinione.it/cultura/2017/09/13/teodoro-klitsche-de-la-grande_de-benoist-populismo/

 

Europa/Crouch

Colin Crouch – Identita’ perdute Globalizzazione e nazionalismo – Laterza (2019)

A oggi l’unico parlamento transnazionale che il mondo ha sviluppato e’ il Parlamento dell’Unione Europea.
E’ consuetudine ridicolizzare il Parlamento e il resto della democrazia europea per due ragioni principali: queste istituzioni sono deboli e si sono comportate in modo altamente anti-democratico durante l’eurocrisi.
E’ vero che il Parlamento non si e’ radicato tra i cittadini europei, che la partecipazione alle elezioni e’ bassa e in calo, e che la sua autorita’ e’ limitata.
Eppure possiede poteri reali, che sono aumentati nel corso degli anni, e catalizza l’attenzione dell’opinione pubblica sui principali problemi che riguardano l’Europa.
La sua debolezza non e’ tanto in relazione alla Commissione quanto ai governi nazionali, che affrontano la potenziale sfida alla loro stessa legittimita’ democratica cercando di limitarne la portata.
Mettere in ridicolo i risultati del Parlamento europeo e’ un gesto di sensatezza pari a quello di un adulto che ridicolizza gli sforzi di un bambino che comincia a camminare […]
L’Europa e’ anche l’unica regione del mondo a sviluppare la democrazia in un senso piu’ ampio.
La Corte di giustizia e la CEDU consentono ai cittadini europei di fare qualcosa che non e’ possibile praticamente in nessun’altra parte del mondo: procedere contro i loro governi in tribunali sovranazionali.
La Commissione europea mantiene legami con associazioni di imprese, sindacati, autorita’ regionali e altre istituzioni della societa’ civile, contatti spesso superiori a quelli che alcuni di questi gruppi hanno con i loro governi nazionali.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/politica/14268-alessandro-visalli-colin-crouch-identita-perdute-globalizzazione-e-nazionalismo.html
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858134061

Populismo/Formenti

Carlo Formenti – La variante populista. Lotta di classe nel neoliberismo – Derive Approdi (2016)

Questa superstruttura [l’Unione europea] e’ sovrana nella misura in cui e’ in grado di imporre lo stato di eccezione: lo si e’ visto chiaramente nel caso della sospensione della democrazia in Grecia e della conseguente riduzione di quel paese allo stato di semicolonia.
Nessuna «regressione», dunque, ma continuazione in forme nuove e con altri mezzi della vecchia logica imperialista, sovra- nista e guerrafondaia.
L’Europa promuove e partecipa alle guerre, dichiara lo stato di eccezione, espropria i propri membri «indisciplinati» della loro sovranita’ democratica per imporre la sua sovranita’ postdemocratica, opprime e sfrutta le periferie interne, marginalizza le minoranze, espelle ed esclude le masse che vengono da fuori: che senso ha dire che si e’ dentro/contro questa Europa?
Chi accetta di stare dentro, di agire rispettando le regole del sistema, non può essere contro”

Info:
https://sinistrainrete.info/teoria/9639-alessandro-visalli-la-variante-populista-di-formenti.html
https://www.lacittafutura.it/cultura/la-variante-populista-secondo-formenti

Stato/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

La democrazia prospera quando aumentano per le masse le opportunita’ di partecipare attivamente, non solo attraverso il voto ma con la discussione e attraverso organizzazioni autonome, alla definizione delle priorita’ della vita pubblica; quando le masse usufruiscono attivamente di queste opportunita’; e quando le elite non sono in grado di controllare e sminuire la maniera in cui si discute di queste cose.
E’ ambizioso pensare che un gran numero di persone partecipi con vivo interesse al dibattito politico vero e proprio e concorra a stabilire i programmi politici, anziche’ rispondere passivamente ai sondaggi elettorali, e che si impegni consapevolmente nel seguire gli avvenimenti e le questioni politiche.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728

Stato/Khanna

Parag Khanna – La rinascita delle citta’ stato. Come governare il mondo al tempo della devolution – Fazi (2017)

Sfortunatamente il sistema americano, che dovrebbe aspirare a una democrazia senza politica, e’ degenerato in una politica senza democrazia.
La politica, oggi, non ha piu’ l’orizzonte della persuasione, ma si e’ ridotta a una pratica di scambio fra interessi particolari; la democrazia, di suo, non e’ più lo spazio in cui i cittadini trovano la propria voce, ma il governo di una classe politica intenta a preservare lo status quo.
Gli americani hanno le elezioni ma non le azioni che dovrebbero seguirle, o comunque si trovano con azioni che non rispecchiano le loro preferenze.
Yascha Mounk di Harvard chiama questo sistema «liberalismo non democratico», laddove i diritti individuali sono garantiti ma le istituzioni non traducono la volonta’ popolare in politiche pubbliche.

Info:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/15/news/recensione-la-rinascita-delle-citta-stato-parag-khanna-una-fogliata-di-libri-169078/
https://eastwest.eu/it/cultura/parag-khanna-intervista-governo-stato-democrazia

Stato/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione.Come salvare l’Europa dall’Unione europea – Laterza (2015)

Anche se si sente spesso affermare che la democrazia, a differenza dell’economia, puo’ essere gestita soltanto dagli Stati nazionali con i loro ‘demoni’ cristallizzati e con sistemi di rappresentanza funzionali, il modello di democrazia rappresentativa incentrato sullo Stato, con la sua dipendenza formale da parlamenti, partiti ed elezioni, non funziona ed e’ sempre piu’ impopolare.
La fiducia pubblica nei parlamenti e nei  parlamentari e’ minima l’adesione ai partiti politici e’ in drastico calo, mentre aumenta l’eta’ media dei tesserati […]
Gli elettori possono ancora scegliere liberamente i propri rappresentanti, ma questi ultimi non sono liberi di dare un nuovo corso alle politiche del loro paese […].
Non sorprende dunque che si stia sviluppando una rappresentanza democratica extrastatale, all’interno e intorno a vari gruppi di interesse e di pressione, nel luogo di lavoro o in ambito aziendale, fra i movimenti sociali, le associazioni e i gruppi di sostegno.
Anche le comunita’ locali stanno diventando importanti attori democratici. Le elezioni delle assemblee regionali in Catalogna o in Lombardia per molti cittadini oggi contano molto piu’ delle elezioni parlamentari nazionali. Esponenti politici di spicco si candidano a sindaco in grandi citta’ come Parigi, Londra o Varsavia. Anche le elezioni, i partiti e i parlamenti – i pilastri della democrazia incentrata sullo Stato – stanno diventando meno essenziali per il funzionamento della democrazia.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97

Finanziarizazione/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Il rapporto tra democrazia e libero mercato e’ incrinato.
Ha cominciato a mostrare delle crepe da quando sui listini azionari e sulle piazze finanziarie ha cominciato a riversarsi lo strapotere dei fondi speculativi, dotati di una liquidita’ esorbitante e di un effetto leva con cui possono movimentare ingenti risorse impiegandone solo una minima parte.
Gli stati e le comunita’ sono del tutto indifese e appaiono come barchette nel porto, che s’impaludano nella secca a causa del ritiro dei capitali o che si innalzano tra le onde appena questi rientrano.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Populismo/Boeri

Tito Boeri – Populismo e stato sociale – Laterza (2017)

Quella dei populisti e’ una visione della democrazia ben diversa da quella propria delle democrazie liberali o industrializzate, in cui sono presenti molte istituzioni a tutela delle minoranze, che garantiscono il rispetto dei principi fissati nella Costituzione e che fungono da contrappeso al potere dell’esecutivo (i cosiddetti sistemi di checks and balances).
Questi corpi istituzionali intermedi (a partire dalle associazioni politiche e dai partiti) rafforzano anche i legami sociali, permettendo che la delega al potere pubblico insita nella democrazia rappresentativa non porti al “dominio di un’autorità lontana e irraggiungibile, fondata sull’isolamento fra uomo e uomo, dove tutti diventano estranei a tutti.

Info:
https://www.ilfoglio.it/economia/2017/07/04/news/populismo-e-stato-sociale-142828/
https://www.anobii.com/books/Populismo_e_stato_sociale/9788858129647/01147533c377354a4d
https://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2017-05-30/perche-populismo-minaccia-anche-stato-sociale-195141.shtml?uuid=AEz9euVB