Stato/Dahrendorf

Ralf Dahrendorf, Antonio Polito – Dopo la democrazia – Laterza (2014)

La democrazia e’ un insieme di istituzioni finalizzate a dare legittimita’ all’esercizio del potere politico fornendo una coerente risposta a tre domande-chiave. La prima e’:
1. come possiamo produrre cambiamenti nelle nostre societa’ senza violenza?
2. come possiamo, attraverso un sistema di «check and balance» (controllare e controbilanciare), controllare quelli che sono al potere in modo da essere certi che non ne abusino?
3. come puo’ il popolo – tutti i cittadini – avere voce nell’esercizio del potere? […]
Le tre risposte […] funzionavano in un contesto particolare, e cioe’ nella forma tradizionale degli Stati-Nazione. Mentre e’ molto difficile capire come possano funzionare in altri e diversi contesti. Direi dunque che la relazione tra la crisi della democrazia e la crisi degli Stati-Nazione e’ centrale […] Le decisioni stanno emigrando dal tradizionale spazio della democrazia […] Decisioni di vitale importanza non sono più assunte a Montecitorio, o a Westminster, e neanche in Capitol Hill, ma altrove. Per i paesi che hanno adottato l’euro, i tassi di interesse sono stabiliti a Francoforte. Se due grandi industrie vogliono fondersi, devono chiedere il permesso a Bruxelles. La decisione di bombardare Belgrado e’ stata presa dalla Nato. Se la Russia possa avere nuovi prestiti internazionali, e’ affare del Fondo monetario […]
Ma le cose diventano perfino piu’ complicate quando le decisioni vengono prese da corporations internazionali, perche’ in quei casi non e’ cosi’ semplice nemmeno individuare dove si e’ deciso.
E’ cio’ che accade quando una grande multinazionale sceglie se investire in Galles o in Normandia, se chiudere impianti in Francia piuttosto che in Italia. […] Non e’ davvero facile immaginare come si possa influire su queste decisioni; e certamente si puo’ dire che esse sono estranee al processo democratico […] Questo complesso di decisioni, prese al di fuori del processo  democratico, fanno oggi apparire la democrazia totalmente impotente. La disponibilita’ universale e immediata di informazioni, che e’ la vera essenza della globalizzazione, consente di by-passare le istituzioni tradizionali della democrazia.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2015/09/ralf-dahrendorf-dopo-la-democrazia.html
https://www.anobii.com/books/Dopo_la_democrazia/9788842064411/018aba80648e9ca2f5

Populismo/Boeri

Tito Boeri – Populismo e stato sociale – Laterza (2017)

[Il populismo] considera la societa’ come composta da due gruppi omogenei, da due blocchi monolitici, tra di loro contrapposti: da una parte il popolo, dall’altra l’elite corrotta (declinata al singolare).
Il pregio di questa definizione e’ che mette in luce come il peggior nemico del populismo sia “tutto cio’ che sta nel mezzo” i cosiddetti corpi intermedi della societa’ civile: dall’associazionismo ai partiti, dalle rappresentanze di interessi (a partire dai sindacati) alle istituzioni di garanzia, dalle autorita’ indipendenti di controllo ai dirigenti indipendenti di amministrazioni pubbliche.
La democrazia dei populisti e’ la democrazia diretta che assegna un potere assoluto alla maggioranza, trasformandosi paradossalmente nella dittatura della maggioranza.

Info:
https://www.ilfoglio.it/economia/2017/07/04/news/populismo-e-stato-sociale-142828/
https://www.anobii.com/books/Populismo_e_stato_sociale/9788858129647/01147533c377354a4d
https://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2017-05-30/perche-populismo-minaccia-anche-stato-sociale-195141.shtml?uuid=AEz9euVB

Populismo/Müller

Jan-Werner Müller – Cos’e’ il populismo ? – Universita’ Bocconi (2017)

Dovrebbero essere chiare le principali differenze tra democrazia e populismo: la prima consente a una maggioranza di autorizzare dei rappresentanti le cui azioni potrebbero risultare piu’ o meno conformi alle sue attese o ai suoi desideri; il secondo pretende che non si possa mettere in discussione alcuna azione del governo populista, perche’ «il popolo» ha cosi’ voluto.
La prima presuppone che maggioranze mutevoli abbiano giudizi fallibili, contestabili; il secondo immagina un’entita’ omogenea esterna a tutte le istituzioni la cui identita’ e le cui idee possono essere pienamente rappresentate […]
La prima presuppone che le decisioni prese nel rispetto di tutte le procedure democratiche non sono «morali» in un senso tale per cui ogni opposizione debba invece essere considerata «immorale »; il secondo postula una decisione propriamente morale persino in circostanze di profondo disaccordo sulla moralita’ (e sulla politica).
L’ultimo e piu’ importante punto, e’ che per la democrazia «il popolo» puo’ apparire solo in un modo istituzionalizzato e, in particolare, una maggioranza (e persino una «maggioranza schiacciante », espressione cara a Vladimir Putin) in parlamento non e’ «il popolo» e non puo’ parlare in suo nome; il populismo presuppone esattamente il contrario.

Info:
https://giornatedilettura.wordpress.com/2018/04/12/che-cose-il-populismo-la-risposta-di-jan-werner-muller-recensione-di-vittorio-panicara/
https://www.anobii.com/books/Cos%27%C3%A8_il_populismo/9788883502620/016bf048de71cc1e17

Europa/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Democrazia – Feltrinelli (2018)

Fino a poco tempo fa l’Unione Europea veniva salutata  come il modello di una nuova forma di organizzazione politica.
In un mondo che stava subendo una rapida globalizzazione e che fronteggiava sfide politiche sempre più complesse, le nazioni dell’Europa occidentale, relativamente piccole, avevano buone ragioni di mettere in comune le risorse.
E poiche’ i leader politici che dominavano la scena continentale erano uniti  nell’aspirare a un’Europa piu’ integrata, era facile credere che alla fine i loro elettori avrebbero fatto lo stesso. […] Cosi’, la fondata preoccupazione per il passato ipernazionalistico dell’Europa combaciava perfettamente con il desiderio idealistico di un futuro sovranazionale.
Molti scienziati politici erano convinti che il nazionalismo fosse “destinato, con il progredire dello sviluppo, a perdere la sua utilita’ e a diventare marginale. […]
[Ma] i residenti dei vari paesi europei erano molto piu’ legati alla cultura nazionale, e molto piu’ restii a considerarsi innanzitutto europei, di quanto non avessi voluto credere […] Così, quando all’inizio del Ventunesimo secolo i cittadini di alcuni paesi europei hanno avuto la possibilita’ di votare sulla portata dell’integrazione europea, il livello della loro opposizione ha sconcertato la classe politica. In rapida successione, i francesi, gli olandesi e gli irlandesi hanno votato contro la proposta di interventi per aumentare l’integrazione.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Populismo/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Cemocrazia – Feltrinelli (2018)

Anche se alla fine Trump venisse frenato dai meccanismi di controllo del potere, la propensione del popolo americano a eleggere un aspirante leader autoritario alla massima carica dello stato e’ di pessimo auspicio.
E l’elezione di Trump, naturalmente, non e’ affatto un caso isolato. In Russia e Turchia sono stati eletti uomini forti che sono riusciti a trasformare democrazie fragili in dittature elettive. In Polonia e Ungheria i leader populisti stanno usando lo stesso metodo per distruggere i media liberi, indebolire le istituzioni indipendenti e imbavagliare l’opposizione […]
Altri paesi potrebbero presto seguire […]
Ora la questione e’ se questo momento populista non rischi piuttosto di trasformarsi in un’era populista, mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa della democrazia liberale.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Populismo/Müller

Jean-Werner Müller – Cos’e’ il populismo – Universita’ Bocconi (2017)

1. Il populismo non e’ né la parte autentica della moderna politica democratica né una specie di patologia causata da cittadini irrazionali.
E’ l’ombra permanente della politica rappresentativa.
Esiste sempre la possibilita’ che un soggetto parli in nome del «popolo vero» per contestare le elite potenti. Nell’antica Atene il populismo non esisteva; forse la demagogia, ma non il populismo, che e’ invece presente unicamente nei sistemi rappresentativi.
I populisti non si oppongono al principio della rappresentanza politica; insistono soltanto di essere gli unici rappresentanti legittimi.
2. Non tutti coloro che criticano le elite sono populisti. Oltre a essere antielitari, i populisti sono antipluralisti. Sostengono di essere gli unici a poter rappresentare il popolo. Tutti gli altri candidati politici sono essenzialmente illegittimi, e chi non sostiene i populisti non fa veramente parte del popolo. Quando sono all’opposizione, i populisti insisteranno inevitabilmente nel bollare le elite come immorali, mentre il popolo e’ un’entita’ morale e omogenea che non puo’ sbagliare.
3. Spesso puo’ sembrare che i populisti pretendano di rappresentare il bene comune come desiderato dal popolo. A un piu’ attento esame, si scopre che cioì che importa ai populisti non e’ tanto il prodotto di un reale processo di formazione della volonta’ o di un bene comune comprensibile a chiunque provvisto di buonsenso, quanto piuttosto una rappresentazione simbolica del «popolo vero» da cui e’ poi dedotta la politica corretta. Cio’ rende la posizione politica di un populista immune alla contestazione empirica.
I populisti possono sempre opporre il «popolo vero» o la «maggioranza silenziosa» ai rappresentanti eletti e al risultato ufficiale di un voto.
4. Anche se spesso i populisti pretendono referendum, questi non sono destinati ad avviare processi aperti di formazione democratica della volonta’ tra i cittadini. I populisti vogliono semplicemente essere confermati in quella che hanno gia’ stabilito come la volonta’ del popolo vero.
Il populismo non apre la strada a una maggiore partecipazione alla politica.
5. I populisti possono governare, ed e’ probabile che lo facciano in linea con la loro adesione di fondo all’idea di essere gli unici rappresentanti del popolo.
Concretamente, si impegneranno nelle pratiche volte a occupare lo Stato, al clientelismo di massa e alla corruzione, oltre che alla soppressione di qualunque cosa che assomigli a una societa’ civile critica.
Queste azioni trovano un’esplicita giustificazione morale nell’immaginario politico populista, dunque possono essere dichiarate apertamente. I populisti possono anche scrivere costituzioni, che saranno di parte o «esclusive», destinate a mantenerli al potere al fine di perpetuare una presunta volonta’ popolare originale e autentica. Con ogni probabilita’, prima o poi essi sono destinati a provocare un serio conflitto costituzionale.
6. I populisti dovrebbero essere criticati per quello che sono, ossia un pericolo reale per la democrazia (e non solo per il «liberalismo»).
Ma cio’ non significa che non li si debba coinvolgere nel dibattito politico. Parlare con i populisti non equivale a esprimersi come loro. E’ possibile prendere seriamente in considerazione i problemi che essi evidenziano senza accettare il loro modo di dipingerli.

Info:
https://giornatedilettura.wordpress.com/2018/04/12/che-cose-il-populismo-la-risposta-di-jan-werner-muller-recensione-di-vittorio-panicara/
https://www.anobii.com/books/Cos%27%C3%A8_il_populismo/9788883502620/016bf048de71cc1e17

Populismo/Müller

Jean-Werner Müller – Cos’e’ il populismo? – Universita’ Bocconi (2017)

I populisti sono sempre stati anche i fedeli portavoce del popolo vero e hanno elaborato i termini del contratto.
Tuttavia, il punto e’ che il mandato imperativo non e’ stato affatto conferito dal popolo; le sue istruzioni apparentemente dettagliate si basano su un’interpretazione dei politici populisti […] Facendo finta che una tale volonta’ esista si indebolisce la responsabilita’ democratica.
I populisti possono sempre tornare a rivolgersi al popolo e dire: «Abbiamo realizzato esattamente quanto volevate, ci avete autorizzato; se qualcosa va storto, non e’ colpa nostra».
Al contrario, un libero mandato, a differenza di quello imperativo, fa gravare sui rappresentanti l’onere di giustificare il modo in cui hanno fatto uso del loro giudizio politico, non appena si ripresenta il momento delle elezioni – ovvero, il momento di rispondere del proprio operato […]
In breve, il problema non è mai la capacità imperfetta del populista di rappresentare la volonta’ del popolo; piuttosto, sono sempre le istituzioni che in qualche modo producono i risultati sbagliati. Insomma, anche se queste sembrano veramente democratiche, deve esserci qualcosa dietro le quinte che consente alle elite corrotte di continuare a tradire il popolo.
Le teorie della cospirazione non sono percio’ una aggiunta curiosa alla retorica populista; sono radicate e sfociano proprio dalla logica del populismo stesso.

Info:
https://giornatedilettura.wordpress.com/2018/04/12/che-cose-il-populismo-la-risposta-di-jan-werner-muller-recensione-di-vittorio-panicara/
https://www.anobii.com/books/Cos%27%C3%A8_il_populismo/9788883502620/016bf048de71cc1e17

Populismo/Müller

Jan-Werner Müller – Cos’e’ il populismo? – Universita’ Bocconi (2017)

L’ideologia dominante del populismo riposa sull’assunto che il popolo sia sempre e comunque nel vero, che sia vox Dei. Ovviamente, siccome il popolo non parla da se ma qualcuno deve parlare in suo nome e rivendicare la sua veridicita’ e giustezza sopra le parti che lo compongono, per comprendere il populismo dobbiamo tenerlo sempre associato alla leadership personale e alla sua rivendicazione di rappresentanza. […]
Un leader che, in questo modo, contesta la leadership esistente (appunto l’establishment) con l’intento di scalzarla e prenderne il posto, non solo per via elettorale (com’e’ ovvio che sia in democrazia) ma prima ancora e soprattutto per via di opinione, o entrando in diretto contatto con il suo popolo.
Il populismo e’ una sfida alla democrazia rappresentativa nel nome della rappresentanza diretta del popolo e insieme una strategia o un meccanismo di sostituzione o avvicendamento della leadership.

Info:
https://giornatedilettura.wordpress.com/2018/04/12/che-cose-il-populismo-la-risposta-di-jan-werner-muller-recensione-di-vittorio-panicara/
https://www.anobii.com/books/Cos%27%C3%A8_il_populismo/9788883502620/016bf048de71cc1e17