Stato/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Le cariche di potere non vengono assegnate su base popolare: non c’e’ alcuna elezione democratica che stabilisca chi debba presiedere l’Onu, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale, la Nato, il Wto: tutte queste istituzioni – come del resto molte altre – cooptano al loro interno i funzionari, i dirigenti o i ricercatori, sulla base di qualita’ professionali, ma soprattutto di fedelta’ alla visione del modello emergente.
Il criterio di selezione e di adozione dei nuovi conti e baroni e’ la loro presunta capacita’ «tecnica»; il vero merito e’ di essere funzionali al sistema.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Capitalismo/De Grossouvre

Henri Grossouvre – Parigi, Berlino, Mosca. Geopolitica dell’indipendenza europea – Fazi (2004)

La globalizzazione liberista mira a distruggere tutte le strutture intermedie dell’esercizio del potere tra il cittadino, divenuto tragicamente individuo, oggetto, consumatore, e il mercato mondiale […]
Questa volonta’ di eliminare i popoli, le nazioni e gli Stati sovrani e’ l’attributo principale del soggetto mondializzatore e/o globalista, quello che incarna o rappresenta il nuovo potere polimorfo emergente su scala planetaria.
E questo significa privare la democrazia del suo campo istituzionale di esercizio, vuol dire piu’ in generale abolire lo spazio politico.

Info:
http://www.archiviostorico.info/Rubriche/Librieriviste/recensioni/parigiberlinomosca.htm
http://www.caffeeuropa.it/pensareeuropa/259gollismo.html

 

Populismo/Müller

Jean-Werner Müller – Cos’e’ il populismo? – Universita’ Boccono (2017)

Dal punto di vista di tali leader [populisti], e’ l’espressione «democrazia illiberale» che conferma una divisione normativa del lavoro, in cui lo Stato nazione si occupa della democrazia e un’entita’ come l’Unione Europea (UE) e’ responsabile del liberalismo.
L’UE puo’ allora essere fatta apparire ancor di piu’ come un agente del capitalismo dilagante e della moralita’ ultraliberale (come avviene con l’espressione «Gayropa», l’accusa avanzata da molti nemici omofobici dell’UE in Russia).
I governi populisti, intanto, possono presentarsi come gli avversari di un liberalismo egemonico in nome dei diritti alla diversita’ e delle minoranze, come a dire: «Nell’UE, noi ungheresi, polacchi e cosi’ via siamo una minoranza che crede nei principi morali tradizionali e che non si sottomette a un’unica forma di universalismo liberale promossa dalle elite liberali occidentali».

Info:
https://giornatedilettura.wordpress.com/2018/04/12/che-cose-il-populismo-la-risposta-di-jan-werner-muller-recensione-di-vittorio-panicara/
https://www.anobii.com/books/Cos%27%C3%A8_il_populismo/9788883502620/016bf048de71cc1e17

Stato/Khanna

Parag Khanna – La rinascita delle citta’ stato – Fazi (2017)

Il termine “democrazia” ci dice sempre meno su come, e quanto bene, un paese e’ amministrato.
In effetti le democrazie attuali, dal Messico all’Italia, sono sistemi nei quali i sondaggi mostrano il picco minimo del rispetto e della fiducia dei cittadini nei confronti della classe politica. In paesi come la Russia e l’Iran le elezioni costituiscono semplici mezzi di pacificazione sociale, valvole di sfogo pensate per dare respiro ai regimi al potere.
Il rule of law, cioe’ l’idea per cui le leggi sono al di sopra dei poteri dell’esecutivo, sembra sempre piu’ un rule by law, un ‘potere attraverso la legge’, in cui i governi abusano della legislazione come strumento di forza.

Info:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/15/news/recensione-la-rinascita-delle-citta-stato-parag-khanna-una-fogliata-di-libri-169078/
https://eastwest.eu/it/cultura/parag-khanna-intervista-governo-stato-democrazia

Stato/Harvey

David Harvey – Breve storia del neoliberismo – il Saggiatore (2007)

Secondo la teoria, lo stato neoliberista dovrebbe favorire in modo precipuo il diritto individuale alla proprieta’ privata, il primato della legalita’, l’istituzione di mercati in grado di funzionare liberamente e il libero scambio […]
Il rispetto dei contratti e i diritti individuali alla liberta’ d’azione, di espressione e di scelta devono essere protetti.
Lo stato deve dunque utilizzare il suo monopolio degli strumenti di coercizione violenta per tutelare queste liberta’ a tutti i costi. Per estensione, la liberta’ delle imprese commerciali e delle grandi aziende (che dal punto di vista legale sono considerate come individui) di operare all’interno della struttura istituzionale di liberi mercati e libero scambio e’ considerata un bene fondamentale.
L’impresa privata e l’iniziativa imprenditoriale sono ritenute fondamentali per l’innovazione e la creazione di ricchezza.
I diritti di proprieta’ intellettuale sono tutelati (per esempio tramite brevetti) in modo da incoraggiare i cambiamenti tecnologici.
Il continuo aumento della produttivita’ dovrebbe dunque garantire a tutti un livello di vita più alto […]
Ma non tutto va per il meglio nello stato neoliberista, ed e’ per questo che esso appare come una forma politica transitoria o instabile. Al cuore del problema c’e’ una disparita’ rapidamente crescente tra gli scopi pubblici dichiarati del neoliberismo (il benessere di tutti) e i suoi risultati effettivi (la restaurazione del potere di classe).
Ma al di la’ di questo c’e’ un’intera serie di contraddizioni piu’ specifiche che e’ opportuno evidenziare.
1. Da una parte ci si aspetta che lo stato neoliberista rimanga in disparte, limitandosi a predisporre l’ambiente piu’ idoneo per le funzioni del mercato, ma dall’altra si vuole che sia interventista per creare un clima favorevole all’attivita’ economica e che si comporti come un’entita’ competitiva nelle politiche globali.
In quest’ultimo ruolo deve funzionare come un’azienda collettiva, e cio’ pone il problema di come garantirsi la fedelta’ dei cittadini. Il nazionalismo e’ una risposta ovvia, ma e’ profondamente antagonistico rispetto al programma neoliberista
2.L’autoritarismo nell’imposizione del mercato mal s’accorda con gli ideali di liberta’ individuali. Piu’ il neoliberismo volge il timone verso il primo, piu’ gli diventa difficile mantenere la sua legittimita’ rispetto ai secondi e piu’ e’ costretto a rivelare i propri toni antidemocratici.
A questa contraddizione si accompagna una crescente mancanza di simmetria nella relazione di potere tra grandi aziende e individui comuni
3. Anche se puo’ risultare cruciale per preservare l’integrita’ del sistema finanziario, l’individualismo irresponsabile e autocelebrativo di coloro che operano al suo interno produce volatilita’ speculativa, scandali finanziari e instabilita’ cronica
4. Si mettono al primo posto le virtu’ della competizione, ma la realta’ e’ il crescente consolidamento del potere oligopolistico, monopolistico e transnazionale all’interno di poche, grandi aziende multinazionali.
A livello popolare, la spinta verso la liberta’ di mercato e la trasformazione di ogni cosa in merce puo’ facilmente impazzire e produrre incoerenza sociale. La distruzione delle forme di solidarieta’ sociale e, come ha suggerito la Thatcher, anche dell’idea stessa di societa’ in quanto tale, lascia un vuoto crescente nell’ordine sociale. Diventa allora particolarmente difficile combattere l’anomia e controllare i comportamenti antisociali che ne conseguono, come criminalita’, pornografia o virtuale riduzione in schiavitu’ di altri.

Info:
https://www.anobii.com/books/Breve_storia_del_neoliberismo/9788842813767/018355f59cc01714a4
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/12763-jason-hickel-breve-storia-del-neoliberismo-con-alcuni-antidoti.html

Populismo/Mounk

Yaska Mounk – Popolo vs. democrazia. Dalla cittadinanza alla dittatura elettorale – Feltrinelli (2018)

Una democrazia e’ un insieme di istituzioni elettive vincolanti che traducono efficacemente le opinioni del popolo in politiche pubbliche; le istituzioni liberali proteggono efficacemente lo stato di diritto e garantiscono i diritti individuali come la liberta’ di parola, di culto, di stampa e di associazione a tutti i cittadini (comprese le minoranze etniche e religiose); una democrazia liberale e’ semplicemente un sistema politico che e’ sia liberale sia democratico: un sistema cioe’ che protegge i diritti individuali, da un lato, e traduce le opinioni del popolo in politiche pubbliche, dall’altro […]
Le democrazie liberali possono degenerare in due modi.
Le democrazie possono essere illiberali. E’ piu’ probabile che succeda nei paesi dove la maggior parte della gente preferisce subordinare le istituzioni indipendenti ai capricci dell’esecutivo o ridurre i diritti delle minoranze sgradite.
Viceversa, i regimi liberali possono essere antidemocratici pur avendo elezioni regolari e competitive.
E’ piu’ probabile che succeda nei paesi dove il sistema politico pende cosi’ tanto a favore dell’elite che di rado le elezioni servono a tradurre le opinioni del popolo in politiche pubbliche.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Stato/Luce

Edward Luce – Il tramonto del liberalismo occidentale – Einaudi (2017)

Quella della democrazia liberale e’ dunque la storia di una continua tensione fra la teoria popolare della democrazia e un’idea liberale piu’ complessa.
Oggi, tale tensione e’ diventata una contrapposizione di forze. Ecco, quindi, il punto cruciale della crisi dell’Occidente: le nostre societa’ sono divise tra la volontà del popolo e il governo degli esperti; la tirannia della maggioranza contro il circolo degli addetti ai lavori; Gran Bretagna contro Bruxelles; West Virginia contro Washington.
Ne consegue che la vittoria di Trump, cosi’ come la Brexit, sono riaffermazioni della volonta’ popolare. Per dirla con uno studioso olandese, il populismo occidentale e’ una risposta democratica illiberale a un liberalismo non democratico.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2018/01/recensione-edward-luce-il-tramonto-del-liberalismo-occidentale-einaudi-prima-parte/
https://www.anobii.com/books/Il_tramonto_del_liberalismo_occidentale/9788806236403/01399bfc38f7d47cf8
https://www.fondazioneluigieinaudi.it/il-liberalismo-al-tramonto-no-semmai-i-liberal/

Stato/Khanna

Parag Khanna – La rinascita delle citta stato – Fazi (2017)

Nel pensiero occidentale e’ radicata una grave negligenza teorica, che confonde politica e governance, democrazia e servizi, processo e risultati.
Ma la “volonta’ del popolo” non significa soltanto lasciare che il popolo continui a ripetere i propri desideri senza risultato.
La spettacolare ascesa della Cina rispetto a quella di democrazie come l’India ha dimostrato al mondo che e’ meglio avere un sistema orientato sui servizi a scapito della democrazia che un sistema che concede tutto alla democrazia e nulla ai servizi.
Per essere ammirata, la democrazia deve realizzare qualcosa. Le elezioni sono un sistema di responsabilita’, non un modo per realizzare progetti.
La legittimazione procedurale (input legitimacy) della democrazia non puo’ mai sostituire del tutto la legittimazione dei risultati (output legitimacy) della fornitura dei servizi di base al cittadino.

Info:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/15/news/recensione-la-rinascita-delle-citta-stato-parag-khanna-una-fogliata-di-libri-169078/
https://eastwest.eu/it/cultura/parag-khanna-intervista-governo-stato-democrazia

Populismo/Dahrendorf

Ralf Dahrendorf, Antonio Polito – Dopo la democrazia – Laterza (2014)

Il principio piu’ difficile da applicare oltre il livello degli Stati-Nazione e’ il ruolo protagonista dei popoli, la loro sovranita’, la possibilita’ di esprimere la propria opinione e il proprio volere. Si possono trovare modi per garantire il cambiamento senza violenza; si possono trovare mezzi per stabilire un efficace sistema di controlli.
Ma non troveremo modi per far sentire la voce del popolo. […] La verita’ e’ che oggi noi non sappiamo come in futuro il popolo potra’ esprimere la sua volonta’ e in che modo potra’ determinare la decisione politica […]
Una delle perdite maggiori […] e’ proprio il dibattito democratico, la discussione informata e ponderata sulle grandi questioni. Questa funzione, nella democrazia tradizionale, la svolgevano i Parlamenti. Piu’ i Parlamenti si indeboliscono e perdono questo ruolo, meno opportunita’ ci sono per un dibattito democratico, piu’ poteri impropri vengono assunti dai nuovi intermediari.
Il populismo sollecita deliberatamente questo processo, proprio al fine di scavalcare il dibattito e cercare cosi’ di guadagnare consensi sfruttando presunti o reali sentimenti popolari, piu’ o meno profondi. Questa e’ sempre stata la base di ogni politica antidemocratica: usare il popolo contro i diritti del popolo, usare il popolo per scipparlo del suo diritto all’autogoverno.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2015/09/ralf-dahrendorf-dopo-la-democrazia.html
https://www.anobii.com/books/Dopo_la_democrazia/9788842064411/018aba80648e9ca2f5

Geoeconomia/Luce

Edward Luce – Il tramonto del liberalismo occidentale – Einaudi (2017)

Dall’inizio del secolo, l’Occidente ha perduto molto del suo prestigio. Il nostro modello politico non e’ piu’ l’invidia del mondo.
Nella misura in cui la democrazia occidentale e’ stata messa in discussione, lo stesso e’ accaduto anche al suo potere globale. Relativa la perdita degli Stati Uniti: il loro contribuito al prodotto interno lordo mondiale e’ diminuito, certo, e hanno svalutato la propria credibilita’ globale con l’avventatezza di dichiarare guerra nel falso nome della democrazia.
Ma la perdita geopolitica dell’Europa e’ stata assoluta: e’ a malapena in grado di esercitare potere al di la’ dei propri confini.
In realta’, la stessa apertura dei confini europei rappresenta una minaccia crescente. Nel frattempo, il centro di gravita’ del mondo si sta spostando inesorabilmente verso est.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2018/01/recensione-edward-luce-il-tramonto-del-liberalismo-occidentale-einaudi-prima-parte/
https://www.anobii.com/books/Il_tramonto_del_liberalismo_occidentale/9788806236403/01399bfc38f7d47cf8
https://www.fondazioneluigieinaudi.it/il-liberalismo-al-tramonto-no-semmai-i-liberal/