[Il neoliberismo non e’] un insieme di politiche economiche monetarie o di austerita’ o della mercificazione dei rapporti sociali o della «dittatura dei mercati finanziari».
Si tratta, piu’ fondamentalmente, di una razionalita’ politica ormai diventata globale, che consiste per i governi nell’imporre all’interno dell’economia, ma anche della societa’ e dello Stato stesso, la logica del capitale […]
Cio’ che caratterizza questo modo di governo e’ il fatto che esso si alimenta e si radicalizza attraverso le sue stesse crisi: il neoliberismo si fonda e si rafforza proprio perche’ governa attraverso la crisi.
Dagli anni Settanta, il neoliberismo in effetti si nutre delle crisi economiche e sociali che esso stesso produce. La sua risposta e’ invariante: anziche’ mettere in discussione la logica che ha portato alle crisi, occorre spingere ancora piu’ lontano questa stessa logica e lavorare per il suo indefinito rafforzamento.
Se l’austerita’ produce deficit di bilancio, occorre rafforzare l’austerita’. Se la concorrenza distrugge il tessuto industriale o produce la desertificazione di intere regioni, occorre aumentare la concorrenza tra imprese, territori, citta’ […]
Governare attraverso la crisi e’ possibile unicamente perche’ il neoliberismo e’ diventato un sistema.
Ogni crisi economica, a partire da quella del 2008, e’ letta attraverso i termini del sistema e le risposte alle crisi sono unicamente quelle con esso compatibili.
Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/la-nuova-ragione-del-mondo-di-pierre-dardot-e-christian-laval/
https://ilmanifesto.it/la-trappola-del-capitale-umano
https://www.dianoia.it/public/rcs/rcs_21_34.pdf
https://www.leparoleelecose.it/?p=13014