Europa/Jacobs

Michael Jacobs, Mariana Mazzucato – Ripensare il capitalismo – Laterza (2017)

L’Europa soffre di una crescita troppo bassa e di una disoccupazione troppo alta. Vale in particolare, ma non esclusivamente, per i paesi del Sud dell’Eurozona.
Le istituzioni europee, e in particolare la Banca centrale europea, alla fine del 2015 sono riuscite finalmente a riportare sotto controllo le turbolenze finanziarie (anche se la situazione in Grecia potrebbe generare nuova incertezza), ma contro la stagnazione economica la loro azione e’ risultata molto meno efficace.
Non c’e’ nessun segnale che lasci pensare che l’Europa possa tornare a una crescita solida e alla piena occupazione nel prossimo decennio […] Alla radice della stagnazione europea c’e’ una carenza di investimenti e solo con il traino di questi ultimi si potra’ realizzare una ripresa sostenuta (e sostenibile).
Gli investimenti sono necessari per curare i problemi rappresentati dalla carenza di domanda e dalla disoccupazione nel breve periodo, ma anche per introdurre tecnologie innovative e incrementare il prodotto potenziale nel lungo periodo […]
C’e’ bisogno di un approccio a due vie per realizzare un incremento significativo degli investimenti in Europa: la prima e’ utilizzare la Banca europea per gli investimenti (Bei) e le banche per lo sviluppo nazionali per contribuire a catalizzare investimenti privati; l’altra e’ rallentare il ritmo degli sforzi di risanamento dei conti pubblici, per evitare che gli investimenti pubblici continuino a scendere.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/ripensare-capitalismo-mazzucato-jacobs/
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/12017-lorenzo-cattani-note-su-ripensare-il-capitalismo-di-m-mazzucato-e-m-jacobs.html
https://www.anobii.com/books/Ripensare_il_capitalismo/9788858127445/0151bee1e81a684e52
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127445

Europa/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione. Come salvare l’Europa dall’Unione Europea – Laterza (2015)

Dopo il fallimento della Lehman Brothers, la Germania ha dichiarato che la garanzia virtuale offerta ad altre istituzioni finanziarie doveva essere fornita da ciascun paese tramite interventi distinti, non dall’Europa nell’ambito di un’azione comune.
Cio’ ha messo a dura prova le economie piu’ fragili dell’eurozona e ha contribuito a far esplodere la crisi dell’euro. Durante la crisi, la Germania ha sempre fatto abbastanza per prevenire il crollo della moneta unica, ma poco per attenuare le differenze strutturali tra le economie piu’ forti e quelle piu’ vulnerabili.
Per esempio, ha acconsentito alla creazione del meccanismo europeo di stabilita’ che prevede l’iniezione diretta di capitali nelle banche, ma i fondi proposti erano inadeguati e soggetti a rigide condizioni. In parole povere, le politiche tedesche miravano piu’ a punire che ad assistere.
Il trattato sul fiscal compact, per esempio, impone sanzioni severe ai paesi che non riducono il debito in eccesso del 5 per cento l’anno. Obbliga inoltre gli Stati membri a condividere i loro piani di bilancio con le istituzioni dell’Unione.
Alcuni critici […] sostengono che i tagli ai bilanci stanno facendo calare la domanda e salire la disoccupazione, indeboliscono la fiducia dei consumatori e frenano la crescita. Una strategia alternativa consisterebbe nel rinunciare al metodo punitivo rigorista e nel sollevare i paesi colpiti dalla crisi dagli oneri eccessivi dei tassi di interesse, che ne ostacolano la crescita.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97