Economia di mercato/Mattei

L’economia è politica. Tutto quello che non vediamo dell’economia eche nessuno racconta – Clara E. Mattei – Fuoriscena (2023)

Dalla prospettiva del mercato il capitalista si comporta da semplice acquirente, non c’e’ nulla di speciale.
Con il capitale iniziale acquista le merci necessarie alla produzione, tra cui anche quella merce particolare che e’ la forza lavoro, ovvero la capacita’ di lavorare in cambio di un salario.
Vediamo uno scambio tra «equivalenti», nessuno sta ingannando o sfruttando nessun altro e chi detiene il capitale paga la merce forza lavoro secondo il prezzo di mercato.
Il prezzo puo’ variare. Se la forza contrattuale di chi riceve un salario e’ alta perche’ ad esempio ci sono pochi lavoratori sul mercato, allora anche il prezzo della merce forza lavoro sara’ alto. Cio’ dara’ a chi lavora la convinzione di essere remunerato correttamente per il proprio lavoro effettivo […]
Ma il segreto scompare una volta che si lascia la sfera del mercato e si entra in quella della produzione […]
Il capitalista paga la forza lavoro, ma non il prezzo del lavoro effettivo o del valore che viene prodotto. Durante il loro turno di otto ore, i lavoratori di una fabbrica Kellogg’s producono cereali e merendine che valgono migliaia di dollari, ma vengono pagati solo 120 dollari al giorno […]
C’è un altro aspetto.
Il profitto non si basa solo sul lavoro salariato non pagato (pluslavoro), ma anche su quello specifico lavoro non remunerato che viene svolto al di fuori dell’azienda e che garantisce il benessere fisico e psicologico del lavoratore. Stiamo parlando, per esempio, del lavoro domestico, ma anche della cura di se’ (sanita’) e della scuola attraverso cui i lavoratori possono formarsi, secondo uno schema tra l’altro sempre piu’ funzionale al mercato. Si tratta di costi essenziali per la riproduzione della classe lavoratrice e per il sano mantenimento della forza lavoro, pero’ il capitalista non deve farsene carico.

Info:
https://www.pde.it/un-libro-al-giorno/leconomia-e-politica-clara-mattei-fuoriscena/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/15/davvero-le-scelte-economiche-sono-neutrali-e-inevitabili-no-e-un-luogo-comune-il-libro-di-clara-mattei-spiega-che-in-realta-e-tutta-politica/7354313/

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/11/13/leconomia-e-politica-parole-antiche-per-conflitti-del-futuro/7351420/

Green New Deal/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

Insieme, il riscaldamento globale e la deforestazione hanno reso inospitali gli habitat di innumerevoli specie, innescando migrazioni di massa, creando nuove stressanti prossimita’ tra organismi precedentemente distanti e favorendo nuove trasmissioni di agenti patogeni tra di essi.
Questa dinamica ha gia’ provocato una serie di epidemie virali, ciascuna delle quali passata dai pipistrelli all’uomo attraverso un «ospite amplificatore»: l’Hiv attraverso gli scimpanze’, il virus Nipah attraverso i maiali, la Sars attraverso gli zibetti, la Mers attraverso i cammelli e ora il Covid-19, forse trasmesso attraverso i pangolini.
Ne arriveranno altre.
Queste epidemie sono i sottoprodotti non accidentali di un ordine sociale che mette la natura alla merce’ del capitale.
Incentivati ad appropriarsi della ricchezza biofisica nel modo piu’ rapido ed economico possibile, senza alcun obbligo di riparazione o reintegrazione, i capitalisti ammassano profitti decimando le foreste pluviali e bombardando l’atmosfera con i gas serra.
Orientati verso l’accumulazione in ogni epoca, con il neoliberismo questi operatori hanno visto il proprio potere aumentare enormemente e hanno scatenato una cascata crescente di piaghe letali.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_rep.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_lalettura.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_corsera.pdf
https://jacobinitalia.it/#facebook
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-cannibale/

Lavoro/Vanetti

Mauro Vanetti – La sinistra di destra. Dove si dimostra che i liberisti, sovranisti e populisti ci portano dall’altra parte – Edizioni Alegre (2019)

I capitalisti hanno bisogno di una sovrappopolazione relativa di proletari.
Per ottenerla possono importarla da altri paesi, e in parte lo fanno. Ma c’e’ un modo piu’ semplice, con cui viene prodotta localmente la gran parte dei lavoratori “in eccesso”.
Forse qualcuno ne avra’ gia’ sentito parlare: e’ la riproduzione sessuata. I capitalisti sono gente pratica: hanno scoperto che molti proletari sono attratti dall’idea di accoppiarsi con altri proletari e che da queste unioni nascono dei piccoli cuccioli di proletario.
Basta aspettare pochi anni e un cucciolo di proletario diventa quasi sempre un proletario adulto, pronto per essere messo a lavorare. L’80-90% dei proletari italiani e’ fornito da cucciolate partorite e allevate in Italia […]
In Italia a meta’ del 2018 c’erano:- 21 milioni di occupati italiani e 2 milioni e mezzo di occupati stranieri.- 2.400.000 disoccupati italiani e 400mila disoccupati stranieri.- 11.900.000 inattivi italiani e 1.100.000 inattivi stranieri (età 15-64).
In queste statistiche mancano gli immigrati irregolari, che tuttavia non possono cambiare di molto i risultati perche’ sono una piccola minoranza: meno dell’1% della popolazione (si’, lo so che tutti pensano che siano molti di piu’: e’ perche’ c’e’ molta disinformazione).
Gli inattivi inoltre non sono veramente tutti li’ a girarsi i pollici: sono casalinghe, studenti, pensionati precoci, disabili e malati gravi, donne in maternita’, ecc.
L’esercito industriale di riserva, dunque, e’ composto da meno di tre milioni di persone, di cui gli italiani sono oltre l’80%.
Gli immigrati fanno parte sia dell’esercito di riserva sia della parte occupata della classe lavoratrice, visto che il tasso di occupazione tra gli stranieri (64% tra i comunitari, 61% tra gli extracomunitari) e’ superiore a quello degli italiani (59%) […]
Che mestiere fanno gli stranieri che lavorano regolarmente, cioe’ la maggior parte?- 700.000 fanno le colf, le badanti e mestieri simili di assistenza e cura.- 400.000 sono tute blu.- 300.000 lavorano in alberghi e ristoranti.- 300.000 sono occupati nel commercio.- 200.000 fanno i muratori o comunque lavorano in cantiere.
Non elenco i settori con meno di 100.000 addetti stranieri regolari, ma l’agricoltura, dove e’ forte la presenza di immigrati che lavorano senza documenti, sarebbe probabilmente tra i settori piu’ importanti contando anche il lavoro nero. Ne danno testimonianza i campi del Lazio, della Campania, della Puglia, della Calabria, della Sicilia, dove spadroneggia il caporalato su grandi masse di lavoratori extracomunitari, specie africani o asiatici, protagonisti in questi anni di lotte sindacali e rivolte bracciantili come quelle di Rosarno, di Nardo’, dell’Agro Pontino, della Capitanata, di Castelvolturno.

Info:
https://www.marxismo-oggi.it/recensioni/libri/455-la-sinistra-di-destra-un-libro-di-mauro-vanetti
https://edizionialegre.it/recensioni/liberisti-e-rossobruni-i-nemici-interni-alla-sinistra-giacomo-russo-spena-da-micromega/
https://edizionialegre.it/recensioni/osservazioni-su-un-libro-stimolante-antonio-moscato-dal-blog-movimento-operaio/

https://edizionialegre.it/recensioni/la-liquefazione-della-classe-internazionale/
https://www.dinamopress.it/news/la-sinistra-destra-vecchia-nuova/

Capitalismo/Azzara’

Stefano Azzara’ – Il virus dell’occidente. Universalismo astratto e sovranismo particolarista di fronte allo stato di eccezione – Mimesis (2020)

L’Occidente deve fare i conti con un incremento vertiginoso delle diseguaglianze e degli squilibri nella distribuzione del reddito, legati in larga parte al fatto che, a causa di decisive trasformazioni nell’organizzazione del lavoro ma anche in seguito alla rivoluzione tecnologica e alla mobilizzazione dei capitali e delle persone, in particolare con le esternalizzazioni della produzione e dei servizi, “il capitale e i capitalisti stanno diventando più importanti del lavoro e dei lavoratori e quindi stanno acquisendo più potere economico e politico […]
La concentrazione dei capitali e la crescita della quota del capitale nel reddito nazionale rispetto al reddito da lavoro e’ il segno di una “crescente disuguaglianza tra gli individui” […]
Questa concentrazione si trasmette oltretutto su scala generazionale, determinando un movimento verso “la creazione di una classe superiore auto-perpetuante” e dando cosi’ vita a una stabile “polarizzazione tra le elite e il resto della popolazione”, un effetto “che rappresenta la minaccia piu’ importante per la redditivita’ a lungo termine del capitalismo liberale”.
La polarizzazione viene accresciuta dal fatto che questa concentrazione di potere – che e’ anche una concentrazione dell’educazione superiore e che si manifesta in un gretto separatismo di classe che sottrae risorse alla fiscalita’ generale – assieme al declino delle organizzazioni sindacali, consente sempre piu’ alle elite, attraverso i finanziamenti ai partiti politici e ai comitati elettorali, di condizionare le politiche dello Stato, rimuovendo gli elementi redistributivi che facilitavano la mobilita’ sociale e generazionale e mettendo di fatto fine all’“American Dream” assieme al vecchio welfare novecentesco.
Da qui una grave crisi della middle class, la quale perde il proprio “ruolo chiave” nella politica e nell’economia a favore di una “classe superiore che autoperpetua se stessa”, facendo si’ che la democrazia diventi “un’oligarchia” nella quale potere economico e potere politico coincidono sempre piu’ strettamente […]
Proprio la genesi di questa superclasse potrebbe fare da apripista nel “mondo libero” al capitalismo politico in stile cinese, dal quale questa elite potrebbe avere vantaggi considerevoli: desiderabile anche per molte persone normali a causa degli alti tassi di crescita che sembra promettere, “il capitalismo politico presenta alcune caratteristiche che lo rendono attraente per le elite politiche nel resto del mondo e non solo in Asia”, visto che questo sistema conferirebbe loro “maggiore autonomia” e “un management piu’ efficiente dell’economia”, oltre a “piu’ alti tassi di crescita”.
Se “la gerarchia produce maggiore efficienza e salari piu’ alti” rispetto alla democrazia, e’ chiaro infatti che “altri diritti democratici possono essere ceduti volentieri per entrate piu’ alte”[…]
Piu’ il potere economico e politico nel capitalismo liberale divengono uniti”, dunque, “più il capitalismo liberale diventa plutocratico e viene a somigliare al capitalismo politico”.

Info:
https://www.mimesisedizioni.it/rassegna/il-manifesto-virus-occidentali-e-le-aspre-contese-delle-due-destre-su-il-virus-delloccidente-di-stefano-g.-azzara-.pdf
https://www.lacittafutura.it/recensioni/il-virus-dell%e2%80%99occidente
https://sinistrainrete.info/societa/18241-stefano-g-azzara-il-virus-dell-occidente.html

Capitalismo/Banos

Pedro Banos – Cosi’ si controlla il mondo – Rizzoli (2020)

Secondo il rapporto pubblicato il 24 maggio 2016 sulla pagina web Investopedia, le cinque famiglie piu’ ricche del mondo sono:
• I Rothschild […] Le ramificazioni di questa estesa dinastia, che ha fatto della discrezione il suo marchio identificativo, continuano ad accumulare una fortuna immensa, stimata in addirittura 2.000 miliardi di dollari […]
• La dinastia saudita, la cui fortuna si calcola in circa 1.400 miliardi di dollari.
• La famiglia statunitense Walton, che possiede i grandi magazzini Walmart e circa 152 miliardi di dollari. I dipendenti sono oltre 2,2 milioni e sono il piu’ grande datore di lavoro non statale del mondo.
• La famiglia Koch, anch’essa statunitense, con circa 89 miliardi di dollari investiti in numerosi affari.
• La famiglia Mars, statunitense e proprietaria della più grande compagnia privata di snack dolci. La sua fortuna è di circa 80 miliardi di dollari

Info:
https://dasapere.it/2020/11/22/pedro-banos-racconta-come-si-controlla-il-mondo/
https://www.startmag.it/mondo/come-la-cina-prova-a-fare-la-parte-del-dragone/