Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo – Neri Pozza (2015)

Il concetto di un «contenitore» per il capitalismo fu ideato da Fernand Braudel e si riferisce a un’unita’ sociale, economica e politica sufficientemente ampia da organizzare e contenere tutte le funzioni interconnesse del capitalismo: finanza, produzione e commercializzazione.
Sebbene le connessioni interne che definiscono tale unita’ siano eminentemente economiche, la necessita’ di un contesto sicuro in cui operare la trasforma anche in una unita’ politica e militare […]
Non e’ la prima volta che il capitalismo fa esplodere il suo «contenitore».
Dai tempi della sua nascita, nelle citta’-stato dell’Italia settentrionale nel XIII secolo, lo ha gia’ fatto almeno tre volte. Nel primo ciclo, Venezia, Firenze e Milano assistettero alla nascita del capitalismo industriale e Genova di quello finanziario […]
La citta’-stato seguito’ a essere il contenitore del capitalismo anche durante il secondo ciclo di espansione, quando i Paesi Bassi e piu’ precisamente Amsterdam ne divennero il fulcro. Ma quando il capitalismo compi’ il suo balzo successivo, divenne troppo grande per rimanere contenuto in una citta’-stato, sia pure di natura ibrida e con alle spalle una nazione come Amsterdam, ed ebbe bisogno di plasmare relazioni economiche tecniche e politiche in un intero stato-nazione per farne il suo contenitore. Quel «contenitore» si rivelo’ essere l’Inghilterra.  Ma alla fine del XIX secolo, il capitalismo era cresciuto troppo anche per il piccolo stato-nazione (cio’ che di fatto era l’Inghilterra) e necessitava ormai di un grande stato-nazione come suo contenitore. Gli Stati Uniti soddisfacevano quella necessita’.
Oggi, il capitalismo e’ diventato troppo grande per qualsiasi stato-nazione e sta trasformando una vasta porzione del pianeta nel suo contenitore […].
Ciascuno dei quattro «lunghi secoli » e’ stato piu’ breve dei precedenti. A seconda degli indicatori che si scelgono, si puo’ affermare che la fase genovese del capitalismo basato sulle citta’-stato e’ durata all’incirca 170-220 anni, quella olandese 120-180 anni, quella britannica 110-130 anni e quella americana 77-100 anni.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html

Capitalismo/Harvey

David Harvey – Breve storia del neoliberismo – il Saggiatore (2007)

La svolta neoliberista e’ stata accompagnata dalla nascita di gruppi di sostegno e di ONG, cosi’ come dal dibattito sui diritti in generale; tali strutture sono aumentate in modo spettacolare piu’ o meno a partire dal 1980.
In molti casi le ONG hanno occupato il vuoto lasciato dello stato nel campo dei provvedimenti di natura sociale. Si compie cosi’ un processo che corrisponde a una privatizzazione da parte delle ONG.
In alcuni casi cio’ ha contribuito ad accelerare ulteriormente il ritiro dello stato dai provvedimenti sociali. Le ONG quindi funzionano come «cavalli di Troia del neoliberismo globale». Inoltre, le ONG non sono istituzioni intrinsecamente democratiche: tendono a essere elitarie, inattendibili (eccetto che verso i propri donatori) e per definizione distanti da coloro che cercano di proteggere o aiutare, indipendentemente dalle loro buone intenzioni o dal loro spirito progressista.
Spesso nascondono i loro programmi e preferiscono negoziare direttamente con lo stato e il potere di classe o esercitare la propria influenza su di essi.
Spesso controllano la loro clientela, invece di rappresentarla. Affermano e presumono di parlare per conto di coloro che non possono parlare per se stessi e anche di definire gli interessi di coloro per cui parlano (come se la gente fosse incapace di farlo da se), ma la legittimita’ del loro ruolo e’ sempre aperta al dubbio.

Info:
https://www.anobii.com/books/Breve_storia_del_neoliberismo/9788842813767/018355f59cc01714a4
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/12763-jason-hickel-breve-storia-del-neoliberismo-con-alcuni-antidoti.html