Capitalismo/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Per certi aspetti gli enti no-profit entrano a gamba tesa sul mercato nei confronti della concorrenza commerciale a tutti gli effetti, che non ha armi per affrontare la competizione di operatori avvantaggiati da facilitazioni e dall’ampio ricorso al volontariato.
Il terzo settore viene in soccorso della popolazione e aiuta a soddisfare i bisogni della gente, ma al contempo riduce gli spazi del mercato e dell’azione politica.
Alcuni sociologi  definiscono questa situazione una «distorsione», ma appaiono inascoltati perché le associazioni di volontariato del no-profit suggeriscono all’opinione pubblica che si occupano del bene della gente (come se una societa’ commerciale onesta non lo facesse).
E se un industriale o un finanziere d’assalto volesse ridurre al silenzio i suoi concorrenti? Potrebbe farlo finanziando associazioni che si intromettano nel sociale con enti di facciata e organizzazioni di volontariato?

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Finanziarizzazione/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Il valore di tutto – Laterza (2018)

La crisi finanziaria globale, che e’ iniziata nel 2008 e continuera’ ad avere ripercussioni in tutto il mondo ancora per anni, ha scatenato una miriade di critiche del moderno sistema capitalistico: e’ troppo “speculativo”; ricompensa i “cercatori di rendite” anziché i “creatori di ricchezza”; e ha consentito la rapida crescita della finanza, permettendo che gli scambi speculativi di attivita’ finanziarie fossero retribuiti piu’ degli investimenti che portano a nuove attivita’ reali e alla creazione di posti di lavoro.
I dibattiti su una crescita non sostenibile sono diventati piu’ forti, con preoccupazioni non solo sul tasso di crescita ma anche sulla sua direzione.
Una riforma seria di questo sistema “disfunzionale” include una varieta’ di rimedi, come rendere il settore finanziario piu’ concentrato su investimenti a lungo termine; cambiare la struttura di governo delle imprese in modo che esse siano meno attente al prezzo delle azioni e ai risultati trimestrali; tassare piu’ pesantemente veloci operazioni speculative; limitare gli eccessi nelle retribuzioni degli alti dirigenti.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127841
https://www.anobii.com/books/Il_valore_di_tutto/9788858127841/01dd6d24ba48fe41d4
https://www.pandorarivista.it/articoli/valore-di-tutto-mariana-mazzucato/

Capitalismo/Mishra

Pankaj Mishra – L’eta’ della rabbia – Mondadori (2018)

Guerra e persecuzioni endemiche hanno lasciato senza casa sessanta milioni di persone: un numero senza precedenti.
Una miseria senza fine spinge tanti disperati latinoamericani, asiatici e africani a intraprendere il rischioso viaggio verso  quello che considerano il centro della modernita’ di  successo. Tuttavia, sempre piu’ individui e gruppi – gli afroamericani nelle citta’ statunitensi, i palestinesi nei Territori occupati, i musulmani in India e Myanmar, gli africani e i mediorientali nei campi d’accoglienza europei, i profughi imprigionati su lontane isole del Pacifico – oggi sono considerati superflui.

Info:
http://www.repubblica.it/cultura/2017/09/12/news/intervista_pankaj_mishra_accettura-175293505/
https://www.anobii.com/books/L%27et%C3%A0_della_rabbia/9788804685944/0181573f7e7c72fcc7

Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi delle nazioni – Neri Pozza (2015)

L’11 settembre diede ai neoconservatori del dipartimento della Difesa il pretesto di cui avevano bisogno per far accettare la propria visione imperialista all’opinione pubblica americana […] l’amministrazione Bush lancio’ una sistematica campagna per far conoscere […] la nuova dottrina della sicurezza.
Due erano le argomentazioni alla base di tale dottrina.
La prima era che, di fronte al terrorismo internazionale, l’America non poteva piu’ fare affidamento sulla sola deterrenza per mantenere la propria sicurezza, e dunque avrebbe fatto ricorso in futuro a interventi militari preventivi.
La seconda era che non si sentiva piu’ vincolata dalla Carta delle Nazioni Unite e dal principio primario del diritto internazionale, ossia quello di non attaccare stati sovrani, se avesse sospettato che gli stessi fossero promotori del terrorismo internazionale.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html

Capitalismo/Boltanski

Luc Boltanski, Eve Chiapello – Il nuovo spirito del capitalismo – Mimesis (2014)

Si puo’ cosi’ distinguere una critica artistica da una critica sociale.
La prima, associata all’invenzione di uno stile di vita bohemien […], attinge soprattutto alle due prime fonti di indignazione a cui abbiamo precedentemente accennato: da una parte la disillusione e la mancanza di autenticita’, e dall’altra l’oppressione, che caratterizzano il mondo borghese legato all’ascesa del capitalismo.
Questa critica mette in evidenza la perdita di senso, e in particolare la perdita del senso del bello e della grandezza, conseguenza della standardizzazione e della mercificazione generalizzata che coinvolgono non solo gli oggetti quotidiani ma anche le opere d’arte (il mercato culturale della borghesia) e gli esseri umani. Insiste sulla volonta’ oggettiva del capitalismo e della societa’ borghese di irreggimentare, dominare e sottomettere gli uomini a un lavoro prescritto, avendo come scopo il profitto ma facendo ipocritamente appello alla morale, a cui contrappone la liberta’ dell’artista, il suo rifiuto di una contaminazione dell’estetica attraverso l’etica, il rifiuto di ogni forma di sottomissione nel tempo e nello spazio e nelle sue espressioni piu’ estreme, di ogni forma di lavoro.
La critica artistica si fonda sull’opposizione […] tra attaccamento e distacco, stabilità e mobilità. Da una parte i borghesi, che possiedono terre, fabbriche, donne, radicati nell’avere, obnubilati dal pensiero della conservazione dei loro beni, continuamente preoccupati di come riprodurli, sfruttarli, accrescerli […].
La seconda critica, di ispirazione socialista e poi marxista, attinge soprattutto alle ultime due fonti di indignazione che abbiamo identificato: l’egoismo degli interessi privati nella societa’ borghese e la miseria crescente delle classi popolari all’interno di una societa’ con una ricchezza senza precedenti […] Fondandosi sulla morale, e spesso su una tematica di ispirazione cristiana, la critica sociale rifiuta, talvolta con violenza, l’immoralita’ o il neutralismo morale, e l’individualismo degli artisti, che puo’ diventare egoismo ed egotismo.

Info:
http://www.edc-online.org/it/pubblicazioni/articoli-di/luigino-bruni/11716-il-nuovo-spirito-del-capitalismo.html
https://www.anobii.com/books/Il_nuovo_spirito_del_capitalismo/9788857524047/016a4f8341ba1b20a0

Capitalismo/Srniceck

Nick Srniceck, Alex Williams – Inventare il futuro – Produzioni Nero (2018)

Gli imperativi del neoliberismo spingono [tutti] verso un continuo processo di automiglioramento in ogni aspetto della propria esistenza: la formazione permanente, l’onnipresente necessita’ di essere costantemente pronti a qualsivoglia impiego e il perenne bisogno di sapersi reinventare, sono tutti elementi che delineano la nuova soggettivita’ neoliberale.
Il soggetto competitivo cammina inoltre sulla linea che separa il pubblico dal privato, dal momento che la nostra vita personale e’ schiava delle logiche della competizione tanto quanto la nostra vita professionale: in una condizione del genere, sorprende poco il proliferare di una tensione diffusa a tutti gli strati della societa’.
La societa’ neoliberale ha in effetti esacerbato la diffusione di una lunga serie di psicopatologie: stress, ansia, depressione e disturbi dell’attenzione sono le sempre piu’ comuni reazioni psicologiche al mondo che ci circonda.

Info:
https://www.anobii.com/books/Inventare_il_futuro/9788880560098/01b82e055beaceae9c
http://www.exasilofilangieri.it/presentazione-del-libro-inventare-futuro-un-mondo-senza-lavoro-n-srnicek-williams/

Capitalismo/Harvey

David Harvey – Diciassette contraddizioni e la fine del capitalismo – Feltrinelli (2014)

La filantropia sta diventando un business enorme (con 9,4 milioni di occupati che distribuiscono 316 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti), ma le disuguaglianze globali continuano a crescere a spirale, fuori controllo “e altre vite e comunita’ vengono distrutte dal sistema che crea immense quantita’ di ricchezza per i pochi”.
La filantropia diventa una forma di “lavaggio della coscienza” che semplicemente “consente ai ricchi di dormire meglio la notte, mentre altri ricevono quel tanto che basta a impedire alla pentola di traboccare. Quasi ogni volta che qualcuno si sente meglio facendo del bene, dall’altra parte del mondo (o della strada) qualcun altro e’ ulteriormente incatenato a un sistema che non permettera’ il vero sviluppo della sua natura o la possibilita’ di vivere una vita felice e realizzata”

Info:
https://www.anobii.com/books/Diciassette_contraddizioni_e_la_fine_del_capitalismo/9788807105098/01fd0894dd446aabd4
https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/3569-david-harvey-qdiciassette-contraddizioni-e-la-fine-del-capitalismoq.html

Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi delle nazioni – Neri Pozza (2015)

Il potere politico delle grandi aziende transnazionali [TNC ] non deriva unicamente dalle cifre, ma dalla concentrazione del potere economico […] nelle mani di alcuni giganti commerciali. Alla fine del millennio, su un totale di 60.000 TNC, alle prime 100 corrispondevano 2100 miliardi di dollari di fatturato con una forza lavoro di 6 milioni di dipendenti […]
Se a queste aggiungiamo le diverse centinaia di colossi del settore bancario, i fondi pensionistici, i fondi comuni di investimento, gli hedge fund e le grandi compagnie assicuratrici, che fanno transitare ogni giorno migliaia di miliardi di dollari oltre i confini nazionali, e che detengono azioni in queste grandi aziende transnazionali per conto di centinaia di milioni di azionisti, possiamo cominciare a intravedere i contorni sia del potere che della vulnerabilita’ economica che guida l’attacco contro l’ordine westfaliano* […] Considerata la posta in gioco, non stupisce che la politica sia […] divenuta schiava dell’economia.
La forza che spinge verso la transnazionalizzazione della produzione e’ la competizione.
Le grandi aziende transnazionali pertanto hanno non solo l’esigenza di spostare la produzione nei luoghi in cui i salari sono piu’ bassi, ma devono anche assicurarsi che ci sia il minor numero di ostacoli possibile all’efficienza della produzione.

* Con il trattato di Vestfalia (1648) si inauguro’ un nuovo ordine internazionale, un sistema in cui gli Stati si riconoscono tra loro proprio e solo in quanto Stati, al di la’ della fede dei vari sovrani. Assume dunque importanza il concetto di sovranita’ dello Stato e nasce una comunita’ internazionale piu’ vicina a come la si intende oggi. (da Wikipedia)

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html

Capitalismo/Boltanski

Luc Boltanski, Eve Chiapello – Il nuovo spirito del capitalismo – Mimesis (2014)

In ogni epoca […] lo spirito del capitalismo deve fornire, in termini storicamente molto variabili, risorse per placare l’inquietudine suscitata da tre interrogativi:
– In che cosa l’impegno nel processo di accumulazione capitalista e’ fonte di entusiasmo, anche per quelli che non saranno necessariamente i primi beneficiari dei profitti realizzati?
– In che misura quanti si implicano nell’universo capitalista possono avere la garanzia di una sicurezza minima per loro stessi e i propri figli?
– Come giustificare, in termini di bene comune la partecipazione al progetto capitalista e difendere, di fronte alle accuse di ingiustizia, il modo con cui e’ animata e gestita?

Info:
http://www.edc-online.org/it/pubblicazioni/articoli-di/luigino-bruni/11716-il-nuovo-spirito-del-capitalismo.html
https://www.anobii.com/books/Il_nuovo_spirito_del_capitalismo/9788857524047/016a4f8341ba1b20a0

Capitalismo/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti. Perche’ la crisi non ha sconfitto il neoliberismo – Laterza (2014)

Il capitalismo di Francia, Germania e Giappone […] aveva sviluppato la concezione di una varieta’ di soggetti partecipi degli interessi dell’azienda (stakeholders) come i clienti, i dipendenti, i possessori di obbligazioni e a volte le comunita’ locali o l’interesse nazionale, cui l’azienda doveva rispondere direttamente, e non attraverso la soddisfazione degli azionisti. Questi modelli furono generalmente accantonati negli anni Novanta, quando si affermo’ la superiorita’ del modello angloamericano come perfetta espressione degli ideali neoliberisti […]
Le economie imperniate sugli stakeholders dipendevano da idee locali ed esperienze condivise secondo cui l’impresa era parte integrante della societa’, consentendo ai membri di quest’ultima di confidare (a torto o a ragione) nelle acrobazie volte a bilanciare i vari interessi riconosciuti dal modello.
Il modello orientato agli azionisti [shareholders] era piu’ in linea con l’impersonalita’ dell’economia globale, in cui si puo’ (e si deve) avere a che fare con estranei, senza alcun coinvolgimento o fiducia personale. Il modello angloamericano richiede un solo tipo di fiducia: che il mercato sia puro. Rispetto ad esso, l’approccio orientato agli stakeholders si rivelo’ troppo locale, e poco adatto a essere esportato.
Fu il trionfo del modello basato sulla massimizzazione del valore per gli azionisti, e con esso dell’idea secondo cui la massimizzazione dei benefici per gli azionisti assicura la soddisfazione di ogni altro interesse rilevante.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/