Stato/Kelton

Stephanie Kelton – La Teoria Monetaria Moderna per un’economia al servizio del popolo – Fazi (2020)

Perche’ non smetterla di pretendere che il Congresso debba gestire il suo bilancio come quello di una famiglia?
La verita’ e’ che molti parlamentari considerano i vincoli autoimposti politicamente utili.
Innanzitutto, i membri del Congresso si trovano quotidianamente di fronte a pressioni da parte degli elettori per avere finanziamenti piu’ generosi per la sanita’, l’istruzione e cosi’ via, e in questo contesto le regole di bilancio danno loro una copertura politica.
Invece di spiegare che sono filosoficamente contrari ad aumentare i fondi per gli studenti a basso reddito, i legislatori possono fingere solidarieta’ con i propri elettori affermando di avere le mani legate a causa del deficit. Se non potessero nascondersi dietro al mito del deficit quali scuse potrebbero utilizzare per giustificare il proprio diniego a tali proposte?
Avere un poliziotto cattivo aiuta.
Altri parlamentari cercano invece dei modi per riuscire a trasformare i vincoli autoimposti in opportunita’ politiche. Di trasformare, insomma, i “limoni in limonata“. Invece di battersi per rovesciare i vincoli, essi trovano dei modi per mettere insieme i propri obiettivi di spesa con altri obiettivi politici.
Un democratico progressista, ad esempio, potrebbe vedere il sistema PAYGO come un modo per giustificare nuove tasse sui ricchi con le quali “pagare” i nuovi programmi volti ad aiutare i poveri e le famiglie a medio reddito. Le persone,dopotutto, adorano Robin Hood.

Info:
http://osservatorioglobalizzazione.it/recensioni/il-mito-del-deficit-kelton/
https://www.lafionda.org/2020/09/27/il-mito-del-deficit/
https://fazieditore.it/catalogo-libri/il-mito-del-deficit/
https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/19308-brian-cepparulo-il-mito-del-deficit-stephanie-kelton-e-la-nuova-frontiera-della-mmt.html

Capitalismo/Fisher

Mark Fisher – Realismo capitalista – Produzioni Nero (2018)

Il realismo capitalista si presenta come uno scudo in grado di proteggerci dai pericoli di qualsiasi ideale o credenza […]
Ci viene presentato come ideale uno stato delle cose brutale e profondamente ingiusto, dove ogni esistenza viene valutata in soli termini monetari.
Per giustificare il loro conservatorismo, i partigiani dell’ordine costituito non possono davvero dire che questo stato sia meraviglioso o perfetto. E quindi hanno deciso di dire che tutto il resto e’ orribile.
Certo, dicono, non vivremo in un paradiso, ma siamo fortunati a non vivere in un inferno.
La nostra democrazia non sara’ perfetta, ma e’ meglio di una dittatura truculenta.
Il capitalismo e’ ingiusto, d’accordo. Ma non e’ criminale come lo stalinismo.
Lasciamo che milioni di africani muoiano di AIDS, ma non rilasciamo dichiarazioni nazionaliste e razziste come Milosevic.
Uccidiamo iracheni coi nostri aerei, ma non tagliamo mica gole con i machete come in Ruanda.
Il «realismo» e’ qui analogo alla prospettiva al ribasso di un depresso che crede che qualsiasi stato positivo, qualsiasi speranza, non sia altro che un’illusione pericolosa[…]
In Europa e negli Stati Uniti, per la maggior parte delle persone sotto i vent’anni l’assenza di alternative al capitalismo non e’ nemmeno piu’ un problema: il capitalismo semplicemente occupa tutto l’orizzonte del pensabile.
Jameson osservava con orrore il modo in cui il capitalismo si e’ sedimentato nel nostro inconscio: che il capitalismo abbia colonizzato i sogni delle persone e’ oggi un dato di fatto talmente accettato da non meritare piu’ alcuna discussione.

Info:
https://open.luiss.it/2018/08/09/prigionieri-della-realta-che-cose-il-realismo-capitalista-secondo-mark-fisher/
https://www.iltascabile.com/recensioni/realismo-capitalista-fisher/
https://www.glistatigenerali.com/filosofia/il-realismo-capitalista-mark-fisher/

Societa’/Deneault

Alain Deneault -Economia dell’odio – Neri Pozza (2019)

C’e’ un’orda di “cronisti” che ti aspetta: veri e propri gradassi con personalita’ narcisistiche, i cui gruppi editoriali hanno imparato a sfruttarne il fervore.
Ciascuno piu’ “libero pensatore” degli altri, questi “franchi tiratori”, questi personaggi che amano mostrare i denti come cani o sbraitare come sergenti, si nutrono tutti alla mangiatoia dell’agglomerato mediatico.
Sono onnipresenti, dunque necessariamente onniscienti. Le loro intuizioni quotidiane appaiono come un metodo. L’estemporaneita’ trionfante dei loro ragionamenti perentori caccia via la tradizione secolare.
Simili vandali del significato hanno ormai preso il posto dei pensatori colti e competenti, per destrutturare le condizioni stesse del pensiero collettivo.
Una societa’ che accetti personaggi simili vedra’ fatalmente ogni discussione ruotare intorno ai loro sbalzi d’umore espressi in tempo reale, e alla loro vanita’ patologica amplificata da megafoni pressoche’ inevitabili.
La liberta’ di espressione ha questo prezzo, ed e’ il prezzo che pagano volentieri i magnati della proprieta’ illimitata per impadronirsene attraverso i loro mezzi di comunicazione.

Info:
https://ilprismadinewton.wordpress.com/2019/10/25/ma-esiste-davvero-la-classe-media-societa/

Lavoro/Ferrera

Maurizio Ferrera – La societa’ del Quinto Stato – Laterza (2019)

A seguito dell’aumento della popolazione anziana e dell’occupazione femminile, si sta sviluppando in Europa un nuovo «terziario sociale» per soddisfare bisogni e domande non coperte dal welfare statale nel campo della salute, dell’istruzione, delle attivita’ culturali, ricreative e, più in generale, della «facilitazione della vita quotidiana».
Pensiamo alle piccole consulenze informatiche, al disbrigo di pratiche, alle prestazioni estetiche o fisioterapiche a domicilio. Oppure alle piccole riparazioni, alla manutenzione e vigilanza della casa; o ancora all’aiuto per trasporti e mobilita’ (bambini, anziani), alla preparazione di pasti, alle consegne a domicilio e cosi’ via.
I soggetti che operano in questi settori variano dalle microimprese giovanili alle emergenti multinazionali dei servizi, pronte a investire capitali (due terzi degli asili olandesi sono gestiti da una grande societa’ inglese).
La promozione di un moderno settore di «neoterziario sociale» potrebbe generare molti circoli virtuosi: piu’ opportunita’ di scelta e consumo, piu’ conciliazione fra casa e lavoro, piu’ liberta’ e piu’ tempo a disposizione.
E, non ultimo, piu’ posti di lavoro.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858139790
https://www.pandorarivista.it/articoli/la-societa-del-quinto-stato-di-maurizio-ferrera/
https://maurizioferrera.wordpress.com/2018/07/16/il-quinto-stato/

https://www.corriere.it/cultura/19_settembre_17/quinto-stato-serve-nuovo-welfare-proposte-maurizio-ferrera-585a6428-d96a-11e9-8812-2a1c8aa813a3.shtml

Populismo/Urbinati

Nadia Urbinati – Io il popolo. Come il populismo trasforma la democrazia – Il Mulino (2020)

Il populismo […] quando riesce a governare, puo’ inaugurare forme di radicale maggioritarismo che tollerano a fatica la divisione dei poteri, l’indipendenza del potere giudiziario, lo statuto dei diritti fondamentali, condizioni normative sbrigativamente declassate a ostacoli liberali alla democrazia.
Quando puo’, il populismo si fa forza costituente e modifica la costituzione del paese con il proposito di annullare la distanza tra sovranita’ e governo, tra Popolo e popolo.
Per questa ragione, una volta al potere puo’ tendere pericolosamente l’arco della democrazia costituzionale verso un mutamento di regime, autoritario o 
anche dittatoriale: sennonche’, a quel punto il populismo diventa anacronistico, sepolto insieme alla democrazia.

Info:
http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/05/08/nadia-urbinati-e-il-populismo/
https://www.vaticannews.va/it/osservatoreromano/news/2020-03/la-verita-vi-prego-sul-populismo.html
https://www.fatamorganaweb.unical.it/index.php/2020/01/27/dal-populismo-al-popolo-democrazia-nadia-urbinati/

 

Economia di mercato/D’Eramo

Marco D’Eramo – Il selfie del mondo. Indagine sull’eta’ del turismo – Feltrinelli (2020)

Le multinazionali stanno diventando matte per venire a capo della relazione umana che e’ al cuore dell’‘industria’ piu’ grande al mondo; cioe’ per venire a patti con il fatto che l’economia del sightseeing [giro turistico] dipende in ultima istanza da una relazione non-economica.
Fare i conti cioe’ con l’idea che la maggiore fonte di reddito e di cash-flow al mondo dipenda da fattori extraeconomici (il Gran Canyon, il Partenone, i Lungosenna non sono il risultato di un investimento razionale e pianificato), non controllati (ne’ controllabili) da investitori che, in quanto tali, sono abituati a padroneggiare le situazioni da capo a fondo.
Ecco perche’ le attrattive turistiche vengono assimilate a “giacimenti culturali”, perche’ cosi’ l’attrattiva (segno complesso, come abbiamo visto) viene ridotta alla sua dimensione contabile, diventa una “materia prima” da estrarre e sfruttare e, in quanto tale, diventa comprensibile (e gestibile) dai ragionieri, dai contabili (nonche’ dai ministri), perche’ e’ fatta rientrare nella logica industriale di mercato.
Certo, il turismo non e’ il solo campo dell’economia in cui i fattori extraeconomici hanno un ruolo rilevante […] ma e’ l’unico in cui una commercializzazione portata all’estremo uccide la gallina dalle uova d’oro […]
Ma c’e’ almeno un luogo sulla terra in cui le grandi corporation sono riuscite a risolvere quest’ambiguita’, e questo luogo e’ Las Vegas in Nevada […]
Qui a essere autentico e’ l’inautentico per eccellenza.
O, viceversa, l’autenticita’ che si cerca e’ quella del perfettamente, totalmente, radicalmente inautentico.
Se altrove l’industria ha “turistizzato” agglomerati preesistenti, li ha disneylandizzati, qui e’ stata creata a tavolino in mezzo al deserto del Mojave una citta’ turistica ex novo, adibita alla sola funzione di accogliere e sedurre visitatori.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/il-selfie-del-mondo-marco-deramo/
http://www.spazioterzomondo.com/2017/06/marco-deramo-il-selfie-del-mondo-indagine-sulleta-del-turismo-feltrinelli/
http://www.succedeoggi.it/2017/07/viaggiare-nel-tempo/

Geoeconomia/Milanovic

Branko Milanovic – Capitalismo contro capitalismo. La sfida che decidera’ il nostro futuro – Laterza (2020)

Penso che la pandemia cambiera’ il mondo sotto tre aspetti importanti […]
Innanzitutto, questa emergenza sanitaria e’ destinata ad alimentare la rivalita’ fra Stati Uniti e Cina o, piu’ in generale, fra capitalismo liberale e capitalismo politico. In secondo luogo, influenzera’ la diffusione della globalizzazione poiche’ ha messo in evidenza la fragilita’ dei presupposti su cui si costruiscono le
catene globali del valore.
Terzo, rivalutera’ il ruolo dello Stato nella vita economica […]
Il dominio del mondo da parte del capitalismo si esprime […] in due diverse versioni di questo sistema economico-sociale: il capitalismo liberalmeritocratico che si e’ sviluppato gradualmente in Occidente negli ultimi duecento anni […], e il capitalismo politico, o autoritario, guidato dallo Stato che e’ esemplificato dalla Cina, ma esiste anche in altre parti dell’Asia (Singapore, Vietnam, Myanmar), dell’Europa e dell’Africa (Russia e paesi del Caucaso, Asia centrale, Etiopia, Algeria, Ruanda) […]
Come spesso e’ accaduto nella storia dell’umanita’, all’ascesa e all’apparente trionfo di un sistema o di una religione segue presto una sorta di scisma tra varianti dello stesso credo. Dopo essersi imposto nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente, il cristianesimo visse feroci dispute ideologiche e divisioni (la maggiore quella fra ortodossia e arianesimo) per approdare infine al primo Grande Scisma

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858135846
https://www.doppiozero.com/materiali/branko-milanovic-capitalismo-contro-capitalismo
https://sbilanciamoci.info/branko-milanovic-capitalismo-contro-capitalismo/

Europa/Allievi

Stefano Allievi – La spirale del sottosviluppo. Perche’ (cosi’) l’Italia non ha futuro – Laterza (2020)

La storia d’Europa e’ stata caratterizzata da importanti movimenti migratori interni, ma anche con l’esterno […]
Quelli interni, pur cambiando molte volte direzione e motivazioni, non hanno conosciuto interruzioni, e sono anzi, come fenomeno, in crescita.
Quanto a quelli esterni, per una lunga prima fase si e’ trattato di migrazioni dall’Europa verso il resto del mondo. E solo in una fase piu’ recente, numericamente – a tutt’oggi – assai meno significativa, verso l’Europa […]
I flussi in uscita dall’Europa, per tutto l’Ottocento e fino allo scoppio della prima guerra mondiale, sono stati di almeno 200-400 mila individui l’anno fino al 1880, per poi salire ai 600-800 mila nel ventennio successivo, e raggiungere infine picchi di oltre 1-1,5 milioni l’anno all’inizio del XX secolo. A titolo di comparazione – diciamo cosi’: speculare – in tempi recenti, solo nel 2015, l’anno della grande crisi dei profughi che ha attraversato i Balcani e del grande esodo dalla Siria, si sono registrati flussi altrettanto significativi in entrata.
Le migrazioni, dunque, sono la costante: la novita’ piu’ significativa e’ l’inversione dei flussi […]
Oggi l’Europa e’ un polo di attrazione quasi quanto il Nord America.
Nei primi quindici anni del secolo, secondo dati delle Nazioni Unite, l’afflusso netto di migranti e’ stato pari a 20 milioni di persone in tutto il Vecchio Continente.
Il numero medio annuo di ingressi e’ stato intorno ai 2-3 milioni. Il rinnovamento della popolazione di un continente di oltre 700 milioni di abitanti e’ stato dovuto dunque, in questo periodo, alla nascita di 116 milioni di bambini (molti figli di immigrati) e all’arrivo di 20 milioni di nuovi migranti […]
In caso di porte chiuse all’immigrazione, 33 dei 40 paesi europei (e 22 dei 27 paesi dell’Unione) subirebbero ulteriori e consistenti perdite di popolazione e un forte invecchiamento demografico, come abbiamo visto in dettaglio per il caso italiano

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858139868
http://www.avantionline.it/la-spirale-del-sottosviluppo-pesa-sul-futuro-dellitalia/

Societa’/Ricolfi

Luca Ricolfi – La societa’ signorile di massa – La Nave di Teseo (2019)

Secondo i dati ISTAT, nel 2018 il livello di diffusione dei beni tecnologici presso le famiglie italiane vede al primo posto la TV (96.8%), seguita da cellulare (95.6%), personal computer (65.9%), modem (49.2%), lettore DVD (41.2%).
La maggior parte dei cellulari (circa il 76%) sono smartphone.
Il numero di famiglie che posseggono una connessione Internet a banda larga da casa e’ ancora sotto il 75%, un dato inferiore alla media europea […] Internet è usatissimo per giocare, condividere video e partecipare alle discussioni sui social […]
Secondo il rapporto Digital 2018 in nessun paese del mondo, eccetto Hong Kong e la Corea del Sud, la diffusione dei cellulari raggiunge il livello dell’Italia […]
Secondo il report Digital 2019, giunto alla sua ottava edizione, gli italiani connessi a Internet (in massima parte via smartphone) sono quasi 55 milioni, ossia nove su dieci, di cui ben 35 milioni attivi sui social. Nella fascia sedici-sessantaquattro anni il tempo totale di connessione medio e’ di sei ore al giorno […] Piu’ del 90% del tempo e’ usato in attivita’ ludiche.
Un punto che il report non manca di sottolineare:
E’ evidente come l’Italia sia un paese i cui utenti Internet e in particolare social cerchino svago e divertimento, su molte piattaforme diverse (7.4 in media) e per molto tempo (6 ore online, quasi 2 sui social, ogni giorno).

Info:
https://luz.it/spns_article/intervista-luca-ricolfi-societa-signorile-massa/
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/01/05/ricolfi-signorile-massa/
https://sbilanciamoci.info/societa-signorile-di-massa-o-societa-signorile-e-basta/

Lavoro/Ferrera

Maurizio Ferrera – La societa’ del Quinto Stato – Laterza (2019)

Il forte aumento della diseguaglianza ha avviato un processo di «disarticolazione» della struttura sociale in termini di chance di vita: opportunita’, interessi, orizzonti, connessioni.
La struttura di classe delle societa’ avanzate si e’ riarticolata in cinque segmenti.
In alto troviamo la gia’ menzionata elite di plutocrati quasi interamente «inglobata»: il percentile piu’ ricco e’ pienamente inserito nei circuiti globali – soprattutto quelli finanziari –, in grado di consumare e vivere in un mondo senza confini. Per questa elite la globalizzazione e’ stata ed e’ un grande vantaggio in termini di reddito, ricchezza, opportunita’, incluse quelle d’influenza politica (affluence is influence).
A seguire, troviamo il ceto altoborghese, benestante ma tuttora ancorato a patrimoni e attivita’ prevalentemente nazionali. Questo ceto controlla ancora buona parte delle posizioni di autorita’ all’interno dei vari paesi, spesso attraverso meccanismi di cooptazione.
Al centro della distribuzione vi e’ la «massa media», a sua volta sempre piu’ differenziata fra nuovi e vecchi ceti, come si e’ appena detto.
Il tradizionale Quarto Stato si e’ storicamente disciolto all’interno di questa massa ed e’ oggi principale componente della vecchia classe media, in via di arretramento: nel complesso questo ceto ha registrato una stagnazione dei propri redditi e, durante la crisi, addirittura una riduzione.
A dispetto dell’impoverimento relativo, la vecchia classe media e’ in qualche modo connessa ai circuiti globali, in quanto consumatrice di beni e servizi resi accessibili proprio dalla globalizzazione: pensiamo ai voli low cost e al turismo di massa, a computer, cellulari e cosi’ via.
Ma della globalizzazione questo ceto percepisce oggi soprattutto gli aspetti negativi sul piano della insicurezza economica e sociale. Molte famiglie hanno perso il lavoro e/o hanno dovuto ridimensionare il tenore di vita […]
Al fondo della distribuzione troviamo i “deprivati”, gli “esclusi” e soprattutto la maggior parte dei precari. Chi fa perte del Quinto Stato tende a subire le conseguenze negative dell’apertura e delle politiche che l’hanno accompagnata: liberalizzazione dei mercati del lavoro, delocalizzazioni, tagli ai servizi pubblici (compreso il personale) e cosi’ via. I fautori della globalizzazione e dell’integrazione economica hanno sovrastimato il potenziale di trickle down (gocciolamento verso il basso) di questi processi. Dei vantaggi economici hanno beneficiato solo i decili più alti.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858139790
https://www.pandorarivista.it/articoli/la-societa-del-quinto-stato-di-maurizio-ferrera/
https://maurizioferrera.wordpress.com/2018/07/16/il-quinto-stato/
https://www.corriere.it/cultura/19_settembre_17/quinto-stato-serve-nuovo-welfare-proposte-maurizio-ferrera-585a6428-d96a-11e9-8812-2a1c8aa813a3.shtml