Europa/ Giovannini

Enrico Giovannini – L’utopia sostenibile – Laterza (2019)

L’Europa appare in ritardo sulla definizione di piani concreti per la transizione ecologica, la formazione delle nuove generazioni e l’economia circolare, senza parlare delle evidenti difficolta’ a gestire fenomeni come l’immigrazione e la sicurezza, tutti temi che richiederebbero una governance diversa dell’Unione.

Info:
https://www.letture.org/l-utopia-sostenibile-enrico-giovannini/
https://www.pandorarivista.it/articoli/lutopia-sostenibile-enrico-giovannini/
https://www.avvenire.it/economia/pagine/sviluppo-sostenibile-nella-carta-litalia-in-ritardo-sullagenda
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858130766

Europa/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Come all’epoca del Feudalesimo, dopo un periodo di prosperita’ e di civilta’, l’Europa e l’Occidente stanno per ripiombare nell’insicurezza, nella poverta’ e in un quadro politico dove il potere degli stati si sfilaccia.
La destrutturazione dell’apparato statale e’ funzionale all’avvicinamento di nuove entita’ super-statali.
Si chiamano aree economicomonetarie, istituzioni sovranazionali, agenzie non governative: sono tutti nodi di una neo-gerarchia dal potere immenso, che ricalca la struttura del sistema feudale, riproposto in chiave globale, tecnologica e culturale.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Populismo/Mounk

Yasca Mounk – Popolo vs. Democrazia – Feltrinelli (2018)

Donald Trump negli Stati Uniti, Nigel Farage in Gran Bretagna, Frauke Petry in Germania e Marine Le Pen in Francia sostengono che le soluzioni ai problemi piu’ urgenti del nostro tempo siano molto piu’ immediate di quanto l’establishment politico non voglia farci credere, e che la grande massa della gente comune sappia istintivamente cosa fare.
Sotto sotto, per loro la politica e’ una faccenda molto semplice. Se la voce autentica della gente potesse prevalere, le ragioni del malcontento popolare svanirebbero in fretta.
L’America (o la Gran Bretagna, o la Germania, o la Francia) sarebbe di nuovo grande.
Questo ci porta a una domanda piuttosto ovvia.
Se i problemi politici del nostro tempo sono cosi’ facili da risolvere, perche’ esistono ancora?
Non essendo disposti ad ammettere che in effetti il mondo reale potrebbe essere complesso – e che le soluzioni potrebbero sfuggire anche alle persone benintenzionate – i populisti hanno bisogno di dare la colpa a qualcuno.
Ed e’ quello che fanno.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Europa/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Il valore di tutto – Laterza (2018)

L’Italia e’ un altro esempio di come i numeri magici [del Trattato di Maastricht] non funzionano. Per gli ultimi venti anni il deficit di bilancio dell’Italia e’ stato inferiore a quello della Germania, superando raramente il limite del 3% fissato per l’adesione all’euro.
In realta’ l’Italia ha avuto un surplus di bilancio primario fin dal 1991, con la sola eccezione del 2009. E tuttavia l’Italia ha un rapporto debito/PIL elevato e in aumento: 133% nel 2015, molto al di sopra del tetto del 60%.
Il rapporto e’ meno influenzato dal numeratore (il deficit di bilancio) che dalla mancanza d’investimenti pubblici e privati che determinano il denominatore (la crescita del PIL).
Dopo tre anni consecutivi di austerita’, il PIL e’ cresciuto di solo l’1% nel 2015 (0,1% nel 2014, 0,9% nel 2016). (In effetti, gli anni dell’austerità sono stati responsabili di una notevole caduta nel PIL: –2,8% nel 2012, –1,7% nel 2013).
Dunque, perche’ l’economia e’ in fase di stagnazione?
La risposta e’ complicata, ma in parte e’ il risultato di scarsi investimenti in aree che aumentano il PIL, come la formazione professionale, nuova tecnologia e ricerca e sviluppo.
A peggiorare le cose, una stretta prolungata nella spesa pubblica ha indebolito la domanda nell’economia italiana e fatto scendere l’incentivo a investire.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127841
https://www.anobii.com/books/Il_valore_di_tutto/9788858127841/01dd6d24ba48fe41d4
https://www.pandorarivista.it/articoli/valore-di-tutto-mariana-mazzucato/

Populismo/Feltri

Stefano Feltri – Populismo sovrano – Einaudi (2018)

Questi leader, e i loro elettori, sono cresciuti in un’epoca in cui le conquiste della cooperazione erano cosi’ consolidate che potevano essere rimesse in discussione in nome della liberta’ individuale, dei singoli, degli Stati, delle Regioni.
Sono tutti nati in un’epoca di pace, e quindi la pace la danno per scontata. Non propongono di tornare a un mondo diverso, perche’ l’eta’ mitica in cui gli Stati erano autonomi e gli elettori liberi di poter decidere il proprio futuro senza condizionamenti esterni non e’ mai esistita.
E l’ultima stagione del benessere che questi politici e i loro elettori ricordano – il quindicennio tra la meta’ degli anni Ottanta e la fine dei Novanta – e’ proprio quello in cui si e’ costruita la globalizzazione che ora vogliono smantellare.
Gli eurocritici e i cantori della sovranita’ non vogliono ricostruire un equilibrio distrutto dal capitale, dalle multinazionali, dalla tecnologia.
Evocano semplicemente, senza mai offrire dettagli sul come, il quando e il cosa, un assetto diverso. Che, nel concreto, si traduce spesso nella promessa di fruire dei benefici della globalizzazione senza affrontarne gli impegni e i costi che comporta.

Info:
https://www.corriere.it/cultura/18_aprile_12/stefano-feltri-populismo-sovrano-einaudi-bf94cf06-3e62-11e8-aea7-b22f62e05f02.shtml
https://www.letture.org/populismo-sovrano-stefano-feltri/
https://www.lavoce.info/archives/52126/cosa-unisce-populismi-destra-sinistra/

Europa/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – L’euro. Come una moneta comune minaccia il futuro dell’Europa – Einaudi (2017)

Il mandato della Bce e’ controllare l’inflazione, e non la disoccupazione.
Fintanto che c’e’ inflazione in Europa in generale e in Germania in particolare, non solo la Bce presta scarsa attenzione alla sofferenza dei paesi afflitti da alti livelli di disoccupazione, ma non si preoccupa neppure del tasso medio di disoccupazione […]
Il risultato di una Bce concentrata unicamente sull’inflazione e’ che la crescita e la stabilita’ sono inferiori rispetto alle potenzialita’ della regione, e questo fa sorridere, visto e considerato che il presunto obiettivo del quadro economico dell’eurozona era quello di promuovere la crescita e la stabilita’ […] I principi in voga ai tempi della fondazione dell’eurozona – come per esempio che l’unica cosa di cui una banca centrale dovesse occuparsi era l’inflazione, e che cioì sarebbe bastato a garantire crescita e stabilita’ – sono stati oggi ampiamente sconfessati sia dagli economisti accademici sia dai politici, anche negli ambienti dell’Fmi. Eppure alla Bce queste idee sono scolpite nella pietra e tuttora condivise in molti potentati dell’eurozona.

Info:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/stiglitz-e-possibile-salvare-l-euro/
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-07-06/stiglitz-italexit-e-l-ultima-spiaggia-l-italia-e-meglio-restare-ma-l-euro-va-riformato-154718.shtml?uuid=AEpvLEIF&refresh_ce=1
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/stiglitz-39-39-39-italia-sufficientemente-grande-ha-176313.htm

 

Populismo/Bauman

Zigmunt Bauman – Retrotopia – Laterza (2017)

In effetti, poiche’ tutt’e tre le gambe – militare, economica  e culturale – su cui si regge lo sgabello ormai precario della sovranita’ politica degli Stati territoriali nazionali vengono erose, distrutte e travolte dalle ondate crescenti di globalizzazione che investono la finanza, i commerci e l’informazione, e’ possibile che questa si riveli l’unica «saggezza politica» che un numero sempre maggiore di leader politici (o aspiranti tali) cerca, trova e utilizza, non avendo da offrire molto altro ai propri elettori, se non una «coscienza dell’unita’» radicata in un remoto e torbido passato che sembra trovare sonora conferma negli scaltri complotti e nelle occulte trame orditi da «loro» – gli sconosciuti, i forestieri, gli estranei che si accalcano alle nostre porte e tra noi.

Info:https://www.lindiceonline.com/focus/storia/zygmunt-bauman-retrotopia/
http://www.spazioterzomondo.com/2018/04/recensione-zygmunt-bauman-retrotopia-laterza/
https://www.anobii.com/books/Retrotopia/9788858127346/01451cd8783f930df2
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127346

Europa/Ferguson

Niall Ferguson – Il grande declino. Come crollano le istituzioni e muoiono le economie – Mondadori (2013)

Cio’ che non va […] sono proprio quelli che una volta erano i quattro pilastri delle societa’ dell’Europa occidentale e dell’America del Nord – il governo rappresentativo, il libero mercato, il governo della legge e la societa’ civile – e che a partire dal XVI secolo sono stati il vero volano dell’espansione e dell’egemonia mondiale dell’Occidente, intaccati oggi da meccanismi degenerativi che li stanno sgretolando […] Sulla prima sta scritto «democrazia».
Sulla seconda, «capitalismo».
Sulla terza, «rule of law» (regola o governo della legge).
Sulla quarta, «societa’ civile ».
Insieme, costituiscono le componenti fondamentali della nostra civilta’.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_grande_declino/010fe0a2795ac23026
https://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/libri-mondadori/recensione-di-il-grande-declino-di-niall-ferguson/
http://lanostrastoria.corriere.it/2013/10/28/niall-ferguson-loccidente-in-declino-riscopra-le-virtu-antiche/?refresh_ce-cp

Europa/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione. Come salvare l’Europa dall’Unione Europea – Laterza (2015)

Per l’intera durata della crisi, Berlino ha agito pensando ai cittadini tedeschi non a quelli europei, dipingendo le proprie politiche come virtuose e quelle altrui come difettose.
La maggior parte degli europei non vuole prendere lezioni dai tedeschi in tema di moralità: vuole vedere la Germania contribuire a far uscire l’Europa dalla crisi – una crisi della quale anche la Germania e’ in parte responsabile.
Come abbiamo visto, la  Germania si e’ rivelata una potenza egemone recalcitrante e poco dotata.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97

Europa/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

I fondi avvoltoio approfittano delle incertezze politiche europee, dell’incapacita’ delle istituzioni comunitarie di darsi una struttura unitaria e armonica in termini fiscali e produttivi. Il Vecchio Continente è paragonabile ad un ammasso di orologi ognuno dei quali segna la sua ora, mentre si cerca di unirli e unificarli sotto l’egida di un mastro orologiaio che fatica a dare un ritmo unico.
Gli stati europei viaggiano a velocità diverse, hanno differenti produttività e perseguono modelli di sviluppo e di welfare contrastanti.
Su questa diversità – che gli spread tra i titoli di stato evidenziano – gli avvoltoi trovano carne da azzannare.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html