Europa/Zielonka

Jan Zielonka – Contro-rivoluzione. La disfatta dell’Europa liberale – Lasterza (2018)

I contro-rivoluzionari sono probabilmente ingenui a pensare che un ritorno agli Stati-nazione possa risolvere tutti i principali problemi, ma io mi chiedo se le liberta’ liberali possano ancora essere mantenute nell’Europa che noi abbiamo creato.
E mi chiedo anche se il liberalismo potra’ essere efficacemente difeso in assenza di una volonta’, una solidarieta’ e una speranza collettive che confinano con il mito.
Non siamo riusciti a creare una societa’ civile europea e un’autorita’ pubblica europea capace di spingere in avanti il progetto liberale. Non sorprende, dunque, che sempre piu’ cittadini europei ci stiano abbandonando e stiano invece avallando politiche superate ma familiari di gloria nazionale, comunita’ morale, e muri che separano un gruppo da un altro.

Info:
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/440518/chi-ha-lasciato-senza-difese-la-democrazia/
https://www.pandorarivista.it/articoli/contro-rivoluzione-jan-zielonka/3/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858129937
http://www.atlanticoquotidiano.it/recensioni/rivoluzione-la-disfatta-delleuropa-liberale-jan-zielonka/
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/440518/chi-ha-lasciato-senza-difese-la-democrazia/

Europa/Balibar

Etienne Balibar – Crisi e fine dell’Europa? – Bollati Boringhieri (2016)

La «crisi greca», con tutto cio’ che rivela, continua a essere una delle cause principali della paralisi della societa’ e dell’economia europee, malgrado l’apparente sproporzione tra le dimensioni della Grecia e quelle dell’Europa nel suo insieme. E’ vero che il governo Tsipras, dopo essere stato costretto a subire il diktat europeo del luglio 2015, oggi applica docilmente le istruzioni della troika in fatto di compressione dei salari e delle pensioni, di disciplina di bilancio e di privatizzazioni, anche se tenta di fare in modo che questa politica di austerita’ e di espropriazione della ricchezza nazionale risulti meno ingiusta possibile nei confronti della parte piu’ stremata della popolazione.
Tuttavia, questa politica non ha in nessun modo l’effetto di rilanciare l’economia della Grecia (e in realta’ non e’ neppure il suo obiettivo), ma sta facendo sprofondare il Paese in una grave recessione: il prodotto interno lordo e’ sceso a un livello di gran lunga inferiore a quello di prima dell’inizio della crisi (2008), la disoccupazione (soprattutto giovanile) rimane altissima e la percentuale della popolazione che vive al di sotto della soglia di poverta’ aumenta continuamente.
Non bisogna dimenticare che la troika continua a rifiutare (o a rinviare a un futuro indeterminato) la ristrutturazione del debito pubblico greco, richiesto con insistenza dal FMI stesso, e che i crediti promessi, versati con il contagocce, non vanno a finanziare nessun programma di risanamento nazionale, ma vengono assorbiti quasi interamente dal pagamento degli interessi o dai rimborsi di prestiti pregressi – cioe’ sono recuperati dal sistema finanziario.
In parole povere, i contribuenti europei, se pagano direttamente o indirettamente per questi crediti, non fanno altro che sovvenzionare le banche.
La domanda che si pone allora e’: che rapporto c’e’ tra questa strategia distruttiva (di cui ho detto che si avvicinava a una «vendetta» politica prolungata) e le prospettive deprimenti dell’economia europea nel suo insieme, che accentuano il suo ritardo nella congiuntura mondiale?

Info:
https://www.illibraio.it/libri/etienne-balibar-crisi-e-fine-delleuropa-9788833928449/
https://www.lindiceonline.com/osservatorio/economia-e-politica/balibar-crisi-europa-ordoliberale/
https://www.sinistrainrete.info/politica/9646-etienne-balibar-populismo-e-contro-populismo-nello-specchio-americano.html

Geoeconomia/Khanna

Parag Khanna – Il secolo asiatico? -Fazi (2019)

La maggior parte delle zone culturali del mondo – quella indu’, quella buddhista, quella sinica, quella islamica e quella giapponese –, cosi’ come gran parte del regno ortodosso, si trovano in Asia.
Nessuno di questi ha mai dominato gli altri se non per brevi periodi. Il sistema asiatico non e’ mai stato un blocco asiatico. Al contrario, per gran parte della storia, le sottoregioni asiatiche hanno intrattenuto rapporti stabili, improntati alla fluidita’ piuttosto che alla gerarchia. Pertanto non ci sara’ alcuna unipolarita’ cinese, né a livello globale né in Asia. Gli asiatici sono molto piu’ a loro agio con l’idea della multipolarita’ globale di quanto non lo siano gli americani, che per buona parte della loro storia recente hanno conosciuto (e studiato) solo ordini unipolari, a partire dal loro.
Ma piu’ il mondo diventa multipolare, piu’ il futuro globale assomiglia al passato dell’Asia.

Info:
https://www.iltascabile.com/societa/secolo-asiatico/
http://www.mangialibri.com/libri/il-secolo-asiatico

Europa/Rodrik

Dani Rodrik – Dirla tutta sul mercato globale – Einaudi (2019)

Nel marzo 2017 l’Unione Europea ha celebrato il sessantesimo anniversario del Trattato di Roma che diede vita alla Comunita’ economica europea.
In effetti, c’era molto da festeggiare: dopo secoli di guerre, sconvolgimenti politici e uccisioni di massa, l’Europa risulta vivere in pace e in democrazia.
In un’epoca di disuguaglianze, le nazioni europee presentano i divari nel reddito piu’ bassi che in qualunque altro posto del mondo, e l’Unione Europea ha guidato felicemente il passaggio sotto la propria ala di undici ex paesi socialisti.
Questi, pero’, sono i traguardi del passato.
Oggi l’Unione sta attraversando una profonda crisi esistenziale e il suo futuro e’ tutt’altro che certo. Se ne colgono i sintomi dappertutto: la Brexit, gli allarmanti livelli di disoccupazione giovanile in Grecia e in Spagna, l’indebitamento e la stagnazione in Italia, l’ascesa dei movimenti populisti e la reazione di rifiuto nei confronti dei migranti e dell’euro.
Sono tutti segnali che puntano nella stessa direzione: le istituzioni europee necessitano di una revisione decisiva.

Info:
https://ilmanifesto.it/la-vocazione-globale-del-capitalismo/
https://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2019-02-04/temperare-l-iperglobalizzazione-162827.shtml?uuid=AFhMOTC&refresh_ce=1

Geoeconomia/Khanna

Parag Khanna – Il secolo asiatico? – Fazi (2019)

L’Asia oggi rappresenta la forza principale che sta
rimodellando l’ordine globale.
Sta istituendo un sistema commerciale e diplomatico asiacentrico che si estende dall’Oceano Indiano all’Africa, riorientando le strategie degli Stati Uniti e dell’Europa, e incrementando l’appeal delle norme politiche e sociali asiatiche in tutto il mondo […]
Gli Stati Uniti sono ancora la prima potenza militare al mondo, nonche’ il primo produttore di energia e il paese con i mercati finanziari piu’ integrati.
L’Europa continua a guidare il mondo per dimensioni del proprio mercato interno, qualita’ delle sue istituzioni democratiche e standard di vita.
L’Asia in generale, e la Cina in particolare, vantano le popolazioni e gli eserciti piu’ grandi, i tassi di risparmio piu’ alti e le maggiori riserve valutarie al mondo.
Ognuno detiene diversi tipi di potere, quantita’ di potere e aree geografiche di potere.

Info:
https://www.iltascabile.com/societa/secolo-asiatico/
http://www.mangialibri.com/libri/il-secolo-asiatico

Geoeconomia/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollato Boringhieri (2013)

Alcuni osservatori critici, tra cui geo-strateghi e analisti finanziari appartenenti a diverse scuole di pensiero, sostengono che il nuovo ciclo economico a cui si e’ dato il nome di green economy debba necessariamente passare attraverso una lunga e poderosa trasformazione del modello capitalistico a cui siamo stati abituati finora, realizzato sulla centralita’ dell’asse anglo-americano.
Il futuro sara’ policentrico, con molti fulcri, alcuni dei quali in Asia, Australia e Sud-America.
Cosi’, per la finanza, il passaggio sara’ complicato, ma non illogico. Paradossale, ma non incomprensibile.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati- boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Europa/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Democrazia. Dalla cittadinanza alla dittatura elettorale – Feltrinelli (2018)

A seguito del crack finanziario del 2008, i paesi sudeuropei erano sull’orlo del fallimento.
Tuttavia, facendo parte dell’eurozona, non potevano né svalutare la moneta né dichiararsi insolventi.
La contrazione dell’economia e’ durata quasi dieci anni.
I tassi di disoccupazione si sono impennati. E’ diventato sempre piu’ chiaro che alcune delle istituzioni piu’ importanti dell’Ue non erano sostenibili nella loro forma attuale.
Per evitare che la crisi dell’euro si ripresenti alla prossima recessione, il continente deve o eliminare la moneta unica o compiere un grande passo, per quanto impopolare, verso una maggiore integrazione politica.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Europa/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione. Come salvare l’Europa dall’Unione europea – Laterza (2015)

Alcuni Stati europei si troveranno in competizione con le loro potenti regioni, mentre altri dovranno trasferire notevoli poteri alle grandi città più prospere.
Si allarghera’ anche la divaricazione tra i diversi paesi e alcuni assomiglieranno a Stati falliti mentre altri saranno piu’ simili a imperi.
Gli Stati si integreranno inoltre in modo disomogeneo: alcuni aderiranno soltanto a poche strutture integrative selezionate, mentre altri cercheranno di essere a bordo (se non al timone) di un gran numero di reti e associazioni europee.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97

Europa/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – L’euro. Come una moneta comune minaccia il futuro dell’Europa – Einaudi (2017)

L’euro e’ stato creato con tre speranze:
1) che avrebbe portato a una maggiore coesione europea e quindi all’integrazione;
2) che la piu’ stretta integrazione economica avrebbe portato a una crescita piu’ veloce dell’economia; e
3) che questa maggiore integrazione economica e la conseguente maggiore integrazione politica avrebbero garantito la pace all’Europa.

Info:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/stiglitz-e-possibile-salvare-l-euro/
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-07-06/stiglitz-italexit-e-l-ultima-spiaggia-l-italia-e-meglio-restare-ma-l-euro-va-riformato-154718.shtml?uuid=AEpvLEIF&refresh_ce=1
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/stiglitz-39-39-39-italia-sufficientemente-grande-ha-176313.htm

Geoeconomia/Judt

Tony Judt – Guasto e’ il mondo – Laterza (2012)

E’ indiscutibile che la caduta del Muro di Berlino e il tracollo, come in un domino, degli Stati comunisti, dalle porte di Vienna alle rive del Pacifico, abbiano segnato una transizione importantissima che ha liberato milioni di uomini e donne da un’ideologia cupa e ormai superata e dalle istituzioni autoritarie che di quell’ideologia erano il prodotto.
Ma nessuno potrebbe sostenere, con una qualche credibilita’, che il comunismo sia stato rimpiazzato da un’era di idilliaca serenita’.
Non c’e’ stata nessuna pace nella Iugoslavia postcomunista e pochissima democrazia in tutti gli Stati nati dallo scioglimento dell’Unione Sovietica. Quanto al libero mercato, di sicuro ha prosperato, ma non si sa bene a beneficio di chi. L’Occidente, soprattutto l’Europa e gli Stati Uniti, si e’ fatto sfuggire un’opportunita’, di quelle che si presentano una volta in un secolo, per riplasmare il mondo sulla base di istituzioni e pratiche internazionali concordate e migliorate.
Abbiamo preferito metterci seduti ad autocongratularci per aver vinto la guerra fredda: un metodo sicuro per perdere la pace.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842099819
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/3191/abbiamo-guastato-il-mondo-ma-una-via-di-uscita-ce/?refresh_ce
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guasto-e-il-mondo-libro.php