Capitalismo/Judt

Tony Judt – Guasto e’ il mondo – Laterza (2012)

Se ci ragioniamo un momento, capiamo subito che la fiaba morale del Novecento – «socialismo contro liberta’» o «comunismo contro capitalismo» – e’ fuorviante.
Il capitalismo non e’ un sistema politico: e’ una forma di vita economica, compatibile nei fatti con dittature di destra (il Cile sotto Pinochet), dittature di sinistra (la Cina contemporanea), monarchie socialdemocratiche (la Svezia) e repubbliche plutocratiche (gli Stati Uniti).
Il fatto che le economie capitalistiche prosperino maggiormente in condizioni di liberta’ forse e’ meno scontato di quanto ci piaccia pensare.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842099819
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/3191/abbiamo-guastato-il-mondo-ma-una-via-di-uscita-ce/?refresh_ce
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guasto-e-il-mondo-libro.php

Capitalismo/Chang

Ha-Joon Chang – Cattivi samaritani – Universita’ Bocconi (2014)

La storia ci insegna che la liberalizzazione del commercio e’ stata il risultato e non la molla dello sviluppo economico […]
In pratica, tutti i paesi che oggi sono ricchi hanno fatto ricorso a politiche nazionaliste (dazi, sovvenzioni, limitazioni agli scambi con l’estero ecc.) per promuovere le loro industrie nascenti […] hanno liberalizzato il commercio solo quando le loro aziende erano pronte, e anche a quel punto lo hanno fatto in maniera graduale […] hanno imposto norme e limitazioni sugli investimenti stranieri [IDE= investimenti diretti esteri], quando erano loro a riceverli.
A volte le regolamentazioni sono state draconiane, come dimostrano Finlandia, Giappone, Corea e Stati Uniti (in alcuni settori).
Ci sono state economie che hanno prosperato corteggiando attivamente gli IDE, quali Singapore e Irlanda, ma anche questi paesi non hanno adottato rispetto alle multinazionali l’approccio laissez-faire che oggi i cattivi samaritani consigliano ai paesi in via di sviluppo […]
E’ ovvio che, come accade ai genitori che crescono dei figli, anche nel proteggere l’industria nascente le cose possono andare storte. Proprio come alcuni genitori iperprotettivi, i governi possono viziare troppo un’industria nascente. Ci sono figli che non vogliono prepararsi ad affrontare la vita adulta, e ci sono imprese che gettano al vento il sostegno ricevuto. Proprio come alcuni figli manipolano i genitori facendo in modo che continuino a mantenerli anche quando non sono piu’ dei ragazzini, ci sono settori che, grazie ad astute azioni di lobbying, protraggono nel tempo la protezione governativa di cui godono.

Info:
https://www.anobii.com/books/Cattivi_samaritani/9788883501166/019bcc6956602c5bbc

Finanziarizzazione/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti – Laterza (2014)

Uno dei principali problemi di qualsiasi iniziativa economica e’ l’incertezza: il rischio che un imprevisto mandi all’aria il business plan.
Ma a questo problema il mercato ha trovato una soluzione: per molte forme di incertezza e’ possibile stimare la probabilita’ che si verifichi il peggio. Una volta trasformata in rischio calcolabile, l’incertezza puo’ essere misurata in termini monetari. In tal modo e’ possibile determinare il valore del rischio che si corre.
E’ questo il principio di fondo delle assicurazioni.
I rischi, cosi’ ridefiniti, possono essere acquistati e venduti. […]
Le banche costruirono pacchetti di rischi estremamente diversificati, miscelando (in proporzioni non specificate) prestiti a rischio zero con mutui privi di garanzie adeguate: gli acquirenti di questi pacchetti non erano molto interessati al loro contenuto, ma solo alle filiere di opinioni basate su altre filiere di opinioni che, procedendo a ritroso all’infinito,  determinavano i  prezzi sui mercati secondari.
In questo sistema, il guadagno dipende dalla velocita’ delle transazioni. Ogni volta che si vende un rischio a un prezzo anche solo leggermente superiore a quello di acquisto, si ricava un profitto; se con lo stesso metodo si acquista un altro rischio rivendendolo altrettanto alla svelta, si guadagna altro denaro.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Capitalismo/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo – il Saggiatore (2014)

Ho ridefinito il lungo XX secolo come composto di tre fasi:
1. l’espansione finanziaria della fine del XIX e degli inizi del XX secolo, nel corso della quale furono distrutte le strutture del «vecchio» regime britannico e furono create quelle del «nuovo» regime statunitense;
2. l’espansione materiale degli anni cinquanta e sessanta, durante la quale il dominio del «nuovo» regime statunitense si tradusse in un’espansione del commercio e della produzione di dimensioni mondiali;
3. l’attuale espansione finanziaria, nel corso della quale vengono distrutte le strutture del «vecchio» regime statunitense e vengono presumibilmente create quelle di un «nuovo» regime.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html

Economia di mercato/Silver

Beverly J. Silver – Le forze del lavoro. Movimenti operai e globalizzazione dal 1870 – Bruno Mondadori (2008)

La ristrutturazione del sistema capitalistico mondiale promossa dagli Stati Uniti getto’ solide fondamenta per due decenni di profitti e di crescita sostenuti, l’“eta’ dell’oro del capitalismo” degli anni cinquanta e sessanta: una crescita senza precedenti, che forni’ le basi materiali per sostenere i patti sociali del dopoguerra.
Purtuttavia – come era gia’ accaduto nell’eta’ dell’oro del capitalismo della meta’ del XIX secolo – la rapida crescita degli scambi commerciali e della produzione mondiale porto’ a una crisi di sovraccumulazione, caratterizzata da forti pressioni competitive e da una contrazione generale dei profitti.
In questo contesto di crisi, i patti sociali del dopoguerra andarono in pezzi […]
I grandi scioperi e il radicalismo operaio che dilagarono in tutta l’Europa occidentale tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta furono in larga misura innescati dall’accelerazione della produzione, che si riteneva la ricetta per far fronte al nuovo clima di esasperata competizione. L’ondata di lotte operaie ebbe come conseguenza non solo una crescita senza precedenti dei salari, ma anche la diffusa percezione che le imprese, lo stato e anche i sindacati avessero perso il controllo della forza lavoro.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_forze_del_lavoro/9788861592117/013ceb1c2bb826dec4
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/lavoratori-di-tutto-il-mondo-intervista-a-beverly-silver-parte-i

Capitalismo/Castronovo

Valerio Castronovo – Le rivoluzioni del capitalismo – Laterza (2007)

La globalizzazione dell’economia e’ stata […] consacrata dalla firma nel 1994 dell’«Uruguay Round», con cui si e’ chiuso l’ultimo capitolo del vecchio ordinamento basato su sistemi regionali di preferenze tariffarie.
Si sono poste cosi’ le premesse per un passaggio al multilateralismo verso la meta finale dell’unicita’ del mercato mondiale. E cio’ comportera’ tanto una maggior interdipendenza economica quanto una concorrenza sempre piu’ serrata fra i diversi attori.
Sta di fatto che fin d’ora s’e’ accesa una specie di “guerra fredda” fra i paesi piu’ avanzati, anche in quanto alfieri di differenti modelli di capitalismo […]
Le squadre che si contendono il primato sono fondamentalmente tre, ognuna delle quali corrisponde a una determinata area geografica: l’Europa comunitaria allargata ad alcuni paesi ex comunisti dell’Est, con al vertice la Germania riunificata; l’America del Nord, sempre piu’ stretta agli Stati Uniti dopo gli accordi di libero scambio siglati nel novembre 1993 fra Washington, il Canada e il Messico; l’Asia orientale con la leadership del Giappone ma con un nugolo di paesi del subcontinente in forte crescita, piu’ la Cina in via di rapida espansione.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_rivoluzioni_del_capitalismo/9788842047797/01e9a8dbdfb75d1edf

Finanziarizzazione/De Grossouvre

Henri De Grossouvre – Parigi, Berlino, Mosca. Geopolitica dell’indipendenza europea – Fazi (2004)

Lo sviluppo finanziario e borsistico ha prodotto conseguenze nefaste anche sulle imprese.
Gli azionisti, il cui potere si e’ accresciuto a discapito dei dirigenti d’impresa, esigono risultati a breve termine e impediscono loro di definire una strategia a lungo termine.
La pressione degli investitori in azioni, fondi di pensione e altri titoli ad alto rischio determinano un’insopprimibile volatilita’ sui mercati finanziari.
Secondo gli schemi della logica borsistica, un progetto societario sottintende sempre la possibilita’ di profitti in rialzo, dunque un migliore rendimento del titolo quotato.
La direzione d’impresa che detiene un pacchetto di opzioni non definisce dunque la sua strategia in rapporto al mercato, alla soddisfazione del consumatore, ma in rapporto all’evoluzione degli indici di borsa che influenzano il suo patrimonio.

Info:
http://www.archiviostorico.info/Rubriche/Librieriviste/recensioni/parigiberlinomosca.htm
http://www.caffeeuropa.it/pensareeuropa/259gollismo.html

Capitalismo/Calenda

Carlo Calenda – Orizzonti selvaggi. Capire la paura e rotrovare il coraggio – Feltrinelli (2018)

Dieci fallimenti [della globalizzazione] […]
Qual e’ oggi l’eredita’ del progetto egemonico dell’Occidente? Partiamo da cio’ che e’ andato storto
[…] Il lavoro e’ diventato una materia prima, una commodity come tutte le altre
[…] Globalizzazione, innovazione tecnologica e politiche economiche liberiste hanno determinato un aumento senza precedenti delle diseguaglianze nei paesi occidentali e un impoverimento della classe media
[…] Sono falliti tutti i negoziati multilaterali dell’Organizzazione mondiale del commercio che avrebbero dovuto riequilibrare i flussi commerciali, aprendo progressivamente le economie emergenti ai nostri beni e servizi
[…] La distribuzione dei carichi fiscali e’ diventata meno equa
[…] La finanza non e’ diventata solo globale ma anche ipertrofica e sregolata e dunque un fattore di instabilita’
[…] apertura selettiva ai flussi finanziari stranieri da parte dei paesi emergenti ha determinato un altro fenomeno paradossale
[…] La diffusione della societa’ di consumo di massa nei paesi emergenti non ha comportato, nella maggioranza dei casi, l’adozione di modelli culturali e istituzionali occidentali
[…] La sostituzione indolore dell’industria manifatturiera con quella dei servizi non e’ avvenuta
[…] La crescita dei consumi mondiali pone un enorme problema di sostenibilita’ del modello di sviluppo
[…] Il mondo non ha raggiunto un assetto stabile.

Info:
https://formiche.net/2018/11/orizzonti-selvaggi-recensione-al-libro-carlo-calenda/
https://www.anobii.com/books/Orizzonti_selvaggi/9788807173509/01492fb65e34e746eb

Capitalismo/Calenda

Carlo Calenda – Orizzonti selvaggi. Capire la paura e rotrovare il coraggio – Feltrinelli (2018)

Dieci successi [della globalizzazione] […]
L’eredita’ di questi primi trent’anni di iperglobalizzazione e’ tutt’altro che esclusivamente negativa. Per molti versi l’umanita’, nel suo complesso, proprio grazie al progetto messo in campo dall’Occidente, e’ incredibilmente progredita.
[…] Piu’ di un miliardo di persone sono uscite dalla poverta’ nei paesi in via di sviluppo (in particolare in Asia) grazie alla globalizzazione
[…] L’accesso alle cure mediche e all’educazione primaria si e’ ampliato
[…] Il mondo si e’ a tutti gli effetti globalizzato economicamente
[…] La competizione con i paesi emergenti ha promosso lo sviluppo di un tessuto produttivo posizionato su beni e servizi a piu’ alto valore aggiunto nelle economie mature
[…] La spinta all’innovazione tecnologica
[…] I prezzi dei beni di consumo sono diminuiti in Occidente
[…] L’aumento della classe media mondiale rappresenta uno straordinario potenziale per le economie mature che risentono strutturalmente di una crescita piu’ debole
[…] I paesi sono più interdipendenti economicamente e finanziariamente
[…] L’internazionalizzazione della conoscenza e la mobilita’ di studenti, professori e professionisti ha “rimpicciolito” il mondo
[…] nata una fitta rete di istituzioni di governance internazionale (G20, G7, Wto, Ocse ecc.), spesso con pochi poteri effettivi ma con un fondamentale ruolo di contatto tra nazioni

Lavoro/Srniceck

Nick Srniceck, Alex Williams – Inventare il futuro – Produzioni Nero (2018)

Il lavoro e’ un fenomeno comune a tutte le societa’, ma all’interno del sistema capitalista acquisisce qualita’ storicamente uniche.
Nelle societa’ precapitaliste, nonostante il lavoro fosse necessario, le persone avevano accesso comune alla terra, praticavano forme di agricoltura di sussistenza e avevano la disponibilita’ dei mezzi necessari quantomeno a sopravvivere; i contadini erano poveri ma autosufficienti, e la sopravvivenza individuale non dipendeva dal lavoro svolto per qualcun altro. L’avvento del capitalismo cambio’ tutto: attraverso il processo conosciuto come  accumulazione originaria, i lavoratori precapitalisti furono sradicati dalla loro terra ed espropriati dei mezzi di sussistenza […]
La nuova figura sociale del proletariato venne dunque definita proprio dalla mancanza di accesso ai mezzi di produzione e di sussistenza e dal bisogno di lavoro salariato per sopravvivere: questo significa che il proletariato non e’ equivalente alla «classe operaia» e che non e’ definito da reddito, professione o cultura. Il proletariato e’ semplicemente quel gruppo di persone costrette a vendere la propria forza lavoro per sopravvivere, che esse abbiano un impiego fisso o meno, e la storia del capitalismo e’ la storia della trasformazione della popolazione mondiale in proletariato tramite l’espropriazione progressiva della forza lavoro rurale […]
Con l’avvento del proletariato e’ emersa pero’ anche una nuova forma di disoccupazione; in effetti, la disoccupazione per come la intendiamo oggi e’ un’invenzione del capitalismo: privato dei mezzi di sussistenza, sulla scena della storia irrompe per la prima volta un nuovo «surplus di popolazione » composto da persone incapaci di trovare un’occupazione retribuita.

Info:
https://www.anobii.com/books/Inventare_il_futuro/9788880560098/01b82e055beaceae9c
http://www.exasilofilangieri.it/presentazione-del-libro-inventare-futuro-un-mondo-senza-lavoro-n-srnicek-williams/