Economia di mercato/Khanna

Parag Khanna – La rinascita delle citta’ stato. Come governare il mondo al tempo della devolution – Fazi (2017)

E’ di moda parlare del prossimo “collasso del capitalismo” di fronte alle crescenti diseguaglianze e al degrado ambientale. L’idea potrebbe avere un senso, se non fosse che ogni singolo paese del mondo e’ diventato capitalista.
La verita’ e’ che il dibattito non e’ tanto a monte – se dobbiamo avere o meno un’economia di mercato – quanto a valle, all’interno del capitalismo, e riguarda quale modello debba essere considerato superiore, se quello completamente privato, o quello cooperativo, quello statale o, infine, qualche ibrido fra questi.
Tutti i paesi oggi competono nello stesso mercato globale, nel quale cercano il proprio vantaggio comparato attraverso le politiche industriali (sussidi e protezione pubblica per le aziende “di interesse nazionale”), la manipolazione della valuta per facilitare l’export o il rafforzamento del ruolo delle agenzie di credito all’esportazione […] per conquistare posizioni all’estero.

Info:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/15/news/recensione-la-rinascita-delle-citta-stato-parag-khanna-una-fogliata-di-libri-169078/
https://eastwest.eu/it/cultura/parag-khanna-intervista-governo-stato-democrazia

Capitalismo/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Questo istituto giuridico e’ piu’ diffuso di quanto non si possa immaginare e viene utilizzato da tutti coloro che vogliono assicurare per se’ e per i propri familiari passaggi di ricchezza senza dover rendere conto a sistemi fiscali nazionali, nella piu’ completa riservatezza.
E’ insieme una formula giuridica moderna e antica. E’ l’arma piu’ potente che il Capitalesimo possa adottare e promuovere all’interno del suo modello, internazionale, tecnologico e finanziario, perche’ consente di poter fruire di una ricchezza senza esserne proprietario, ma godendone tutti i possibili benefici. E senza dovervi pagare sopra ingenti quote di tasse e balzelli in caso di successione.
L’istituto del trust, come e’ immaginabile, viene utilizzato dai grandi proprietari, dai titolari di ricchezze e dai nobili, per tramandare il loro intero patrimonio. Dal Medio Evo i re con le loro corti, i baroni, i conti, i marchesi e dai tempi più recenti i nuovi ricchi, i parvenus del mondo tecnologico e finanziario, trasferiscono ai figli e alle generazioni successive il loro immenso patrimonio con questa semplice tecnica giuridica.
Più che mai attuale, per garantire sopravvivenza ai feudi e ai privilegi che essi consentono. Alla faccia della democrazia e dei suoi orpelli illuministici quali la liberta, la fratellanza e, soprattutto, l’uguaglianza.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Finanziarizzazione/Mazzucato

Mariama Mazzucato – Il valore di tutto – Laterza (2018)

Mentre Samuel Palmisano (presidente di IBM dal 2000 al 2011, e amministratore delegato dal 2002 al 2011) affermo’ che l’obiettivo principale di IBM era di raddoppiare gli utili nei successivi cinque anni, mezzo secolo prima, nel 1968, Tom Watson Jr (presidente di IBM dal 1952 al 1971) aveva affermato che le tre priorità di IBM erano 1) la considerazione per i singoli impiegati; 2) l’impegno al servizio della clientela; 3) raggiungere l’eccellenza.
Anche se si tratta di aneddoti, le due dichiarazioni da parte di due diversi amministratori delegati di IBM in due tempi differenti dimostrano come le priorita’ siano cambiate.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127841
https://www.anobii.com/books/Il_valore_di_tutto/9788858127841/01dd6d24ba48fe41d4
https://www.pandorarivista.it/articoli/valore-di-tutto-mariana-mazzucato/

Capitalismo/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – Invertire la rotta. Disuguaglianza e crescita economica – Laterza (2018)

Ci sono quattro aree in particolare che potrebbero incidere significativamente sull’alto livello di disuguaglianza [dei redditi] oggi esistente.
La prima area e’ quella dei compensi dei dirigenti: sono diventati eccessivi (specialmente negli Stati Uniti) e i meccanismi di remunerazione basati sulle stock options sono difficili da giustificare […]
La seconda area e’ la macroeconomia: sono necessarie politiche capaci di mantenere la stabilita’ economica e la piena occupazione. Un alto tasso di disoccupazione colpisce maggiormente gli strati bassi e medi della distribuzione del reddito. Oggi i lavoratori sono penalizzati da tre fattori: l’alto tasso di disoccupazione, i salari deboli e i tagli ai servizi pubblici, dovuti al fatto che quando l’economia va male scendono anche le entrate dello Stato […] E non c’e’ bisogno di aumentare il debito pubblico in rapporto al Pil: progetti infrastrutturali implementati con intelligenza si ripagherebbero da soli, considerando che l’aumento del reddito (e quindi gli introiti fiscali) compenserebbe ampiamente l’aumento della spesa pubblica […]
La terza area e’ l’istruzione: per combattere la disuguaglianza servono investimenti pubblici in questo campo. Il livello e la qualita’ dell’istruzione sono un fattore determinante per il reddito di un lavoratore […]
La quarta area e’ la tassazione: questi investimenti pubblici tanto necessari potrebbero essere finanziati attraverso una tassazione equa e completa dei redditi da capitale, che contribuirebbe a contrastare ulteriormente l’aumento della disuguaglianza riducendo il rendimento netto sul capitale ed evitando che quei capitalisti che risparmiano buona parte del loro reddito accumulino ricchezza a un ritmo superiore alla crescita dell’economia globale, con conseguente aumento delle disparita’ di ricchezza.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858130735
https://www.pandorarivista.it/articoli/stiglitz-invertire-la-rotta/
https://www.laciviltacattolica.it/recensione/invertire-la-rotta-disuguaglianza-e-crescita-economica/

 

Economia di mercato/Klein

Naomi Klein – No logo – Bur (2010)

E’ questo il vero significato dei marchi-stile-di-vita: ci si puo’ trascorrere l’intera esistenza.
E’ questo il concetto chiave per comprendere non solo la sinergia ma anche il groviglio indistinto di legami tra settori e industrie.
La vendita al dettaglio invade il settore dell’intrattenimento, l’intrattenimento sconfina nelle vendite al dettaglio. Societa’ di contenuti (come le case cinematografiche e editoriali) saltano sul carro della distribuzione; le reti di distribuzione e servizi (come le societa’ telefoniche o Internet) entrano nei settori produttori di contenuti.
Nel frattempo, i divi stanno passando di prepotenza alla produzione, distribuzione, e, naturalmente, vendita al dettaglio.

Info:
https://www.anobii.com/books/No_Logo/9788884900074/017732114b39814fc1
http://www.musil.it/letture/NoLogo/NoLogo-recensione.htm

Capitalismo/Jacobs

Michael Jacobs, Mariana Mazzucato – Ripensare il capitalismo – Laterza (2017)

I cambiamenti climatici rappresentano una sfida per il capitalismo, sia per le loro conseguenze che per le loro cause. Per mantenere il riscaldamento globale entro i livelli di sicurezza, le emissioni nette dovranno scendere a zero entro la fine di questo secolo.
Considerando la centralita’ del carbonio nelle nostre economie, questo processo si potra’ compiere solo attraverso una trasformazione strutturale profonda: la decarbonizzazione dei sistemi di produzione, distribuzione e consumo.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/ripensare-capitalismo-mazzucato-jacobs/
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/12017-lorenzo-cattani-note-su-ripensare-il-capitalismo-di-m-mazzucato-e-m-jacobs.html
https://www.anobii.com/books/Ripensare_il_capitalismo/9788858127445/0151bee1e81a684e52
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127445

Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi dellenazioni – Neri Pozza (2015)

La socialdemocrazia e’ stata il risultato piu’ alto raggiunto dal capitalismo organizzato.
Fu sostenuta da un sistema enormemente complesso di leggi e convenzioni, mirato a proteggere coloro che erano stati schiacciati dalla competizione dal serio rischio della perdita dei diritti civili, dell’indigenza e della morte.
Diversamente dal comunismo e dal corporativismo fascista, non cerco’ di far deragliare il capitalismo o di sostituirlo con un sistema alternativo al fine di limitare la competizione.
Accetto’ la competizione come principio organizzativo di una societa’ che sarebbe rimasta capitalistica, individualistica e fondata sul libero mercato. Gli strumenti principali con cui tento’ di attenuare gli eccessi della competizione furono la protezione, per legge, del diritto all’associazionismo sindacale e alla contrattazione collettiva; la tutela dei consumatori; la sicurezza sui luoghi di lavoro; e la protezione di tutti coloro che per ragioni di eta’, malattia o disoccupazione erano stati temporaneamente o permanentemente espulsi dal mercato del lavoro.
La socialdemocrazia raggiunse il suo apice simultaneamente al capitalismo nazionale, nell’Eta’ dell’oro del capitalismo nazionale tra il 1945 e il 1975. Non c’e’ da stupirsi dunque che sia diventata la prima vittima del capitalismo globale.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html

Capitalismo/Dahrendorf

Ralf Dahrendorf -Dopo la crisi. Torniamo all’etica protestante? – Laterza (2015)

Si puo’ poi riportare al centro delle decisioni anche un concetto che negli anni del dominante capitalismo di debito e’ caduto nell’oblio, e cioe’ il concetto di stakeholders. Con questo termine si intendono tutti coloro che magari non posseggono quote di partecipazione in un’impresa, e cioè non ne sono «azionisti» (shareholders), ma che hanno un interesse esistenziale alla sopravvivenza florida dell’azienda: i fornitori e i clienti, ma soprattutto gli abitanti delle comunità in cui le imprese operano. Per loro non è importante tanto la cogestione quanto il riconoscimento dei loro interessi da parte del management, il che a sua volta presuppone che i dirigenti sappiano guardare oltre il proprio naso e non abbiano occhi solo per i profitti e i bonus del prossimo trimestre.

Info:
https://www.anobii.com/books/Dopo_la_crisi/9788858123102/01b45034acdec36bed

Economia di mercato/Akerlof

George A. Akerlof, Robert J. Shiller – Ci prendono per fessi. L’economia della manipolazione e dell’inganno – Mondadori (2016)

Possiamo pensare la nostra vita economica come se ciascuno di noi, quando si reca a fare acquisti o e’ chiamato a prendere decisioni economiche, avesse una «scimmia sulla spalla»: questa scimmia rappresenta le nostre debolezze, che gli operatori di mercato hanno imparato a sfruttare da tempo immemorabile.
A causa di tali debolezze molte delle nostre scelte hanno ben poco a che fare con cio’ che «vogliamo davvero», o, per dirla in altro modo, con cio’ che ci fa bene.
Noi siamo perlopiu’ inconsapevoli della scimmia sulla spalla. Così, in assenza di freni al mercato, ci ritroviamo in un equilibrio economico in cui a dirigere la musica sono le scimmie sulla spalla […]
Siamo raggirabili perche’ vogliamo ricambiare i doni e i favori ricevuti, perche’ vogliamo essere gentili con le persone che ci piacciono, perche’ non vogliamo disobbedire all’autorita’, perche’ tendiamo a seguire gli altri sui comportamenti da assumere, perche’ vogliamo che le nostre decisioni abbiano un’intrinseca coerenza, e perche’ non vogliamo rimetterci […] a ciascuna di queste inclinazioni corrisponde una serie di comuni espedienti commerciali.

Info:
https://www.anobii.com/books/Ci_prendono_per_fessi/9788804663225/01420d2b6780d8a289

 

Finanziarizzazione/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo. Denaro, potere e le origini del nostro tempo – il Saggiatore (2014)

L’espansione finanziaria non e’ che la modalita’ con cui l’accumulazione capitalistica si trasforma quando l’aumento della produzione di beni non e’ piu’ sufficiente a sostenere i profitti dei paesi al centro del sistema mondiale.
L’espansione finanziaria porta inevitabilmente alla crisi perche’ non puo’ sostenere un processo di accumulazione duraturo; le lezioni della storia insegnano che con la crisi finanziaria crolla l’intera organizzazione economica e politica di un particolare ciclo di sviluppo del capitalismo.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html