Economia di mercato/Khanna

Parag Khanna – Connectography. Le mappe del futuro ordine mondiale – Fazi (2016)

Le supply chain [catene di distribuzione, filiere] e la connettivita’, non la sovranita’ e i confini, sono i principi organizzativi dell’umanita’ in questo XXI secolo.
Se la globalizzazione si allarga a ogni angolo del pianeta, le supply chain si sono ampliate, approfondite, rafforzate a un livello tale che dobbiamo seriamente chiederci se esse non rappresentino una forza organizzativa ormai piu’ radicata nella realta’ mondiale che non gli Stati stessi.
Le supply chain sono il primo vero world wide web, visto che avviluppano il mondo come un gomitolo. Sono le tubature e i cavi del mondo, i percorsi attraverso i quali tutto si muove. Le supply chain si costruiscono autonomamente e si connettono organicamente l’una con l’altra […]
Internet non è altro che la piu’ recente forma di infrastruttura sulla quale sono costruite tante supply chain. La rete Internet e’ nata nel 1989 [sono connessi a intenet centomila computer – Wikipedia], lo stesso anno della caduta del Muro di Berlino, che sembra un punto di svolta piuttosto appropriato per marcare il passaggio dal mondo dei trattati di Vestfalia al supply chain world. La guerra dei Trent’anni rappresento’ infatti una transizione dalla frammentazione del disordine medievale al moderno sistema degli Stati-nazione, nel quale i sovrani europei si impegnarono a rispettare la reciproca sovranita’ territoriale. Oggi ricordiamo la pace di Vestfalia del 1648 non tanto per i vincitori (in effetti nessuno), ma per aver dato avvio alla definizione del sistema di Stati sovrani che fa da cornice alle relazioni internazionali da quasi quattro secoli. […] E adesso le cattive notizie.
Le supply chain sono anche lo strumento con cui i mercati violentano il mondo. Sono i condotti attraverso i quali passano il saccheggio delle foreste tropicali e il pompaggio di emissioni nell’atmosfera. Dal gas naturale dell’Artico al petrolio dell’Antartico, dalle vene di litio della Bolivia a quelle dell’Afghanistan, dalle foreste dell’Amazzonia a quelle dell’Africa centrale, dalle miniere d’oro del Sudafrica a quelle siberiane, non una sola risorsa naturale del pianeta sara’ risparmiata nel supply chain world.
I governi non hanno protetto cio’ che e’ “loro” […]
Gli oceani sono stati depauperati con la pesca a strascico – sia per quanto riguarda il consumo ittico che i minerali dei fondali marini – e sono inquinati da perdite di petrolio e scarichi industriali. Le supply chain sono anche canali per i traffici di droga, armi ed esseri umani, e c’e’ piu’ commercio di persone oggi di quanto non ce ne sia mai stato nella storia. I cinque piu’ grandi cartelli criminali al mondo – la Yakuza giapponese, la Bratva russa, la camorra e la ‘ndrangheta italiane, il cartello di Sinaloa in Messico – hanno globalizzato la portata delle loro operazioni.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/connectography-parag-khanna-connettivita/
https://www.anobii.com/books/Connectography/9788893250566/011e9f0a9e3362e2e0
https://www.intrattenimento.eu/recensioni/connectography-recensione-parag-khanna/

Economia di mercato/Reich

Robert B. Reich – Come salvare il capitalismo – Fazi (2015)

Il grande capitale non vuole che si sollevi la cortina fumogena del “libero mercato” perche’ cio’ ne metterebbe a nudo l’influenza sulle regole del gioco capitalista e rivelerebbe le potenziali alleanze che potrebbero controbilanciare questo potere.
Chi detiene le leve economiche e politiche della societa’ preferirebbe che il 90 per cento piu’ basso della popolazione continuasse a occuparsi di battaglie tendenziose sulle dimensioni del governo (o che si infervorasse per questioni di natura non economica come il matrimonio tra membri dello stesso sesso, l’aborto, le armi, la razza, la religione) anziche’ fare fronte comune sui temi economici.
E’ percio’ necessario dissipare questa cortina fumogena.

Info:
https://www.artapartofculture.net/2015/09/24/come-salvare-il-capitalismo-robert-reich-racconta-le-difficili-dinamiche-delleconomia/
https://www.criticaletteraria.org/2015/12/reich-come-salvare-il-capitalismo-fazi.html

Lavoro/Fazi

Thomas Fazi – La battaglia contro l’Europa. Come un’elite ha preso in ostaggio un continente E come possiamo riprendercelo – Fazi (2016)

Il rallentamento della crescita della produttivita’ in Italia e’ associato all’aumento dei contratti temporanei, oltre che all’invecchiamento della classe manageriale.
Secondo gli autori l’abbondanza di lavoro deregolato e a basso costo ha permesso alle imprese italiane di posticipare le innovazioni che tendono a risparmiare lavoro […]
L’Europa, con le riforme del mercato del lavoro, ha si’ recuperato in termini di occupazione, ma ha perso in termini di produttivita’, sostituendo il lavoro al capitale.
Questo processo e’ stato particolarmente evidente dopo le riforme introdotte dal cosiddetto “pacchetto Treu” (1997), che ha profondamente deregolamentato il mercato del lavoro italiano, peraltro senza introdurre alcuna previsione di welfare, in barba alla retorica sulla flexsecurity e all’idea di “proteggere il lavoratore, non il posto di lavoro”.

Info:
https://fazieditore.it/catalogo-libri/la-battaglia-contro-leuropa/
https://keynesblog.com/2016/07/08/michele-salvati-recensisce-la-battaglia-contro-leuropa-di-thomas-fazi-e-guido-iodice/

Capitalismo/Zizek

Slavoi Zizek – Come un ladro in pieno giorno. Il potere all’epoca della postumanita’ – Ponte alle Grazie (2019)

La chimica nella sua forma scientifica e’ diventata parte di noi: ampi settori delle nostre vite sono caratterizzati dalla gestione delle nostre emozioni attraverso le medicine, dalle pillole per dormire agli antidepressivi fino ai narcotici piu’ pesanti. Non siamo solo controllati da poteri sociali impenetrabili, ma le nostre stesse emozioni vengono «date in appalto» alla sollecitazione chimica.
I compiti di questo intervento chimico sono duplici e contraddittori: usiamo delle medicine per tenere sotto controllo le sollecitazioni esterne (shock, angosce, ecc.), per renderci meno sensibili ad esse, e per generare un’eccitazione artificiale se siamo depressi e privi di desiderio.
Le medicine vengono dunque impiegate per far fronte alle due contrapposte minacce delle nostre vite quotidiane, la sovreccitazione e la depressione, ed e’ fondamentale osservare in che modo l’uso di queste medicine si relazioni con la nostra vita privata e pubblica: nei paesi sviluppati dell’Occidente, le nostre vite pubbliche sono sempre piu’ manchevoli di eccitamento collettivo (ad esempio quello portato da un genuino impegno politico), mentre le medicine sostituiscono questa mancanza con forme di eccitamento privato (o, piuttosto, intimo); operano una sorta di eutanasia sulla vita pubblica ed eccitano artificialmente quella privata.

Info:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/unlibroalgiorno/2019/03/16/zizek-e-la-discrezione-non-oppressiva_d6041a60-8893-4969-9332-a8cd1bf07ba9.html
https://ilmanifesto.it/il-gusto-del-paradosso-e-della-liberta/

Economia di mercato/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – L’euro. Come una moneta comune minaccia il futuro dell’Europa – Einaudi (2017)

La politica monetaria – per quanto possa apparire come una questione tecnica – e’ in realta’ un fatto politico: l’inflazione riduce il valore reale di quanto dovuto dai debitori, che vengono cosi’ aiutati a scapito dei creditori.
Nessuna meraviglia, dunque, che banchieri e investitori sui mercati obbligazionari si mobilitino con tanta veemenza contro l’inflazione.
D’altro canto, la lotta all’inflazione costringe in genere ad aumentare i tassi di interesse, il che rallenta la crescita e influisce negativamente sull’occupazione e i lavoratori.
Trovare il giusto equilibrio tra inflazione e disoccupazione e’, o dovrebbe essere, una decisione politica.

Info:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/stiglitz-e-possibile-salvare-l-euro/
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-07-06/stiglitz-italexit-e-l-ultima- spiaggia-l-italia-e-meglio-restare-ma-l-euro-va-riformato-154718.shtml? uuid=AEpvLEIF&refresh_ce=1
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/stiglitz-39-39-39-italia-sufficientemente-grande- ha-176313.htm

Capitalismo/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti. Perche’ la crisi non ha sconfitto il neoliberismo – Laterza (2014)

E’ impossibile immaginare un’economia in cui i giganti
imprenditoriali non svolgano un ruolo di primo piano e non detengano un potere economico inevitabilmente destinato a tradursi in influenza politica, e dunque e’ difficile pensare che i governi smettano di dedicare particolare attenzione alle loro pressioni.
Cio’ significa che qualsiasi tentativo di utilizzare lo Stato come strumento per frenare o regolare il potere delle grandi imprese procedera’, nel migliore dei casi, al ritmo di “due passi avanti e uno indietro.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Economia di mercato/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti. Perche’ la crisi non ha sconfitti il neoliberismo – Laterza (2014)

Intreccio inevitabile tra politica ed economia […] Tre sono le ragioni principali […]
La prima e’ che solitamente il governo e’ uno dei luoghi preferiti in cui si cerca rimedio ai fallimenti del mercato […]
La seconda e’ che per funzionare il mercato non puo’ fare a meno della legge: come minimo ha bisogno di una moneta e di garanzie contro i falsari, di sanzioni contro le violazioni contrattuali e della protezione dei brevetti e della proprieta’ intellettuale […]
In terzo luogo …] in una economia libera e’ molto difficile evitare che la ricchezza economica si trasformi in influenza politica.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Capitalismo/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo – Bollati Boringhieri (2013)

In quest’ultimo ventennio abbiamo assistito alla diffusione di villaggi vacanze su tutto il globo.
La rete dei paesi dei balocchi si e’ estesa a tal punto da diventare un asset economico importante per imprese e amministrazioni del territorio, stimolando anche business affini.
Cosi’ ad esempio, il 14 marzo del 2012 il grande villaggio EuroDisney di Parigi ha festeggiato i suoi primi 20 anni di vita. Un successo commerciale senza precedenti, con 250 milioni di visitatori.
«Con questi numeri, tanto per avere un’idea, EuroDisney non e’ solo la meta turistica piu’ visitata di Francia (battuto il Museo del Louvre e doppiata la Tour Eiffel) ma anche d’Europa»

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Economia di mercato/Mathieu

Vittorio Mathieu – Filosofia del denaro. Dopo la morte di Keynes – Armando (1985)

[Il denaro come] «deposito della ricchezza», discende automaticamente dal rinvio temporale che il denaro comporta. Se, infatti, il denaro non avesse la proprieta’ di conservare quell’energia potenziale che, al momento opportuno, sara’ erogata, il rinvio non ci sarebbe, e la proiezione dell’azione nel futuro sarebbe impossibile.
Per fungere da “mezzo”, il denaro deve far si’ che quella potenzialita’ attraversi il tempo.
Percio’ la sua funzione di deposito della ricchezza […] e’ piu’ fondamentale che il suo essere mezzo di scambio e mezzo di pagamento.

Capitalismo/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo – Bollati Boringhieri (2013)

[E’] assodato che queste istituzioni [umanitarie] hanno in molti casi risorse economiche gigantesche, che pesano insieme quanto il Pil di alcune nazioni progredite.
E perche’ non si controllano?
Perche’ non si verifica quanto delle risorse raccolte venga effettivamente impiegato per lo scopo che si prefiggono? Viviamo in una civilta’ che numera e misura ogni cosa, le banche e il fisco fanno le pulci ai piccoli imprenditori come se fossero strani animali, ma nulla si dice e si chiede alle luccicanti Ong.

Info:
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/