Lavoro/Harari

Yuval Noah Harari – 21 lezioni per il XXI secolo – Bompiani (2018)

Entro il 2050, non soltanto l’idea di “un posto di lavoro per la vita”, ma addirittura l’idea di “una professione per la vita” potrebbe apparire antidiluviana.
Anche se potessimo continuare a inventare nuovi posti di lavoro e riqualificare la forza lavoro, dovremmo chiederci se l’umano medio riuscira’ ad avere la resistenza emotiva necessaria per una vita costellata da questi sconquassi senza fine.
Il cambiamento e’ sempre fonte di stress, e il mondo frenetico degli inizi del XXI secolo ha causato un’epidemia globale di stress. Quando la volatilita’ del mercato del lavoro e delle carriere individuali aumentera’, ci si chiede se saremo in grado di gestirla.

Info:
https://www.librinews.it/recensioni/21-lezioni-xxi-secolo-recensione/
https://www.anobii.com/books/21_lezioni_per_il_XXI_secolo/9788845297052/014a7e4880dd929fce

Lavoro/Castronovo

Valerio Castronovo – Le rivoluzioni del capitalismo – Laterza (2007)

[È] innegabile che l’automazione, man mano che ai reparti d’officina s’e’ estesa agli uffici, abbia finito – combinandosi con altri fattori interni ed esterni alle imprese – per spezzare il circolo virtuoso fra crescita economica e aumento dei posti di lavoro, che da due secoli, dalla prima rivoluzione industriale, era una sorta di equazione che si riproduceva costantemente nei periodi di alta congiuntura.
Gia’ da due decenni l’elevazione degli indici di produttivita’ non ha dato piu’ luogo come in passato a un aumento proporzionale dell’occupazione nell’industria manifatturiera. Da quando il sistema informatico a rete ha sostituito quello a catena, agevolando l’adozione di tecnologie  risparmiatrici di lavoro, si e’ reso inutile l’impiego di tante braccia […] Naturalmente non in tutti i settori di attivita’ il saldo occupazionale risulta negativo.
Giacche’ le innovazioni, se hanno distrutto posti di lavoro nelle aziende che fabbricano manufatti, ne hanno invece creato di nuovi nelle imprese che progettano e producono attrezzature o beni e servizi destinati a rimpiazzare quelli obsoleti.
D’altra parte, se l’occupazione e’ andata riducendosi in termini quantitativi, essa e’ migliorata invece sotto il profilo qualitativo in quanto l’introduzione delle tecnologie elettroniche e dell’automazione ricorsiva hanno eliminato i carichi e i ritmi piu’ spossanti della precedente organizzazione del lavoro.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_rivoluzioni_del_capitalismo/9788842047797/01e9a8dbdfb75d1edf

Lavoro/Silver

Beverly J. Silver – Le forze del lavoro. Movimenti operai e globalizzazione dal 1870 – Bruno Mondadori (2008)

La mobilitazione delle riserve mondiali di manodopera non solo ha danneggiato direttamente il potere di contrattazione dei lavoratori, ma ha anche contribuito a delegittimare ai loro occhi i sindacati e i partiti politici, poiche’ e’ diventato piu’ difficile per queste organizzazioni creare e distribuire vantaggi per i propri iscritti.
Come se cio’ non bastasse, gli attacchi diretti dai datori di lavoro e dagli stati contro le organizzazioni dei lavoratori (unitamente al collasso dei contratti sociali tipici del dopoguerra) hanno indebolito direttamente il potere associativo di contrattazione, oltre a determinare un’ulteriore erosione del potere di contrattazione legato al mercato, rendendo sempre piu’ difficile per le organizzazioni dei lavoratori difendere ed estendere efficacemente le politiche statali della “rete di protezione sociale”.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_forze_del_lavoro/9788861592117/013ceb1c2bb826dec4
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/lavoratori-di-tutto-il-mondo-intervista-a-beverly-silver-parte-i

Lavoro/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo – Bollati Boringhieri (2013)

Una semplice considerazione: la politica dei centri commerciali e delle  societa’ che abbassano i prezzi conducono parallelamente a una riduzione delle paghe dei loro lavoratori. Il modello del low cost soddisfa i portafogli delle classi meno agiate, ma contestualmente e’ funzionale a creare queste fasce di popolazione di basso, se non bassissimo, reddito […]
La compressione dei prezzi e dei costi ha ricadute sociali enormi e alla fine impoverisce individui, famiglie e comunita’. Lo stile di vita di intere generazioni slitta dalla decenza alla mera sopravvivenza, con un potere d’acquisto che viene eroso giorno dopo giorno: questa e’ l’insidia che nasconde la «walmartizzazione» dell’economia.
All’orizzonte si profila la nascita di una nuova servitu’ della gleba, moderna, che cresce all’ombra dei grattacieli e delle corporation.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Lavoro/Giovannini

Enrico Giovannini – L’utopia sostenibile – Laterza (2018)

Il futuro del lavoro e’ uno dei grandi dibattiti della nostra epoca.
Non c’e’ dubbio che l’accelerazione del progresso tecnologico sia destinata a distruggere moltissimi posti di lavoro, obbligando le persone a riqualificarsi per altre mansioni nel corso della loro vita.
Sulle dimensioni di questo “terremoto del lavoro” gli esperti discutono molto […] Il concetto stesso di lavoro e la sua ripartizione tra le diverse fasce di popolazione potrebbero richiedere una profonda modificazione dei tempi delle prestazioni e della sua organizzazione, con il possibile diffondersi di diverse forme di part-time, di alternanza tra lavoro e formazione, di nuove e piu’ flessibili forme organizzative.
Parallelamente, i pubblici poteri dovranno farsi carico di un maggiore impegno in termini di formazione continua e ammortizzatori sociali e alcuni esperti ritengono che le societa’ saranno costrette ad andare verso forme di reddito minimo garantito, anche se non dobbiamo dimenticare che il lavoro non e’ solo remunerazione, ma anche status nella societa’, interazione con le altre persone e (per molti, anche se non per tutti) soddisfazione nell’impiego del proprio tempo.

Info:
https://www.letture.org/l-utopia-sostenibile-enrico-giovannini/
https://www.pandorarivista.it/articoli/lutopia-sostenibile-enrico-giovannini/
https://www.avvenire.it/economia/pagine/sviluppo-sostenibile-nella-carta-litalia-in-ritardo-sullagenda
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858130766

Lavoro/Tirole

Jean Tirole – Economia del bene comune – Mondadori (2017)

Per tornare alla questione della disuguaglianza, il modo giusto di porre il problema non e’ quello di chiedersi se ci saranno ancora posti di lavoro.
Il problema vero e’ sapere se ci saranno abbastanza posti retribuiti da compensi che la societa’ considerera’ dignitosi. Difficile fare previsioni. Da un lato, le disuguaglianze salariali potrebbero suggerire una risposta negativa alla domanda. Dall’altro, le persone, in larga maggioranza, intendono essere utili alla societa’, e il lavoro, retribuito o meno (come quello nel settore del volontariato), e’ un modo per raggiungere l’obiettivo.
Non solo, […] “noi cerchiamo il legame con gli altri”.
E l’impiego e’ per noi un modo per costruire un tessuto sociale.

Info:
https://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2017-05-27/incentivi-bene-comune—193337.shtml?uuid=AEhxGePB&refresh_ce=1
https://www.linkiesta.it/it/article/2017/06/03/jean-tirole-trump-ha-ucciso-laccordo-sul-clima-e-la-prova-che-non-funz/34473/

Lavoro/Silver

Beverly J. Silver – Le forze del lavoro. Movimenti operai e globalizzazione dal 1870 – Bruno Mondadori (2008)

L’ampio ventaglio di proposte keynesiane presupponeva una tregua nel conflitto tra capitale e lavoro, fondata sullo scambio trilaterale tra governi, sindacati e imprese: i governi e le grandi aziende avrebbero accettato il sindacalismo come elemento stabile, mentre, dal canto loro, i sindacati avrebbero riconosciuto il diritto dell’impresa di modificare l’organizzazione della produzione per aumentare la produttivita’ […]
I governi, inoltre, si impegnavano a usare gli strumenti macroeconomici di cui disponevano per promuovere la piena occupazione, e le imprese a ridistribuire una parte dei maggiori profitti dovuti all’aumento di produttivita’ sotto forma di aumenti salariali, innescando cosi’ un meccanismo che assicurava un mercato di massa per i prodotti dell’industria e offriva molteplici possibilita’ di innovazione del prodotto.
A sua volta, la crescita dei salari reali aiutava a lenire e depoliticizzare il conflitto tra lavoro e capitale grazie alle promesse di “alti standard di consumo”.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_forze_del_lavoro/9788861592117/013ceb1c2bb826dec4
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/lavoratori-di-tutto-il-mondo-intervista-a-beverly-silver-parte-i

Lavoro/Srniceck

Nick Srniceck, Alex Williams – Inventare il futuro – Produzioni Nero (2018)

Noi crediamo che, considerate le condizioni materiali del mondo attuale, una societa’ post-lavoro sia non solo possibile, ma anche sostenibile e desiderabile […]
La strada da seguire: gettare le fondamenta di una societa’ post-lavoro grazie alla completa automazione dell’economia, alla riduzione della settimana lavorativa, all’implementazione di un reddito base universale e a una rivoluzione culturale della nostra stessa comprensione del lavoro in se’ […]
Grazie all’automazione le macchine produrranno tutti i beni e i servizi necessari alla societa’, liberando da questo peso gli esseri umani: e’ per questo motivo che sosteniamo che la tendenza alla crescente automazione (e alla sostituzione dei lavoratori umani) dovrebbe essere entusiasticamente accelerata e adottata come fondamentale progetto politico della sinistra.

Info:
https://www.anobii.com/books/Inventare_il_futuro/9788880560098/01b82e055beaceae9c
http://www.exasilofilangieri.it/presentazione-del-libro-inventare-futuro-un-mondo-senza-lavoro-n-srnicek-williams/

Lavoro/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

[L’]azienda classica aveva una proprieta’ piu’ o meno stabile, una forza lavoro composta da personale dipendente, spesso incoraggiato da contratti a lungo termine, e una reputazione presso i clienti acquisita tramite l’esperienza prolungata nel settore.
L’azienda contemporanea archetipica e’ proprieta’ di una costellazione sempre mutevole di azionisti, che si scambiano le loro quote via computer; fa uso di una miriade di forme di lavoro per poter raccogliere combinazioni fluttuanti di lavoratori evitando di assumerli da dipendenti: chi lavora per questa azienda di rado e’ in condizione di identificarvisi e porsela come obiettivo.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728

Lavoro/Silver

Beverly J. Silver – Le forze del lavoro Movimenti operai e globalizzazione dal 1870 – Bruno Mondadori (2008)

Il potere contrattuale di molti lavoratori a basso reddito impiegati nei servizi all’impresa e alla persona, appare oggi piu’ simile a quello degli operai dell’industria tessile dell’Ottocento che non a quello dei lavoratori del settore automobilistico del Novecento […]
Le strategie di maggior successo emerse nelle recenti campagne condotte nel settore chiave dei servizi, mostrano di avere molto in comune con le lotte dei lavoratori tessili del tardo Ottocento e del primo Novecento. Gli operai tessili, infatti – che operavano in un settore disintegrato verticalmente, caratterizzato da molteplici piccole imprese e instabilita’ occupazionale – hanno dovuto controbilanciare la loro debolezza appoggiandosi alle organizzazioni politiche e sindacali a livello cittadino e regionale […] Analogamente, oggi i lavoratori sottopagati del settore dei servizi – almeno in apparenza verticalmente disintegrato – si sono affidati a un modello organizzativo basato sulla comunita’, piuttosto che sul potere che deriva al lavoratore dalla sua posizione all’interno del processo produttivo.
Come gia’ per gli operai tessili del XIX secolo, le vittorie non potevano essere ottenute grazie al potere di contrattazione strutturale autonomo dei lavoratori, ma dipesero soprattutto dalle alleanze (e dalle risorse che queste producevano) con altri gruppi e strati di una comunita’ allargata.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_forze_del_lavoro/9788861592117/013ceb1c2bb826dec4
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/lavoratori-di-tutto-il-mondo-intervista-a-beverly-silver-parte-i