Luc Boltanski, Arnaud Esquerre -Arricchimento. Una critica della merce – Il Mulino (2019)
Tre quarti delle esportazioni mondiali di beni di consumo di lusso, che sono quasi raddoppiate fra il 2000 e il 2011, provengono da paesi dell’Europa occidentale e in particolare dalla Francia e dall’Italia (l’abbigliamento, la pelletteria e le calzature costituiscono rispettivamente il 39, il 38 e il 33% delle esportazioni di lusso).
La gioielleria e l’alta orologeria provengono soprattutto dalla Svizzera, mentre le automobili di lusso dalla Germania (nel corso degli anni Duemila, prima della contrazione delle vendite in questo settore successiva alla crisi del 2008, le marche tedesche avevano raggiunto dal 19 al 29% di questo mercato).
La Francia, prima in questa classifica, detiene l’11,2% del mercato mondiale dei beni di lusso (con un tasso di crescita annuo del 9,8%).
Queste esportazioni sono orientate soprattutto verso i paesi sviluppati (70%), che hanno la quota piu’ importante di ricchi, ma anche verso i paesi emergenti (in particolare la Cina), il cui consumo e’ molto aumentato, passando dal 21% nel 2000 al 39% nel 2011, con i paesi del golfo Persico che sono diventati ormai i principali importatori […]
All’interesse per le cose di lusso bisogna associare un secondo fattore di creazione di ricchezza che ha assunto oggi grande importanza. Esso e’ legato a processi diversi che possiamo chiamare processi di patrimonializzazione e che riguardano in particolare il settore immobiliare, ma possono essere estesi ad altri tipi di beni.
La patrimonializzazione riguarda gli appartamenti nei centri storici di grandi citta’, le case situate vicino a dei monumenti o i siti considerati come luoghi particolari, per esempio «i piu’ bei villaggi di Francia», o le zone classificate come «parchi» e che dopo essere state scelte attraverso una procedura amministrativa sono oggetto di misure di «protezione», cioe’ di conservazione in condizioni identiche a un periodo antecedente, attraverso un lavoro di ricostituzione di un passato piu’ o meno fittizio.
Questo processo riveste una grande importanza economica poiche’ suscita, laddove si e’ prodotto, un considerevole aumento dei prezzi del settore immobiliare, e importanti riflessi sul turismo […]
Piu’ in generale, la patrimonializzazione e’ diventata una tecnica di «sviluppo territoriale» con i suoi esperti in strategie di sviluppo locale, che sanno rivelare i beni territoriali e valorizzarne il loro «potenziale».
Il loro strumento e’ il «rilancio», che trasforma l’eredita’ dormiente in patrimonio attivo, stimolando la capacita’ degli attori di «appropriarsi della storia, anche a costo di trasformarla» […]
Questi «eredi della storia» la utilizzano in realta’ allo scopo di creare un valore aggiunto per i beni o i servizi che forniscono, in modo da «specificare» e da «differenziare i prodotti e i servizi rispetto ai loro concorrenti». Gli esperti parlano di «innovazione patrimoniale» per definire questo sfruttamento sistematico del passato attraverso il «rilancio»
Info:
https://ilmanifesto.it/la-trappola-narrativa-che-da-valore-alle-merci/
http://materialismostorico.blogspot.com/2020/04/arricchimento-bolstanski-esquerre-e-la.html
http://www.vita.it/it/article/2019/11/06/il-capitalismo-che-ci-ha-rubato-le-parole-ora-ci-ruba-anche-le-storie/153188/