Capitalismo/Vanetti

Mauro Vanetti – La sinistra di destra. Dove si dimostra che i liberisti, sovranisti e populisti ci portano dall’altra parte – Edizioni Alegre (2019)

Il meccanismo sfruttato dalla Germania con l’euro e’ simile a quello che ha permesso al Nord Italia di colonizzare il Mezzogiorno in seguito all’unificazione nazionale.
Le merci a basso costo prodotte dal triangolo industriale Torino-Milano-Genova hanno surclassato l’industria del Regno delle Due Sicilie, destinando il Meridione al ruolo di mercato interno per i capitalisti settentrionali e serbatoio di manodopera e materie prime.
Gli investimenti da nord a sud hanno da allora preso in genere la forma delle cattedrali nel deserto, fabbriche come quelle di Melfi o di Taranto o di Pomigliano, dove col ricatto occupazionale era possibile per i padroni strappare concessioni su concessioni dallo stato, dai sindacati e dagli enti locali: un tipico rapporto coloniale.
Tuttora le grandi famiglie capitaliste italiane sono quasi tutte del Centro-Nord.

Info:
https://www.marxismo-oggi.it/recensioni/libri/455-la-sinistra-di-destra-un-libro-di-mauro-vanetti
https://edizionialegre.it/recensioni/liberisti-e-rossobruni-i-nemici-interni-alla-sinistra-giacomo-russo-spena-da-micromega/
https://edizionialegre.it/recensioni/osservazioni-su-un-libro-stimolante-antonio-moscato-dal-blog-movimento-operaio/

https://edizionialegre.it/recensioni/la-liquefazione-della-classe-internazionale/
https://www.dinamopress.it/news/la-sinistra-destra-vecchia-nuova/

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

A minacciare la nostra democrazia sarebbe il neoliberismo.
Il problema, tuttavia, ha radici piu’ profonde.
Il neoliberismo, dopo tutto, e’ una forma di capitalismo e l’attuale crisi democratica non e’ affatto la prima all’interno di questo sistema.
Ne’ e’ probabile che sia l’ultima, nel caso il capitalismo dovesse perdurare.
Al contrario, ogni fase importante dello sviluppo capitalistico ha dato origine a trambusti politici ed e’ stata da essi trasformata.
Il capitalismo mercantile e’ stato periodicamente scosso – e alla fine abbattuto – da una serie di rivolte di schiavi nelle aree periferiche e di rivoluzioni democratiche nei paesi del centro.
Il suo successore basato sul laissez-faire ha collezionato un secolo e mezzo di turbolenze politiche, tra cui molteplici rivoluzioni socialiste e fasciste, due guerre mondiali e innumerevoli rivolte anticoloniali, prima di cedere il passo, nel periodo interbellico e nel dopoguerra, al capitalismo regolato dallo Stato.
Quest’ultimo regime ha conosciuto a sua volta la sua dose di crisi politiche, trovandosi ad affrontare una massiccia ondata di ribellioni anticoloniali, la rivolta globale della Nuova Sinistra, una prolungata guerra fredda e una corsa agli armamenti nucleari prima di soccombere al rovesciamento neoliberista, che ha inaugurato la fase attuale del capitalismo globalizzante e finanziarizzato.
Un simile inquadramento storico consente di vedere l’attuale crisi democratica in una luce diversa.
I travagli politici del neoliberismo, per quanto acuti, rappresentano l’ultimo capitolo di una storia piu’ lunga, che riguarda le vicissitudini politiche del capitalismo come tale.
A essere incline alla crisi politica e a inibire la democrazia, piu’ che il neoliberismo, e’ il capitalismo stesso.

Info:
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Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo: Una conversazione con Rahel Jaeggi – Meltemi (2019)

Due diverse funzioni “allocative” di mercato specifiche del capitalismo: l’allocazione delle materie produttive e l’allocazione delle eccedenze […]
La prima idea e’ chiaramente racchiusa in una sorprendente frase di Piero Sraffa: il capitalismo e’ un sistema per “la produzione di merci per mezzo di merci”.
Questo sistema mercatizza tutti i principali materiali diretti alla produzione di merci, inclusi il credito, gli immobili, le materie prime, l’energia e i beni strumentali, come macchinari, impianti, attrezzature, tecnologie e cosi’ via […]
Il secondo punto […]: il capitalismo usa i meccanismi di mercato per determinare come il surplus della societa’ verra’ investito.
Non c’e’ nessun altro tipo di societa’, per quanto io ne sappia, in cui e’ lasciato alle “forze di mercato” decidere questioni cosi’ fondamentali su come le persone vogliono vivere […] delega alle forze di mercato delle piu’ importanti questioni umane, per esempio, in cosa le persone vogliono investire le proprie energie collettive, come vogliono bilanciare il “lavoro produttivo” con la vita familiare, il tempo libero e altre attivita’, quanto e cosa vogliono lasciare alle generazioni future.
Invece di essere trattati come argomenti di discussione e di processi decisionali collettivi, essi sono trasferiti a un apparato per stimarne il valore monetario […]
Il capitalismo fa affidamento sui poteri pubblici per stabilire e far rispettare le sue norme costitutive. Un’economia di mercato e’ inconcepibile, dopo tutto, in assenza di un quadro legale che sostenga l’impresa privata e lo scambio di mercato. La sua storia in primo piano dipende in modo cruciale dai poteri pubblici al fine di garantire i diritti di proprieta’, far rispettare i contratti, giudicare le controversie, sedare le ribellioni anticapitaliste  […]
Allo stesso modo, sono stati gli stati territoriali a mobilitare la “forza legittima” per reprimere la resistenza alle espropriazioni attraverso cui sono nati e sono stati sostenuti i rapporti di proprieta’ del capitalismo.
Infine, sono stati quegli stessi stati a nazionalizzare e assicurare il denaro.
Storicamente, potremmo dire, lo stato ha costituito “l’economia” capitalista.

Info:
https://kriticaeconomica.com/letture-kritiche/finalmente-siamo-tornati-a-parlare-di-capitalismo-nancy-fraser/
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/fazio-jaeggi-manifesto-capitalismo-fraser.pdf
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/fazi-manifesto-capitalismo-fraser.pdf
http://www.linterferenza.info/contributi/nancy-fraser-capitalismo-conversazione-rahel-jaeggi/
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-si-infiltra-nelle-nostre-vite-quotidiane/

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

Molti pensatori di sinistra intendono il capitalismo in modo troppo ristretto, come un mero sistema economico.
Concentrandosi sulle contraddizioni interne all’economia, le loro analisi equiparano la crisi capitalistica a disfunzioni economiche, come depressioni, bancarotte a catena e crolli del mercato. In questo modo si precludono una comprensione completa delle tendenze alla crisi del capitalismo, trascurando le sue contraddizioni e le sue forme di crisi non-economiche […] Un esempio […] e’ la contraddizione socio-riproduttiva della societa’ capitalista.
I marxisti hanno giustamente individuato il segreto dell’accumulazione nella «sede nascosta» della produzione di merci, dove il capitale sfrutta il lavoro salariato. Ma non hanno sempre compreso appieno che questo processo si basa sulla sede ancora piu’ nascosta del lavoro di cura non retribuito, spesso svolto da donne, che forma e rinnova esseri umani pronti a nutrire le file della «forza lavoro».
Profondamente dipendente da queste attivita’ socio-riproduttive, il capitale non attribuisce loro alcun valore (monetizzato), le tratta come gratuite e infinitamente disponibili e compie pochi sforzi, nel caso migliore, per sostenerle.
Lasciato a se’ stesso, quindi, il sistema capitalista, data la sua incessante spinta verso un’accumulazione illimitata, rischia sempre di destabilizzare gli stessi processi di riproduzione sociale da cui dipende.
Un altro esempio […] e’ la contraddizione ecologica.
Da un lato, l’accumulazione del capitale dipende dalla natura, sia come «rubinetto» che fornisce input materiali ed energetici alla produzione di merci sia come «scarico» per smaltire gli scarti di quest’ultima.
Dall’altro, il capitale non riconosce i costi ecologici che genera, di fatto dando per scontato che la natura possa rigenerarsi autonomamente all’infinito.

Info:
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Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

Il capitalismo e’ inconcepibile, dopo tutto, in assenza di un quadro giuridico in grado di sostenere l’impresa privata e lo scambio di mercato.
La sua scena principale dipende in modo cruciale dai poteri pubblici per garantire i diritti di proprieta’, per far onorare i contratti, per dirimere le controversie, per soffocare le ribellioni anticapitalistiche e per mantenere l’offerta di moneta, che costituisce la linfa vitale del capitale.
Storicamente, questi poteri sono stati inquadrati per lo piu’ all’interno di Stati territoriali, in alcuni casi operanti a livello transnazionale come potenze coloniali o imperiali. I sistemi giuridici di tali Stati hanno stabilito i confini di quegli spazi apparentemente depoliticizzati in cui gli operatori privati potevano perseguire i propri interessi «economici», liberi da un lato da interferenze «politiche» manifeste e dall’altro da obblighi clientelari derivanti dai legami di parentela.
Sempre gli Stati territoriali hanno mobilitato la «forza legittima» per reprimere la resistenza alle espropriazioni che hanno dato origine e hanno sostenuto i rapporti di proprieta’ capitalistici.
Infine, gli stessi Stati hanno nazionalizzato e garantito la moneta.
Storicamente, potremmo dire, e’ lo Stato ad aver «istituito» l’economia capitalista.

Info:
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Capitalismo/Formenti

Carlo Formenti – Il socialismo è morto, viva il socialismo! Dalla disfatta della sinistra al momento populista – Meltemi (2019)

Negli anni Cinquanta e Sessanta il voto per le sinistre (socialisti, laburisti, democratici) proveniva in larga misura da elettori con bassi livelli di reddito e istruzione, mentre quelli delle classi medie ed elevate votavano prevalentemente per i partiti di centro e di destra.
A partire dagli anni Settanta e Ottanta il voto di sinistra e’ stato sempre piu’ associato alle classi medie istruite (mentre gli elettori con alti livelli di reddito continuavano a votare per le destre).
Oggi questa tendenza si e’ ulteriormente radicalizzata, al punto che si potrebbe parlare di una “sinistra dei Bramini” e di una “destra dei Mercanti” (anche se una quota non trascurabile di ricchi e super ricchi ha a sua volta iniziato a votare a sinistra).
Piketty ipotizza l’esistenza di un rapporto causale incrociato fra tale fenomeno e l’aumento della disuguaglianza: le stesse trasformazioni socioeconomiche che provocano la disuguaglianza inducono le sinistre a cercare consenso negli strati sociali benestanti e colti che condividono valori cosmopoliti, globalisti e liberal, mentre le masse povere e incolte, nella misura in cui non trovano piu’ rappresentanza per i propri interessi, si rivolgono alle forze politiche populiste e sovraniste.

Info:
https://www.mangialibri.com/il-socialismo-e-morto
https://www.fondazionecriticasociale.org/2019/03/18/a-proposito-di-carlo-formenti-il-socialismo-e-morto-viva-il-socialismo/
https://tempofertile.blogspot.com/2019/08/carlo-formenti-il-socialismo-e-morto.html

 

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

Il termine «capitalismo» richiede di essere chiarito.
La parola e’ comunemente usata per indicare un sistema economico basato sulla proprieta’ privata, lo scambio di mercato, il lavoro salariato e la produzione a scopo di lucro.
Questa definizione e’ pero’ troppo riduttiva e nasconde la vera natura del sistema anziche’ svelarla.
Il termine «capitalismo», sosterro’ all’interno di quest’opera, designa qualcosa di piu’ ampio: un ordine sociale che consente a un’economia orientata al profitto di depredare i supporti extra-economici di cui ha bisogno per funzionare.
Rientrano in questa categoria la ricchezza espropriata alla natura e a popolazioni assoggettate; le molteplici forme di lavoro di cura cronicamente sottovalutate quando non del tutto disconosciute; i poteri e i beni pubblici, che il capitale richiede e al tempo stesso cerca di ridimensionare; l’energia e la creativita’ dei lavoratori.
Anche se non compaiono nei bilanci delle imprese, queste forme di ricchezza sono dei requisiti essenziali per i profitti che invece vi figurano. Fondamenta vitali dell’accumulazione, sono anch’esse componenti costitutive dell’ordine capitalistico. […]
Quindi, «capitalismo» non si riferisce a un tipo di economia, ma a un tipo di societa’: quella che autorizza un’economia ufficialmente designata ad accumulare valore monetizzato per investitori e proprietari, mentre divora la ricchezza non-economizzata di tutti gli altri.
Servendo tale ricchezza su un piatto d’argento alle classi imprenditoriali, questa societa’ le invita a pasteggiare con le nostre capacita’ creative e con la terra che ci sostiene, senza alcun obbligo di reintegrare cio’ che consumano o di riparare cio’ che danneggiano.
E questa e’ la ricetta perfetta per finire nei guai.

Info:
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Capitalismo/Mattei

Ugo Mattei – Il diritto di essere contro. Dissenso e resistenza nella societa’ del controllo – Piemme (2022)

(Si noti che il PNRR ha una parte di fondo perduto largamente pubblicizzata per mostrare al popolo credulone che stanno arrivando, grazie a Draghi e al suo ipocrita keynesismo del whatever it takes, un mucchio di soldi in regalo dall’Europa. In realta’,)….. i paesi ricchi, cosiddetti donatori, fingono di preoccuparsi generosamente di quelli poveri, ma i soldi che regalano sono condizionati non solo a nuove “riforme”, ma anche all’essere spesi per acquistare beni e servizi dai paesi donatori (un modello simile all’acquisto di azioni proprie).
Si tratta della piu’ classica trappola della dipendenza postcoloniale, per cui i paesi CFA devono necessariamente importare dalla Francia, quelli ex colonie britanniche dall’Inghilterra e quelli che prendono soldi da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale devono spenderli presso i paesi ricchi che controllano le istituzioni eredi di Bretton Woods […]
In tal modo il grande capitale finanziario, da Vanguard a Goldman Sachs a BlackRock, che detiene le azioni di Big Pharma, potra’ mantenere sostenuti i suoi osceni profitti.
Il legame tra finanziarizzazione del debito e intensita’ della prassi vaccinale e’ il modello sperimentato della GAVI Alliance, promossa dalla Fondazione Bill e Melinda Gates (cui partecipa anche il Ministero dell’Economia italiano) che, utilizzando la confusione tipicamente neoliberale tra filantropia e investimenti privati, costituisce la piu’ imponente strutturazione finanziaria dell’emergenza sanitaria permanente a livello globale. GAVI e’ infatti in campo, a fianco dell’OMS, per “proteggerci”, in modo economicamente sostenibile (ossia neoliberale, concetto ora costituzionalizzato), non solo in questa emergenza sanitaria legata al Covid, ma anche in quelle che verranno […]
Un oligopolio finanziario globale di poche corporation controlla, con complessi sistemi di scatole cinesi, praticamente ogni potere globale estraendo immensi profitti. Esso, di conseguenza, controlla in larga misura i sistemi legislativi delle cosiddette “democrazie occidentali” attraverso un sistema di porte girevoli e di cattura. Ne risulta una “corruzione sistemica” che finisce per determinare in modo non trascurabile, attraverso un pervasivo controllo dei mass media, gran parte dell’opinione pubblica, costruendo un regime di conoscenza con diretto impatto sul personale giudiziario. Larga parte dei magistrati, per opportunismo o mancanza di senso critico, si adegua, pur di fronte allo scempio palese di principi che pur continua a professare.

Info:
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__diritto-essere-contro-ugo-mattei-libro.php
https://officinebrand.it/offpost/il-diritto-di-essere-contro-ugo-mattei-a-bussoleno-presenta-il-nuovo-libro/
https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/24874-davide-miccione-il-diritto-di-non-essere-a-favore.html?highlight=WyJ1Z28iLCJtYXR0ZWkiLCJtYXR0ZWknIiwidWdvIG1hdHRlaSJd

Capitalismo/Chang

Ha-Joon Chang – Economia commestibile. Comprendere la teoria economica attraverso il cibo – il Saggiatore (2023)

La misura piu’ diffusa della produzione economica, il Prodotto interno lordo, conta soltanto le cose che vengono scambiate sul mercato.
Come tutte le altre misure in economia, ha dei limiti, ma quello principale e’ che si basa su una visione molto «capitalista» secondo la quale, siccome persone diverse valutano la stessa cosa in modo diverso, l’unico modo per decidere quanto una cosa sia preziosa per la societa’ sia quello di vedere quale sia il prezzo di vendita sul mercato.
La pratica di contare soltanto le attivita’ commercializzate rende una grossa fetta di attivita’ economiche invisibile.
Nei paesi in via di sviluppo, questo significa che una grossa fetta della produzione agricola non viene conteggiata perche’ molte popolazioni rurali consumano almeno una parte di cio’ che producono.
Poiche’ questa parte della produzione agricola non viene scambiata sul mercato, non e’ considerata nelle statistiche del pil.
Sia nei paesi ricchi sia in quelli in via di sviluppo, la misurazione della produzione basata sul mercato significa che le attivita’ di cura non retribuite, svolte a casa o nelle comunita’ locali, non vengono conteggiate, come parte della produzione nazionale – la maternita’, l’educazione dei figli, l’assistenza agli anziani e ai disabili, la cucina, la pulizia, le faccende domestiche e la gestione della casa […]
Queste attivita’ non vengono conteggiate nonostante il fatto che ammonterebbero al 30-40 per cento del pil, se valutate a prezzi di mercato. […]
L’assurdita’ di non conteggiare il lavoro di cura non commercializzato puo’ essere valutata facendo una semplice riflessione […] se due madri si scambiassero i figli e si prendessero cura l’una del figlio dell’altra, pagandosi reciprocamente la (stessa) retribuzione per l’assistenza all’infanzia (cosa che lascerebbe entrambe indenni dal punto di vista finanziario), il pil aumenterebbe, anche se la cura dei bambini fosse uguale.

Info:
https://www.criticaletteraria.org/2023/02/economia-commestibile-ha-joon-chang.html
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2023/2023-02-A/2023_02_04-Tuttolibri-Chang-1.pdf
https://ilfattoalimentare.it/economia-commestibile-dalla-storia-dellalimentazione-per-spiegare-leconomia.html

Capitalismo/Schiavone

Aldo Schiavone – Sinistra! Un manifesto – Einaudi (2023)

Il capitale ha dovuto trasformarsi completamente (ricordiamo la vecchia lezione: esso non puo’ esistere se non rivoluzionando continuamente se’ stesso), e trasformandosi – con una specie di straordinario gioco di prestigio – ha letteralmente dissolto il suo antagonista storico.
Ha immesso cioe’ nei suoi processi produttivi tanta nuova tecnica (e innovazione scientifica), e si e’ orientato verso la produzione di merci cosi’ nuove – quasi tutte immateriali – da non aver piu’ bisogno, come prima, per sostenere l’economia di mercato e quindi per realizzare profitti, di grandi quantita’ di lavoro manuale.
Ha fatto scomparire cioe’ la classe operaia – o l’ha ridotta al minimo – dal cuore delle produzioni piu’ importanti, grazie sempre alla nuova tecnica, e ha costruito un diverso rapporto con i nuovi lavori, nello stesso modo in cui l’avvento del capitale industriale aveva fatto sparire i contadini dalla scena della grande storia.

Info:
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/02/14/news/schiavone_la_sinistra_il_passato_e_il_presente-11341021/
https://www.infinitimondi.eu/2023/03/08/tre-libri-recenti-3-sinistra-un-manifesto-di-aldo-schiavone-einaudi-2023-una-bolognina-trentanni-dopo-recensione-di-gianfranco-nappi/
https://www.marx21.it/cultura/un-manifesto-per-la-sinistra-una-lettura-critica-dellultimo-libro-di-aldo-schiavone/