Capitalismo/Galli

Carlo Galli – Democrazia, ultimo atto? – Einaudi (2023)

Quando il neoliberismo si affermo’, nel corso degli anni Ottanta, e quando trionfo’ nei Novanta, benche’ non fosse un regime economico e politico popolare, trovo’ il consenso di buona parte dei cittadini (tranne naturalmente di quelli sconfitti, i lavoratori dipendenti sindacalizzati), che credettero di ritrovare cosi’ liberta’, autoaffermazione e occasione di esprimere energia vitale.
Il neoliberismo cerca la propria legittimita’ non solo nel benessere, come avveniva nel regime capitalista della democrazia liberale e sociale, ma nell’entusiasmo, nell’euforia liberatoria, nel piacere attivo e propositivo – lontano dal grigiore conformistico delle societa’ amministrate.
Ogni essere umano puo’ essere imprenditore di se’ stesso, e, libero da lacci e lacciuoli, puo’ fare della propria vita una continua avventura, una scoperta entusiasmante, la proiezione di una piccola o grande volonta’ di potenza.
C’e’ qui un elemento narcisistico che viene soddisfatto attraverso la speranza nella vittoria: e la competizione ha come posta in palio l’appagamento dell’avidita’ personale («greed is good»), piu’ che l’ambizioso disegno di agire per un bene generale.
E’ chiaro quindi che la liberta’ – come attivita’ rivolta alla utilita’ e alla proprieta’ – prevale sull’uguaglianza […]
L’ideologia neoliberista incrociava sentimenti diffusi a livello di massa. Le difficolta’ in cui si inabisso’ il modello liberaldemocratico – stagnazione, inflazione, disoccupazione – avevano generato tenaci insofferenze verso le «mediazioni», e delegittimato partiti, sindacati, istituzioni, visti come impotenti davanti alla crisi, o complici e responsabili di essa […]
Questi risentimenti si accompagnarono a una entusiastica sensazione di liberta’.

Info:
https://www.doppiozero.com/democrazia-ultimo-atto
https://www.pandorarivista.it/event_listing/democrazia-ultimo-atto-con-carlo-galli-flavia-giacobbe-e-damiano-palano/
https://www.repubblica.it/cultura/2023/09/24/news/tramonto_democrazia_libro_di_carlo_galli-415666570/
https://www.youtube.com/watch?v=bMsOzzZ6B1o
https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2019/01/Carlo-Galli-la-crisi-della-democrazia-bdeb1652-b914-416a-871f-e0478803be64.html

Capitalismo/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Stampando denaro si puo’ riuscire a mantenere artificialmente in vita un’economia a tempo indefinito.
Il problema e’ che non si puo’ riuscire a mantenere artificialmente in vita un’ideologia […]
Piu’ la gente la confronta con la sua vita quotidiana, piu’ l’ideologia neoliberista appare come una bugia. Invece che sul libero scambio, fa sempre piu’ affidamento su una concorrenza forzata: fra bambini in eta’ scolare, fra universita’, fra citta’, fra lavoratori, fra inquilini, fra tassisti; e lo scopo della concorrenza e’ sempre costringere il cittadino comune a fare di piu’ in cambio di meno.
Invece di un mercato libero pieno di imprenditori, il mondo delle imprese ora e’ dominato da monopoli di proporzioni impensabili all’epoca del capitalismo di Stato: Google, Facebook, Apple, Amazon, Alibaba, Tencent e simili (sempre strutturati in modo che il management abbia piu’ potere rispetto agli investitori comuni, e sempre pronti a distruggere o acquisire potenziali concorrenti) […]
In barba alla mobilita’ sociale, l’accesso a uno stipendio a sei cifre – attraverso le migliori universita’ e qualifiche professionali – e’ diventato, in molti paesi, un fatto ereditario.
I barrow boys, i nuovi arrivati che fecero fortuna nei mercati finanziari della Londra degli anni ottanta partendo dal nulla, sono stati sostituiti dai figli e dalle figlie dei milionari.
Perfino la recitazione, il giornalismo e la professione legale, vocazioni che un tempo rappresentavano una via d’uscita dal proletariato per i ragazzi intelligenti, sono diventati monopolio dei figli dei ricchi, educati nelle scuole private.

Info:
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_05_30-manifesto-Mason-1.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_07_01-Fatto_Quotidiano-Mason-1.pdf

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

E’ ben noto a molti che le societa’ capitaliste istituzionalizzano una specifica dimensione economica, caratterizzata da una particolare astrazione nota come «valore», in cui le merci sono prodotte da lavoratori salariati sfruttati attraverso mezzi di produzione in mano ai privati e vendute dagli imprenditori a un prezzo stabilito dai mercati, il tutto con l’obiettivo di generare profitti e accumulare capitale.
Quello che spesso viene trascurato, tuttavia, e’ che questa dimensione dipende in modo costitutivo, si potrebbe dire parassitario, da una serie di attivita’ sociali, strumenti politici e processi naturali che nelle societa’ capitaliste sono definiti non-economici.
A tali elementi, considerati al di fuori dei loro confini, non viene riconosciuto alcun «valore», sebbene costituiscano i presupposti indispensabili dell’economia […]
Ne’ il profitto ne’ il capitale sarebbero possibili senza quei processi naturali che assicurano la disponibilita’ di input vitali come le materie prime e le fonti di energia.
Condizioni essenziali di un’economia capitalista, queste istanze «non-economiche» non sono esterne al capitalismo, ma sue parti integranti […]
L’economia del sistema e’ costitutivamente dipendente dalla natura, sia come rubinetto che fornisce input necessari alla produzione sia come scarico per lo smaltimento dei suoi scarti.

Info:
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Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

La produzione capitalista non e’ autosufficiente.
La sua esistenza dipende da un libero utilizzo della riproduzione sociale, della natura, del potere politico e dell’espropriazione.
Allo stesso tempo, il suo tendere a un’accumulazione illimitata minaccia di destabilizzare le sue stesse condizioni di possibilita’.
Nel caso delle sue condizioni ecologiche, cio’ che e’ a rischio sono i processi naturali che sostengono la vita, fornendo gli input materiali per l’approvvigionamento sociale.
Nel caso delle sue condizioni socio-riproduttive, a essere messi in pericolo sono i processi socioculturali che, nutrendo le relazioni solidali, le disposizioni affettive e gli orizzonti valoriali, sostengono la cooperazione sociale e producono degli esseri umani adeguatamente socializzati e qualificati per diventare «forza lavoro».
Nel caso delle sue condizioni politiche, a essere compromessi sono i poteri pubblici, sia nazionali che transnazionali, che garantiscono i diritti di proprieta’, fanno onorare i contratti, dirimono le controversie, soffocano le ribellioni anticapitalistiche e mantengono l’offerta monetaria.
Nel caso della dipendenza del capitale dalla ricchezza espropriata, messi a rischio sono l’universalismo professato dal sistema – e quindi la sua stessa legittimita’ – e la capacita’ delle classi dominanti di governare egemonicamente attraverso un mix di consenso e di forza.
In ciascuno di questi casi, il sistema ha una tendenza intrinseca all’auto-destabilizzazione.
Non riuscendo a reintegrare o a riparare le proprie sedi nascoste, il capitale continua a divorare gli stessi supporti da cui dipende. Come un serpente che si mangia la coda, cannibalizza le proprie condizioni di possibilita’.

Info:
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Capitalismo/Wagenkneckt

Sahra Wagenknecht – Contro la sinistra neoliberale – Fazi (2022)

Gli algoritmi che analizzano i nostri dati personali si prestano meravigliosamente a truffarci.
Ad esempio, il software di Uber e’ stato programmato non soltanto in modo che le vetture siano indirizzate dove si registra un aumento di chiamate, il che sarebbe comprensibile. Ma fa anche in modo che i prezzi della corsa aumentino quando c’e’ molta richiesta di taxi.
Chiaramente, questa idea puo’ essere sviluppata ancora di piu’.
Ad esempio, si potrebbe anche impostare un algoritmo in modo da variare il costo della corsa a seconda di chi e da dove chiama. Cosi’, se il taxi viene prenotato da qualcuno che in quel momento si trova in un ospedale, si puo’ supporre che ne abbia piu’ bisogno di qualcuno che invece deve tornare a casa dopo aver cenato al ristorante.
Un algoritmo programmato in tal senso, dunque, potrebbe anche spillare piu’ soldi dalle tasche di un paziente che magari e’ appena uscito da una chemioterapia e non puo’ davvero prendere un autobus.
Prezzi maggiorati sono ipotizzabili anche in caso di maltempo o per le donne che chiamano un taxi di notte.
Naturalmente, tutto questo funziona bene solo se in una qualche citta’ Uber distrugge il servizio tradizionale di taxi e conquista il monopolio.
Ed e’ proprio questo il suo obiettivo.

Info:
https://www.lafionda.org/2022/06/15/recensione-di-contro-la-sinistra-neoliberale-di-sahra-wagenknecht/
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https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/06/wagenknecht-domenica-il-sole-24-ore.pdf
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https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/11/wagenknecht-lindice-dei-libri-del-mese.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-avvenire.pdf
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-recensione_di_contro_la_sinistra_neoliberale_di_sahra_wagenknecht/39329_46608/

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

L’abolizione dei controlli sui capitali e la creazione dell’euro hanno privato quasi tutti gli Stati del controllo sulle proprie valute, mettendoli alla merce’ dei mercati obbligazionari e delle agenzie di rating e disattivando uno strumento fondamentale di gestione della crisi.
Gli Stati del centro sono stati spinti in una posizione da tempo familiare a quelli della periferia: l’assoggettamento a forze economiche globali che non avevano alcuna speranza di controllare.
Una risposta e’ stata il passaggio, definito in modo memorabile da Colin Crouch, dal keynesismo pubblico a quello privatizzato.
Mentre il primo aveva utilizzato politiche fiscali e di spesa per stimolare la domanda dei consumatori, il secondo ha incoraggiato l’indebitamento dei consumatori per promuoverne il mantenimento di alti livelli di spesa in condizioni altrimenti sfavorevoli di calo dei salari reali, aumento della precarieta’ e diminuzione delle entrate fiscali delle imprese.
Questo cambiamento, che con la «cartolarizzazione» ha raggiunto vette da capogiro, ha innescato la crisi dei subprime, portandoci, tra il 2007 e il 2008, vicino al tracollo della finanza globale.
L’esito di tale disastro non avrebbe potuto essere piu’ perverso.
Lungi dall’indurre una profonda ristrutturazione del nesso tra economia e politica, la risposta dei poteri forti ha consolidato la presa dei creditori privati sull’autorita’ pubblica.
Dopo aver orchestrato le crisi del debito sovrano, le banche centrali e le istituzioni finanziarie globali hanno costretto gli Stati sotto attacco dei mercati obbligazionari a istituire l’«austerita’», vale a dire a servire su un piatto d’argento i propri cittadini a prestatori internazionali pronti a cannibalizzarli.

Info:
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Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

L’espropriazione e’ un’accumulazione con altri mezzi, diversi cioe’ dallo sfruttamento.
Facendo a meno della relazione contrattuale attraverso cui il capitale acquista «forza lavoro» in cambio di un salario, l’espropriazione agisce confiscando capacita’ umane e risorse naturali per poi trasferirle con la forza nei circuiti di espansione del capitale.
La confisca puo’ essere manifesta e violenta, come nel caso della schiavitu’ del Nuovo Mondo, oppure puo’ essere mascherata dal mantello del commercio, come nel caso dei prestiti predatori e dei pignoramenti per debiti dell’epoca attuale.
I soggetti espropriati possono essere comunita’ rurali o indigene della periferia o membri di gruppi assoggettati o subordinati nelle aree centrali del capitalismo.
Una volta espropriati, questi individui possono diventare dei proletari sfruttati, se sono fortunati, oppure finire tra i poveri, tra gli abitanti delle baraccopoli, tra i mezzadri, tra i «nativi» o tra gli schiavi, soggetti a un’espropriazione continuativa al di fuori del contratto salariale.
I beni confiscati possono essere lavoro, terra, animali, strumenti, giacimenti minerari o energetici, ma anche esseri umani, le loro capacita’ sessuali e riproduttive, i loro figli e gli organi del loro corpo.
L’essenziale e’ che gli elementi requisiti vengano incorporati nel processo di espansione del valore che definisce il capitale. Il semplice furto non e’ sufficiente.
A differenza del tipo di saccheggio che ha preceduto di molto l’ascesa del capitalismo, l’espropriazione, cosi’ come la intendo qui, e’ una confisca con trasferimento forzato nell’accumulazione.

Info:
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Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

Sebbene le enclosure siano state parte integrante di ogni fase del capitalismo, le nuove forme prodotte dall’attuale regime sono tanto ingegnose quanto insidiose.
Com’e’ noto, le biotecnologie all’avanguardia si uniscono alle piu’ moderne leggi sulla proprieta’ intellettuale per progettare inediti modelli di rendita monopolistica.
In alcuni casi, Big Pharma rivendica la proprieta’ di medicinali indigeni a base vegetale. E’ quanto accaduto ad esempio con i farmaci derivati dall’albero di neem indiano, di cui ha recentemente decodificato il genoma, nonostante le qualita’ terapeutiche di questo sempreverde siano note e utilizzate da secoli in tutta l’Asia meridionale.
Allo stesso modo, Big Agra cerca di brevettare varieta’ di colture, come il riso basmati, sulla base di presunti «miglioramenti» genetici, al fine di espropriare le comunita’ agricole che le hanno sviluppate.
In altri casi, invece, gli espropriatori bioingegnerizzano nuove nature storiche che non esistono «in natura». Un esempio famoso e’ quello dei semi Terminator di Monsanto, deliberatamente progettati per essere sterili in modo tale che gli agricoltori debbano acquistarli ogni anno.
Qui, una multinazionale interrompe intenzionalmente il processo naturale di rinnovamento della vita con cui si riproducono le sementi per alimentare il processo artificiale di estinzione della vita che consente al capitale di riprodurre se’ stesso.

Info:
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Capitalismo/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Qualsiasi economia capitalista ha tre elementi costitutivi – terra, lavoro e capitale –, che producono denaro sotto forma di rendite, salari e profitti.
Iniziamo cercando di capire in che modo il neoliberismo ha cambiato la relazione fra queste cose.
Durante l’era del capitalismo di Stato (1945-1979), il mercato era subordinato allo Stato. Lavoro e capitale collaboravano tra loro. Quanto alla «rendita», veniva scoraggiata.
Quando gli economisti usano il termine «rendita» non intendono solo i soldi che frutta un terreno o una proprieta’, ma qualsiasi forma di denaro ricavata dall’accaparramento dell’offerta di qualcosa, che sia una miniera di cobalto, i diritti di pesca su un fiume o la capacita’ stessa di raccogliere capitale.
La rendita non crea ricchezza, si limita a distribuirla da chi produce ricchezza a chi possiede la proprieta’ affittabile, il rentier o redditiero […]
Nell’era neoliberista, al contrario, lo Stato e’ subordinato al mercato; anzi, lo scopo dello Stato e’ spazzare via ogni ostacolo al mercato e imporlo a forza in tutti gli aspetti della vita che rimangono non commerciali, dalla fornitura dell’acqua di rubinetto all’organizzazione di un appuntamento galante.
Il capitale attacca il lavoro, percio’ i profitti aumentano in rapporto al Pil, mentre la quota destinata ai salari diminuisce.
Contemporaneamente, la «rendita» diventa uno stile di vita: sempre piu’ profitti affluiscono nelle tasche di coloro che sono in grado di creare monopoli e fissare prezzi artificialmente alti, siano essi colossi del software come la Microsoft, giganti dei social media come Facebook, banche d’affari come la Lehman Brothers […]
Nella sua fase finale, il neoliberismo – che era nato come una battaglia in difesa dei valori del libero mercato – e’ diventato un mercato tutt’altro che libero, truccato a favore di monopolisti e speculatori, truccato per proteggere la ricchezza di quelli che gia’ ce l’hanno, truccato per produrre una forte disuguaglianza: una situazione garantita dal controllo che l’elite esercita sullo Stato.

Info:
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_05_30-manifesto-Mason-1.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_07_01-Fatto_Quotidiano-Mason-1.pdf

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo: Una conversazione con Rahel Jaeggi – Meltemi (2019)

Tre modelli di argomentazione o strategie di critica: una critica funzionalista, una critica morale e una critica etica.
La strategia funzionalista sostiene che il capitalismo e’ intrinsecamente disfunzionale e incline alla crisi; la modalita’ orientata alla morale o alla giustizia afferma che il capitalismo e’ moralmente sbagliato, ingiusto o basato sullo sfruttamento; infine, la critica etica sostiene che una vita modellata dal capitalismo sia una vita malvagia, impoverita, priva di senso o alienata […]
Alcune persone direbbero che la funzione di un sistema economico e’ soddisfare i bisogni umani; altri che punta fondamentalmente a generare crescita; e altri ancora che la sua spinta piu’ profonda e’ sviluppare le forze di produzione […]
Seconda modalita’ di critica, che muove direttamente dal punto di vista della moralita’ o della giustizia: il capitalismo e’ problematico perche’ produce risultati moralmente indifendibili […] Il capitalismo distrugge le vite delle persone o rovina i loro mezzi di sussistenza in un modo che, da un punto di vista morale, e’ sbagliato. Si puo’ anche dire che il capitalismo e’ basato sullo sfruttamento: esso trattiene dalle persone i frutti del loro lavoro in modo iniquo o ingiusto, e le rende sottomesse a un sistema che, in un modo o in un altro, sottrae loro cio’ che e’ loro dovuto.
In breve, il capitalismo e’ sbagliato o perche’ si basa su una struttura sociale ingiusta o perche’ produce una struttura con ogni sorta di conseguenze moralmente inaccettabili […]
[La] critica “etica” del capitalismo, che vorrei distinguere da quella morale […] si riferisce ai drammatici cambiamenti che il capitalismo ha apportato rispetto al nostro stile di vita […] La vita sotto il capitalismo e’ “cattiva” o alienata. E’ impoverita e priva di significato; il capitalismo distrugge le componenti essenziali della vita “buona”.
Tali critiche riguardano il modo in cui il capitalismo cambia le nostre vite di tutti i giorni e il valore che le cose hanno per noi, insieme al modo in cui ci relazioniamo a esse, al mondo e persino a noi stessi

Info:
https://kriticaeconomica.com/letture-kritiche/finalmente-siamo-tornati-a-parlare-di-capitalismo-nancy-fraser/
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/fazio-jaeggi-manifesto-capitalismo-fraser.pdf
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/fazi-manifesto-capitalismo-fraser.pdf
http://www.linterferenza.info/contributi/nancy-fraser-capitalismo-conversazione-rahel-jaeggi/
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-si-infiltra-nelle-nostre-vite-quotidiane/