[Consideriamo] qualche dato sui grandi successi economici e sociali del capitalismo nella realizzazione concreta di questi alti principi di razionalita’ ed efficienza.
Sul nostro pianeta, ormai quasi tutto capitalista, circa meta’ della popolazione (tre miliardi di persone) vive – o forse sarebbe piu’ corretto dire “sopravvive” – con meno di due dollari al giorno.
Le persone che vivono con meno di un dollaro al giorno sono invece un miliardo e trecento milioni. Un miliardo e trecento milioni e’ anche il numero di persone (tutte nei paesi in via di sviluppo) che non ha accesso a fonti d’acqua potabile (quasi un terzo della popolazione totale di questi paesi). Due miliardi di persone, un terzo dell’umanita’, non hanno accesso all’elettricita’.
Due miliardi di individui soffrono di anemia. 790 milioni di persone dei paesi poveri soffrono di sottoalimentazione cronica, di esse i due terzi risiedono in Asia e nell’area del Pacifico. Ogni anno 30 milioni di persone muoiono di fame (eppure le derrate alimentari crescono ad un tasso superiore a quello della popolazione e non sono mai state cosi’ abbondanti come oggi).
Per ogni dollaro di sussidio ricevuto, i paesi in via di sviluppo spendono 13 dollari per ripagare il debito.
Sette milioni di bambini muoiono ogni anno a causa della crisi del debito pubblico del loro paese. Quasi un miliardo di persone non sa leggere, ne’ scrivere il proprio nome [dati Banca Mondiale 1999, Jubilee 2000, Ramonet 1998, Pnud 2000, Unicef 1999, World Resources Institute 2001 ] […]
Per assicurare a tutta la popolazione mondiale l’accesso al soddisfacimento dei bisogni di base (cibo, acqua potabile, istruzione e assistenza sanitaria) basterebbe prelevare meno del 4% dal patrimonio dei 225 individui piu’ ricchi del mondo (cosa che difficilmente comporterebbe un pur minimo cambiamento nel tenore di vita di questa elite di ultramiliardari) [Milanovic 2002 e Ramonet 1998, su dati della Banca Mondiale] […]
La democrazia funziona attraverso il principio “una testa, un voto”, il mercato attraverso il principio “un dollaro, un voto […] ogni volta che diciamo che “il mercato rispetta la volonta’ di tutti”, dovremmo sempre aggiungere “in base alla loro capacità di spesa”.
E dovremmo anche ricordarci che mai nella storia dell’umanita’ le disuguaglianze sono state cosi’ pronunciate come nel capitalismo (il quale, tuttavia, secondo una concezione tanto diffusa quanto infondata, continua ad essere considerato sinonimo di democrazia.
Capitalismo/Palermo
Il mito del mercato totale. Critica delle teorie neoliberiste – Giulio Palermo – Manifestolibri (2004)