Con la libera circolazione dei capitali [nell’Unione Europea] e’ stato messo in piedi un vero e proprio sistema concorrenziale tra gli Stati membri, costringendoli a farsi letteralmente la guerra (altro che garanzia di pace) sul piano economico per attirare i capitali.
Esiste un solo modo per farlo: abbassare la pressione fiscale e, in un sistema che di fatto ha privato gli Stati membri della possibilita’ di perseguire politiche espansive attraverso strumenti fiscali e soprattutto monetari, questo non puo’ che significare il taglio degli investimenti e dello Stato sociale.
Ovviamente cio’ indebolisce la domanda interna e costringe di fatto a virare verso un’economia orientata alle esportazioni (non a caso la circolazione delle merci e’ libera) nella quale, in assenza di una politica degli investimenti, si puo0 rincorrere la competitivita’ solo attraverso la riduzione del costo del lavoro.
Detto in altre parole e piu’ semplicemente: per attirare quei capitali devi abbassare tasse e imposte e, venuto meno quel gettito e non potendo stampare moneta, sarai costretto a tagliare la spesa pubblica e quindi i servizi e il welfare, impoverendo le persone. Svuotando le tasche della gente, quest’ultima non sara’ in grado di acquistare beni e servizi di qualita’ che quindi si dovranno esportare. Per renderli competitivi nel mercato globale dovranno essere a buon mercato e dunque sara’ necessario falcidiare i salari di chi li produce.
Info:
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