Quando un giorno gli storici cercheranno il momento in cui e’ finita la globalizzazione che ha plasmato il ventesimo e il ventunesimo secolo, forse sceglieranno proprio il 3 ottobre del 2023.
E’ quella la data su una bozza di documento, rivelata dal giornale Politico.eu, che prevede l’intesa tra Washington e Bruxelles per imporre «una adeguata protezione tariffaria di acciaio e alluminio dalle fonti di eccesso di capacita’ produttiva non dovute al mercato».
Una formula molto opaca che pero’ ha un significato preciso: poiche’ la Cina sussidia la produzione di alluminio e acciaio in modo da poter vendere i prodotti finiti a prezzi piu’ bassi rispetto ai concorrenti europei, allora servono barriere tariffarie che introducano un costo aggiuntivo sull’acciaio e l’alluminio cinesi, in modo da rendere il suo prezzo di vendita finale analogo o superiore a quello dei produttori europei e americani, che cosi’ non rischieranno piu’ di perdere quote di mercato e di dover spegnere le loro acciaierie […]
L’aspetto di rilevanza sistemica e globale di questa vicenda e’ che le ritorsioni tariffarie di Stati Uniti e Unione Europea in risposta ai sussidi cinesi sono in violazione delle regole fissate dalla WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio, che proibiscono la discriminazione di questo o quel paese, nel tentativo di creare una concorrenza trasparente e paritaria a livello globale […]
L’aspetto piu’ importante di quelle tariffe e’ che sono tariffe illegali, perche’ decise in modo unilaterale dagli Stati Uniti senza passare dalla WTO.
Info:
https://www.startmag.it/mondo/feltri-economia/
https://appunti.substack.com/p/dieci-rivoluzioni
https://www.settimananews.it/libri-film/raccontare-il-cambiamento/