Esiste un’ampia letteratura nel campo delle scienze politiche in cui vengono fatti raffronti tra le opinioni degli elettori e le politiche portate avanti dai loro rappresentanti.
Da queste ricerche emerge che i cittadini sono sostanzialmente privati dei loro diritti, perche’ i rappresentanti eletti non si curano dei loro interessi; si preoccupano solo di quell’un per cento dei voti rappresentato dai ricchi e potenti.
Il brillante lavoro di Thomas Ferguson, per esempio, ha dimostrato che le elezioni statunitensi sono un sistema di compravendita in base al quale e’ sempre possibile prevedere chi vincera’ le presidenziali o le elezioni per il Congresso: basta esaminare chi finanzia le campagne elettorali.
Ma questa e’ solo parte della verita’. Non dobbiamo dimenticare infatti i lobbisti che di fatto scrivono le bozze di legge e fanno pressioni perche’ siano approvate.
Nel complesso va cosi’: la concentrazione di capitale, le multinazionali e i super ricchi interferiscono in maniera soffocante nelle elezioni. Ovvio, dunque, che i principi fondamentali della democrazia ne escano indeboliti.