Un rapporto pubblicato nel maggio del 2019 dal Fondo monetario internazionale indica che nel 2017 sussidi e agevolazioni concessi dai vari governi per estrazione, produzione e commercio di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) sono ammontati all’inimmaginabile cifra di 5200 miliardi di dollari a livello globale, mezzo miliardo in piu’ rispetto a due anni prima.
A questa cifra si giunge con due tipi di agevolazioni.
La prima ammonta a (soli…) 296 miliardi di dollari e riguarda il costo della produzione e del commercio dei combustibili rispetto al loro prezzo sul mercato.
I consumatori pagano la benzina o il gas molto meno del loro costo effettivo. La differenza e’ in genere coperta, con varie modalita’, dai vari governi nazionali.
La seconda agevolazione, ben piu’ consistente, riguarda i costi che vengono esternalizzati, cioe’ non sono inclusi nel prezzo. Sono i costi sociali e ambientali dei combustibili fossili, provocati dall’inquinamento, e quelli sinora affrontati e in futuro da affrontare per contenere il cambiamento climatico.
Questi costi ammontano, sempre secondo le stime del Fondo monetario, a 4900 miliardi.
Se queste agevolazioni cessassero e i costi attualmente esternalizzati fossero posti a carico delle compagnie petrolifere, i combustibili fossili costerebbero di piu’ delle energie rinnovabili, i cui costi esternalizzati sono trascurabili, e si accelererebbe il passaggio a un’economia verde.
Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858140567_NESPOR%201.pdf
https://www.letture.org/la-scoperta-dell-ambiente-una-rivoluzione-culturale-stefano-nespor