Societa’/Mattei

Ugo Mattei – Il diritto di essere contro. Dissenso e resistenza nella societa’ del controllo – Piemme (2022)

Per un ragazzo nato a inizio secolo, che non fosse cresciuto in un ambiente familiare resistente, il fascismo costituiva un ordinario arredo del mondo, proprio come il neoliberismo lo e’ oggi per i nostri millennial.
Esso aveva i suoi riti, le sue forme, i suoi linguaggi, conferiva i suoi vantaggi di carriera agli osservanti, pareva naturale, immutabile, ovvio, eterno presente.
Le metastasi del fascismo, tuttavia, proprio come quelle del neoliberismo oggi, si moltiplicavano implacabilmente. Prima invisibili ai piu’ che irridevano o negavano le diagnosi precoci, per infine accorgersene quando fu troppo tardi, perche’ esse avevano ormai invaso lo scheletro dello stato (prima di tutto la burocrazia, l’esercito, la scuola e la magistratura) e della societa’ civile.
Cosi’ il fascismo attecchi’ in Italia su un humus sociale rassegnato e opportunista, non cosi’ diverso, mutatis mutandis, da quello che ha spalancato le porte al neoliberismo dopo la caduta del Muro di Berlino accettandone riti, miti, linguaggi e mentalita’ competitiva e consumistica del pensiero unico.
Il fascismo, come il neoliberismo, procedeva implacabile sviluppandosi nelle sue oscene disuguaglianze di classe, nel suo atteggiamento di forza coi deboli e debolezza coi poteri forti internazionali, nel suo divenire sempre piu’ oppressivo, autocratico, corrotto e assassino in un processo di disfacimento di ogni decenza politica e costituzionale.

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