Oggi, dopo la grande recessione del 2008 e la crisi pandemica del 2020, e a seguito di numerose critiche rivolte all’attuale regime di accumulazione del capitale basato sul libero mercato e sulla finanza privata, di tanto in tanto riaffiorano le discussioni sulla ricerca di possibili alternative.
A tal proposito, i difensori dell’attuale sistema di mercato insistono sull’idea che sistemi alternativi fondati sulla pianificazione pubblica si baserebbero su una burocrazia statale caratterizzata da decisioni opache, lente e farraginose, e sulla pretesa impossibile di assegnare a un unico organo centrale dello stato il compito di determinare i prezzi del sistema economico.
Cio’ darebbe luogo a tutta una serie di inefficienze e di errori, solitamente definiti “fallimenti dello stato”.
Inoltre, i critici della pianificazione sono anche convinti che le liberta’ individuali, civili e politiche, non sarebbero adeguatamente tutelate in un sistema in cui lo stato accentra i principali poteri economici.
I fautori di un recupero in chiave moderna del tema della pianificazione, invece, sostengono che i “fallimenti del mercato” possono risultare anche piu’ gravi e piu’ pervasivi di quelli che sono imputati agli organi statali.
In questa diversa ottica, il libero mercato capitalistico genera piu’ facilmente disoccupazione e sottoutilizzo di capacita’ produttiva, crisi ricorrenti, disuguaglianze, sprechi di risorse naturali, esternalita’ negative irrisolte come ad esempio le emergenze climatiche, e piu’ in generale causa problemi di coordinamento delle decisioni.
Inoltre, solo in apparenza il mercato sarebbe caratterizzato dalle libere decisioni di una molteplicita’ di soggetti privati decentrati e indipendenti tra loro.
La tendenza verso la centralizzazione dei capitali fa si’ che esso in realta’ sia sempre piu’ dominato da “giganti economici”, vale a dire moderni oligarchi che concentrano presso di se’ le decisioni prevalenti.
In questo senso, anche in un sistema capitalistico di mercato c’e’ il rischio che il potere economico, e quindi anche politico, si coaguli in cosi’ poche mani da mettere a rischio pure la democrazia e i diritti di liberta’ individuali. Col risultato di preservare in fin dei conti una sola forma della liberta’: quella dei possessori di capitale.
Info:
https://www.emilianobrancaccio.it/2022/01/03/democrazia-sotto-assedio/
https://www.ilponterivista.com/blog/2021/06/24/democrazia-sotto-assedio/
https://www.micromega.net/brancaccio-capitalismo/
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22123-sandor-kopacsi-su-democrazia-sotto-assedio-di-brancaccio.html
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/democrazia-sotto-assedio-29606