Vi e’ un rapporto difficile tra capitalismo a dominante finanziaria da un lato e futuro dall’altro.
Il capitalismo industriale mette in conto i tempi lunghi del progettare e costruire un impianto, dotarlo delle infrastrutture necessarie, procurarsi materie prime adatte e maestranze qualificate, avviare la produzione, costruire reti di distribuzione dei prodotti,e quindi ragiona sul periodo medio-lungo.
Invece, quando acquista azioni di un’impresa, il fondo d’investimento pretende un ritorno immediato, e i suoi investitori esigono cedole trimestrali: l’orizzonte dell’investimento stesso si avvicina paurosamente, e’ schiacciato sul prossimo trimestre, anzi sul prossimo mese.
Se la redditivita’ di un’azienda scema per qualche trimestre, subito si comincia a considerare la possibilita’ di smembrarla, farne lo spezzatino, venderla a tocchetti, tagliare i costi (licenziamenti, riduzioni dei salari).
All’investitore finanziario non interessa se l’impresa di cui ha comprato un pacchetto azionario produce cellulari o ferri da stiro, o collant di nylon.
Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2020/11/recensione-marco-deramo-dominio/
https://www.internazionale.it/opinione/giuliano-milani/2020/11/10/marco-d-eramo-dominio
https://sbilanciamoci.info/i-meccanismi-del-dominio/
https://www.sinistrainrete.info/societa/17891-marco-d-eramo-la-bolla-dell-overtourism-si-e-sgonfiata-ma-tornera-presto-a-crescere.html