Da quando e’ scoppiata, la «crisi dei debiti sovrani» fornisce uno spettacolo esilarante del proprio funzionamento.
Le regole economiche di «razionalita’» che i «mercati», le agenzie di rating e gli esperti impongono agli Stati per uscire dalla crisi del debito pubblico sono le stesse che hanno prodotto le crisi del debito privato (d’altra parte all’origine della prima).
Le banche, i fondi pensione e gli investitori istituzionali esigono dagli Stati il riordino dei bilanci pubblici, quando ancora detengono miliardi di titoli spazzatura, che sono il risultato di una politica di sostituzione di salari e reddito con un sistema di credito.
Le agenzie di rating, dopo aver dato un giudizio di triplice A a titoli che oggi non valgono piu’ niente […] hanno la pretesa, contro qualunque buon senso, di detenere il giusto giudizio e la buona misura economica.
Gli esperti (professori di economia, consulenti, banchieri, funzionari di Stato ecc.) – la cui cecita’ sui disastri che la presunta autoregolazione dei mercati e della concorrenza ha prodotto sulla societa’ e sul pianeta, e’ direttamente proporzionale alla loro servitu’ intellettuale – sono stati catapultati dentro governi «tecnici», che ricordano irresistibilmente i «comitati d’affari della borghesia»
Piu’ che di «governi tecnici» si tratta di «tecniche di governo» autoritarie e repressive che segnano una rottura persino con il «liberalismo» classico.
Ma al colmo del ridicolo stanno probabilmente i media.
L’«informazione» dei telegiornali e i talk-show ci spiegano che «la crisi e’ colpa vostra, perche’ andate troppo presto in pensione, perche’ spendete troppo in cure mediche, perche’ non lavorate cosi’ a lungo e cosi’ bene come si dovrebbe, perche’ non siete abbastanza flessibili, perche’ consumate troppo. Insomma, avete la colpa di vivere ben al di sopra dei vostri mezzi».
La pubblicita’, invece, che viene regolarmente a chiudere il becco ai discorsi colpevolizzanti di economisti, esperti, giornalisti e uomini politici, afferma esattamente il contrario: «Siete del tutto
innocenti, non avete alcuna responsabilita’! Nessun
errore e nessuna colpa macchia la vostra anima. Tutti, senza eccezione, meritate i paradisi della nostra merce.
E’ un vostro dovere consumare in modo compulsivo»
Info:
https://www.deriveapprodi.com/prodotto/la-fabbrica-delluomo-indebitato/
https://www.doppiozero.com/materiali/contemporanea/maurizio-lazzarato-la-fabbrica-dell%E2%80%99uomo-indebitato
https://www.perunaltracitta.org/2015/06/06/la-fabbrica-delluomo-indebitato/